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    Nucera, utile operativo in calo per costi di preparazione all'IPO

    (Teleborsa) – Nucera, joint venture tra il colosso tedesco Thyssenkrupp (66%) e la società italiana De Nora (34%), ha registrato un EBIT in calo a 9 milioni di euro nell’anno fiscale 2021/2022 terminato a settembre, rispetto ai 26,9 milioni di euro dell’esercizio precedente. Lo si legge nelle slide pubblicate da Thyssenkrupp in occasione del Capital Market Update 2022.Il calo del margine EBIT (passato da 8,4% a 2,4%) è stato causato, tra le altre cose, da un importo in milioni di euro “mid-single digit” per costi non ricorrenti di preparazione all’IPO. Nucera aveva inizialmente puntato a un’IPO in primavera, ma ha dovuto ritardare indefinitamente l’operazione a causa della volatilità dei mercati.L’EBITDA è passato da 30 milioni di euro a 12,5 milioni di euro. Le vendite sono passate da 319 milioni di euro a 383 milioni di euro. L’Order Intake è passato da 377 milioni di euro a 1.340 milioni di euro.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    USA, sussidi disoccupazione aumentano più del previsto

    (Teleborsa) – Salgono leggermente più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 19 novembre 2022, i “claims” sono risultati pari a 240 mila unità, in aumento di 17.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 223.000 (rivisto da un preliminare 222.000). Il dato è peggiore delle attese degli analisti che erano per richieste in aumento a 225 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 226.750 unità, in crescita di 5.500 unità rispetto al dato della settimana precedente di 221.250 (rivisto da un preliminare di 221.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 12 novembre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.551.000, in crescita di 48 mila unità rispetto alle 1.503.000 unità della settimana precedente ed in aumento ancher rispetto alle 1.517.000 unità attese. LEGGI TUTTO

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    Ancora a rischio il Bonus IPO, misura che ha spinto le quotazioni su EGM

    (Teleborsa) – Gli imprenditori interessati a quotare la loro società in Borsa e gli operatori che lavorano sui mercati di Borsa Italiana sembrano destinati a non sapere in tempi brevi se sarà prorogato il credito di imposta sui costi di quotazione. Secondo indiscrezioni di stampa, la misura potrebbe non trovare spazio nel disegno di legge di Bilancio che andrà in consiglio dei ministri e quindi le speranze del mercato sarebbero affidate agli emendamenti parlamentari.Lo scenario appare analogo a quanto successo lo scorso anno, quando la proroga è arrivata solamente a fine dicembre. Inoltre, per il 2022 il credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese (PMI) – istituito dalla legge di bilancio 2018 – è stato ridotto all’importo massimo di 200.000 euro dai precedenti 500.000 mila euro. La misura prevede che le PMI che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione possano usufruire di un credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, con un limite massimo prefissato.I costi che una società che intende affrontare il processo di quotazione sostiene dipendono dalla complessità aziendale e dallo standing del mercato. Secondo il team Capital Market di Deloitte, i principali sono: costi dei legali legati agli aspetti contrattuali (fra i quali quelli relativi alla predisposizione del Prospetto Informativo e del Documento di Ammissione); costi dello Sponsor; costo della società di revisione e/o altri consulenti; contributi e diritti corrisposti alla Consob e a Borsa italiana; spese di marketing, di presentazione agli investitori istituzionali e spese di comunicazioni a mezzo stampa. Oltre ai costi fissi, vi sono i costi del collocamento dei titoli azionari effettuato dai broker che assistono la società, generalmente calcolati in percentuale sul capitale raccolto.Dalla sua introduzione nel 2018, il Bonus IPO ha rappresentato un forte incentivo per la quotazione sul mercato Euronext Growth Milan (EGM), il segmento di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. In anni in cui sono aumentati i delisting, il forte flusso di nuove aziende sull’EGM ha aiutato Piazza Affari a rimanere competitiva. L’incentivo fiscale sui costi di quotazione nel quadriennio di applicazione 2018-2021 ha favorito oltre 90 IPO con un utilizzo complessivo della misura da parte delle PMI di circa 40 milioni di euro, secondo l’Osservatorio Euronext Growth Milan di IR Top Consulting.La capitalizzazione di mercato totale di Euronext Growth Milan, al 30 settembre 2022, era di quasi 10 miliardi di euro (in calo rispetto agli oltre 11,5 miliardi di fine 2021 per i ribassi dei listini) e il segmento è composto da 183 società, di cui 5 del segmento professionale, secondo il report sull’EGM di CFO SIM.Il numero di IPO e la dimensione media delle operazioni è aumentato notevolmente nel corso degli anni, con un picco nel 2021 quando 44 nuove società sono state quotate su Euronext Growth Milan (di cui 2 come SPAC) raccogliendo 843 milioni di euro di proventi (485 milioni escluse le SPAC). Guardando alle IPO, le società attualmente quotate su Euronext Growth Milan hanno raccolto in media 14,2 milioni di euro (la mediana è di 5 milioni di euro).(Foto: © Luca Ponti | 123RF) LEGGI TUTTO

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    FAE Technology, Lanza: quotazione è traguardo volante, ora crescita per linee esterne

    (Teleborsa) – “Abbiamo chiamato lo sbarco in Borsa un traguardo volante, metafora chiara per gli appassionati di ciclismo. La quotazione è infatti un momento importante e c’è grande entusiasmo, ma anche la consapevolezza che la gara e il percorso sono ancora tutti da giocarsi”. Lo ha detto a Teleborsa Gianmarco Lanza, Presidente e Amministratore Delegato di FAE Technology, nel giorno della quotazione dell’azienda bergamasca a Piazza Affari. “Il momento è complesso, perchè gli scenari sia nel mercato dell’elettronica che in quello finanziario sono sfidanti, ma in entrambi i casi ce la stiamo cavando molto bene. Industrialmente stiamo andando molto forte e siamo riusciti a portare a termine questa operazione di successo”, ha aggiunto.FAE Technology – specializzata in design, sviluppo, progettazione industriale, prototipazione e fornitura di soluzioni nel settore dell’elettronica integrata – rappresenta la diciottesima ammissione da inizio anno sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese e porta a 184 il numero delle società attualmente quotate su Euronext Growth Milan. In fase di collocamento ha raccolto 4,5 milioni di euro, escludendo il potenziale esercizio dell’opzione di over-allotment. In caso di integrale esercizio dell’over-allotment, l’importo complessivo raccolto sarà di 5 milioni di euro. Il flottante al momento dell’ammissione è del 20% e la capitalizzazione di mercato allìIPO è pari a 22,5 milioni di euro.”Siamo cresciuti in maniera importante dal punto di vista organico negli ultimi anni e abbiamo bisogno di associare a questo una potenziale crescita per linee esterne – ha spiegato Lanza – L’azienda ha raggiunto il grado di maturità e solidità per cui un’operazione straordinaria come l’apertura del capitale era opportuna”. Inoltre, il gruppo “ha delle opportunità di investimento in Ricerca e Sviluppo significative, grazie alla membership con l’MIT e le partnership di alto livello con altre realtà, e quindi con nuove risorse potremo potenziarle ulteriormente”. FAE Technology è stata costituita nel 1990 a Gazzaniga (BG) ad opera del fondatore Francesco Lanza con il quale inizia la produzione di piccole serie di schede elettroniche. Il figlio Gianmarco guida la società dal 2008, anno nel quale l’impresa fatturava 2,5 milioni di euro. FAE ha chiuso il 2021 con un valore della produzione pari a 24,6 milioni di euro e un EBITDA di 2,7 milioni di euro. Il primo semestre di quest’anno ha visto un’ulteriore crescita, chiudendosi con un un valore della produzione pari a 18,1 milioni di euro e un EBITDA di 1,8 milioni di euro.Per quanto riguarda l’M&A, l’AD ha affermato che “l’obiettivo è identificare realtà che abbiano competenze specifiche e complementari alle nostre, molto verticalizzate e con grandi tassi di innovazione. Inizialmente in Italia, poiché il percorso di internalizzazione del nostro business ha una sua complessità, ma ormai iniziamo ad avere la dimensione e la struttura per poterci pensare”.Partendo dallo sviluppo di proof of concept (PoC) e gestendo le fasi di progettazione e prototipazione sino alla produzione di serie di schede e sistemi elettronici, l’azienda è in grado di abilitare in modo estremamente rapido l’innovazione elettronica nei diversi settori che sono interessati dalla pervasività della stessa. “Siamo un’azienda che tratta sia hardware che software, anche se la maggior parte dei ricavi viene dalla prima – ha detto Lanza – Anche se bisogna sottolineare che si stanno sempre più integrando in soluzioni embedded”.Per sviluppare queste soluzioni c’è bisogno chiaramente di personale qualificato. “Ci avvaliamo di personale STEM e il mismatch tra domanda e offerta è notevole. Contribuiamo ad abbassarlo con progetti di educazione, qualifica & riqualifica, progetti con le scuole, modelli di rectruiting innovativi – ha spiegato – Facciamo fatica a trovare le risorse, ma un po’ meno della media del mercato, perchè siamo una realtà attrattiva e giovane”.Inoltre, FAE si caratterizza per un focus sull’innovazione promuovendo attività di open innovation e ricerca condivisa nell’hub di Kilometro Rosso, che si aggiunge ai due plant operativi nella zona industriale di Bergamo. Un altro passo importante è stato l’ottenimento della qualifica di società benefit. “Lo spirito benefit c’è da tanti anni in azienda e crediamo che sia fondamentale per una società moderna che opera in costante connessione con altri player e stakeholder”, secondo l’AD. LEGGI TUTTO

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    Lamborghini si allena “da molto tempo” per IPO

    (Teleborsa) – Lamborghini, produttore italiano di auto di lusso, si sta allenando “da molto tempo” per essere pronto a un’offerta pubblica iniziale (IPO), e quindi allo sbarco in Borsa. La società ha infatti sviluppato una strategia su come presentarsi agli investitori ben prima che Volkswagen chiedesse a ciascuno dei suoi marchi di lavorare alla propria equity story, in modo da essere pronti in caso si decidesse di procedere alla loro quotazione.”Abbiamo lavorato su questo con altre agenzie per creare chiarezza – ha detto Stephan Winkelmann, CEO di Lamborghini, in un’intervista a Bloomberg – Come marchio, lo facciamo da molto tempo, per mostrare quanto vale, quale valore abbiamo. Fino a poco tempo fa non era così noto”.Volkswagen controlla dieci marchi provenienti da cinque paesi europei: Volkswagen, Volkswagen Veicoli Commerciali, Skoda, Seat, Cupra, Audi, Lamborghini, Bentley, Porsche e Ducati. A questi si aggiungono altre unità specializzate come PowerCo, il ramo lanciato lo scorso giugno e dedicato alla produzione di celle di batterie per le auto elettriche del gruppo. Dopo l’IPO di successo di Porsche, sono aumentate le speculazioni di mercato su quale possa essere il prossimo brand a diventare una società quotata. Le più interessanti per un progetto del genere sarebbero Audi, PowerCo e Lamborghini.”Un’esercitazione IPO è esattamente ciò che fai per mostrare al pubblico quanto sei solido e cosa è in corso per il futuro – ha affermato Winkelmann – Abbiamo una storia chiara e una strategia per questo”. LEGGI TUTTO

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    FAE Technology lavora alla quotazione a Piazza Affari

    (Teleborsa) – FAE Technology è al lavoro per la quotazione a Piazza Affari. La società bergamasca starebbe completando in questi giorni il sindacato di banche per lanciare l’offerta pubblica iniziale (IPO), secondo quanto anticipato dal quotidiano “Verità e Affari”. Contattata da Teleborsa, la società non ha rilasciato commenti all’indiscrezione.Con sede a Gazzaniga, in Valle Seriana, la società opera nel design, nello sviluppo di PoC, nella progettazione industriale, nella prototipazione, nella produzione e nella fornitura di soluzioni nel settore dell’elettronica embedded e prodotti elettronici custom. Nel 2021 ha registrato un fatturato pari a 24 milioni di euro, in crescita del 60% rispetto ai 15 milioni di euro dell’anno prima.FAE Technology è stata fondata nel 1990 da Francesco Lanza come realtà attiva nella produzione di piccole serie di schede elettroniche. Negli anni è cresciuta e nel 2008 ha attuato il passaggio generazionale: da allora alla guida dell’azienda c’è il figlio Gianmarco Lanza. Di recente è arrivata anche l’espansione internazionale: nel 2021 ha siglato una partnership strategica con azienda con sede a Berlino per il sales business development del mercato tedesco.(Foto: © Luca Ponti | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Marafiq raccoglie 900 milioni di dollari nell'IPO in Arabia Saudita

    (Teleborsa) – Si avvicina lo sbarco in Borsa di Marafiq, la prima azienda privata (a controllo pubblico) integrata di servizi energetici e idrici dell’Arabia Saudita, in un anno positivo per le quotazioni in Medio Oriente. Ci sono già state 22 IPO in Arabia Saudita quest’anno, più di qualsiasi altro totale dell’intero anno, secondo i dati compilati da Bloomberg. Grandi operazioni sono avvenute anche nei vicini Emirati Arabi Uniti, che nella scorsa primavera hanno visto l’ammissione alle negoziazioni della Dubai Electricity and Water Authority (DEWA).Marafiq ha fissato a 46 riyal (SAR) il prezzo di offerta finale, il che implica una capitalizzazione di mercato a quotazione di 11,5 miliardi di SAR (circa 3,1 miliardi di dollari). La dimensione totale dell’offerta è di 3,36 miliardi di SAR (897 milioni di dollari). La società dovrebbe avere un flottante del 30% al momento della quotazione.Il processo di book building ha generato un portafoglio ordini di 197 miliardi di SAR (52,5 miliardi di dollari) e ha portato alla sottoscrizione di una copertura pari a 59 volte il totale delle azioni offerte. Gli investitori al dettaglio potranno sottoscrivere l’offerta dal 26 al 30 ottobre.”Il forte interesse istituzionale per la nostra offerta sottolinea la domanda e la fiducia nella nostra proposta di investimento: siamo un’azienda stabile e generatrice di entrate, con forti prospettive di crescita e una politica dei dividendi chiara e promettente”, ha commentato Mohammed Al-Zuabi, Presidente e CEO di Marafiq.(Foto: Photo by ekrem osmanoglu on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    TatTaTu debutta su Euronext Growth con una performance brillante

    (Teleborsa) – Ottimo debutto per TaTaTu, la prima app di social media e intrattenimento che premia i clienti per i contenuti fruiti, lanciata dall’imprenditore Andrea Iervolino.Il titolo, da oggi quotato sul mercato Euronext Growth ed inserito anche nel segmento Euronext Tech Leaders, registra un rialzo del 19,5% a 2,39 euro. Il prezzo di collocamento delle 814.265.232 azioni ordinarie era stato fissato a 2 euro, in base alle stime formulate in occasione del private placement, per una capitalizzazione complessiva di circa 1,6 miliardi.Il fondatore e CEO ha sviluppato la piattaforma nel 2018, con l’obiettivo di restituire il potere agli utenti e promuovere un cambiamento positivo nel panorama dei media. “La quotazione diretta su Euronext Growth Paris rappresenta una pietra miliare per implementare la nostra vision di cambiare per sempre il rapporto tra gli utenti dei social media, i loro dati e il mondo online”, ha affermato Andrea Iervolino, aggiungendo “siamo anche onorati di entrare a far parte del segmento Euronext Tech Leaders e di essere classificati tra le più grandi aziende tecnologiche in Europa”.Il segmento Euronext Tech Leaders in cui è stata inserita TaTaTu, la quarta azienda inserita nel 2022, raccoglie più di cento società tecnologiche europee quotate sui mercati Euronext ed offre una serie di servizi per la visibilità e la promozione delle aziende nei confronti degli investitori internazionali, come migliori condizioni di trading e la creazione di una community di Tech Leaders. LEGGI TUTTO