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    USA, richieste sussidi disoccupazione poco mosse a 190 mila

    (Teleborsa) – Scendono leggermente, contro attese per un aumento, le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 25 febbraio, i “claims” sono risultati pari a 190 mila unità, in calo di 2.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 192.000. Il dato si confronta con i 195 mila del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 193.000 unità, in aumento di 1.750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 191.250. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 18 febbraio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.655.000, in calo di 5.000 mila unità rispetto alle 1.660.000 unità della settimana precedente e al di sotto del 1.665.000 attesi. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in aumento di 1,2 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono aumentate più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 24 febbraio 2023, sono aumentati di 1,2 milioni di barili a 480,2 MBG, contro attese per un incremento di 0,5 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 0,2 milioni a 122,1 MBG, contro attese per un decremento di 0,4 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 0,9 milioni a quota 239,2 MBG (era atteso un aumento di 0,5 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste invariate a 371,6 MBG. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM manifatturiero febbraio sale a 47,7 punti

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana migliora leggermente a febbraio 2023, pure mantenendosi in fase di contrazione per il quarto mese consecutivo. Lo segnala l’ISM – Insitute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 47,7 punti dai 47,4 del mese precedente, risultando peggiore delle attese degli analisti che stimavano un aumento fino a 48 punti.L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, si mantiene dunque sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini migliora a 47 punti da 42,5, mentre quella sull’occupazione cala a 49,1 da 50,6 e la componente relativa ai prezzi aumenta a 51,3 da 44,5 punti. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni gennaio -0,1% m/m +5,7% a/a

    (Teleborsa) – Diminuisce la spesa per costruzioni in USA a gennaio 2023. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.825,7 miliardi di dollari, registrando una diminuzione dello 0,1% su base mensile, peggio delle stime degli analisti (+0,2%) e dopo il -0,7% di dicembre (rivisto da un preliminare -0,4%). Su base annua si è visto invece un incremento del 5,7%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono rimaste invariate a 1.442,6 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono calate dello 0,6% a 847,4 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un decremento dello 0,6% a 383,1 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI manifatturiero febbraio rivisto al ribasso a 47,3 punti

    (Teleborsa) – Continua a essere negativo lo stato di salute dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti a febbraio 2023. Secondo gli ultimi dati PMI di S&P Global, il deterioramento delle condizioni operative è dipeso in gran parte da ulteriori contrazioni della produzione e dai nuovi ordinativi.A febbraio, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 47,3 punti, inferiore ai 47,8 punti della stima preliminare e del consensus, e superiore ai 46,9 del mese precedente.L’indice resta tuttavia sotto la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti) dell’attività.”La produzione statunitense è rimasta sotto forte pressione a partire da febbraio – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence – Sebbene il PMI sia leggermente aumentato, continua a segnalare il calo più ripido al di fuori dei mesi di blocco della pandemia dal 2009″.”Inoltre, parte del miglioramento della produzione potrebbe essere semplicemente attribuito a tempi di consegna più rapidi dei fornitori, che sono aumentati al massimo dal 2009 per facilitare una maggiore produzione e consentire alle fabbriche di lavorare su ordini precedentemente effettuati”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Germania, inflazione rimane alta a febbraio: +8,7% su anno

    (Teleborsa) – Risulta superiore alle attese l’inflazione tedesca a febbraio 2023, pur non discostandosi troppo dal mese precedente. Secondo la stima preliminare pubblicata da Destatis, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,8% su mese, rispetto al +1% del mese precedente e contro il +0,6% del consensus.Su base annuale, la variazione dei prezzi è indicata a +8,7%, dopo il +8,7% del mese precedente e sopra il +8,5% del consensus.L’inflazione armonizzata ha registrato su mese una variazione pari a +1%, rispetto al +0,5% precedente ed al +0,7% atteso. Su anno si registra un incremento del 9,3%, che risuota superiore al 9,2% precedente e al 9% atteso. LEGGI TUTTO

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    Moody's rivede al rialzo stime Eurozona. Italia vedrà PIL a +0,3% nel 2023

    (Teleborsa) – L’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’Italia nel 2023, indicando una relativa stagnazione (PIL atteso in crescita dello 0,3%) anziché una recessione (PIL previsto a -1,4%) come indicato in precedenza. E’ quanto emerge dal Global Macro Outlook.La revisione, in linea con il miglioramento delle previsioni del resto dell’Eurozona, ha a che fare con il ridimensionamento dei prezzi dell’energia e con i minori rischi di carenze energetiche nel breve termine.Sempre Moody’s vede una discesa dell’inflazione, che dovrebbe attestarsi al 3,3% entro dicembre 2023 dal 12,3% registrato a dicembre 2022. Le prospettive economiche di Eurolandia, parallelamente, sono migliorate nel 2023. Moody’s ha infatti rivisto al rialzo le stime di crescita del PIL dell’Area Euro a +0,5%, poiché i timori di un “grave shock energetico” conseguente all’invasione della Russia in Ucraina non si sono materializzati. La più grande incertezza per l’Area della moneta unica resta quella che riguarda l’autosufficienza energetica nel 2023 e nel 2024 e, sebbene il settore industriale abbia dimostrato di aver retto bene l’onda d’urto, tuttavia, i vincoli di approvvigionamento dell’energia rimarranno un’ostacolo alla crescita. Per Moody’s, i rischi per l’economia globale persistono nonostante le recenti sorprese positive ed il rallentamento dell’inflazione nelle economie del G20 non sarà sostenuto dalle politiche delle banche centrali, che continueranno a mantenere i tassi di interesse in territorio restrittivo per un certo periodo di tempo. L’agenzia ammette anche di non conoscere “quanti aumenti dei tassi di interesse saranno appropriati e per quanto tempo ancora i tassi rimarranno in territorio restrittivo”. LEGGI TUTTO

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    USA, peggiora settore manifatturiero distretto Fed Richmond

    (Teleborsa) – Peggiora a febbraio l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si mantiene in territorio negativo e si porta a -16 punti dai -11 punti di gennaio, risultando anche peggiore delle aspettative del consensus (-6).Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un netto peggioramento della componente delle consegne che si porta a -15 punti dai -3 del mese precedente, mentre quella dei servizi si porta a -3 da -6 punti precedenti. LEGGI TUTTO