More stories

  • in

    Bill Ackman chiude la SPAC da record: restituisce 4 miliardi agli investitori

    (Teleborsa) – Bill Ackman, noto investitore miliardario americano e gestore di hedge fund, ha deciso di chiudere la SPAC con cui aveva raccolto la cifra record di 4 miliardi di dollari e restituirà la somma agli azionisti. Pershing Square Tontine Holdings, quotata sul New York Stock Exchange (NYSE) non è stata infatti in grado di portare a termine una transazione che “soddisfi i criteri di investimento e risulti eseguibile”, ha detto Ackman in una nota agli investitori.Secondo l’investitore, la rapida ripresa dei mercati dei capitali e dell’economia nella fase post-pandemia è stata positiva per l’America ma sfortunata per la sua SPAC, poiché ha reso “il mercato delle IPO convenzionale un forte concorrente e un’alternativa preferita per le aziende di alta qualità che cercano di quotarsi in borsa”.Ackman aveva inizialmente aveva pianificato che la SPAC acquistasse una partecipazione in Universal Music Group l’anno scorso, nel processo di quotazione dell’azienda di musica sulla borsa di Amsterdam. I requisiti strutturali e legali di Vivendi hanno però dettato una struttura delle transazioni in qualche modo non convenzionale per le SPAC e, in definitiva, che non ha potuto essere portata a termine per le preoccupazioni sollevate dalla SEC.”Le società di alta qualità e con una crescita durevole redditizia possono generalmente posticipare i tempi di quotazione fino a quando le condizioni di mercato non saranno più favorevoli, il che ha limitato l’universo di possibili operazioni di alta qualità per PSTH, in particolare negli ultimi 12 mesi – si legge nella nota agli investitori – Sebbene ci fossero transazioni potenzialmente utilizzabili per PSTH durante lo scorso anno, nessuna di esse ha soddisfatto i nostri criteri di investimento”. LEGGI TUTTO

  • in

    G.M. Leather, Malagutti: in Borsa per standing e M&A per entrare in fascia alta

    (Teleborsa) – Debutta il 13 luglio a Piazza Affari il gruppo vicentino G.M. Leather, attivo nel settore della lavorazione e della commercializzazione delle pelli destinate alla realizzazione di prodotti per i settori dell’arredamento, della pelletteria e della moda, delle concerie e dell’automotive aftermarket. Borsa Italiana ha disposto oggi l’ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie e dei warrant sul mercato Euronext Growth Milan (EGM), il segmento dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita. Il gruppo, fondato dalla famiglia Marcigaglia, è attivo da oltre 45 anni nel settore della concia e lavorazione pelli, con sede ad Arzignano (Vicenza), nel più grande distretto conciario italiano.La quotazione in Borsa serve per acquisire uno standing maggiore e finanziare la crescita inorganica, con il gruppo che sta valutando alcuni dossier all’interno del proprio distretto per entrare in fasce premium non ancora ben presidiate. L’obiettivo è accelerare una crescita che è stata comunque già importante negli scorsi anni, con il fatturato che è raddoppiato dal 2017 al 2021 e l’EBITDA che è cresciuto del 300%. “Siamo cresciuti in maniera importante negli ultimi anni, con una crescita elevata a livello di volumi di fatturato ed esponenziale a livello di marginalità – racconta a Teleborsa l’amministratore delegato Marco Malagutti – Ciò è dovuto agli investimenti in macchinari, alla costante attenzione ai processi produttivi e ai costi, e alla grandissima capacità di acquisto che l’azienda ha dimostrato di avere grazie alla sua esperienza”.G.M. Leather si occupa delle attività di approvvigionamento della materia prima e commercializzazione sia della materia prima che del prodotto finito. La filiera produttiva è presidiata in modo diretto, per le lavorazioni a maggiore valore aggiunto e personalizzazione, e attraverso storiche relazioni con alcuni partner attivi nel distretto per le attività maggiormente standardizzate. Il gruppo si pone come partner per primari clienti internazionali (principalmente in USA, UK, Germania, Hong Kong e Cina) quali distributori e brand attivi nel settore dell’arredamento, della moda e pelletteria. Nel 2021 ha realizzato ricavi per 49,7 milioni di euro (in crescita del 70% rispetto al 2020), di cui il 76,2% generati all’estero e il 23,8% in Italia, e un EBITDA pari a 4,4 milioni di euro (rispetto a 3,5 milioni di euro nel 2020).La scelta della Borsa”Inizialmente abbiamo valutato la possibilità di far entrare come soci dei fondi di private equity o dei club deal – spiega l’AD – ma abbiamo valutato positivamente la strada della Borsa perché questo consentiva alla famiglia di mantenere il DNA operativo dell’azienda, mettendo a disposizione del mercato una percentuale di minoranza, mentre con il private equity si parlava di percentuali di maggioranza con governance altrui”.Il manager è consapevole di entrare a Piazza Affari in un momento non facile, con tante società che non si quotano o abbandonano il processo. “Anche se siamo consapevoli di aver raccolto somme inferiori a quelle che avremmo raccolto in periodi diversi, quello che riteniamo fondamentale è il passaggio allo status di quotata – afferma – È sicuramente un fattore distintivo e ci darà una spinta importante nei rapporti con tutti i nostri interlocutori (clienti, fornitori, stakeholder finanziari). Siamo inoltre la prima azienda quotata del settore in Italia, e forse al mondo, e anche questo è un aspetto importantissimo”.I numeri del collocamentoIn fase di collocamento G.M. Leather ha raccolto 4 milioni di euro, di cui 3.601.500 euro in aumento di capitale e 399.000 euro dall’eventuale esercizio dell’opzione di greenshoe (in aumento di capitale) concessa a a Integrae SIM. Il flottante al momento dell’ammissione è del 12,4% (14,2% assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe) e la capitalizzazione di mercato all’IPO è pari a 19,35 milioni di euro (19,75 milioni di euro assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe). Il prezzo di ciascuna azione è stato fissato in 1,75 euro.Prima dell’ammissione, l’intero capitale era detenuto da Assunta S.r.l. (interamente riconducibile alla presidente Carmen Marcigaglia). Dopo l’ammissione, assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe: Assunta S.r.l. avrà in mano il 79,74% del capitale, Smart Capital S.p.A. (holding di partecipazioni con capitale permanente specializzata in investimenti di Private Equity e di Private Investments in Public Equity) il 6,08%, il mercato il 14,18%.Smart Capital ha sottoscritto 686.000 azioni di G.M. al prezzo di IPO per un controvalore complessivo pari a 1.200.500 euro, agendo quale Cornerstone Investor nell’ambito dell’operazione. Il collocamento, rivolto a primari investitori, ha avuto ad oggetto complessive massime 2.286.000 azioni ordinarie. Ad esito dell’aumento di capitale, alla data di inizio delle negoziazioni, il capitale sociale è composto da 11.058.000 azioni ordinarie prive di valore nominale.L’utilizzo dei proventiG.M. Leather ha le idee chiare sui benefici che potrà avere la quotazione, tanto per la crescita interna che per quella esterna. “I proventi, circa 4 milioni di euro lordi, sicuramente favoriranno la crescita interna, che però era già a piano e già spesata, quindi già finanziata – spiega Malagutti – Le acquisizioni che stiamo valutando hanno un costo un po’ più alto, però queste somme possono essere una base di partenza a cui aggiungere una certa leva, per andare ad acquisire aziende che ci portano un significativo valore aggiunto”.Le società target fanno parte del distretto conciario di Arzignano, quello che G.M. Leather conosce meglio e in cui il rischio di esecuzione per operazioni di M&A è minore. “Stiamo valutando l’acquisizione di un’azienda che ci consentirà di entrare nella fascia alta della pelletteria – racconta il manager – Noi internamente ci stiamo focalizzando già sulla fascia medio-alta, con una serie di nuovi progetti e diversi ordini da clienti importanti; ci sarebbero quindi una completezza della gamma e sinergie importanti, perché potremmo valorizzare la parte di pelle che l’azienda target rivende come scarto, perché non funzionale alla produzione dei loro prodotti”.L’outlook positivoTra i fattori che rendono il management ottimista ci sono la grande capacità di muoversi sul mercato, ottenendo deal vantaggiosi, e gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo realizzati negli ultimi anni. “Pur non essendo i player più importanti del distretto, in quanto ci sono gruppi che fatturano cinque volte di più, riusciamo a fare mercato nell’acquisto delle pelli, con un prezzo di acquisto inferiore ad aziende dimensionalmente più grandi”, sottolinea l’AD. Dal 2019 al 2021 G.M. Leather ha investito oltre 1,5 milioni di euro in ricerca e sviluppo, e nel 2022 ha sviluppato oltre 100 articoli per la pelletteria (di cui almeno la metà prezzati e quindi valutati positivamente dalle maison del lusso), nonostante la business unit del lusso sia partita solo febbraio 2022. Malagutti è sicuro che il gruppo riuscirà a replicare il successo ottenuto nel settore dell’arredamento anche nel campo della pelletteria e del lusso. “Le maison del lusso sono abituate a comunicare utili in crescita a doppia e tripla cifra, e dopo gli anni difficili della pandemia stanno prestando molta attenzione ai costi e alle prospettive di continuità delle forniture – spiega – Noi continuiamo a investire sulle pelli, che sono il nostro prodotto di partenza, e non abbiamo problemi. Se ci chiedono di tenere fermi i prezzi per un anno, come hanno già fatto, siamo in grado di farlo perché abbiamo la merce in magazzino. Siamo in grado di fornire velocemente, a qualità apprezzate e a prezzi competitivi. Riteniamo che questi fattori ci faranno attraversare il difficile momento, tra post-pandemia e guerra, e l’aumento dei costi delle utilities e delle materie prime”.Per ora G.M. Leather sta gestendo con relativa tranquillità anche gli aumenti dei costi dell’energia e i problemi alle catene di approvvigionamento che hanno colpito le aziende di tutto il mondo. “Sull’approvvigionamento non abbiamo riscontrato grosse difficoltà, perché abbiamo rapporti consolidati con fornitori di pelli, anche perché nel 2020 e 2021 abbiamo sempre pagato regolarmente – spiega il manager – Per quanto riguarda le materie prime, ovvero quelle per la conciatura e per ottenere il prodotto finito, da metà 2021 abbiamo iniziato uno sfoltimento dei fornitori, mettendoli in competizione sui prezzi e quasi azzerando l’aumento dei costi delle materie prime, che stanno comunque aumentando. Sulle utilities avevamo fatto un contratto che bloccava il costo dell’energia da agosto 2021 ad agosto 2022, e a settembre 2022 partirà un cogeneratore a metano che consente acquistare l’energia a un prezzo conveniente, quindi ci sarà un aggravio ma sarà limitato”.(Foto: Kelly Sikkema | Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    LifeSafe si è quotata su AIM Londra

    (Teleborsa) – LifeSafe si è quotata oggi sull’Alternative Investment Market (AIM) della Borsa di Londra. Si tratta di un’azienda che sviluppa prodotti per la sicurezza antincendio. Al centro della gamma di prodotti del gruppo c’è il fluido estinguente FER1000, per il quale LifeSafe è in procinto di ottenere un brevetto nel Regno Unito.L’ammissione ad AIM consentirà al gruppo di accelerare l’attuazione della propria strategia di crescita, sia in nuovi mercati che con nuovi prodotti. La società ha raccolto circa 3 milioni di sterline e ha una capitalizzazione di mercato di circa 16,6 milioni di sterline al momento dell’ammissione.”Questa quotazione ci fornirà il profilo, il capitale e la piattaforma per continuare a catturare di più di quello che riteniamo sia un mercato in crescita con i nostri innovativi prodotti antincendio, offrendo allo stesso tempo un valore significativo per i nostri azionisti”, ha commentato il CEO Neil Smith. LEGGI TUTTO

  • in

    Solid World, Rizzo: supply chain tradizionale in crisi, supportiamo trasformazione aziende

    (Teleborsa) – Solid World Group, il principale 3D Digital System Integrator italiano, ha sfidato la volatilità dei mercati e si è quotata a Piazza Affari, perché intende accelerare il suo percorso di crescita e ha dei piani ben definiti per farlo. “Siamo entrati in questo momento perché era un anno e mezzo che preparavamo la quotazione. Ci interessava quotarci perché abbiamo grandi clienti e sempre più per le grandi commesse viene richiesto un certo standing all’azienda fornitrice. Entrare in Borsa ti consente di averlo”, spiega a Teleborsa Roberto Rizzo, presidente e amministratore delegato della società arrivata oggi su Euronext Growth Milan (EGM). “Per quanto riguarda i capitali che entrano, magari un anno fa sarebbero stati il doppio o il triplo, ma l’azienda finanziariamente è solida e ci siamo sempre autofinanziati”, aggiunge l’imprenditore, che ha fondato la società agli inizi degli anni 2000.Solid World è oggi un gruppo composto da 11 società che opera sull’intero territorio nazionale, avvalendosi di 14 sedi operative e 3 poli tecnologici. Nel 2021 ha registrato un valore della produzione per circa 58 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto al 2020. Ha oltre 8.000 clienti, sia grandi gruppi industriali come Leonardo e Stellantis che PMI bisognose di migliorare i loro processi e digitalizzare la creazione dei loro prodotti. L’attività di Solid World riguarda infatti principalmente: l’utilizzo delle tecniche più avanzate di scansione tridimensionale, progettazione e stampa 3D; la personalizzazione dei software in base alle specifiche esigenze del cliente; la strutturazione del processo produttivo; la realizzazione in stampa 3D di prototipi e/o prodotti finiti.Il tempismo giustoSolid World Group ha scelto di sbarcare a Piazza Affari anche per cogliere le opportunità e i trend del mercato di riferimento, ovvero la digitalizzazione e automazione delle aziende manifatturiere. “Questo è un momento di grande crescita per l’automazione della fabbrica, perché ci sono temi come il reshoring e l’in-sourcing, e le aziende manifatturiere stanno tornando a investire in Italia – spiega l’AD – I nostri clienti sono fabbriche che domani producono, anche se sui mercati c’è turbolenza, quindi tutto va avanti normalmente e questo era il momento giusto per quotarci in Borsa”.La quotazione permetterà anche di essere più attraente per potenziali dipendenti. “Investiamo più del 10% dei ricavi in ricerca e sviluppo e abbiamo addirittura due aziende del gruppo che fanno solo R&S. Andare in Borsa è quindi molto utile anche per attrarre talenti – spiega Rizzo – Assumiamo ingegneri biomedici, elettronici, aerospaziali, e su oltre 180 dipendenti la metà sono laureati e moltissimi sono ingegneri”. Inoltre, l’imprenditore sottolinea che il settore biomedicale, all’interno del gruppo, è presieduto da una ragazza di 32 anni, ingegnere biomedico laureato a Pisa con il massimo dei voti. “Anziché favorire la fuga dei cervelli, noi teniamo i migliori cervelli in Italia, offrendo tutte le gratificazioni economiche e professionali del caso”, evidenzia.In fase di collocamento SolidWorld Group ha raccolto 6 milioni di euro, escludendo il potenziale esercizio dell’opzione di over-allotment. In caso di integrale esercizio dell’over-allotment, l’importo complessivo raccolto sarà di 6,5 milioni di euro; 4,5 milioni di euro sono in aumento di capitale, e quasi 1,5 milioni di euro rivenienti dalla conversione del prestito obbligazionario convertibile. Il flottante al momento dell’ammissione è del 27,32% (30,36% in caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe) e la capitalizzazione di mercato all’IPO (2 euro per azione) è pari a 16,5 milioni di euro. Gli investitori esteri hanno sottoscritto il 50% del collocamento.I driver di crescitaI driver di crescita futuri sono essenzialmente tre: l’acquisizione di realtà sinergiche che consentano di rafforzare la filiera di creazione del valore; l’ulteriore sviluppo del percorso di internazionalizzazione, già avviato con l’apertura di una sede a Dubai; la crescita in nuovi settori, come quello biomedicale, e l’acquisizione di leadership nel campo della produzione di hardware e software per l’industria 4.0.”Siamo il più grande venditore d’Europa di stampanti tridimensionali, ma vogliamo diventare produttori di macchine per la stampa 3D e una delle prime operazioni post-quotazione sarà diventare proprietari di una fabbrica di stampanti 3D”, spiega Rizzo a proposito del primo punto. “Stiamo valutando delle acquisizioni negli Stati Uniti – aggiunge – Vogliamo far tornare l’Italia a essere leader nella tecnologia come lo era in passato, e vogliamo essere i primi partner tecnologici delle industrie manifatturiere italiane. Anche perché ormai si parla di Industria 5.0, che rappresenta l’umanizzazione della fabbrica e l’introduzione del collaborative engineering, facendo controllare le fabbriche da remoto e in modo completamente automatico”.Solid World Group è infatti sicura che le aziende italiane stiano tornando a comprare macchinari e investire in tecnologia, ed è quindi convinta di poter diventare fondamentale nella trasformazione digitale delle PMI. “Oggi si è rotta la supply chain tradizionale, che vedeva nel Far East il luogo in cui traferire la capacità produttiva per il basso costo del lavoro – afferma Rizzo – Questo meccanismo si è rotto per una serie di ragioni, dal Covid alla guerra e all’aumento mostruoso dei costi di trasporto, e ora si sta tornando a produrre in Italia”. “Il nostro paese non ha tantissime fabbriche con grandi catane di montaggio, ma ha medie realtà produttive, che hanno tante isole di lavoro che vanno automatizzate – aggiunge – Noi forniamo tutta la tecnologia per garantire questo livello di automazione”.Il secondo driver di crescita, l’internazionalizzazione, passa dall’apertura di una fabbrica digitale negli Emirati Arabi Uniti, come le tre che il gruppo ha in Italia, per insegnare ai clienti l’utilizzo della fabbrica digitale e affiancarli nella produzione. Il Medio Oriente sarà però solo il primo passo nella maggiore attenzione rivolta ai mercati esteri. L’ultimo driver di crescita si sostanzia principalmente nella crescita del settore biomedicale. “Siamo da tre anni entrati in questo settore e abbiamo sviluppato un software per trasformare le risonanze magnetiche e le tomografie assiali in modelli tridimensionali degli organi dei pazienti malati – spiega l’imprenditore – Lo diamo al chirurgo, che può meglio trovare metastasi, e quindi migliora le analisi pre-operatorie approfondite e complesse. Stiamo anche diventando produttori di stampanti 3D per la bio-fabbricazione di tessuti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Progetto, accordo con Aetos per supportare quotazione PMI in Borsa

    (Teleborsa) – Banca Progetto, challenger bank specializzata in servizi per le piccole e medie imprese italiane e per la clientela privata, ha firmato un accordo di collaborazione con Aetos Partners, boutique di consulenza strategico-finanziaria orientata al mondo delle PMI e degli operatori finanziari che con esse si relazionano, per supportare le aziende nel loro percorso verso la quotazione all’Euronext Growth Milan (EGM), il segmento di Piazza Affari dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita.L’accordo prevede che Banca Progetto metta a disposizione delle aziende affiancate da Aetos un plafond di finanziamenti necessari per poter affrontare l’iter di quotazione e gestire il periodo successivo. L’accordo, spiega una nota, include una tipologia di finanziamento per ciascuna delle seguenti fasi: avvicinamento al percorso di quotazione (ad es. lo studio di fattibilità), quotazione, miglioramento della leva finanziaria nella fase di post-quotazione.”Il nostro obiettivo è quello di diventare il punto di riferimento delle piccole e medie imprese italiane offrendo soluzioni semplici, veloci e personalizzate per tutti i loro progetti di crescita, compresa la quotazione – ha commentato Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Banca Progetto – Per questo abbiamo aderito subito a questo accordo con Aetos che è un advisor strategico e finanziario di grande esperienza nel settore”. LEGGI TUTTO

  • in

    Pozzi Milano punta a quotazione su EGM entro luglio

    (Teleborsa) – Pozzi Milano, società attiva nel settore della moda da tavola e proprietaria dei marchi Pozzi e Castello Pozzi, ha presentato a Borsa Italiana la comunicazione di pre-ammissione funzionale all’ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie e warrant su Euronext Growth Milan (EGM), il segmento di Piazza Affari dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. È attualmente previsto che l’amissione a quotazione su EGM possa avvenire entro il mese di luglio 2022. Lo storico brand milanese del lusso è in fase di rilancio grazie al supporto degli imprenditori Diego Toscani (CEO di Promotica) e Rinaldo Denti (ex CEO Dmail e Frendy Energy e imprenditore attivo da 30 anni in vari settori).L’operazione di quotazione sul mercato EGM, interamente in aumento di capitale, è rivolta a investitori istituzionali italiani ed esteri nonché a investitori professionali e al dettaglio. Il range di prezzo è stato fissato tra un minimo di 0,50 euro per azione e un massimo di 0,60 euro per azione.La società disegna, realizza e distribuisce collezioni di “Themed Tableware” di medio-alto livello e articoli da regalo con il marchio di proprietà “EasyLife” sul mercato da oltre 15 anni. Al 31 dicembre 2021, Pozzi Milano ha realizzato un fatturato pari a circa euro 17,04 milioni, di cui circa il 74% generato all’estero. Con oltre 5,5 milioni di item venduti al 2021, Pozzi Milano dispone di due magazzini a Ospitaletto di circa 6.500 mq oltre i 3.500 mq della sede per un totale complessivo di circa 10.000 mq disponibili. Le produzioni sono realizzate in full-outsourcing attraverso una rete di fornitori, prevalentemente in Cina ed Europa e in Italia, dove si avvale della partecipata Ceramica Phoenix.”Siamo orgogliosi di iniziare il percorso di quotazione di Pozzi Milano su Euronext Growth Milan che ci aiuterà ad accelerare i progetti di sviluppo che stiamo attuando, sia per linee interne sia per linee esterne – ha commentato Fabio Sanzogni, amministratore delegato e vicepresidente di Pozzi Milano – Siamo lieti di poter condividere con il mercato le nostre strategie, il che ci rende ancor più consapevoli delle potenzialità del progetto strategico che abbiamo intrapreso”.La quotazione è finalizzata a consolidare e sviluppare il processo di crescita del gruppo, sia per linee interne, che esterne. La crescita organica avverrà attraverso lo sviluppo di nuove linee di prodotto, l’ampliamento del portafoglio clienti, il brand building dei marchi proprietari con il rafforzamento della presenza online e l’organizzazione di eventi presso il Castello Pozzi. La crescita per linee esterne sarà attuata con operazioni di partnership e acquisizione di aziende o partecipazioni in società italiane o estere operanti sia nel proprio mercato di riferimento, sia in settori complementari.Nell’operazione di ammissione alle negoziazioni su EGM, Pozzi Milano è stata assistita da: Integrae SIM (Euronext Growth Advisor e Global Coordinator), Grimaldi Studio Legale (Advisor Legale), Ria Grant Thornton (Società di Revisione e Advisor Fiscale), Studio Moretti (Advisor payroll), Spriano Communication (Advisor comunicazione).(Foto: © Moreno Soppelsa | 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    De Nora, Dellachà: quotazione di successo nonostante momento complesso

    (Teleborsa) – “Siamo felici di avere portato a compimento il progetto di quotazione su Euronext e di far parte di Tech Leaders. Si tratta di un passaggio cruciale per l’azienda che ci permette di avere una visibilità importante sul mercato, e di cogliere tutte le opportunità di business per continuare a perseguire una crescita ben strutturata a livello mondiale nelle diverse aree in cui l’azienda opera”. Lo ha affermato Paolo Dellachà, CEO di De Nora, commentando il debutto a Piazza Affari della multinazionale italiana specializzata nell’elettrochimica e attiva nella filiera della produzione industriale dell’idrogeno verde.”Nonostante il momento complesso che stiamo vivendo, l’azienda ha confermato con coraggio, forte di una solidità finanziaria e di un posizionamento di mercato distintivi, di volere perseguire il progetto di quotazione e di portarlo a suo compimento con grande successo – ha aggiunto il manager – Siamo, infine, lieti che un numero piuttosto elevato di investitori internazionali abbiano creduto in noi con uno sguardo di visione e lungimiranza notevole”.In fase di collocamento, De Nora ha raccolto 474 milioni di euro, escludendo l’eventuale esercizio dell’opzione di over-allotment. In caso di esercizio integrale dell’opzione di over-allotment, l’importo complessivo raccolto sarà di 545 milioni. All’avvio delle negoziazioni, la valutazione della società era di 2,7 miliardi di euro.Contestualmente alla quotazione su Euronext Milan, De Nora si è unita al segmento Euronext Tech Leaders, lanciato nel giugno 2022 da Euronext. Si tratta di un segmento che raccoglie più di cento società europee quotate sui mercati di Euronext, a cui viene offerta una gamma di servizi per la visibilità e promozione presso gli investitori internazionali. LEGGI TUTTO

  • in

    IPO De Nora, Dellachà: non abbiamo paura delle turbolenze del mercato

    (Teleborsa) – “Era il momento giusto per noi, abbiamo una grande equity story, quindi per noi è l’inizio di un nuovo viaggio e non abbiamo paura delle attuali turbolenze del mercato. Abbiamo un piano industriale da eseguire e vogliamo arrivare al nostro traguardo”. Lo ha detto Paolo Dellachà, amministratore delegato di De Nora, in un’intervista alla TV CBNC Europe parlando del processo di quotazione che porterà l’azienda a Piazza Affari.De Nora, specializzata nell’elettrochimica e attiva nella filiera della produzione industriale dell’idrogeno verde, ha chiuso il collocamento a quota 13,50 euro per azione, al limite inferiore della forchetta comunicata in precedenza (tra un minimo di 13,50 euro e un massimo di 16,50 euro per azione) e debutterà su Euronext Milan il 30 giugno 2022. La capitalizzazione all’inizio delle negoziazioni sarà pari a 2.723 milioni di euro, mentre il flottante sarà pari a circa il 20% (se l’opzione di over-allotment sarà interamente esercitata).”Abbiamo un ottimo mix di investitori che ci farà bene anche dopo l’IPO”, ha affermato il manager. “Sia la famiglia De Nora che Snam sono investitori di lungo periodo, ovviamente la famiglia De Nora c’è da più tempo, ha target di lungo termine e vuole mantenere il controllo – ha continuato – Snam è entrata più di recente, ma è anch’essa un partner di lungo termine. Certamente con la quotazione hanno venduto alcune azioni, ma la configurazione dei nostri azionisti rimane stabile”.Dellachà è dal dicembre 2010 amministratore delegato di De Nora, nel quale è entrato nel giugno 2009 in qualità di direttore generale. In questa veste ha preso parte alla riorganizzazione del gruppo e a numerose operazioni, fra cui l’acquisizione di Permelec Electrode e Chlorine Engineers, la creazione della joint venture con ThyssenKrupp (che ha rinviato la quotazione), l’acquisizione del gruppo di società che oggi fanno parte del business Water Technologies, l’acquisizione di Ozono Elettronica Internazionale e di ISIA. LEGGI TUTTO