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    UK: sussidi disoccupazione in calo, tasso disoccupazione sale al 3,8%

    (Teleborsa) – Scendono i disoccupati richiedenti un sussidio (claimant count), che a maggio sono risultati in diminuzione di 19.700 unità, dopo aver riportato un calo di 65.500 unità ad aprile. Il dato è pubblicato dall’Office for National Statistics (ONS). Le attese erano per un calo di 49.400 unità.Sale invece il tasso di disoccupazione, che raggiunge il 3,8% ad aprile, contro il 3,6% atteso dal consensus e il 3,7% registrato a marzo.Nei tre mesi ad aprile, l’occupazione ha fatto segnare un aumento di 177 mila unità, dopo le 83 mila unità del mese precedente. Le stime del mercato erano per una salita più contenuta, ovvero di 105 mila unità. Infine, il tasso di crescita dei salari medi ha mostrato, sempre ad aprile, un incremento del 4,2% escludendo i bonus (+4% la previsione degli analisti), rispetto al +4,2% precedente e cresce del 6,8% anche includendo questa componente (sotto il +7,6% del consensus) contro il +7% del mese precedente.(Foto: © Eros Erika / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 14 giugno 2022

    (Teleborsa) – Martedì 14/06/202206:30 Giappone: Produzione industriale, mensile (atteso -1,3%; preced. 0,3%)08:00 Germania: Prezzi consumo, mensile (atteso 0%; preced. 0,8%)08:00 Germania: Prezzi consumo, annuale (atteso 7,9%; preced. 7,4%)08:00 Regno Unito: Richieste sussidi disoccupazione (atteso -49,4K unità; preced. -56,9K unità)08:00 Regno Unito: Tasso disoccupazione (atteso 3,6%; preced. 3,7%)11:00 Germania: Indice ZEW (atteso -27,5 punti; preced. -34,3 punti)14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,8%; preced. 0,5%)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 10,9%; preced. 11%) LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale aprile rivista a -1,5%

    (Teleborsa) – Si conferma in calo la produzione delle fabbriche giapponesi ad aprile 2022. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dell’1,5% contro il -1,3% atteso dagli analisti e diffuso nella stima preliminare, e il +0,3% registrato nel mese precedente. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in calo del 4,9%. Le consegne registrano un -0,3% e le scorte un -2,3% su base mensile. La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione del -2,8%. LEGGI TUTTO

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    UK, deficit bilancia commerciale cala in aprile

    (Teleborsa) – Il commercio estero della Gran Bretagna, evidenzia ad aprile un deficit di 20,9 miliardi di sterline, in calo rispetto al passivo di 23,9 miliardi di marzo. Il dato risulta anche migliore delle stime degli analisti che erano per un disavanzo in calo fino a 22,5 miliardi. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, produzione industriale e manifattura sotto attese

    (Teleborsa) – Peggio delle attese la produzione industriale del Regno Unito ad aprile, così come la produzione manifatturiera. Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l’indice della produzione industriale ha registrato, nel quarto mese dell’anno, un decremento dello 0,6% su base mensile rispetto al -0,2% del mese precedente e al +0,2% atteso dagli analisti. Il dato tendenziale registra un aumento dello 0,7% come a marzo, ma inferiore al +1,7% del consensus. La produzione manifatturiera, su base mensile, registra un -1% a fronte del +0,2% atteso e al -0,2% di marzo. La variazione annua registra un +0,5%, (+1,8% le stime) dopo il +1,9% precedente. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia rivede al ribasso stima PIL a +2,6%. Raddoppia inflazione al 6,2%

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica dell’Italia, a causa del deterioramento del quadro economico prodotto dallo scoppio della guerra in Ucraina, ed ha formulato le previsioni sulla base di due ipotesi uno “scenario base” ed uno “scenario avverso”. Le attuali stime fanno parte delle previsioni economiche della Bce sull’Area Euro pubblicate a contribuito anche Bankitalia.Nell’ipotesi base in cui si assume che la guerra resti confinata in Ucraina e si protragga per tutto l’anno in corso, l’Istituto di Via Nazionale ha indicato un PIL a +2,6% per il 2022 a +1,6% nel 2023 e +1,8% nel 2024, in peggioramento rispetto alle previsioni di gennaio che indicavano una crescita per il 2022 al 3,8%, per l 2023 al 2,5% e per il 2024 all’1,7%. Allo stesso tempo, sono state riviste al rialzo le previsioni di inflazione indicando una crescita al 6,2% anziché del 3,5% quest’anno, del 2,7% e non dell’1,6% nel 2023 e del 2% da 1,7% nel 2024. Migliorano invece le previsioni di disoccupazione con un tasso all’8,6% sulla media di quest’anno, all’8,5% il prossimo e all’8,2% del 2024, rispetto alle precedenti stime che indicavano una disoccupazione al 9% nel 2022, all’8,9% nel 2023 ed all’8,7%nel 2024. Migliorano per il 2022 anche le attese sulla crescita dell’occupazione: +1,9% quest’anno (da +1,7%), +0,5% nel 2023 e nel 2024.Queste stime – si precisa – sono state formulate on tenendo conto dei dati diffusi dall’Istat il 31 maggio, relativi al PIL nel primo trimestre del 2022, che è stato rivisto al rialzo di tre decimi di punto percentuale allo 0,1% e dei dati sull’inflazione di maggio indicata al 7,3 per cento in base alla stima preliminare. Esiste poi uno “scenario avverso” sulla guerra in Ucraina, che ipotizza il blocco totale delle forniture di energia dalla Russia a partire dal trimestre estivo. In questo caso limite il PIL dell’Italia segnerebbe una crescita “pressoché nulla” nel 2022 segnerebbe un -1% nel 2023 e tornerebbe a crescere nel 2024. L’inflazione invece si avvicinerebbe all’8% quest’anno e rimarrebbe elevata al 5,5% nel 2023 per scendere decisamente solo nel 2024. “Il quadro macroeconomico è fortemente condizionato dall’evoluzione del conflitto in Ucraina, i cui sviluppi restano altamente incerti e possono determinare traiettorie molto differenti per l’economia italiana nei prossimi anni”, spiega la Banca d’Italia, aggiungendo che “un’intensificazione delle ostilità avrebbe ripercussioni più pesanti di quelle incorporate nello scenario di base” e quindi si considera anche “uno scenario avverso caratterizzato da un arresto delle forniture a partire dal trimestre estivo, solo parzialmente compensato per il nostro paese mediante altre fonti”, che avrebbe “ricadute dirette” per le attività manifatturiere a più elevata intensità energetica LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: cala fiducia consumatori a giugno

    (Teleborsa) – Peggiora la fiducia dei consumatori americani in giugno. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in calo a 50,2 punti rispetto ai 58,4 punti del mese di maggio e risulta anche peggiore delle attese degli analisti che si attendevano una discesa fino a 58 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 55,4 punti dai 63,3 punti precedenti, mentre l’indice sulle attese è calato a 46,8 punti dai 55,2 precedenti. LEGGI TUTTO

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    USA, l'inflazione vola al +8,6% a maggio: ai massimi dal 1981

    (Teleborsa) – Aumenta ancora l’inflazione negli Stati Uniti a maggio 2022. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dell’1% su base mensile, contro il +0,7% del consensus, rispetto al +0,3% del mese di aprile. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata dell’8,6%, superiore al +8,3% del mese precedente e al +8,3% atteso dal mercato. Si tratta del record da dicembre 1981. L’aumento è stato diffuso, con immobiliare, carburanti e cibo che sono stati i maggiori contributori. Dopo il calo di aprile, l’indice energetico è salito del 3,9% nel mese con l’indice della benzina in aumento del 4,1%. L’indice alimentare è aumentato dell’1,2% a maggio, mentre l’indice del cibo a casa è aumentato dell’1,4%.Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla FED, ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile, rispetto allo 0,6% del mese precedente e al +0,5% atteso. Il dato tendenziale attesta un aumento del 6%, anche in questo caso superiore alle aspettative (+5,9%). Il dato del mese prima segnava un +6,2%.L’indice energetico è aumentato del 34,6% nell’ultimo anno, il più grande aumento in 12 mesi dal periodo terminato a settembre 2005. L’indice alimentare è aumentato del 10,1% per i 12 mesi terminati a maggio, il primo aumento del 10% o più dalla fine del periodo a marzo 1981. LEGGI TUTTO