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    Giappone, spese famiglie aprile sotto attese

    (Teleborsa) – Nel mese di aprile, i consumi familiari mensili in Giappone sono saliti dell’1% in termini reali dopo il +4,1% di marzo, risultando inferiori al +1,3% delle attese degli analisti. In termini nominali, i consumi sono cresciuti dell’1,6%. Il dato è stato comunicato l’Ufficio statistico nazionale nipponico.Sempre ad aprile, la media mensile dei redditi delle famiglie operaie, si è attestata a 539.736 yen con un calo tendenziale nominale dello 0,6% e reale del 3,5%. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 7 giugno 2022

    (Teleborsa) – Martedì 07/06/202201:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (atteso 1,3%; preced. 4,1%)07:00 Giappone: Leading indicator (preced. 100,8 punti)08:00 Germania: Ordini industria, mensile (atteso 0,3%; preced. -4,7%)09:00 Spagna: Produzione industriale, annuale (atteso -0,2%; preced. 0,1%)10:30 Unione Europea: Indice Sentix (atteso -20 punti; preced. -22,6 punti)14:30 USA: Bilancia commerciale (atteso -89,5 Mld $; preced. -109,8 Mld $) LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator in aumento ad aprile

    (Teleborsa) – Sono attese in miglioramento le condizioni economiche del Giappone per il mese di aprile. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 102,9 punti, in aumento del 2,1% rispetto ai 100,8 punti di marzo.Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato invariato rispetto alla crescita dello 0,5% registrato a marzo (dato rivisto da +0,7%). L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è atteso in aumento a 96,7 punti da 95,2. LEGGI TUTTO

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    Cina, PMI Caixin servizi maggio sale a 41,4 punti. Confermata contrazione

    (Teleborsa) – Si conferma in contrazione il settore terziario cinese, che pesa per oltre il 60% sull’attività economica. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/Markit è aumentato a quota 41,4 punti a maggio dai 36,2 punti di aprile, confermandosi però al di sotto della soglia chiave dei 50 punti, oltre la quale si segnala una espansione dell’attività.Nonostante il leggero miglioramento, si tratta della seconda lettura più bassa da febbraio 2020, durante la fase iniziale della pandemia di Covid-19. A maggio 2022 le aziende hanno continuato a notare che le operazioni sono state pesantemente influenzate dalle restrizioni legate alla pandemia, che includevano chiusure temporanee e limitazione della mobilità.”Sia l’offerta che la domanda nel settore dei servizi si sono ulteriormente ridotte – ha commentato Wang Zhe, Senior Economist di Caixin Insight Group – Il PMI dei servizi e l’indicatore del totale delle nuove attività a maggio sono entrambi aumentati rispetto ai minimi recenti di aprile, ma le letture di maggio erano ancora ben al di sotto di 50 punti. Ciò mostra che i focolai locali di Covid stavano ancora danneggiando il settore dei servizi. A causa degli effetti delle misure di controllo dell’epidemia, in particolare delle restrizioni di viaggio, l’indicatore delle nuove attività di esportazione è rimasto in territorio negativo per il quinto mese consecutivo”.”A differenza delle contrazioni più lente della domanda e dell’offerta di servizi, la misura sull’occupazione a maggio è ulteriormente scesa al livello più basso da febbraio 2021 – ha aggiunto l’economista – La misura sull’occupazione è rimasta in territorio di contrazione dall’inizio di quest’anno. L’impatto dell’epidemia ha colpito il mercato del lavoro. Le imprese non erano molto motivate ad aumentare le assunzioni”.(Foto: Marci Marc) LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero maggio cala a 55,9 punti

    (Teleborsa) – Si indebolisce il settore terziario americano, secondo quanto segnala l’indice ISM dei servizi elaborato dall’Institute for Supply Management. Nel mese di maggio 2022, l’ISM non manifatturiero si è portato a 55,9 punti dai 57,1 punti del mese precedente. Il dato è inferiore alle attese del mercato che erano per un calo a 56,4 punti. Questa è la lettura più bassa da febbraio 2021, quando l’indice aveva registrato 55,9 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’andamento aziendale è scesa a 54,5 punti da 59,1 del mese precedente e quella sugli ordini è aumentata a 57,6 da 54,6. Quella dell’occupazione è salita a 50,2 punti da 49,5, mentre la componente sui prezzi è diminuita a 82,1 da 84,6. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI Servizi: crescita rallenta per aumento costi e domanda più debole

    (Teleborsa) – Si indebolisce il settore dei servizi negli Stati Uniti nel mese di maggio 2022. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, scende a 53,4 punti dai 55,6 precedenti, risultando inferiore alle stime di consensus (53,5). L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si mantiene comunque al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con la fase di espansione. Peggiora anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 53,4 punti rispetto ai 55,6 del mese precedente ed ai 53,5 attesi.”Oltre al rallentamento del settore manifatturiero, il ritmo di raffreddamento dell’espansione nel settore dei servizi porta il ritmo della crescita economica statunitense al più debole finora nella ripresa dalla pandemia, con la sola eccezione del rallentamento di gennaio al culmine dell’onda Omicron”, ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence.”Sebbene le letture dell’indagine siano coerenti con la crescita del PIL a un tasso annuo di poco inferiore al 2%, a sostegno dell’idea che il PIL tornerà a crescere nel secondo trimestre, è preoccupante che lo slancio della crescita si stia perdendo così rapidamente – ha aggiunto e imprese segnalano continue difficoltà a trovare personale e materie prime, mentre la crescita della domanda misurata dall’afflusso di nuovi ordini di beni e servizi si sta espandendo al ritmo più lento da quasi un anno e mezzo, poiché il potere di spesa è ridotto dall’impennata dell’inflazione”. LEGGI TUTTO

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    USA, +390 mila occupati a maggio. Oltre le attese

    (Teleborsa) – Risulta più forte delle attese, per quanto riguarda il molto osservato dato dei non-farm payrolls, il mercato del lavoro in USA a maggio 2022. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,6%, contro aspettative per un leggero calo al 3,5%, e il numero dei disoccupati è rimasto sostanzialmente invariato a 6 milioni. Questi dati sono simili a quelli di febbraio 2020 (rispettivamente 3,5% e 5,7 milioni), l’ultimo mese prima della pandemia da coronavirus. Stabile anche il tasso di partecipazione alla forza lavoro, al 62,3%.Sono stati aggiunti 390 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che ad aprile erano state create 436 mila buste paga (dato rivisto da 428 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è migliore delle attese del mercato che indicava un aumento di 325 mila di posti di lavoro.Il dato è migliore delle aspettative anche nel settore privato: sono stati aggiunti 333 mila posti di lavoro, contro previsioni di aumento di 325 mila posti e rispetto ai 405 mila rivisti di aprile.Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 18 mila unità, al di sotto del consensus di 40 mila, e si confrontano con i 61 mila del mese precedente (dato rivisto da 55 mila).Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 31,95 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 5,2% su anno dopo il +0,3% mensile e +5,5% tendenziale registrato ad aprile. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    Turchia, l'inflazione sale al 73,5% a maggio. Ai massimi in 23 anni

    (Teleborsa) – L’inflazione turca continua a crescere a maggio 2022, facendo segnare un +73,50% su base annua, secondo i dati comunicati dall’Istituto turco di statistica (TUIK). Il dato si confronta con il +69,97% di aprile e con attese per un aumento più elevato al +74,7%. Si tratta del valore più alto da fine 1998, quindi un record degli ultimi 23 anni. Mese su mese, i prezzi al consumo sono aumentati del 2,98%, contro il +4% atteso dal mercato.L’aumento annuo più basso è stato il +19,81% nella comunicazione. Istruzione con il +27,48%, abbigliamento e calzature con +29,80% e salute con +37,74%, sono stati gli altri gruppi principali in cui si sono realizzati bassi incrementi annuali. D’altra parte, i trasporti con il +107,62%, il cibo e le bevande analcoliche con il +91,63% e l’arredamento e le attrezzature per la casa con +82,08% sono stati i principali gruppi in cui si sono realizzati incrementi annui elevati. LEGGI TUTTO