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    Covid, Congresso USA: “Catastrofe sanitaria”

    (Teleborsa) –

    Emergenza coronavirus sempre più grave negli Stati Uniti che si trova “nel mezzo di una catastrofe sanitaria“. Così James Clyburn, il presidente della commissione speciale del Congresso USA che indaga sulla risposta alla pandemia dell’amministrazione Trump, ha aperto l’audizione in cui saranno ascoltati tutti i massimi esperti.
    “Per migliorare la nostra risposta dobbiamo identificare e correggere gli errori del passato, specie quelli in corso”, ha precisato, criticando l’amministrazione Trump per aver fatto pressioni sulle riaperture e per aver ostacolato il lavoro dei suoi esperti.

    “Il risultato è che il virus è ora fuori controllo“, ha aggiunto, chiedendo alla Casa Bianca di varare “immediatamente un piano nazionale basato sulla scienza, e non sulla politica. Non dobbiamo aspettare di veder morire altri 150 mila americani”, ha concluso Clyburn.
    Il Paese hanno registrato nelle ultime 24 ore 72.238 nuovi casi, secondo i dati della Johns Hopkins University, il che porterebbe il totale dei contagi a 4,5 milioni: 1.379 le vittime in quello che è il terzo giorno consecutivo in cui i decessi superano quota 1.200.
    Il Brasile ha invece superato i 2,6 milioni di casi di coronavirus: secondo l’ultimo bilancio giornaliero riferito dal ministero della Salute, si sono avuti 57.837 nuovi contagi in 24 ore portando il totale a 2.613.634 casi. Nel bilancio quotidiano sono state registrate 1.129 nuove vittime, per un totale di 91.263 morti dall’inizio della pandemia nel Paese.
    Particolarmente difficile la situazione in Messico che ha superato il Regno Unito ed è diventato il terzo paese al mondo in termini di decessi legati al coronavirus superando, secondo i calcoli di Afp in base a dati ufficiali, 46.000 morti.
    Boom di nuovi casi di coronavirus in Spagna dove si sono registrati 1.525 contagi nelle ultime 24 ore. Lo riporta El Pais citando fonti del ministero della Sanità. Le comunità più colpite sono quelle di Madrid e dell’Aragona rispettivamente con 372 e 511 nuovi malati.
    In Gran Bretagna il premier Boris Johnson ha annunciato il rinvio di almeno due settimane per l’allentamento delle restrizioni, a causa di una nuova ondata di casi. “Con l’aumento dei numeri, riteniamo che sia necessario premere il pedale del freno per tenere sotto controllo il virus”, ha spiegato Johnson.
    Dalla mezzanotte scorsa è inoltre scattato un brusco giro di vite per i movimenti di oltre 4 milioni di persone nel nord dell’Inghilterra: tra i divieti, alle persone di gruppi familiari diversi è proibito incontrarsi al chiuso nella Greater Manchester e in parti del Lancashire orientale e del West Yorkshire. LEGGI TUTTO

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    Patuanelli: “Governo al lavoro per stimolare la domanda”

    (Teleborsa) – “Il Governo sta pensando a una forte iniziativa di sostegno alla domanda, perché in questo momento le attività produttive sono aperte, ma producono per il magazzino, perché se nessuno compra si produce per il magazzino. Quindi stiamo valutando insieme agli altri ministri una misura impegnativa e di forte stimolo alla domanda”.

    A dirlo è il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli a margine di un incontro pubblico organizzato da Confindustria a Genova, aggiungendo che sono allo studio “alcune misure specifiche a sostegno del turismo e della ristorazione”.
    “Credo che ripensare di riproporre bonus a fondo perduto in questo momento sia difficile da un lato e inutile dall’altro, credo che bisogna dare la possibilità di vendere alle attività che producono”, ha poi aggiunto.

    Sulla situazione di Whirlpool che ha confermato la chiusura dello stabilimento di Napoli al 31 ottobre, il ministro ha ribadito che mantenere aperto lo stabilimento “resta l’opzione A” ma che “assieme a Invitalia abbiamo fatto un percorso per non trovarci senza alternativa, non possiamo permetterci di stare senza un’alternativa”.
    “Stiamo lavorando con gruppi di eccellenza assoluta, non con imprese diciamo improvvisate – ha aggiunto il ministro – come purtroppo qualche volta è successo in passato. Quando parliamo di Adler group e Htl parliamo di eccellenze, sono dimensionalmente molto solidi e riconosciuti, presenti da molto tempo”. LEGGI TUTTO

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    FCA, Manley: “Contenuti i danni, nel II sem attesa forte performance”

    (Teleborsa) – “FCA è riuscita a contenere l’impatto del coronavirus e ora andrà avanti con i suoi piani” tanto che, per il secondo semestre dell’anno, si aspetta una “forte performance”, con un recupero della redditività e un cash flow industriale positivo.

    Lo ha affermato l’amministratore delegato Mike Manley in merito i risultati trimestrali di Fiat Chrysler. “Il nostro secondo trimestre – sottolinea il Ceo – ha mostrato come le azioni decisive e il contributo straordinario delle nostre persone abbiano consentito a FCA di contenere l’impatto della crisi dovuta al Covid-19”.
    “Mentre l’azienda – aggiunge Manley – resta vigile sulla salute e sulla sicurezza dei propri dipendenti, i nostri stabilimenti sono ora operativi, la rete ha ripreso le vendite sia nelle sedi sia online e abbiamo la flessibilità e la forza finanziaria per portare avanti i nostri piani”.

    “In Nord America, LATAM e APAC i nostri impianti sono già tornati ai livelli pre Covid“, ha poi aggiunto, sottolineando che “in EMEA la produzione tornerà ai livelli precedenti alla pandemia in questo trimestre“.
    “La crisi Covid-19 ha sottolineato ulteriormente la logica stringente della fusione tra PSA e FCA“, ha sottolineato il Gruppo in una nota, confermando che “il lavoro di entrambi i team per portare a termine la fusione e` proseguito a ritmo sostenuto e prevediamo di raggiungere l’obiettivo di diventare un’unica societa` entro il primo trimestre 2021”.
    “Le approvazioni antitrust sono gia` state ottenute in dodici delle ventidue giurisdizioni coinvolte. Non si prevede – si legge ancora nella nota – che l’indagine avviata dalla Commissione Europea possa causare ritardi nelle tempistiche della fusione. A inizio luglio, FCA e PSA hanno fatto un ulteriore importante passo annunciando che il nome del nuovo gruppo derivante dalla fusione sara` Stellantis”. LEGGI TUTTO

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    PIL, Unimpresa: “Subito misure drastiche per ripartire”

    (Teleborsa) – “Il crollo del PIL, dopo mesi di improvviso arresto di tutte le attività produttive, dei servizi e del commercio, era inevitabile e purtroppo atteso. Siamo a un punto di non ritorno: il governo deve prendere atto del dramma in cui si trova l’economia italiana, peraltro in un contesto macroeconomico mondiale identico, e varare immediatamente misure drastiche per consentire al Paese di ripartire”. Questo il commento del segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, ai dati sul PIL diffusi oggi dall’Istat.

    “Bisogna intervenire sul fronte fiscale, abbattendo il più possibile il peso delle tasse sui redditi, sia su quello della burocrazia, cancellando qualsiasi ostacolo alle iniziative economiche. Solo così – ha sottolineato Lauro – è possibile gettare le basi per un salto di qualità degli investimenti, del rilancio della spesa privata e di quella pubblica, dei consumi e quindi dell’occupazione. In assenza di interventi importanti e urgenti, usciremo anestetizzati dall’estero e ci troveremo nel caos dell’autunno a contare i fallimenti di imprese e i posti di lavoro persi”. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo-UBI Banca, le prossime tappe verso la fusione

    (Teleborsa) – In seguito alla chiusura dell’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca, l’operazione si avvia verso le prossime tappe necessarie per arrivare alla fusione dell’ex popolare in Cà de Sass.

    Previsto, la prossima settimana, l’invio di una lettera da parte di Intesa con la quale si chiede la convocazione dell’assemblea dei soci per la nomina di un consiglio d’amministrazione espressione del nuovo socio di maggioranza dell’ex popolare. L’Assemblea di Ubi Banca si svolgerà presumibilmente nel periodo tra il 15 settembre e il 15 ottobre.
    Sarà, poi, effettuata a fine anno la cessione delle oltre 500 filiali a Bper e delle attività assicurative a Unipol, così come previsto negli accordi già sottoscritti nei mesi scorsi.

    Ultimo step, ad aprile del 2021, in occasione dell’assemblea per l’approvazione del bilancio, sarà il via libera da parte di Ubi al progetto di fusione in Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO

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    Sole 24 Ore, I semestre risente effetto Covid. Ricavi in calo del 12,5%

    (Teleborsa) – Il Gruppo 24 Ore chiude il primo semestre con ricavi consolidati pari a 88,2 milioni, in calo del 12,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo scostamento negativo dei ricavi – fa sapere il gruppo editoriale al termine del consiglio di amministrazione sui risultati trimestrali – “risente in maniera significativa degli effetti legati all’emergenza coronavirus e alle conseguenti misure restrittive imposte dalle autorità governative, che hanno aggravato la debolezza connessa al calo strutturale del mercato di riferimento”.

    I ricavi pubblicitari sono in calo di 6 milioni (-15,3%), i ricavi editoriali diminuiscono di 1,8 milioni (-3,5%) e gli altri ricavi segnano una flessione di 4,8 milioni (-52,2%). I ricavi dell’area Cultura hanno avuto una flessione dell’83,8%, “poiché – si legge in una nota – sono state chiuse completamente le attività del Mudec (Museo delle culture di Milano) fino al 28 maggio. Dal 29 maggio il Comune ha riaperto l’accesso alla collezione permanente, con capienza contingentata, per tre giorni alla settimana”. L’emergenza Covid-19 sta inoltre avendo impatti sia sulle copie diffuse e dichiarate dall’editore ad Ads sia sulle copie vendute. Relativamente alle vendite del quotidiano Il Sole 24 Ore in versione cartacea, ci sono impatti positivi su canale edicola con un aumento rispetto al periodo ante Covid-19. Di contro impatti negativi si stanno verificando sulle vendite continuative del prodotto destinate a settori di business che hanno risentito degli effetti del lockdown e delle misure restrittive ancora in corso (per esempio treni e aerei) e sulle vendite in blocco in occasione di eventi, nonché sulla sospensione temporanea di abbonamenti cartacei destinati a imprese, banche e studi professionali”.
    Risultati positivi, invece, per il quotidiano in versione digitale. Sono infatti aumentati in numero significativo i nuovi abbonamenti portando a una crescita delle copie diffuse rispetto al periodo ante-Covid.

    Lo scorso 30 giugno il Cda della Società ha approvato l’aggiornamento del Piano 2020-2023 che recepisce gli impatti della crisi sanitaria legata al diffondersi del Covid-19. L’aggiornamento del Piano 2020-2023 post-Covid conferma sostanzialmente le linee guida strategiche e gli obiettivi di medio-lungo periodo del Piano 2020-2023pre-Covid. Nonostante il significativo calo dei ricavi attesi per il 2020, il nuovo piano 2020-2023 post-Covid – rende noto il Sole 24 Ore – “prevede ricavi consolidati in crescita e conferma il progressivo miglioramento dei margini operativi anche grazie alle maggiori efficienze conseguibili nei costi diretti e operativi”. LEGGI TUTTO

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    Pubblicità, Nielsen: “A giugno investimenti sempre in negativo”

    (Teleborsa) – Gli investimenti continuano a essere in negativo ma a giugno il mercato pubblicitario mostra segnali ripresa rispetto al trimestre marzo-aprile-maggio, che ha risentito in maniera pesante del lockdown. È quanto rileva Nielsen pubblicando i dati del sesto mese dell’anno che registra una contrazione del -15,4% (a maggio era del -41,1%), portando la raccolta del primo semestre 2020 in calo del -22,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti Over The Top(OTT), l’andamento nel periodo gennaio-giugno si attesta a -26,8%.

    “L’analisi del mercato pubblicitario non evidenzia nulla che non fosse già stato previsto per l’andamento del primo semestre 2020, che chiude in doppia cifra negativa – ha commentato Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen –. Nel corso dell’anno sarà importante focalizzarci sulle crescite congiunturali che danno il segnale dell’andamento nel breve periodo. In questo caso, il mese di giugno è cresciuto del 20% rispetto a maggio. Seppur la stagionalità degli eventi sia parzialmente cambiata, si tratta comunque di un dato importante e indicativo dell’atteggiamento delle aziende investitrici”.
    Nel dettaglio – secondo quanto emerge dalla rilevazione – la tv a giugno cala del -7,9%, chiudendo il primo semestre a -22,3%. I quotidiani e i periodici nel singolo mese perdono rispettivamente il -23,3% e il -50,9% (-26,7% e -43,1% nei sei mesi). Si riduce il calo della raccolta pubblicitaria della radio: -29,5% a giugno e -37,4% nel periodo cumulato. Per quanto riguarda internet, sulla base delle stime realizzate da Nielsen, a giugno la raccolta dell’intero universo del web advertising, comprendente search, social, classified (annunci sponsorizzati) e gli ott, segna un calo del -10,6%, e porta la perdita del semestre a -13,7% (-15,8% se si considera il solo perimetro Fcp-Assointernet). L’outdoor perde il -49,9% (-56,4% nel semestre) e il transit il -73,7% (-59,5% nel semestre). Il direct mail chiude in calo del -27% il singolo mese (-37% a gennaio – giugno).

    I settori merceologici tornati a crescere a giugno sono abitazione (+25,4%), distribuzione (+16,7), gestione casa (+17,7%) e media/editoria (+9,3%). Relativamente al primo semestre si registrano solo due comparti in crescita: gestione casa (+2,4%) e enti/istituzioni (+11,2%). Tra i settori con una maggiore quota di mercato, nel singolo mese di giugno calano in particolar modo bevande/alcoolici (-38,4%), automobili (-21,1%) e farmaceutici/sanitari (-24,5%). Sempre a causa del lockdown, nel periodo gennaio-giugno si evidenziano gli andamenti negativi di automobili, tempo libero, alimentari e turismo/viaggio che perdono rispettivamente il -37,4%, -68%, -19% e -69,1%.
    “Viste anche le recenti dichiarazioni provenienti da più parti e date le condizioni attuali – sottolinea Dal Sasso – dovremo assistere a un secondo semestre migliore dal punto di vista degli investimenti pubblicitari. Gli stessi dati Istat su giugno evidenziano un miglioramento dell’indice di fiducia dei consumatori (da 94,3 a 100,6). Si tratta di un dato positivo che ci restituisce un certo ottimismo sulla ripresa degli acquisti ma non si può comunque ancora trascurare la preoccupazione di imprese e investitori, il cui indice di fiducia secondo Istat, pur crescendo, rimane a un livello sostanzialmente basso (da 52,7 a 65,4)”. LEGGI TUTTO

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    Inps: “Tenuta dei conti consentono di reggere la crisi Covid”

    (Teleborsa) – Il rendiconto generale per il 2019 dell’Inps conferma “la tenuta dei conti e la sostanziale solidità finanziaria del complesso delle gestioni previdenziali e assistenziali” e sottolinea che “i risultati economici e finanziari positivi conseguiti nel 2019 consentono all’istituto di reggere gli effetti finanziari negativi derivanti dalla pandemia da Covid-19 che gravano sui conti”.

    È quanto si legge nella nota dell’Istituto in merito al rendiconto generale in cui si evidenzia che “i primi dati relativi agli incassi di luglio 2020, ancorché parziali, evidenziano una sostanziale ripresa delle attività produttive nel paese“.
    In particolare “per le aziende private c’è una contrazione di 1,62 miliardi di euro rispetto allo stesso del 2019 (a giugno la contrazione era stata di 2,345 miliardi). Per le aziende e i lavoratori autonomi dell’agricoltura gli incassi sono sostanzialmente analoghi quelli del luglio 2019 (-10 milioni)”.

    Le entrate contributive di luglio di artigiani e commercianti – precisa la nota – “sono superiori di 160 milioni di euro rispetto al budget Inps adottato prima della pandemia (gennaio 2020). Le entrate contributive della Gestione separata segnano un +170 milioni rispetto al budget di cassa di gennaio 2020”.
    Per gli artigiani e commercianti e per la Gestione separata “il confronto è effettuato con il budget di cassa di luglio 2020 elaborato prima della pandemia da Covid-19, dal momento che gli incassi di luglio 2019 risultano ridotti per effetto del rinvio delle scadenze di versamento adottate dal legislatore per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti”.
    Nel complesso – conclude l’Istituto – “dalle aziende private, dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti, l’Inps ha incassato a luglio 12,5 miliardi, con una riduzione rispetto alle attese di circa 1,3 miliardi, in gran parte effetto dei conguagli di integrazioni salariali anticipate dalle aziende nei mesi scorsi”. LEGGI TUTTO