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    USA, Empire State index gennaio crolla a -12,6 punti

    (Teleborsa) – Peggiora, portandosi anche in territorio negativo, a gennaio 2025, l’indice manifatturiero Empire State di New York. L’indicatore si è portato a -12,6 punti dai 2,1 punti di dicembre. Il dato è anche peggiore delle stime degli analisti, che erano per un aumento fino a +2,7 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini è passata a -8,6 punti da +4,3, mentre quella sulle consegne scende a -1,7 punti (da 9,1). Quella sulle scorte si porta a +5,8 punti (da +10,5). LEGGI TUTTO

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    Cina, balzo dell’export a dicembre. Surplus commerciale a 105 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Le esportazioni e importazioni cinesi hanno superato le attese a dicembre 2024, con il surplus commerciale della grande economia asiatica che è salito più del previsto.É quanto emerge dai dati pubblicati stamattina da Pechino, che evidenziano un incremento del saldo della bilancia commerciale, in surplus per 104,8 miliardi di dollari rispetto all’avanzo di 97,4 miliardi precedente. Superate le attese del mercato che erano per un saldo di 100 miliardi.Le esportazioni sono salite del 10,7% su base annua, dopo il +6,7% registrato a novembre e rispetto al +7,3% atteso dagli analisti, mentre le importazioni sono salite dell’1%, dopo il -3,9% del mese precedente e rispetto al -1,5% atteso.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, Università di Michigan: cala a gennaio fiducia consumatori

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a gennaio. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in discesa a 73,2 punti rispetto ai 74 punti del mese di dicembre e atteso dagli analisti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è salito a 77,9 punti da 75,1, mentre l’indice sulle attese è calato a 71,3 punti dai 73,3 precedenti. LEGGI TUTTO

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    USA, mercato lavoro ancora resiliente. Impennata dei Treasury e balzo del dollaro

    (Teleborsa) – L’economia americana ha superato nettamente le aspettative degli analisti creando 256.000 nuovi posti di lavoro, nel mese di dicembre e fornendo un segnale forte: ovvero il mercato del lavoro è ancora resiliente. Uno scenario che rafforza l’ipotesi di una Federal Reserve più cauta e graduale in futuro sui tagli dei tassi di interesse.Subito dopo la pubblicazione del dato sulla disoccupazione si è registrata una vera e propria fiammata rialzista del dollaro: il biglietto verde, infatti, verso l’euro, ha fatto scivolare la moneta fino a 1,0243 sul dollaro, riportandosi ai minimi da oltre due anni a questa parte. In scia al dato si è registrata anche una netta impennata dei rendimenti dei Treasury. (Foto: © Davide Fiorenzo De Conti / 123RF) LEGGI TUTTO

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    L’America crea 256.000 posti di lavoro, disoccupazione scende al 4,1%

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese i non-farm payrolls a dicembre, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute di un mercato del lavoro ancora resiliente. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, rispetto al 4,2% del mese precedente e del consensus. Sono stati aggiunti 256 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a novembre erano state create 212 mila buste paga (dato rivisto da 227 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è superiore alle attese del mercato che indicavano un aumento di 164 mila di posti di lavoro.Il dato è superiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati creati 223 mila posti di lavoro, contro i 182 mila rivisti di novembre e i 135 attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono scesi di 13 mila unità, contro una salita di 5 mila unità stimate dal consensus e si confrontano con i +25 mila rivisti del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 34,3 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 3,9% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +4% a/a) dopo il +0,4% mensile e il +4% tendenziale registrato a novembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    Giappone, spese famiglie in aumento a novembre e meglio delle attese

    (Teleborsa) – Nel mese di novembre i consumi familiari in Giappone si sono attestati a 295.518 yen, in aumento dello 0,4% su base mensile, dopo il +2,9% di ottobre e contro attese per un calo dello 0,9%.Il dato è stato comunicato l’Ufficio statistico nazionale nipponico, secondo cui il dato tendenziale si attesta al -0,4% (+3% in termini nominali) dal -1,3% precedente e contro il -0,6% atteso.Sempre a ottobre, la media mensile dei redditi delle famiglie operaie, si è attestata a 514.409 yen, con un aumento tendenziale dello 0,7% in termini reali (+4,1% in termini nominali). LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator in peggioramento a novembre e sotto attese

    (Teleborsa) – Segnalate in peggioramento le condizioni economiche del Giappone a novembre. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 107 punti, in calo del 2,1% rispetto ai 109,1 punti di ottobre. Il dato è anche inferiore alle stime degli analisti (107,2 punti). Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato in calo dell’1,5% a 115,3 punti da 116,8. L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è visto in salita a 108,7 punti da 107,5. LEGGI TUTTO

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    USA, licenziamenti in crescita del 5,5% nel 2024. Ai massimi dal 2009 (escluso 2020)

    (Teleborsa) – In diminuzione i licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di dicembre 2024. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di 38.792 posti di lavoro. Il dato rivela un calo del 33% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 57.727 licenziamenti, e un aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2023 (34.817).Nell’ultimo trimestre dell’anno, le aziende hanno annunciato piani per tagliare 152.116 posti di lavoro, in calo del 13% rispetto ai 174.597 tagli annunciati nel terzo trimestre di quest’anno. È in aumento del 30% rispetto ai 117.163 tagli annunciati nello stesso trimestre del 2023.Nel 2024, i datori di lavoro hanno annunciato 761.358 tagli di posti di lavoro, in aumento del 5,5% rispetto ai 721.677 annunciati nel 2023. È il totale annuale più alto da quando sono stati annunciati 2.304.755 tagli nel 2020. Ad eccezione del 2020, è il totale più alto dal 2009, quando i datori di lavoro ne avevano pianificati 1.288.030.”Le aziende hanno subito cambiamenti straordinari nel 2024 a causa del rapido progresso tecnologico e delle mutevoli condizioni economiche – ha affermato Andrew Challenger, esperto di ambiente di lavoro e vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas – La maggior parte dei datori di lavoro prevede ulteriore incertezza con la prossima amministrazione, che sta portando a un rallentamento delle assunzioni e a più licenziamenti a breve termine in vari settori”.Il mese scorso, la tecnologia ha annunciato 11.430 tagli di posti di lavoro, il numero più alto di qualsiasi altro settore. Per l’anno, la tecnologia ha annunciato 133.988 tagli, in calo del 20,3% rispetto ai 168.032 annunciati nello stesso periodo dell’anno scorso.(Foto: elleaon | 123RF) LEGGI TUTTO