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    Germania, nuovo calo della produzione industriale a maggio

    (Teleborsa) – Dopo il calo di aprile, nuova contrazione per l’industria tedesca a maggio. Secondo l’Ufficio di statistica tedesco Destatis, la produzione industriale ha evidenziato un calo dello 0,3% dopo il -0,3% di aprile (dato rivisto da un preliminare di -1%). Il dato risulta peggiore delle stime degli analisti, che avevano previsto un aumento dello 0,5%. Su base annua si evidenzia una crescita del 17,3%, dal +27,6% precedente. Rispetto a febbraio 2020, il mese prima dell’imposizione delle restrizioni a causa della pandemia, la produzione a maggio 2021 è stata inferiore del 5% (dato corretto per la stagionalità e gli effetti del calendario).Il dato che esclude l’energia e le costruzioni registra una diminuzione dello 0,5%. La produzione di energia è diminuita del 2,1%, mentre quella nelle costruzioni è salita dell’1,3%. LEGGI TUTTO

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    Germania, calo inatteso degli ordinativi industriali a maggio

    (Teleborsa) – Diminuiscono inaspettatamente gli ordinativi all’industria in Germania nel mese di maggio. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato un calo degli ordinativi del 3,7%, mentre il consensus era per un aumento dell’1% dopo il +1,2% del mese precedente (rivisto da un preliminare di -0,2%). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in aumento del 54,3%. Rispetto a febbraio 2020, l’ultimo mese prima dell’imposizione delle restrizioni a causa della pandemia di coronavirus, i nuovi ordini di maggio 2021 sono superiori del 6,2% (dati aggiustati per gli effetti di calendario e destagionalizzati).Nel dettaglio, gli ordini domestici sono saliti dello 0,9% rispetto al mese precedente, mentre quelli esteri hanno registrato una flessione del 6,7%. LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industria maggio +1,7%

    (Teleborsa) – Accelerano gli ordini dell’industria americana. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di maggio gli ordini hanno evidenziato un incremento dell’1,7%, leggermente più del previsto (+1,6%) e in controtendenza rispetto al -0,1% registrato nel mese precedente (dato rivisto da -0,6%). Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dello 0,7% dal 1% di aprile (rivisto da +0,5%), mentre al netto del settore difesa sono aumentati dell’1,7%, uguale al mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Export distretti industriali, Intesa Sanpaolo: “Nel I trimestre crescita del 6%”

    (Teleborsa) – Nel primo trimestre 2021 l’export dei distretti industriali è tornato a crescere, mostrando un progresso del 6% (a prezzi correnti) rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. È quanto emerge dall’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Trainanti gli elettrodomestici (+29,8%), la metallurgia (+23,9%), dove ha inciso anche la ripresa dei prezzi alla produzione) e i mobili (+15,1%), tutti in crescita a doppia cifra. Seguono i distretti della meccanica (+7%) e i prodotti in metallo (+6,9%). Hanno chiuso in lieve aumento le esportazioni di prodotti e materiali da costruzione (+2,3%), alimentari e bevande (+1,9%) e altri intermedi (+1,8%). Nel Sistema moda ai pesanti cali dei flussi di export di beni intermedi (concia e tessile -25,2%) – rileva l’analisi – si sono contrapposti gli importanti segnali di recupero dei distretti specializzati in beni di consumo (abbigliamento, pelletteria, calzature e oreficeria +5,2%). A livello regionale spicca la Toscana (+13,6%) dove si sono messi in evidenza la pelletteria e le calzature di Firenze, l’oreficeria di Arezzo, l’abbigliamento di Empoli. In recupero anche i distretti del Nord Est (+6%) e del Nord Ovest (+5,1%). Il rapporto evidenzia la ripartenza di alcuni rilevanti motori della crescita distrettuale: la Francia (dove l’export è salito del +11,8%), la Germania (+6,8%), la Svizzera (+8,8%) e soprattutto la Cina (+51,1%) e la Repubblica di Corea (+36,5%). “I buoni risultati conseguiti nei primi tre mesi 2021 – sottolinea Intesa Sanpaolo – hanno consentito ai distretti di avvicinare i livelli di export pre-pandemici: il ritardo rispetto allo stesso trimestre del 2019 è pari al -2,8%, ma 77 distretti hanno già interamente recuperato quanto perso nel 2020, grazie al traino del Nord Est e di alcune filiere settoriali. Tra queste il Sistema casa insieme all’agro-alimentare (+9,5%). Più attardato il Sistema moda”. Nei prossimi mesi – sottolineano gli analisti – l’export è atteso proseguire il suo percorso di ripresa e molto verosimilmente diversi Distretti già al termine del 2021 potranno completare il recupero di quanto perso sui mercati esteri durante la crisi pandemica. “Le imprese distrettuali – si legge nell’analisi – potranno cogliere le opportunità di crescita presenti sui mercati internazionali, dove gli scambi sono in forte accelerazione”.Ben posizionati i distretti della filiera metalmeccanica e del sistema casa, oltre alla filiera agroalimentare. L’unica importante eccezione – conclude Intesa Sanpaolo – sarà il Sistema moda, penalizzato da una prima parte d’anno ancora condizionata dalla pandemia e una propensione al consumo di beni voluttuari che avrà bisogno di tempo per tornare sui livelli pre-Covid. LEGGI TUTTO

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    Confindustria, Bonomi: industria italiana può essere protagonista della transizione ecologica

    (Teleborsa) – Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha dichiarato che l’industria italiana può giocare un ruolo da protagonista nel percorso di transizione ecologica. “La nostra industria ricicla l’81,4% dei rifiuti prodotti, siamo leader nell’economia circolare. Basta pensare che siamo i primi in Europa nella capacità di creare il maggior valore economico per unità di materia consumata: ogni kg di risorsa consumata genera 3,3 euro di PIL contro una media europea di 1,98 euro. Francia e Spagna sono a 2,9 e Germania a 2,4. Da questi dati emerge con chiarezza che l’industria italiana e’ sostenibile”, ha dichiarato in occasione dell’assemblea Assosistema Confindustria, “Il business sostenibile per far ripartire l’Italia”.”Le nostre imprese, da tempo, hanno implementato dinamiche strutturali di circolarità” che “danno un significativo contributo ai processi di decarbonizzazione”, ha sottolineato. “Dovremmo guardare al Green Deal europeo e al nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha aggiunto Bonomi –. Una straordinaria opportunità se ben interpretati e declinati, per valorizzare ancor più le capacita’ dell’industria d’innovare nella direzione dello sviluppo competitivo nel rispetto dell’ambiente”.Per il presidente di Confindustria, però, la transizione non deve essere “brusca e disordinata”, ma “graduale e capace di valorizzare le specificità dell’industria europea”. “Sarà decisivo, a livello nazionale ed europeo, attuare politiche atte a garantire la competitività delle imprese in transizione, in particolare di quelle grandi consumatrici di commodities energetiche, affinché la decarbonizzazione non si trasformi in una perdita di capacità produttiva ma al contrario in un volano di crescita verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica”, ha dichiarato. LEGGI TUTTO

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    Auto, Giorgetti: il 23 giugno tavolo al Mise con l'intero indotto, presente Stellantis

    (Teleborsa) – Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato che il 23 giugno avrà luogo un tavolo automotive allargato anche a tutto l’indotto. Al tavolo parteciperà anche Stellantis, ha garantito il ministro nel corso di un question time alla Camera. “Sicuramente noi intendiamo fare la nostra parte perché l’automotive e il ruolo di Stellantis sono un po’ il cuore della politica industriale del Paese”, ha dichiarato.”Parlare di Stellantis oggi è importante. Ieri – ha ricordato il ministro – si è svolto questo incontro” al Mise, “abbiamo ricordato che ci sono degli impegni assunti dall’azienda anche in relazione alla garanzia (riconosciuta da SACE, ndr) e su cui conseguono determinati impegni sotto il profilo degli investimenti che sono stati confermati da parte dell’azienda”. Giorgetti ha spiegato che la riunione di ieri si è concentrata principalmente sull’impianto di Melfi, “destinato per primo al trasferimento tecnologico e cioè alla produzione di macchine elettriche. L’azienda ha ribadito la vocazione territoriale, cioè la volontà di investire seriamente anche per quanto riguarda l’innovazione di modelli su Melfi. Questo non vuol dire che il problema su Melfi sia risolto perché partirà presumibilmente una trattativa sindacale per quanto riguarda l’organizzazione e riorganizzazione connessa alla chiusura di una linea, ma perché altri sono i temi su cui abbiamo chiesto all’azienda di confrontarci in successivi incontri”.Il primo di questi riguarda la localizzazione delle gigafactory per la produzione di batterie. “Noi ci attendiamo che sia localizzata in Italia. Su dove ci sono idee diverse in Parlamento. Attendiamo la decisione dell’azienda”. “Per quel che riguarda le altre realtà produttive del Paese, abbiamo scelto la transizione ecologica e sappiamo che gli stabilimenti che producono motori diesel hanno gli anni contati. Anche su questo abbiamo sollecitato l’azienda”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Giappone, ordini di macchinari settore privato in aumento grazie all'export

    (Teleborsa) – In aumento gli ordini di macchinari in Giappone, ad aprile, che beneficiano soprattutto dell’export. E’ quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI).Il totale degli ordinativi al settore privato segna una crescita del 3,7% dopo il +2,7% riportato a marzo. In saliti anche gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, che segnano un +0,6% dopo il +3,7% precedente.Il dato complessivo che registra un aumento degli ordinativi del 18,2% dopo il -30% di marzo, beneficia soprattutto dell’aumento degli ordini dall’estero che salgono del 46,2%, mentre quelli governativi mostrano una discesa de 2,7%. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte industriali aprile sotto attese

    (Teleborsa) – Scivolano le scorte dell’industria in USA ad aprile. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un calo dello 0,2% a 2.024 miliardi di dollari, più delle attese (-0,1%), dopo il +0,2% del mese precedente. Su base annua si è registrato un aumento dell’1,3%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,6% su base mensile attestandosi a 1.621,1 mld di dollari. Su anno si registra una variazione positiva del +40% rispetto ad aprile 2020. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,25. Ad aprile 2020 era pari all’1,73. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte. LEGGI TUTTO