(Teleborsa) – Eprcomunicazione intende consolidare il proprio posizionamento sul mercato italiano delle relazioni pubbliche e rafforzare il proprio brand, con l’obiettivo di diventare interlocutore unico per i propri clienti con un’offerta a 360 gradi. Per raggiungere questi obiettivi ha deciso di quotarsi a Piazza Affari, utilizzando i proventi dell’IPO per l’acquisizione di aziende con offerta e/o caratteristiche complementari, per rafforzare la propria struttura commerciale e inserire alcune nuove figure manageriali, e per ampliare la propria offerta con l’introduzione di nuovi prodotti e servizi innovativi proprietari. Una spinta alla crescita di Eprcomunicazione – Società Benefit e azienda B-Corp – era già arrivata negli scorsi mesi con l’acquisizione del 51% del capitale sociale di Justbit, azienda che negli anni si è specializzata nelle soluzioni a supporto della trasformazione digitale. “Quello che abbiamo fatto è sostanzialmente creare un mix equilibrato di relazioni pubbliche e digitali – spiega a Teleborsa Camillo Ricci, CEO di Eprcomunicazione – Le relazione pubbliche, come sono state sempre intese, hanno infatti poco senso con la rivoluzione digitale e sono destinate a essere superate. Noi vogliamo integrare la cultura umanistica delle relazioni pubbliche con le competenze tecnologiche e digitali, e quindi offrire ai clienti delle soluzioni davvero integrate”. Con la finalizzazione della quotazione su Euronext Growth Milan (EGM), il cui successo è dedicato da Ricci al socio prematuramente scomparso Paolo Palleschi, ora l’attenzione è sulla messa a terra delle tante iniziative in cantiere. “Un passaggio delicato è l’integrazione dei colleghi che abbiamo acquisito e di quelli che acquisiremo”, sottolinea il CEO, che afferma di avere “in programma un’acquisizione su Milano per completare la copertura territoriale del paese, siccome Epecomunicazione e Justbit sono due aziende romane”. Il manager “ha avviato un’analisi del mercato e conta di avviare una trattativa dopo le vacanze di Natale”.Eprcomunicazione, che rappresenta la ventesima ammissione da inizio anno sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese (184 ora in totale su EGM), ha raccolto 3 milioni di euro in fase di collocamento e ottenuto una capitalizzazione di mercato all’IPO pari a 10,5 milioni di euro. Questi numeri le permettono di giocare un ruolo diverso nel settore della comunicazione italiano, che è frammentato in una moltitudine di microimprese, caratterizzate da un fatturato inferiore a 1 milione di euro, e di piccole imprese, con un fatturato compreso tra 1 e 10 milioni di euro.Ricci è sicuro che attualmente ci sia “un fenomeno di aggregazione in corso, che riguarda anche i grandi player e che conferma la bontà dell’operazione che abbiamo fatto. “La piccola dimensione in questo momento è difficilmente sostenibile e noi ci collocavamo in una fascia intermedia – spiega – Avevamo il piccolo competitor (come potevano essere piccoli studi, giornalisti freelance ed ex parlamentari) che comunque può fare dumping o mettersi in concorrenza con te, e sopra i grandi gruppi e le multinazionali, con il rischio di essere insidiati da entrambe le parti”. “Adesso siamo nella parte alta della classifica e abbiamo un’offerta che è la più completa di tutti, e con la spinta della quotazione e la raccolta di capitale siamo ora in grado di giocarcela con chiunque”, aggiunge il manager. Il gruppo ha conseguito un valore della produzione proforma consolidato al 31 dicembre 2021 pari a 7,5 milioni di euro, un EBITDA pari a 1,2 milioni di euro (che riflette un EBITDA margin pari a circa il 16%) e un risultato netto di 35 mila euro. I dati al 30 giugno 2022 registrano un valore della produzione di 3,3 milioni di euro, un EBITDA di 132 mila euro e un risultato netto negativo per 258 mila euro.Guardando ai prossimi mesi, il CEO non si dice troppo preoccupato dall’effetto sul business delle difficile condizioni macroeconomiche e geopolitiche: “Le relazioni pubbliche sono un mercato anticiclico e non hanno storicamente sofferto durante le crisi finanziarie o pandemiche di un momento di blocco delle commesse, tanto che noi durante il Covid abbiamo paradossalmente aumentato le attività. Mentre la pubblicità è chiaramente un settore ciclico, le relazioni pubbliche e digitali no, quindi siamo abbastanza tranquilli e non abbiamo avuto alcuna flessione. Adesso con Justbit che continua a crescere finiremo l’anno con 8 milioni di euro di fatturato”. LEGGI TUTTO