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    USA, CFNAI, migliora l'attività nazionale a gennaio

    (Teleborsa) – Accelera la crescita dell’attività economica americana. L’indice FED Chicago sull’attività nazionale (CFNAI) è pari a 0,23 punti a gennaio 2023, rispetto ai -0,46 punti di dicembre (dato rivisto da -0,49).La media mobile a tre mesi, sempre a gennaio, si è portata a -0,26 punti rispetto ai -0,34 punti di dicembre.L’indice CFNAI è una media pesata di ben 85 indicatori che riflettono lo stato di salute dell’attività economica nazionale.(Foto: Carlee Dittemore / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, PIL sotto le attese

    (Teleborsa) – Sotto le attese il dato del PIL americano nel 4° trimestre 2022, che nelle seconda lettura è stato comunicato al +2,7% su base trimestrale. Il dato, diffuso oggi dal Dipartimento del Commercio americano, si confronta con il +2,9% della prima lettura, il +2,9% del consensus e il +3,2% registrato nel trimestre precedente. Le spese personali reali, motore principale della crescita americana, sono cresciute dell’1,4% rispetto al +2,3% precedente. L’indice PCE price (PCE price index), che dà un’approssimazione sulla misura dell’inflazione ed è monitorato con attenzione dalla Federal Reserve per valutare l’andamento dei prezzi, segna un +3,7% e si confronta con un +4,3% del trimestre precedente. L’indice PCE core, che esclude cibi freschi ed energia, registra un +4,3%, rispetto al +3,9% delle attese e al +4,7% del trimestre precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, frena vendita di case esistenti a gennaio. Attese deluse

    (Teleborsa) – Continuano a giungere segnali di debolezza dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a gennaio un calo dello 0,7%, secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il -2,2% riportato a dicembre. Le aspettative del mercato erano per una salita del 2%. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI: manifattura in aumento a febbraio

    (Teleborsa) – In miglioramento l’attività manifatturiera degli Stati Uniti ed anche l’attività dei servizi. La stima flash sull’indice PMI manifatturiero di febbraio elaborato da Markit indica infatti un livello di 47,8 punti che si confronta con i 46,9 punti del mese precedente e i 47,1 punti del consensus.Il dato si conferma tuttavia sotto la soglia critica dei 50 punti sotto la quale l’economia è in contrazione.Nello stesso periodo il PMI dei servizi si è attestato a 50,5 punti, in salita dai 46,8 punti del mese precedente ed al di sopra del consensus di 47,2 punti. LEGGI TUTTO

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    Giappone, PMI manifattura febbraio cala a 47,4 punti

    (Teleborsa) – In calo l’attività della manifattura in Giappone. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero di febbraio 2023, pubblicato da S&P Global ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 47,4 punti, rispetto ai 48,9 di gennaio e i 49,3 attesi dal mercato. L’indicatore è dunque ancora sotto la soglia critica dei 50 punti, che fa da spartiacque tra contrazione e crescita. La stima flash del PMI dei servizi indica un miglioramento del settore terziario, con il relativo indice che aumenta a 53,6 punti dai 52,3 di gennaio. Il consensus era per 51,5 punti.Il PMI Composite si è attestato a 50,7 punti, dai 50,7 punti del mese precedente.”La crescita modesta e stabile segnalata dal Jibun Bank Flash Japan Composite PMI a febbraio ha mascherato tendenze molto diverse tra il settore manifatturiero e quello dei servizi a metà del primo trimestre dell’anno – ha commentato Andrew Harker, Economics Director di S&P Global Market Intelligence – I fornitori di servizi hanno registrato aumenti più marcati dell’attività e dei nuovi affari quando l’ultima ondata della pandemia di COVID-19 è svanita, fornendo una spinta alla domanda. Il quadro è stato invece molto meno positivo nel settore manifatturiero, dove i nuovi ordini e la produzione sono diminuiti al massimo in poco più di due anni e mezzo”.”Nel frattempo, le pressioni inflazionistiche sono rimaste ostinatamente elevate su tutta la linea – ha aggiunto – I costi di acquisto sono aumentati al ritmo più veloce dallo scorso ottobre, con le imprese che a loro volta hanno anche aumentato i prezzi alla produzione a un ritmo più rapido rispetto a gennaio. Le aziende sperano di vedere le pressioni sui prezzi allentarsi in modo significativo nei prossimi mesi per fornire un certo supporto alla domanda dei clienti”. LEGGI TUTTO

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    Euro Zona, migliora fiducia consumatori a febbraio

    (Teleborsa) – Segnali di leggero miglioramento per la fiducia dei consumatori europei. La stima flash dell’ultimo sondaggio mensile, condotto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN), evidenzia che il sentiment dei consumatori è ancora negativo ma risale a -19 punti a febbraio rispetto ai -20,7 di gennaio. Il dato è in linea con le attese del mercato. Nel complesso dell’Unione europea l’indicatore è pari a -20,6 punti, in miglioramento di 1,7 punti rispetto al mese precedente.(Foto: © iloveotto/123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, leading indicator scivola a gennaio come previsto

    (Teleborsa) – Scende come da attese il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane a gennaio. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 110,3 punti in calo dello 0,3% rispetto al mese precedente (quando il calo era stato dello 0,8%) e rispetto al -0,3% atteso dagli analisti. La componente che riguarda la situazione attuale è aumentata dello 0,2% a 109,5 punti, mentre quella sulle aspettative future è cresciuta dello 0,2% a 118,5 punti. “Il LEI statunitense è rimasto su una traiettoria discendente, ma il suo tasso di declino si è leggermente attenuato a gennaio”, ha affermato Ataman Ozyildirim, Senior Director, Economics, presso The Conference Board. “Tra gli indicatori anticipatori, il deterioramento dei nuovi ordini nel settore manifatturiero, le aspettative dei consumatori sulle condizioni commerciali e le condizioni del credito hanno più che compensato i punti di forza del mercato del lavoro e dei prezzi delle azioni, spingendo l’indice al ribasso. Anche il contributo della componente del differenziale di rendimento del LEI è diventato negativo negli ultimi due mesi, il che è spesso un segnale di recessione in arrivo. Mentre il LEI continua a segnalare una recessione nel breve termine, gli indicatori relativi al mercato del lavoro, compresi l’occupazione e il reddito personale, rimangono finora solidi. Tuttavia, il Conference Board si aspetta ancora che l’inflazione elevata, l’aumento dei tassi di interesse e la contrazione della spesa dei consumatori facciano precipitare l’economia statunitense in recessione nel 2023″.(Foto: Photo by Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi import gennaio -0,2%, prezzi export +0,8%

    (Teleborsa) – Si muovono in maniera contrastata i prezzi import-export USA a gennaio 2023. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione negativa su mese dello 0,2%, dopo il -0,1% di dicembre (rivisto da un preliminare di +0,4%) e rispetto al -0,2% del consensus.Su base annua, i prezzi import registrano una variazione positiva pari a +0,8%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione del +0,4% su mese.I prezzi export hanno riportato un incremento dello 0,8% dopo il -3,2% del mese precedente (rivisto da un preliminare di -2,6%), superiore al consensus (-0,2%).Su anno il dato evidenzia un incremento del 2,3%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni su mese registrano un -3,3% su mese. LEGGI TUTTO