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    Scuole a settembre, Anief chiede al Governo impegni sugli organici del personale

    (Teleborsa) – In coincidenza dell’avvio del prossimo anno scolastico oggi il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per confrontarsi sulle norme di sicurezza anti-Covid da adottare a settembre. Tra i temi affrontati nel corso dell’incontro – fa sapere l’Anief – “la possibilità di modificare le norme contenute nel famigerato articolo 64 della legge Gelmini 133 del 2008 che ha introdotto la possibilità di creare classi con numeri di alunni anche superiori alle 30 unità; i fondi da stanziare per il rientro; la stabilizzazione del personale; le regole per rispettare il distanziamento fisico nelle aule durante le lezioni; l’organizzazione scolastica in generale”. “

    Sarà fondamentale – ha commentato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico – aprire i tavoli tecnici su organici, reclutamento e dimensionamento scolastico, al fine di assegnare alla scuola almeno 17 miliardi utili dal Recovery Fund, come indicato dall’Anief, pure per il rinnovo dei contratti e definire i profili professionali, oltre alla necessità di un nuovo provvedimento legislativo urgente per il settore dell’istruzione, anche in vista della Legge di Bilancio. Occorre assolutamente reclutare tutto il personale precario – spiega il leader del sindacato – semplificandone le procedure di assunzione, anche alla luce del record prossimo di 250mila supplenze annuali, ma anche ripristinare gli organici utilizzati prima di 15 anni fa. Sono infatti più di 200mila i posti tagliati per il personale docente, 50mila per il personale Ata, 4mila quelli della dirigenza scolastica non più esistenti, 15mila i plessi dismessi: questi ultimi, tra l’altro, sarebbero utilissimi per individuare gli spazi necessari ad accogliere gli alunni in soprannumero per via del rispetto del distanziamento minimo statico di un metro tra ogni alunno. Bisogna realizzare un decisivo cambio di rotta, costruendo insieme la prossima legge finanziaria di fine anno”
    Per Pacifico “se la scuola oggi ha un problema è quello delle classi pollaio. È evidente – ha aggiunto – che con tutti gli interventi legislativi si fa una deroga al Dpr sul dimensionamento scolastico, quindi dando la facoltà agli uffici scolastici regionali di ridefinire gli organici, ma questi organici devono avere delle classi, dei luoghi fisici dove poter andare. Devono, quindi, essere ripristinate le classi nei plessi che sono stati dismessi. Servono, poi, gli insegnanti e personale Ata. Stiamo parlando di un’operazione complessiva che a nostro avviso va legata. Come Anief siamo disponibili per quanto riguarda il protocollo sulla sicurezza a dare il nostro contributo anche tecnico per garantire il più possibile la salute di chi lavora nella scuola e la salute dei nostri studenti e delle loro famiglie. Dobbiamo, però, essere chiari: per avere scuole in sicurezza settembre, per far diventare la didattica a distanza una didattica di emergenza e non una didattica normale rassicurando le famiglie sul fatto che dal prossimo anno scolastico si entra tutti in classe e si sarà sicuri, abbiamo bisogno di incontri specifici e di linee comuni sul precariato e sugli organici. Ci vuole, quindi, un nuovo provvedimento sulla scuola legato ai soldi che verranno dal Recovery Fund. Tale provvedimento dovrà, però, essere oggetto di confronto prima e non dopo che diventi un provvedimento legislativo perché altrimenti succede quello che sta avvenendo con le attuali graduatorie provinciali che sono state trasformate in provinciali ma con tabelle di valutazioni che stravolgono i titoli e che stanno portando tanta confusione al punto tale – ha concluso Pacifico – da farci annunciare già dei ricorsi per far valutare i diritti acquisiti e quindi per rispettare il principio di affidamento”. LEGGI TUTTO

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    UBI, Moratti: “Impatto forte da cessioni filiali”

    (Teleborsa) – L’OPS di Intesa Sanpaolo su UBI Banca con la conseguente cessione di oltre 500 filiali, come chiesto dall’Antitrust, avrebbe un impatto “forte” e metterebbe a rischio il rapporto con il territorio di cui BPER ha poca dimestichezza.

    Sono le preoccupazioni espresse dalla presidente di UBI Banca, Letizia Moratti, e il consigliere delegato, Victor Massiah, in occasione di una conferenza stampa.
    In caso di successo dell’OPS aree come Cuneo, Pavia, Bergamo, Brescia e Varese, dove UBI è particolarmente radicata, diventerebbero zone di presenza dominante di BPER.

    “Intesa ha negoziato con BPER la cessione di 500 filiali e un accordo che prevede la consegna a BPER di 6 miliardi di impieghi UBI al netto di 1,2 miliardi di impieghi Intesa e 29 miliardi di raccolta al netto di 2,2 miliardi di raccolta Intesa”, ha ricordato Moratti.
    “Questo significa consegnare a BPER una parte importante dei nostri clienti”, quantificata dalla presidente in “un 50% dei nostri clienti e dei nostri dipendenti. L’impatto è ovviamente forte tenuto conto che naturalmente BPER ha una minore conoscenza del territorio”, ha aggiunto Moratti.
    Stessa preoccupazione è stata espressa da Massiah che ha sottolineato come BPER sia una “banca che storicamente è molto meno presente nei nostri territori”.
    Ciò porterà a “tempi di conoscenza con i clienti, di adattamento e di comprensione delle loro esigenze. Nel caso di successo dell’OPS – ha concluso Massiah – sarà il problema di Bper”. LEGGI TUTTO

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    SACBO, Bellingardi: “abbiamo una squadra motivata, coraggiosa. Insieme non tradiremo vostre aspettative”

    (Teleborsa) – “Questa volta il mio saluto sarà un po’ diverso – così Emilio Bellingardi, Direttore Generale di SACBO in un messaggio in occasione dell’anniversario dei 50 anni dalla fondazione – di solito colgo l’occasione, quando parlo con la gente, per ricordare i grandi numeri, i risultati che soprattutto a mezza estate si profilano e che quindi determineranno il risultato di fine d’anno”.

    “Questa volta tra l’altro cade proprio in un anniversario molto importante nella storia dell’azienda, sono 50 anni che vengono celebrati il 16 luglio, che è anche il giorno del mio compleanno, e questa volta dopo aver assistito, purtroppo a un’interruzione improvvisa, drammatica, che ha visto fermare la macchina come mai avremmo voluto, pur mantenendola ai minimi regimi, ci troviamo di fronte alla grande sfida di dover ricominciare a ricostruire tutto da capo. E’ una sfida difficile, credetemi, ancora piena di alcune incertezze” prosegue Bellingardi.
    “Le uniche certezze che ho sono queste, so di avere a disposizione una squadra che mi ha aiutato, mi ha accompagnato in questi anni. Una squadra motivata, coraggiosa, capace ed insieme a loro sono certo che riusciremo a non tradire le vostre aspettative e a riportare la città all’Italia, all’Europa, le possibilità che questo aeroporto ha dato di tenere collegato un territorio che ha così bisogno, particolarmente in questo momento di essere un confine aperto per tutti. Auguri a SACBO, e auguri alla mia gente” ha concluso il Direttore Generale. LEGGI TUTTO

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    SACBO, Sanga: “Per il futuro puntiamo sulla componente intermodale”

    (Teleborsa) – “Mezzo secolo fa, mentre maturavano le condizioni di crescita socioeconomica del tessuto produttivo, i principali attori della comunità bergamasca pensarono a una infrastruttura di servizio che potesse moltiplicare le opportunità favorendo la connessione con il centro-sud Italia e con i Paesi frontalieri. Un aeroporto che potesse rispondere in primo luogo alle esigenze dei viaggi d’affari e di lavoro, al trasferimento delle merci, ma che alla lunga avrebbe potuto sviluppare anche un filone turistico. Si può affermare che gli anni ’80 e ’90 siano stati quelli certosini, serviti a preparare le condizioni per accreditare l’aeroporto di Orio al Serio nel panorama del trasporto aereo nazionale, rendendolo gradualmente adeguato in termini di dimensioni, spazi e servizi”. Con queste parole il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, in occasione del cinquantesimo anniversario, ricorda la fondazione della Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo-Orio al Serio.“La svolta – ha sottolineato Sanga – è avvenuta trent’anni dopo la costituzione di Sacbo, dalla coraggiosa scommessa sul trasporto aereo low cost. Ci ha creduto fermamente l’allora presidente Ilario Testa, artefice con i suoi diretti collaboratori dell’accordo con Ryanair, il vettore che sarebbe diventato il primo carrier europeo. Non tutti, tra i soci Sacbo, erano allineati con questa scelta, temendo un calo di qualità della clientela, attratta, si diceva, solo dalle tariffe basse”. A ciò – ha proseguito Sanga – si è aggiunta la concessione quarantennale a tutto il 2042, “condizione indispensabile per pianificare la serie di investimenti che hanno avuto una accelerazione nel 2008”.

    Per il presidente di Sacbo “il successo dell’aeroporto va ricondotto certamente alla capacità di impiego di risorse economiche proprie, frutto di reinvestimento dei profitti di gestione registrati senza soluzione di continuità dal 1996 ma un accento particolare va posto sul contributo delle risorse umane che, dai livelli dirigenziali alle mansioni operative di base, hanno rappresentato, attraverso le singole competenze professionali, il valore aggiunto per la crescita dell’intero sistema. Un lavoro di squadra che si è articolato da un lato nella sfida a garantire tempi ridotti turn-around, e dunque puntualità ed efficienza operativa, e dall’altro nell’impegno a rendere funzionali e confortevoli gli spazi aeroportuali, comodo l’accesso e quanto meglio fruibili i servizi. Un impegno che ha permesso di attribuire all’aeroporto di Bergamo la patente ‘user’s friendly’ e farne un positivo caso di studio”.Attualmente – stando ai dati forniti da Sanga – l’aeroporto di Bergamo genera 10.189 posti di lavoro diretti, a cui se ne aggiungono 15.996 posti indiretti e indotti, per un totale di 18.500, a cui si sommano i 32.645 catalitici che operano nell’area di influenza dell’aeroporto al di fuori della provincia di Bergamo. L’occupazione generata dall’impatto economico catalitico genera 31mila posti di lavoro, di cui una buona fetta nelle attività turistiche e nei servizi annessi. “La crescita del movimento passeggeri, fortemente legato al successo dei vettori low cost, – ha spiegato Sanga – ha profondamente trasformato la città e il territorio dal punto di vista della ricettività e dell’offerta turistica, con forte incremento delle attività e delle occupazioni legate all’ospitalità, la nascita di alberghi a 4 stelle e superiori e nel contempo indotto la creazione di centinaia di B&B, la valorizzazione dell’enogastronomia con punte di assoluta eccellenza, che nel loro insieme rispondono alla domanda di un turismo di qualità. All’aeroporto è legata la mobilità della gente che viaggia e di chi si muove per lavoro, anche per conto delle imprese. La componente business, infatti, pareggia quella legata ad altre motivazioni di viaggio (turismo, studio, familiari). Nel contempo, si è notevolmente sviluppato il movimento studentesco contribuendo ad accrescere il numero delle matricole straniere dell’Università di Bergamo. Prima del lockdown siamo arrivati a contare 140 destinazioni in 40 Paesi e ulteriori possibilità di connessioni con i network intercontinentali attraverso aeroporti hub con noi collegati”.
    Il prossimo passo nel percorso di sviluppo dello scalo bergamasco è il potenziamento della componente intermodale “destinata – ha affermato Sanga – a fare marcatamente la differenza nella scelta del binomio vettore-aeroporto. È il motivo – ha spiegato – per cui stiamo spingendo la soluzione del collegamento ferroviario, che sulla base delle proiezioni e degli studi di valutazione dovrebbe trasportare, una volta disponibile, il 30% dell’utenza di questo aeroporto. Una percentuale forse destinata a crescere. Investire nell’infrastruttura – ha concluso il presidente di Sacbo – è la conditio sine qua non per realizzare le condizioni necessarie a garantire lo sviluppo funzionale degli spazi e la già richiamata efficienza nelle operazioni di assistenza a passeggeri e compagnie aeree. Significa avere la capacità di una visione di medio e lungo termine, prevedendo per quanto possibile gli scenari a venire”. LEGGI TUTTO

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    Notizie dal Forex 16 luglio 2020

    (Teleborsa) – EUR/USD L’euro sale ancora nei confronti del biglietto verde. Il cross euro dollaro USA quota 1,1416 dollari, con la nuova area di resistenza vista a 1,1435. Recupera la produzione industriale dell’Eurozona a maggio dopo il calo di aprile, con l’output che ha registrato un incremento mensile del 12,4%.

    USD/YENIl biglietto verde consolida il recupero nei confronti dello yen. Il cambio dollaro USA Yen quota 107,10, con un miglioramento verso la resistenza stimata a 107,26. Confermata in calo la produzione delle fabbriche giapponesi a maggio, con l’indice che è sceso dell’8,9%.GBP/USDLa sterlina consolida il rialzo nei confronti del biglietto verde e scambia a quota 1,2567 dollari. Un peggioramento del cable potrebbe aprire al supporto visto a 1,2484 dollari. Il commercio estero della Gran Bretagna evidenzia a maggio un deficit di 2,8 miliardi di sterline.GBP/USDL’euro è ancora in rialzo nei confronti dello yen. La coppia scambia a 122,29, con la nuova area di resistenza vista a 122,53. La BCE ha deciso di mantenere la linea attuale, confermando a 1.350 miliardi di euro l’ammontare del programma di acquisto di titoli. LEGGI TUTTO

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    Behind the Wheel: CNH Industrial elettrifica il settore Construction con “ProjectZeus”

    (Teleborsa) – CNH Industrial sta continuamente allargando i confini di ciò che è possibile realizzare con energia pulita e carburanti alternativi. L’Azienda propone un ampio portafoglio di sistemi di propulsione alternativi ed è impegnata a fornire soluzioni ecocompatibili ed economicamente sostenibili.

    Un esempio lampante di questo impegno è “ProjectZeus“, ovvero il CASE 580 EV (Electric Vehicle, veicolo elettrico), la prima terna completamente elettrica al mondo nel settore movimento terra.
    L’ultimissimo episodio online di Behind the Wheel presenta agli spettatori questa innovazione diventata realtà e targata CASE Construction Equipment. In un momento in cui le macchine movimento terra elettriche ottengono sempre maggiori consensi, la 580 EV offre ai clienti un’alternativa potente al fine di ridurre la loro impronta di carbonio totale.

    In termini di potenza e performance, le prestazioni della 580 EV corrispondono a quelle di una terna CASE tradizionale, con in più i vantaggi di una macchina elettrificata. Vantaggi unici ad esempio negli ambienti urbani, quali in particolare la riduzione del rumore e delle emissioni, che rendono questa macchina appetibile per le ditte appaltatrici di lavori pubblici e per gli enti statali e municipali incentivati a utilizzare mezzi alimentati con fonti energetiche alternative.
    La 580 EV è alimentata da un pacco batterie agli ioni di litio da 480 volt e 90 chilowattora che può essere ricaricato da qualsiasi presa a 220 volt / trifase. Anche se le applicazioni possano variare, una singola carica è in grado di supportare i normali turni lavorativi quotidiani di otto ore. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, Opec Plus sigla accordo per aumento produzione agosto

    (Teleborsa) – Si allenta la stretta sull’oro nero decisa per contrastare il crollo di domanda causato dalla pandemia di Covid. Il gruppo degli esportatori di petrolio formato dai produttori Opec, guidati dall’Arabia Saudita, e dai membri esterni non allineati, con la Russia in prima linea, noto come Opec Plus, ha raggiunto un accordo per aumentare le forniture di 1,6 milioni di barili equivalenti al giorno, a partire da agosto.

    In base alle indiscrezioni riportate da Dow Jones i tagli saranno ridotti dagli attuali 9,7 milioni di barili al giorno a 7,7 milioni. Tale aumento della produzione arriva dopo che gli Stati dell’Opec Plus avevano concordato uno storico taglio all’offerta, pari a quasi 10 milioni di barili equivalenti al giorno, in riposta ai collasso di domanda e prezzi dovuti alla pandemia.
    Uno scenario nel quale – secondo il ministro dell’Energia russo, Alexander Novak – “il mercato petrolifero è pressoché bilanciato e una riduzione dei tagli in agosto non lo fermerà”. LEGGI TUTTO

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    SACE e Confindustria Emilia-Romagna “Il credito per ripartire: dinamiche ed esigenze del territorio”

    (Teleborsa) – Un confronto per un’auspicata ripartenza economica e le soluzioni che sono già disponibili per aziende e banche. Questi i principali temi al centro della nuova iniziativa, lanciata recentemente da SACE in collaborazione con le Confindustrie regionali, che ha riunito oggi in un webinar i rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, delle Associazioni del sistema Confindustria Emilia-Romagna e i Direttori Territoriali delle banche attive nella regione. L’obiettivo è stato condividere le reciproche esperienze e individuare soluzioni concrete per far fronte al momento complesso che stanno affrontando le aziende e le loro filiere a causa degli impatti negativi del Covid-19 sulle attività economiche della regione.

    Oltre a ciò, SACE ha presentato ai partecipanti i benefici di Garanzia Italia, lo strumento messo in campo con il Decreto “Liquidità” per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19.
    “All’origine di quest’iniziativa – ha dichiarato Mario Bruni, Responsabile Mid Corporate di SACE – c’è la volontà, da parte di SACE, di confrontarsi con le banche, le aziende e le istituzioni con l’intento di poter avviare, assieme a tutti i partecipanti al ciclo di incontri, una collaborazione incentrata sulla definizione di strategie comuni utili ad affrontare la fase di ripartenza dell’economia italiana ed emiliano-romagnola. Proprio in questo contesto si inserisce l’importanza strategica di Garanzia Italia, uno strumento efficace per supportare le imprese di un territorio che, come l’Emilia- Romagna, è pronto a ripartire”.

    “In questa fase la liquidità – ha sottolineato Alessandro Curti, Vice Presidente di Confindustria Emilia-Romagna – è uno dei temi fondamentali per le imprese: oggi le risorse stanziate sono molto rilevanti, anche se forse non sufficienti, e la garanzia dello Stato è un tassello fondamentale. Gli strumenti messi a disposizione delle imprese devono però essere fruibili in modo semplice e tempestivo, riducendo al minimo lo scarto temporale tra l’adozione delle norme primarie e la loro concreta operatività. Ora però dobbiamo porci il problema della sostenibilità del debito delle imprese e della loro patrimonializzazione. Dobbiamo inoltre sostenere la dimensione internazionale del sistema produttivo dell’Emilia-Romagna: per questo è importante rafforzare il modello di collaborazione tra Confindustria, il Gruppo SACE Simest e la Regione”.
    Dopo l’appuntamento di oggi seguiranno i webinar per il Piemonte (16 luglio), il Friuli Venezia Giulia (20 luglio), il Lazio (22 luglio) e la Sicilia (28 luglio). LEGGI TUTTO