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    Porsche verso IPO al massimo della forchetta

    (Teleborsa) – È probabile che l’offerta pubblica iniziale (IPO) di Porsche sia prezzata al limite superiore della forchetta comunicata in precedenza, compresa tra 76,50 euro a 82,50 euro, con i book che sono stati coperti a questo livello più volte. Lo riferiscono a Reuters diversi bookrunner coinvolti nell’operazione, aggiungendo che la domanda è “incredibilmente robusta”. Nel caso l’IPO venisse prezzata a 82,50 euro, Volkswagen incasserebbe 9,4 milioni di euro e il marchio di auto sportive sarebbe valutato 75 miliardi di euro.Come già comunicato, è previsto che l’offerta si concluda il 28 settembre 2022, giorno in cui la società automobilistica chiederà l’ammissione delle azioni privilegiate (quelle in vendita nell’IPO) alla negoziazione sulla Borsa di Francoforte. Le azioni privilegiate dovrebbe iniziare a negoziare il 29 settembre.Quattro cornerstone investor – Qatar Investment Authority, il fondo sovrano norvegese, T. Rowe Price e ADQ – si sono impegnati insieme a raccogliere fino a 3,7 miliardi di euro dell’IPO. LEGGI TUTTO

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    Yolo, De Cobelli: a break-even nel 2024, potremo essere soggetto aggregatore

    (Teleborsa) – Investimenti in piattaforme tecnologiche, sviluppo dell’offerta e dei canali di distribuzione, crescita all’estero e consolidamento della struttura organizzativa. Se rimangono risorse e si presenta l’occasione giusta, non c’è preclusione a operazioni di M&A. È questo il modo in cui verranno impiegate le risorse raccolte durante il processo di quotazione in Borsa da Yolo Group, uno dei principali operatori nel mercato insurtech italiano di servizi assicurativi digitali. La società ha raccolto 10 milioni di euro in equity (oltre a 3 milioni di euro in obbligazioni convertibili), una somma superiore rispetto alla previsione iniziale di 8 milioni di euro, in un processo che non è stato semplice, racconta a Teleborsa Gianluca De Cobelli, co-fondatore e amministratore delegato di Yolo.”Siamo partiti col processo di quotazione prima dello scoppio della guerra in Ucraina, in un momento in cui il mercato pagava molto, cavalcando anche i trend di mercato di realtà come la nostra – spiega il manager – Poi è arrivata una doccia fredda con la guerra, il ritorno del Covid in Asia e la crisi politica italiana, ma l’abbiamo gestista grazie all’interesse che il nostro modello di business e quanto fatto in questi anni ha suscitato negli investitori, sia in quelli nuovi che in quelli precedenti”.Supporto degli azionisti e quotazioneYolo può infatti contare su partner e azionisti di primo piano del comparto finanziario e assicurativo italiano. Dopo l’aumento di capitale, Generali Italia rimane primo azionista con il 15,17% delle azioni, seguito da Neva SGR (gruppo Intesa Sanpaolo) con il 14,33% e Primo Ventures SGR con l’11,05%. Simone Ranucci Brandimarte ha l’8,64%, così come lo stesso Gianluca De Cobelli. Rilevanti anche le quote di Net Insurance (4,89%) e di CRIF (2,98%).”Forti anche del loro sostegno, abbiamo riaggiustato gli obiettivi e il processo, scegliendo il segmento Professionale di Euronext Growth Milan per avere una minore volatilità, stabilendo dei lock-up molto lunghi, decidendo di sottoscrivere noi stessi parte dell’aumento di capitale (sia soci fondatori che azionisti storici, ndr) – afferma De Cobelli – Ciò ci ha permesso di attrarre investitori istituzionali e industriali importanti, dando anche continuità alla nostra compagina azionaria”. L’AD sottolinea che alla fine la società ha già raggiunto le soglie minimi di flottante per andare al segmento ordinario, quindi il passaggio all’Euronext Growth Milan potrebbe avvenire in tempi rapidi.Il rapporto con gli azionisti rimane comunque un punto di forza della crescita. “I partner della prima ora, come Generali e Intesa, hanno sposato in pieno le strategie di sviluppo e il modello di business, e quindi non ci hanno influenzato ma solo supportato – racconta l’AD – L’ingresso di nuovi partner industriali non va che a rafforzare la nostra autonomia nello sviluppare strategie di sviluppo: si aspettano che venga implementato il modello di business su cui hanno investito, e quindi c’è totale coerenza”.Modello di business e bilancioIl modello di business del gruppo prevede: l’offerta di servizi insurtech alle compagnie di assicurazione e alle imprese clienti secondo un modello software as a service, nell’ottica di una digitalizzazione dell’intera value chain della prestazione di servizi assicurativi; la distribuzione di prodotti assicurativi digitali, a partire dalla quale vengono corrisposte al gruppo le relative commissioni. Il conto economico consolidato al 31 dicembre 2021 si è chiuso con una perdita pari a 1,2 milioni di euro, principalmente per effetto di un livello di ricavi che non consente ancora il raggiungimento del punto di equilibrio e degli investimenti nelle piattaforme tecnologiche. Il valore della produzione è stato di 1,8 milioni di euro, in crescita del 93% rispetto al precedente esercizio. “Chiuderemo anche il 2022 e il 2023 in perdita, per poi andare a break-even nel 2024”, dice De Cobelli.Crescita e utilizzo dei proventiIl 30 giugno 2022 il CdA ha approvato il Piano Industriale e, in particolare, un obiettivo al 31 dicembre 2022 in termini di premi lordi tra 4,2 e 5,3 milioni di euro e di ricavi consolidati tra 3,8 e 4,4 milioni di euro (di cui circa il 35% derivanti da commissioni legate alla distribuzione di prodotti assicurativi e circa il 65% derivanti dalla vendita di servizi insurtech, l’85% circa realizzati in Italia e il restante 15% circa all’estero).Per l’attuazione di questo piano e la crescita a lungo termine saranno fondamentali le risorse raccolte. “Una grossa fetta dei soldi che abbiamo raccolto vanno nello sviluppo e consolidamento dei nostri asset, ovvero le piattaforme tecnologiche, ma avendo anche un modello B2B2C un’altra parte verranno utilizzati per lo sviluppo dell’offerta (capire le necessità del mercato e costruire con le compagnie i prodotti migliori da portare ai nostri partner distributivi) – spiega il manager – Un’altra parte va nello sviluppo della componente di canale: oggi abbiamo canali totalmente digitali e phygital per far leva sulle masse ancora distribuite dagli agenti “a cui forniamo la nostra piattaforma evoluta ed efficientare i loro processi”. Inoltre, essendo presenti già in Spagna, vogliamo consolidare la presenza lì e anche in UK. Infine, dobbiamo consolidare la struttura organizzativa”.Operazioni straordinarieIl numero uno di Yolo non esclude operazioni straordinarie. “Non abbiamo previsto a piano operazioni di M&A, ma non le escludiamo – afferma – Abbiamo sempre detto ai nostri investitori: se raccogliamo più di quello che serve a sostenere il piano, valuteremo su base opportunistica se ci sono dei target che accelerano la nostra crescita, in termini di sviluppo tecnologico, di sviluppo internazionale o di consolidamento in Italia”.A una domanda sul fatto che Yolo possa diventare preda di soggetti più grandi, risponde: “In un mercato fortemente dinamico è difficile fare previsioni precise sulla nostra evoluzione. Non abbiamo in mente di trovare un partner grosso che possa decidere di acquisirci. Gli spazi sono tali per cui io vedo una forte crescita in maniera indipendente, dove anzi noi potremo essere un soggetto aggregatore di altri player”. LEGGI TUTTO

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    Yolo ammessa alle negoziazioni. Capitalizzazione da 33 milioni

    (Teleborsa) – YOLO Group, uno dei principali operatori nel mercato insurtech italiano di servizi assicurativi digitali, ha ricevuto da Borsa Italiana il provvedimento di ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie e delle obbligazioni convertibili su Euronext Growth Milan – segmento Professionale. La data di inizio delle negoziazioni delle azioni ordinarie e delle obbligazioni convertibili è fissata per il 5 agosto 2022.YOLO ha concluso con successo il collocamento, rivolto a investitori qualificati/istituzionali italiani ed esteri, delle proprie azioni con una raccolta complessiva pari a 10 milioni di euro, di cui 497.640 euro rivenienti dall’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe, in aumento di capitale, concessa ai Joint Global Coordinators. YOLO ha anche concluso con successo il collocamento di obbligazioni convertibili per un ammontare complessivo pari a 2.996.300 euro con scadenza 5 agosto 2025.”L’esito positivo del collocamento è un traguardo importante: testimonia l’apprezzamento degli investitori e del mercato per il nostro modello d’impresa e le sue elevate potenzialità di crescita nell’ambito delle trasformazioni in atto nel settore assicurativo”, ha dichiarato Gianluca de Cobelli, co-fondatore e Amministratore Delegato di YOLO.Il prezzo di collocamento delle azioni ordinarie è stato fissato in 3,77 euro per azione (al limite inferiore della forchetta comunicata in precedenza tra un minimo di 3,77 euro e un massimo di 4,10 euro per azione). In seguito al collocamento delle azioni ordinarie, il capitale è composto da 8.617.300 azioni ordinarie prive di valore nominale. La capitalizzazione post collocamento è pari a 33 milioni di euro, assumendo l’integrale esercizio dell’opzione greenshoe, con un flottante pari a circa il 23,68% del capitale sociale in caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe.Generali Italia è il primo azionista con il 15,17% delle azioni, seguito da Neva SGR (gruppo Intesa Sanpaolo) con il 14,33% e Primo Ventures SGR con l’11,05%. Simone Ranucci Brandimarte ha l’8,64%, così come Gianluca De Cobelli. Rilevanti anche le quote di Net Insurance (4,89%) e di CRIF (2,98%).La raccolta ha consentito il superamento del requisito minimo del flottante ai sensi del Regolamento Euronext Growth Milan consentendo dunque la possibilità di poter effettuare il passaggio al segmento ordinario di Euronext Growth Milan in tempi brevi, sottolinea una nota.Nel processo di quotazione YOLO è assistita da EnVent Capital Markets (Euronext Growth Advisor, Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner), BPER Banca Corporate & Investment Banking (Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner), ADVANT Nctm (Legal Advisor di YOLO), Deloitte & Touche (Società di Revisione), One factory (Financial Advisor), Studio Legale Associato Shearman & Sterling (Legal Advisor dei Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners), Studio Franzoia Piona (Consulente fiscale), Epyon Audit (Auditor per i dati non contabili) e Twister (Advisor per la Comunicazione).(Foto: © Alessandro Landi | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Energy, +18,75% nel primo giorno a Piazza Affari

    (Teleborsa) – Energy, società attiva nell’offerta di sistemi integrati di accumulo di energia, ha chiuso il primo giorno a Piazza Affari con un rialzo del 18,75%. Le azioni hanno terminato la prima seduta su Euronext Growth Milan (EGM), il segmento di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita, a quota 2,85 euro, rispetto a un prezzo di collocamento di 2,40 euro, che le avrebbe dato una capitalizzazione di oltre 147 milioni di euro.In fase di collocamento Energy ha raccolto 27,3 milioni di euro, escludendo il potenziale esercizio dell’opzione di over-allotment. In caso di integrale esercizio dell’over-allotment, l’importo complessivo raccolto sarà di 30 milioni di euro.Il titolo ha aperto a quota 2,72 euro per azione ed è sceso fino a 2,70 euro per azione nella prima parte di seduta. In seguito ha preso forza e ha terminato le contrattazioni sui massimi di giornata a 2,85 euro. Il controvalore del primo giorno a Piazza Affari è stato di 786.565,25 euro, i contratti conclusi sono stati 232 e le azioni passate di mano 283.500.Energy rappresenta la quattordicesima ammissione da inizio anno sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese e porta a 181 il numero delle società attualmente quotate su Euronext Growth Milan. LEGGI TUTTO

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    Yolo avvia bookbuilding per quotazione su Euronext Growth Milan

    (Teleborsa) – Yolo Group, uno dei principali operatori nel mercato insurtech italiano di servizi assicurativi digitali, ha presentato a Borsa Italiana la comunicazione di pre-ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie (emesse e da emettere) e delle obbligazioni convertibili su Euronext Growth Milan – segmento Professionale, il mercato di Piazza Affari dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. La forchetta di prezzo è stata fissata tra un minimo di 3,77 euro e un massimo di 4,10 euro per azione. Il periodo di bookbuilding è fissato dal 19 luglio all’1 agosto e l’inizio delle negoziazioni è atteso nella prima settimana di agosto.”Il settore assicurativo sta attraversando una fase di profonda trasformazione e siamo convinti che YOLO in qualità di player insurtech possa giocare un ruolo di primo piano come acceleratore e abilitatore di tale cambiamento – ha commentato Gianluca De Cobelli, co-fondatore e AD – La quotazione in Borsa e la raccolta di nuovi capitali ci consentiranno di dare maggiore impulso allo sviluppo in Italia e all’estero”.I proventi dell’operazione saranno destinati a potenziare la piattaforma tecnologica e l’offerta digitale, attivare nuove partnership, rafforzare la struttura organizzativa e il posizionamento internazionale.Nel processo di quotazione YOLO è assistita da EnVent Capital Markets (Joint Global Coordinator, Joint Bookrunner e Euronext Growth Advisor), BPER Banca Corporate & Investment Banking (Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner), ADVANT Nctm (Legal Advisor di YOLO), Deloitte & Touche S.p.A. (Società di Revisione) e Studio Legale Associato Shearman & Sterling (Legal Advisor dei Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners.(Foto: © Antonio Truzzi | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Imprendiroma debutta in Borsa il 20 luglio. Raccolti 6 milioni

    (Teleborsa) – Imprendiroma, società attiva nell’ambito della rigenerazione urbana e recupero di strutture immobiliari, ha ricevuto l’ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie e dei warrant su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. L’inizio delle negoziazioni e` fissato per mercoledì 20 luglio 2022.L’ammissione a quotazione è avvenuta attraverso la quotazione di 11.200.000 azioni ordinarie di cui 1.200.000 di nuova emissione rivenienti dall’aumento di capitale riservato al mercato, a un prezzo unitario fissato in 5 euro per azione. Il controvalore complessivo delle risorse raccolte ammonta a 6 milioni di euro, derivante da un’offerta sottoscritta da primari investitori istituzionali e professionali italiani ed esteri. La capitalizzazione di mercato, sulla base del prezzo di collocamento, sarà pari a 56 milioni di euro e il flottante sarà pari a circa il 10,71% del capitale sociale. Alla data di inizio delle negoziazioni, Guerino Cilli avrà l’80,36% del capitale e Pierpaolo Michelangeli l’8,93%.”L’ingresso nel mercato dei capitali, rappresenta un passo fondamentale per la crescita della nostra società, valorizzandone la proposta sia in termini di visibilità che di credibilità nei confronti del mercato della rigenerazione urbana e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare – ha commentato l’AD Guerino Cilli – Attraverso l’IPO il gruppo intende accelerare il disegno di crescita incentrata sullo sviluppo di iniziative in proprio di ristrutturazione e riqualificazione, l’avvio di una strategia di M&A per l’ampliamento del pacchetto di servizi offerti e l’espansione territoriale, la promozione della brand awareness e il rafforzamento commerciale”.Nell’ambito della procedura di ammissione alle negoziazioni su Euronext Growth Milan, Imprendiroma è stata assistita da: EnVent Capital Markets (Euronext Growth Advisor e Global Coordinator), MIT SIM (Operatore specialista), Epyon Consulting (Advisor finanziario), Dentons Europe Studio Legale Tributario (Advisor legale e fiscale dell’emittente), Deloitte & Touche (Società di revisione), IR Top Consulting (Advisor comunicazione finanziaria).(Foto: © Antonio Truzzi | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Bill Ackman chiude la SPAC da record: restituisce 4 miliardi agli investitori

    (Teleborsa) – Bill Ackman, noto investitore miliardario americano e gestore di hedge fund, ha deciso di chiudere la SPAC con cui aveva raccolto la cifra record di 4 miliardi di dollari e restituirà la somma agli azionisti. Pershing Square Tontine Holdings, quotata sul New York Stock Exchange (NYSE) non è stata infatti in grado di portare a termine una transazione che “soddisfi i criteri di investimento e risulti eseguibile”, ha detto Ackman in una nota agli investitori.Secondo l’investitore, la rapida ripresa dei mercati dei capitali e dell’economia nella fase post-pandemia è stata positiva per l’America ma sfortunata per la sua SPAC, poiché ha reso “il mercato delle IPO convenzionale un forte concorrente e un’alternativa preferita per le aziende di alta qualità che cercano di quotarsi in borsa”.Ackman aveva inizialmente aveva pianificato che la SPAC acquistasse una partecipazione in Universal Music Group l’anno scorso, nel processo di quotazione dell’azienda di musica sulla borsa di Amsterdam. I requisiti strutturali e legali di Vivendi hanno però dettato una struttura delle transazioni in qualche modo non convenzionale per le SPAC e, in definitiva, che non ha potuto essere portata a termine per le preoccupazioni sollevate dalla SEC.”Le società di alta qualità e con una crescita durevole redditizia possono generalmente posticipare i tempi di quotazione fino a quando le condizioni di mercato non saranno più favorevoli, il che ha limitato l’universo di possibili operazioni di alta qualità per PSTH, in particolare negli ultimi 12 mesi – si legge nella nota agli investitori – Sebbene ci fossero transazioni potenzialmente utilizzabili per PSTH durante lo scorso anno, nessuna di esse ha soddisfatto i nostri criteri di investimento”. LEGGI TUTTO

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    G.M. Leather, Malagutti: in Borsa per standing e M&A per entrare in fascia alta

    (Teleborsa) – Debutta il 13 luglio a Piazza Affari il gruppo vicentino G.M. Leather, attivo nel settore della lavorazione e della commercializzazione delle pelli destinate alla realizzazione di prodotti per i settori dell’arredamento, della pelletteria e della moda, delle concerie e dell’automotive aftermarket. Borsa Italiana ha disposto oggi l’ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie e dei warrant sul mercato Euronext Growth Milan (EGM), il segmento dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita. Il gruppo, fondato dalla famiglia Marcigaglia, è attivo da oltre 45 anni nel settore della concia e lavorazione pelli, con sede ad Arzignano (Vicenza), nel più grande distretto conciario italiano.La quotazione in Borsa serve per acquisire uno standing maggiore e finanziare la crescita inorganica, con il gruppo che sta valutando alcuni dossier all’interno del proprio distretto per entrare in fasce premium non ancora ben presidiate. L’obiettivo è accelerare una crescita che è stata comunque già importante negli scorsi anni, con il fatturato che è raddoppiato dal 2017 al 2021 e l’EBITDA che è cresciuto del 300%. “Siamo cresciuti in maniera importante negli ultimi anni, con una crescita elevata a livello di volumi di fatturato ed esponenziale a livello di marginalità – racconta a Teleborsa l’amministratore delegato Marco Malagutti – Ciò è dovuto agli investimenti in macchinari, alla costante attenzione ai processi produttivi e ai costi, e alla grandissima capacità di acquisto che l’azienda ha dimostrato di avere grazie alla sua esperienza”.G.M. Leather si occupa delle attività di approvvigionamento della materia prima e commercializzazione sia della materia prima che del prodotto finito. La filiera produttiva è presidiata in modo diretto, per le lavorazioni a maggiore valore aggiunto e personalizzazione, e attraverso storiche relazioni con alcuni partner attivi nel distretto per le attività maggiormente standardizzate. Il gruppo si pone come partner per primari clienti internazionali (principalmente in USA, UK, Germania, Hong Kong e Cina) quali distributori e brand attivi nel settore dell’arredamento, della moda e pelletteria. Nel 2021 ha realizzato ricavi per 49,7 milioni di euro (in crescita del 70% rispetto al 2020), di cui il 76,2% generati all’estero e il 23,8% in Italia, e un EBITDA pari a 4,4 milioni di euro (rispetto a 3,5 milioni di euro nel 2020).La scelta della Borsa”Inizialmente abbiamo valutato la possibilità di far entrare come soci dei fondi di private equity o dei club deal – spiega l’AD – ma abbiamo valutato positivamente la strada della Borsa perché questo consentiva alla famiglia di mantenere il DNA operativo dell’azienda, mettendo a disposizione del mercato una percentuale di minoranza, mentre con il private equity si parlava di percentuali di maggioranza con governance altrui”.Il manager è consapevole di entrare a Piazza Affari in un momento non facile, con tante società che non si quotano o abbandonano il processo. “Anche se siamo consapevoli di aver raccolto somme inferiori a quelle che avremmo raccolto in periodi diversi, quello che riteniamo fondamentale è il passaggio allo status di quotata – afferma – È sicuramente un fattore distintivo e ci darà una spinta importante nei rapporti con tutti i nostri interlocutori (clienti, fornitori, stakeholder finanziari). Siamo inoltre la prima azienda quotata del settore in Italia, e forse al mondo, e anche questo è un aspetto importantissimo”.I numeri del collocamentoIn fase di collocamento G.M. Leather ha raccolto 4 milioni di euro, di cui 3.601.500 euro in aumento di capitale e 399.000 euro dall’eventuale esercizio dell’opzione di greenshoe (in aumento di capitale) concessa a a Integrae SIM. Il flottante al momento dell’ammissione è del 12,4% (14,2% assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe) e la capitalizzazione di mercato all’IPO è pari a 19,35 milioni di euro (19,75 milioni di euro assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe). Il prezzo di ciascuna azione è stato fissato in 1,75 euro.Prima dell’ammissione, l’intero capitale era detenuto da Assunta S.r.l. (interamente riconducibile alla presidente Carmen Marcigaglia). Dopo l’ammissione, assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe: Assunta S.r.l. avrà in mano il 79,74% del capitale, Smart Capital S.p.A. (holding di partecipazioni con capitale permanente specializzata in investimenti di Private Equity e di Private Investments in Public Equity) il 6,08%, il mercato il 14,18%.Smart Capital ha sottoscritto 686.000 azioni di G.M. al prezzo di IPO per un controvalore complessivo pari a 1.200.500 euro, agendo quale Cornerstone Investor nell’ambito dell’operazione. Il collocamento, rivolto a primari investitori, ha avuto ad oggetto complessive massime 2.286.000 azioni ordinarie. Ad esito dell’aumento di capitale, alla data di inizio delle negoziazioni, il capitale sociale è composto da 11.058.000 azioni ordinarie prive di valore nominale.L’utilizzo dei proventiG.M. Leather ha le idee chiare sui benefici che potrà avere la quotazione, tanto per la crescita interna che per quella esterna. “I proventi, circa 4 milioni di euro lordi, sicuramente favoriranno la crescita interna, che però era già a piano e già spesata, quindi già finanziata – spiega Malagutti – Le acquisizioni che stiamo valutando hanno un costo un po’ più alto, però queste somme possono essere una base di partenza a cui aggiungere una certa leva, per andare ad acquisire aziende che ci portano un significativo valore aggiunto”.Le società target fanno parte del distretto conciario di Arzignano, quello che G.M. Leather conosce meglio e in cui il rischio di esecuzione per operazioni di M&A è minore. “Stiamo valutando l’acquisizione di un’azienda che ci consentirà di entrare nella fascia alta della pelletteria – racconta il manager – Noi internamente ci stiamo focalizzando già sulla fascia medio-alta, con una serie di nuovi progetti e diversi ordini da clienti importanti; ci sarebbero quindi una completezza della gamma e sinergie importanti, perché potremmo valorizzare la parte di pelle che l’azienda target rivende come scarto, perché non funzionale alla produzione dei loro prodotti”.L’outlook positivoTra i fattori che rendono il management ottimista ci sono la grande capacità di muoversi sul mercato, ottenendo deal vantaggiosi, e gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo realizzati negli ultimi anni. “Pur non essendo i player più importanti del distretto, in quanto ci sono gruppi che fatturano cinque volte di più, riusciamo a fare mercato nell’acquisto delle pelli, con un prezzo di acquisto inferiore ad aziende dimensionalmente più grandi”, sottolinea l’AD. Dal 2019 al 2021 G.M. Leather ha investito oltre 1,5 milioni di euro in ricerca e sviluppo, e nel 2022 ha sviluppato oltre 100 articoli per la pelletteria (di cui almeno la metà prezzati e quindi valutati positivamente dalle maison del lusso), nonostante la business unit del lusso sia partita solo febbraio 2022. Malagutti è sicuro che il gruppo riuscirà a replicare il successo ottenuto nel settore dell’arredamento anche nel campo della pelletteria e del lusso. “Le maison del lusso sono abituate a comunicare utili in crescita a doppia e tripla cifra, e dopo gli anni difficili della pandemia stanno prestando molta attenzione ai costi e alle prospettive di continuità delle forniture – spiega – Noi continuiamo a investire sulle pelli, che sono il nostro prodotto di partenza, e non abbiamo problemi. Se ci chiedono di tenere fermi i prezzi per un anno, come hanno già fatto, siamo in grado di farlo perché abbiamo la merce in magazzino. Siamo in grado di fornire velocemente, a qualità apprezzate e a prezzi competitivi. Riteniamo che questi fattori ci faranno attraversare il difficile momento, tra post-pandemia e guerra, e l’aumento dei costi delle utilities e delle materie prime”.Per ora G.M. Leather sta gestendo con relativa tranquillità anche gli aumenti dei costi dell’energia e i problemi alle catene di approvvigionamento che hanno colpito le aziende di tutto il mondo. “Sull’approvvigionamento non abbiamo riscontrato grosse difficoltà, perché abbiamo rapporti consolidati con fornitori di pelli, anche perché nel 2020 e 2021 abbiamo sempre pagato regolarmente – spiega il manager – Per quanto riguarda le materie prime, ovvero quelle per la conciatura e per ottenere il prodotto finito, da metà 2021 abbiamo iniziato uno sfoltimento dei fornitori, mettendoli in competizione sui prezzi e quasi azzerando l’aumento dei costi delle materie prime, che stanno comunque aumentando. Sulle utilities avevamo fatto un contratto che bloccava il costo dell’energia da agosto 2021 ad agosto 2022, e a settembre 2022 partirà un cogeneratore a metano che consente acquistare l’energia a un prezzo conveniente, quindi ci sarà un aggravio ma sarà limitato”.(Foto: Kelly Sikkema | Unsplash) LEGGI TUTTO