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    Moody's rivede al rialzo stime Eurozona. Italia vedrà PIL a +0,3% nel 2023

    (Teleborsa) – L’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’Italia nel 2023, indicando una relativa stagnazione (PIL atteso in crescita dello 0,3%) anziché una recessione (PIL previsto a -1,4%) come indicato in precedenza. E’ quanto emerge dal Global Macro Outlook.La revisione, in linea con il miglioramento delle previsioni del resto dell’Eurozona, ha a che fare con il ridimensionamento dei prezzi dell’energia e con i minori rischi di carenze energetiche nel breve termine.Sempre Moody’s vede una discesa dell’inflazione, che dovrebbe attestarsi al 3,3% entro dicembre 2023 dal 12,3% registrato a dicembre 2022. Le prospettive economiche di Eurolandia, parallelamente, sono migliorate nel 2023. Moody’s ha infatti rivisto al rialzo le stime di crescita del PIL dell’Area Euro a +0,5%, poiché i timori di un “grave shock energetico” conseguente all’invasione della Russia in Ucraina non si sono materializzati. La più grande incertezza per l’Area della moneta unica resta quella che riguarda l’autosufficienza energetica nel 2023 e nel 2024 e, sebbene il settore industriale abbia dimostrato di aver retto bene l’onda d’urto, tuttavia, i vincoli di approvvigionamento dell’energia rimarranno un’ostacolo alla crescita. Per Moody’s, i rischi per l’economia globale persistono nonostante le recenti sorprese positive ed il rallentamento dell’inflazione nelle economie del G20 non sarà sostenuto dalle politiche delle banche centrali, che continueranno a mantenere i tassi di interesse in territorio restrittivo per un certo periodo di tempo. L’agenzia ammette anche di non conoscere “quanti aumenti dei tassi di interesse saranno appropriati e per quanto tempo ancora i tassi rimarranno in territorio restrittivo”. LEGGI TUTTO

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    USA, peggiora settore manifatturiero distretto Fed Richmond

    (Teleborsa) – Peggiora a febbraio l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si mantiene in territorio negativo e si porta a -16 punti dai -11 punti di gennaio, risultando anche peggiore delle aspettative del consensus (-6).Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un netto peggioramento della componente delle consegne che si porta a -15 punti dai -3 del mese precedente, mentre quella dei servizi si porta a -3 da -6 punti precedenti. LEGGI TUTTO

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    USA, cala fiducia consumatori a febbraio

    (Teleborsa) – Cala la fiducia dei consumatori americani. Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato un calo dell’indice a 102,9 punti nel mese di febbraio rispetto ai 106 punti del mese di gennaio (dato rivisto da 107,1 punti) e contro attese di 108,5 punti del consensus. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente si porta a 152,8 punti da 151,1 precedenti, mentre l’indice sulle attese è sceso a 69,7 punti da 76 punti.Il sondaggio sulla fiducia dei consumatori è basato su un campione rappresentativo di 5.000 famiglie americane ed è condotto per il Conference Board dal NFO WorldGroup. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi case frenano come previsto a dicembre

    (Teleborsa) – Frenano in linea con le aspettative i prezzi dell’immobiliare statunitense nel mese di dicembre.L’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato una flessione mensile dello 0,1% dopo il -0,2% del mese precedente e come previsto dagli analisti.Su base annua l’indice, calcolato sui prezzi dichiarati degli immobili all’accensione del mutuo presso Fannie Mae e Freddie Mac, è salito del 6,6% rispetto al +8,2% del mese precedente.Secondo quanto rilevato da Standard & Poor’s, l’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua del 4,6% rispetto al +6,8% del mese precedente e contro il +5,8% del consensus.Su base mensile si registra un calo dello 0,5%, come il mese precedente e atteso dal mercato. L’indice destagionalizzato ha riportato una discesa dello 0,9% su base mensile dopo il -0.9% di novembre. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso in frenata a gennaio

    (Teleborsa) – Frena la crescita delle scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di gennaio, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un calo dello 0,4% a 929,7 miliardi di dollari, rispetto al +0,1% del mese precedente e atteso dagli analisti. Su base annua si registra una salita del 15,9%. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale crolla a gennaio: peggio delle attese

    (Teleborsa) – Rallenta più delle attese la produzione delle fabbriche giapponesi a gennaio 2023. Secondo la stima preliminare del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice della produzione industriale ha registrato un decremento mensile del 4,6% dopo il +0,3% registrato a dicembre. Le stime degli analisti erano per un calo del 2,6%.Le previsioni per i mesi a venire indicano per il mese di febbraio una balzo dell’8% ed un aumento contenuto per il mese di marzo (+0,8%). Su base annuale, il dato non destagionalizzato della produzione evidenzia una variazione pari a -2,3% a dicembre. La diminuzione mensile della produzione è accompagnata dal calo delle consegne (-3,1%) mentre le scorte diminuiscono dello 0,9%. La ratio delle scorte è pari a +2,5%. LEGGI TUTTO

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    USA, peggiora l'attività industriale nel distretto di Dallas

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di febbraio, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -13,5 punti rispetto ai -8,4 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è sceso a quota -2,8 da +0,2 punti, mentre i nuovi ordini si sono portati a -13,2 punti da -4. L’indice della capacità di utilizzo è sceso a -4,1 punti da quota 6 e l’indice delle consegne si è portato a -5 punti da -6,3 punti. LEGGI TUTTO

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    USA, compromessi acquisti case in aumento e sopra attese

    (Teleborsa) – Continuano a crescere le compravendite in corso di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui.Nel mese di gennaio, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), è salito dell’8,1% su base mensile, attestandosi a 82,5 punti dai 76,3 punti registrati a dicembre (dato rivisto da 76,9 punti).Il dato si mostra migliore delle attese degli analisti, che indicavano un aumento dell’1%. LEGGI TUTTO