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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +84 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano meno delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 9 giugno 2023 sono risultati in crescita di 84 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela inferiore al consensus (+96 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 104 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.634 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 26,5% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.082) e in crescita del 15,5% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.281 BCF). LEGGI TUTTO

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    USA, scorte industria aprile +0,2% m/m vendite +0,1%

    (Teleborsa) – Giungono dati in linea con le attese dalle scorte e le vendite dell’industria in USA ad aprile 2023. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dello 0,2% a 2.543,8 miliardi di dollari, contro il +0,2% stimato dagli analisti e dopo il -0,2% del mese precedente. Su base annua si è registrato un decremento dell’1,3%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,1% su base mensile, attestandosi a 1.821,6 miliardi di dollari. Su anno si registra una variazione negativa dell’1,3% rispetto ad aprile 2022. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,40. Ad aprile 2022 era pari all’1,31. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, produzione maggio sale dello 0,2% oltre attese

    (Teleborsa) – Peggiore delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di maggio. L’attività industriale ha registrato una variazione negativa dello 0,2% su base mensile, dopo il +0,5% del mese precedente e rispetto al +0,1% delle attese degli analisti. Anche su base annua si registra una crescita dello 0,2%. La produzione manifatturiera registra una piccola crescita dello 0,1%, dopo il +0,9% di aprile (dato rivisto da un preliminare di +1%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è salita al 79,6%, superiore alle stime degli analisti (79,7%), dal 79,8% precedente. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, debito pubblico su nuovo record di 2.811,6 miliardi

    (Teleborsa) – Vola su un nuovo record storico il debito pubblico italiano, che sfonda il tetto die 2mila e ottocento miliardi. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto di Bankitalia, secondo cui nel mese di aprile, il debito delle Amministrazioni pubbliche è cresciuto di 21,8 miliardi rispetto al mese precedente, portando il totale a 2.811,6 miliardi di euro. Un aumento che riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, cresciute di 10,9 miliardi a 40,3 miliardi, il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche di 9,1 miliardi e l’effetto degli scarti e premi e della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio pari a 1,8 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, la variazione del debito ha riguardato quasi interamente quello delle Amministrazioni centrali, mentre il debito delle Amministrazioni locali e degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile. Alla fine di aprile la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25,8%, sostanzialmente invariata rispetto al mese precedente, mentre la quota detenuta dai non residenti a marzo era pari al 26,3% (dal precedente 26,6%) quella degli altri residenti, essenzialmente famiglie ed imprese, al 10,7% (dal precedente 10,1%). La vita media residua del debito ad aprile risulta stabile a 7,7 anni. Sempre per il mese di aprile, le entrate tributarie sono state pari a 38,7 miliardi, in aumento si 4,6 miliardi o del 13,4% rispetto all’anno precedente , portando il totale dei primi quattro mesi dell’anno a 152,9 miliardi, in aumento di 9,8 miliardi o del del 6,9% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi import-export in rallentamento a giugno

    (Teleborsa) – Frenano i prezzi import-export a maggio. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione negativa su mese dello 0,6%, in linea con il consensus, dopo il +0,3% di aprile (rivisto da un preliminare di +0,4%). Su base annua, i prezzi import registrano una variazione negativa pari a -5,9%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione pari a -0,1%.I prezzi export hanno riportato un decremento dell’1,9% dopo il -0,1% del mese precedente (rivisto da un preliminare di +0,2%)e contro il dato invariato del consensus.Su anno il dato evidenzia un decremento dell’8,1%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni su mese registrano un -1,8% su mese. LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, stabili e oltre le attese le nuove richieste di sussidio

    (Teleborsa) – Stabili le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 10 giugno, i “claims” sono risultati pari a 262 mila unità, sullo stesso livello della settimana precedente (rivisto da un preliminare di 261.000). Il dato si confronta con i 259 mila attesi del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 246.750 unità, in aumento di 9.250 rispetto al dato della settimana precedente di 237.500 (rivisto da un preliminare di 237.250). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 3 giugno, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.775.000, in aumento di 20.000 mila unità rispetto alle 1.755.000 unità della settimana precedente e al di sopra degli 1.761.000 attesi.(Foto: Carlee Dittemore / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, indice FED Philadelphia scende più delle attese a giugno

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia (Stati Uniti). A giugno, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto FED di Philadelphia (Philly FED) si è portato a -13,7 punti dai -10,4 di maggio. Il dato è lievemente inferiore alle attese degli analisti, che indicavano un peggioramento a -13,5 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini si è attestato a -11 punti da -8,9 punti, quello sulle condizioni di business è migliorato a +12,7 da -10,3 e quello sulla spesa per investimenti (capex) è migliorato a 9,9 da 2,5, mentre l’indice sull’occupazione si attesta a -0,4 da -8,6 punti e quello sui prezzi a 10,5 da 10,9 punti. LEGGI TUTTO

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    Giappone, torna a crescere il settore terziario in aprile

    (Teleborsa) – In aumento il settore servizi giapponese. L’indice sull’attività del settore terziario, elaborato dal Ministero dell’economia e dell’industria, ha registrato ad aprile una variazione positiva dell’1,2% su base mensile dopo il -1,7% di marzo e contro la crescita dello 0,5% stimata dagli analisti. Il dato registra su base annua un incremento del 2%. LEGGI TUTTO