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    Elettricità, Areti: boom di adesioni al progetto di flessibilità RomeFlex

    (Teleborsa) – Nelle giornate di martedì 25 e mercoledì 26 febbraio Areti, società del Gruppo Acea che gestisce la rete di distribuzione elettrica a Roma, ha realizzato due nuove sessioni di aste a termine del Mercato Locale della Flessibilità. L’iniziativa rientra nel Progetto pilotaRomeFlex, il programma sperimentale approvato da Arera (con le Delibere 372/23 e 121/24), gestita da Areti con la collaborazione del GME, in qualità di gestore dei mercati energetici. Le procedure hanno registrato una significativa crescita della partecipazione rispetto all’ultima asta di ottobre 2024. Nella sessione del 25 febbraio, la potenza flessibile richiesta da Areti (DSO) era pari a 9 MW, le offerte ricevute hanno raggiunto invece un totale di 12,27 MW, con incremento del 36,3% rispetto alla base di partenza. Nell’asta del 26 febbraio, la potenza richiesta era di 1,2 MW, mentre le offerte ricevute sono arrivate a 1,3 MW: l’8,3% in più. Complessivamente, le offerte ricevute per entrambe le aste hanno raggiunto un totale di 13,57 MW, segnando una crescita del 53,3% rispetto all’asta di ottobre 2024.”Grazie a Romeflex – ha dichiarato Vittorio Zane, presidente di Areti – per la prima volta, l’utente finale non è solo un consumatore di energia elettrica, ma un vero e proprio attore del sistema, capace di cooperare con il DSO per garantire la stabilità della rete e, al tempo stesso, ottenere una remunerazione per il servizio fornito. Con le aste di febbraio si è passati dai circa 170 utenti aderenti del 2024 ad oltre 450, con una crescita del 164%. Di questi, circa 250 sono utenze domestiche, un risultato che conferma il raggiungimento dell’obiettivo principale di Areti: abilitare il mercato della flessibilità a tutti i livelli, non limitandolo alle grandi imprese energivore, ma permettendo anche ai cittadini e alle piccole utenze di partecipare attivamente alle nuove opportunità, anche economiche, offerte dai nuovi servizi energetici”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pichetto Fratin: “Fondamentale incentivare il mix energetico. Nucleare entro il 2035”

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sono intervenuti all’evento “Il peso dell’Energia”, organizzato dal quotidiano Il Giornale presso il Palazzo Ferrajoli. L’incontro ha offerto un’analisi approfondita sul ruolo fondamentale dell’energia nell’economia globale e nel capitalismo, con particolare attenzione alla transizione dai combustibili fossili verso le fonti rinnovabili. Al centro del dibattito, la sfida di trovare un nuovo equilibrio sostenibile in un mondo che consuma sempre più elettricità, tra innovazione tecnologica e urgenza climatica.”Oggi consumiamo molta energia, tutti gli analisti – ha affermato Pichetto Fratin – ci dicono che la domanda aumenterà di circa il doppio. È fondamentale, pertanto, incentivare il mix energetico. Se vogliamo mantenere il benessere nel nostro Paese occorre prevedere l’utilizzo di fonti come il nucleare. A tal fine dobbiamo costruire un quadro giuridico completo e disporre di un altissimo livello di professionalità, oltre che definire quali sono le regole di istallazione. La tecnologia sta avanzando a velocità inimmaginabile, mi auguro che si possa arrivare a produrre energia dal nucleare prima di 10 anni, entro il 2035. Fra 5-6 anni si farà il cosiddetto arbitrato, verificando, cioè cosa conviene di più. Favorire il nucleare di nuova generazione, significa garantire alle future generazioni di vivere in quel miracolo economico che c’è stato anni fa. Per quanto riguarda le bollette, il 2025 sarà ancora molto duro salvo non ci sia diminuzione prezzo del gas, che è legato a equilibri politici. Mi auguro che si arrivi il più in fretta possibile alla pace e che si trovi un punto di non belligeranza”.”Roma Capitale – ha detto Gualtieri – è orgogliosa di ospitare questo importante evento de Il Giornale, che affronta un tema sempre più cruciale: l’energia. Oggi l’energia rappresenta la chiave di qualsiasi ragionamento relativo all’autonomia strategica. Alcune fonti energetiche, infatti, hanno un impatto insostenibile sul nostro pianeta e generano una situazione non sostenibile dal punto di vista ambientale. Ci troviamo di fronte a un doppio problema: da un lato, la necessità di acquisire maggiore autonomia strategica, e dall’altro, l’urgenza di ridurre le emissioni”.”Stiamo andando verso un mondo dove la vera forza e la vera arma sarà produrre energia. È un po’ paradossale che l’Italia non abbia fonti energetiche primarie naturali, ma due aziende leader nel mondo su come trasformare l’energia ‘sporca’ in energia pulita”, ha dichiarato Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale.Hanno preso parte all’evento anche: Lorenzo Giussani, direttore Strategy and Growth del Gruppo A2A; Maria Rosaria Guarniere, direttore Ingegneria e Realizzazione di Progetto di Terna; Laura D’Angelo, direttore sviluppo della strategia di business di Eniverse (Gruppo Eni); Riccardo Toto, direttore generale Renexia Spa; Vittorio Zane, presidente di Areti e COO del Gruppo Acea; Rashad Aslanov, ambasciatore dell’Azerbaijan in Italia; Franco Cotana, AD di Ricerca Sistemi GSE; Davide Puglielli, Head of Strategy and Group Positioning di Enel; Luca Matrone, Global head of Energy IMI CIB Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi estendono calo dopo mosse OPEC+ e dazi

    (Teleborsa) – Prezzi del petrolio ancora in calo, oggi, estendono i ribassi della viglia, innescati dalla conferma dell’amministrazione Trump di massicci dazi commerciali sulle importazioni da Cina, Canada e Messico. A favorire le ulteriori riduzioni delle quotazioni di greggio contribuisce anche la notizia che gli otto paesi OPEC+, che avevano precedentemente annunciato ulteriori aggiustamenti volontari ad aprile e novembre 2023, ovvero Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan, Algeria e Oman, hanno ribadito la loro decisione concordata il 5 dicembre 2024 di procedere con un ritorno graduale e flessibile degli aggiustamenti volontari di 2,2 mbd a partire dal 1° aprile 2025.I future sul Brent sono scesi dell’1,4%, a 70,6 al barile, mentre il greggio West Texas Intermediate (WTI) degli Stati Uniti è sceso dell’1% circa a 67,67 dollari.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Key –The Energy Transition Expo: al via domani alla Fiera di Rimini con Pichetto Fratin

    (Teleborsa) – Si alza il sipario sul palcoscenico d’eccezione della transizione e dell’efficienza energetica. Da domani, mercoledì 5 marzo, a venerdì 7 marzo, è in programma alla Fiera di Rimini KEY – The Energy Transition Expo, l’evento di IEG (Italian Exhibition Group) di riferimento in Europa, Africa e nel bacino del Mediterraneo, dedicato al futuro dell’energia. Sono attesi più di mille espositori (il 20% in più rispetto al 2024), di cui oltre il 30% internazionali. Grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e dell’Agenzia ICE, alla collaborazione con le più importanti Associazioni del settore e a una rete di agenti diffusa capillarmente in tutto il mondo, saranno coinvolti circa 350 hosted buyer e delegazioni provenienti da più di 50 Paesi, con Nord Africa, Medio Oriente, Balcani ed Est Europa che costituiscono le aree più rappresentate.”L’edizione 2025 di KEY – fa sapere IEG in una nota – sarà la più grande mai realizzata, confermando quella sua visione trasversale e integrata su più comparti e tecnologie, che la differenza da tutti gli altri eventi europei dedicati all’energia. La manifestazione consolida il proprio ruolo di network di riferimento per la community globale della transizione e dell’efficienza energetica, in grado di favorire l’incontro e il confronto fra tutti gli stakeholder interessati e l’interlocuzione con le Istituzioni, con l’obiettivo di fare sistema, contribuendo ad incentivare l’individuazione di soluzioni condivise per accelerare la decarbonizzazione. KEY si dimostra, inoltre, occasione privilegiata per le aziende che desiderano razionalizzare i propri consumi, controllare i costi dell’energia e ridurre l’impatto energetico e ambientale delle proprie attività, per conoscere le novità e ultime tecnologie disponibili sul mercato”.LA PRIMA GIORNATAAlle ore 12, sul Main Stage della Cupola Lorenzo Cagnoni, nella Hall Sud, è in programma l’Opening Ceremony, col ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Intervengono Maurizio Renzo Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, Anna Montini, assessora alla Transizione Ecologica (Ambiente, Sviluppo Sostenibile, Pianificazione e Cura del Verde Pubblico), Blu Economy, Statistica del Comune di Rimini, Paolo Arrigoni, presidente GSE. Sempre domani, alle 14.45 sul Main Stage, il KEY ENERGY SUMMIT, aperto dai saluti istituzionali di Corrado Peraboni, amministratore delegato di IEG e l’introduzione di Gianni Silvestrini, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di KEY. Alessandro Marangoni presenterà lo studio Althesys “Decarbonizzazione e competitività, dalle politiche europee all’industria italiana. Strategie per una transizione energetica sostenibile e volta alla crescita” a cui seguiranno due tavole rotonde con “Le proposte delle Associazioni”, con la partecipazione di Assoesco, FIRE, H2IT, Coordinamento FREE, Motus-E, Elettricità Futura, ANIE, Federidroelettrica, ANEV e Italia Solare. Riflessioni conclusive affidate a Paolo Arrigoni, presidente GSE e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. A seguire, alle ore 17, sarà consegnato il Premio Innovazione Lorenzo Cagnoni alle tre Start-up dell’Innovation District che si saranno distinte per il loro progetto e ai sette espositori che a KEY presenteranno i progetti più all’avanguardia, uno per ciascun settore merceologico della manifestazione.IL NUOVO LAYOUT E I FOCUS ESPOSITIVIIl layout è stato completamente riprogettato, per rispondere alle esigenze di una manifestazione in continua crescita, senza la necessità di ulteriori riadattamenti futuri. La nuova configurazione prevede per la prima volta un equo bilanciamento su entrambe le ali (Est ed Ovest) del quartiere fieristico, con l’apertura, anch’essa mai avvenuta prima, dell’Ingresso Ovest, in aggiunta a quelli Sud ed Est. Un totale di 20 padiglioni (4 in più rispetto al 2024) su 90mila mq di superficie, divisi in sette aree tematiche dedicate ad altrettanti settori merceologici: fotovoltaico, eolico, idrogeno, efficienza energetica, energy storage, e-mobility e Sustainable City. Fra le novità, il potenziamento dello spazio riservato all’idrogeno, nella nuova area HYPE – Hydrogen Power Expo supported by Hydrogen & Fuel Cells, organizzata congiuntamente da Italian Exhibition Group e Hannover Fairs International GmbH (HFI), filiale italiana di Deutsche Messe AG. Debutterà, inoltre, Su.port – Sustainable Ports for Energy Transition, focus espositivo dedicato all’elettrificazione delle banchine portuali, fondamentale per ridurre le emissioni nel settore marittimo, promuovere la sostenibilità nei porti e accelerare lo sviluppo dell’eolico off-shore, in particolare floating. Nel padiglione A5, nell’area dedicata all’efficienza energetica, sarà presente uno spazio riservato al nuovo partner di KEY Federcostruzioni, la Federazione di Confindustria che rappresenta la filiera italiana delle costruzioni. LEGGI TUTTO

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    ESI perfeziona acquisto di società veicolo per impianto fotovoltaico a Viterbo

    (Teleborsa) – ESI, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato delle energie rinnovabili, ha perfezionato l’acquisto della società veicolo (SPV) detentrice dei diritti e delle autorizzazioni per la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico da 3 MWp nel Comune di Monterosi, Provincia di Viterbo, Lazio. L’investimento stimato per la realizzazione dell’impianto, incluso l’acquisto del terreno, è pari a circa 3 milioni di euro.Con questa operazione ESI avvia la realizzazione del primo impianto di una pipeline triennale che prevede un totale di almeno 20 MW di nuova capacità fotovoltaica di proprietà.”Questa acquisizione rappresenta una pietra miliare nella nostra strategia di crescita – ha detto l’AD Riccardo Di Pietrogiacomo – Insieme ai risultati economico-finanziari positivi ottenuti nel 2024, questa operazione rafforza la nostra posizione nel settore delle energie rinnovabili. Siamo entusiasti di contribuire attivamente alla transizione energetica, offrendo benefici concreti alle comunità locali e contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente”.Il completamento dell’impianto da 3 MWp è previsto entro la fine del 2025, con l’inizio della costruzione fissato per aprile 2025.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    MAIRE, Azzurra Capital acquista l’8% di NEXTCHEM per 110 milioni di euro

    (Teleborsa) – MAIRE, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella trasformazione delle risorse naturali, ha comunicato che Azzurra Capital, operatore di private equity promosso da Stefano Marsaglia, ha firmato un accordo per l’acquisizione di una quota strategica di circa l’8% nel capitale sociale di NEXTCHEM da Maire Investments (MI). NEXTCHEM è la controllata di MAIRE a capo della business unit Sustainable Technology Solutions.Il corrispettivo totale per la partecipazione è di circa 110 milioni di euro, che corrispondono a una valutazione implicita di NEXTCHEM di 1,4 miliardi di euro.A seguito dell’operazione, MAIRE deterrà circa l’82% del capitale sociale di NEXTCHEM (invariato, a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione di MAIRE di rinunciare al diritto di prelazione), Azzurra Capital circa l’8%, Yousef Al Nowais il 5% e MI circa il 5%. I termini concordati della transazione, il cui closing è previsto entro maggio 2025, sono sostanzialmente in linea con quelli di Al Nowais.”Questo accordo è un altro passo importante nel percorso di valorizzazione di NEXTCHEM – ha commentato Alessandro Bernini, CEO di MAIRE – L’azienda ha attirato un grande interesse da parte di player internazionali di primo piano, con valutazioni di mercato significative. L’investimento di un partner con un forte track record come Azzurra Capital è un’ulteriore conferma dell’efficacia della strategia e del posizionamento di NEXTCHEM come player tecnologico di rilievo nella transizione energetica”.”Siamo molto orgogliosi di essere diventati un investitore strategico in NEXTCHEM, che si inserisce perfettamente nella nostra strategia di investimento in aziende imprenditoriali leader nel loro settore di attività, che hanno avuto risultati positivi per molti anni e che hanno un reale potenziale di ulteriore crescita – ha detto Stefano Marsaglia, fondatore e CEO di Azzurra Capital – Inoltre, abbiamo un rapporto di lunga data con Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire e imprenditore di grande successo con il quale siamo perfettamente allineati in termini di obiettivi, strategia e valori. Siamo convinti che Azzurra Capital possa portare un contributo significativo per incrementare ulteriormente la creazione di valore per tutti gli azionisti di NEXTCHEM, e ci impegneremo a fondo per farlo”. LEGGI TUTTO

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    Snam perfeziona l’acquisizione di Edison Stoccaggio per 565 milioni di euro

    (Teleborsa) – Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, ha perfezionato l’acquisizione da Edison del 100% del capitale sociale di Edison Stoccaggio, per un controvalore di circa 565 milioni di euro, comprensivo degli aggiustamenti previsti dal contratto di compravendita e della ticking fee. L’operazione prevede inoltre un earn-out che potrà essere corrisposto da parte di Stogit a Edison in caso di esito positivo del contenzioso amministrativo tutt’ora in corso relativo ai ricavi riconosciuti negli anni precedenti per le attività del sito di San Potito e Cotignola.”In uno scenario che permane fragile e complesso, con questa operazione aggiungiamo un importante tassello al percorso intrapreso per rafforzare l’approccio sistemico alla sicurezza energetica del Paese – ha commentato Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam – Con le altre iniziative che ci vedono fortemente impegnati, l’obiettivo è quello di dotare il sistema italiano ed europeo degli ulteriori elementi di solidità e sicurezza che sono necessari per un migliore equilibrio del mercato e una maggiore competitività”.Con questa operazione, la capacità complessiva di stoccaggio in capo a Snam salirà a circa 18 miliardi di metri cubi, di cui 4,6 di riserva strategica, pari a oltre il 17% della capacità europea, consolidando la posizione di leadership del Gruppo nel settore a livello continentale. Edison Stoccaggio, ridenominata Stogit Adriatica a seguito dell’acquisizione da parte di Stogit (controllata di Snam), ha una RAB calendaria e un EBITDA al 31 dicembre 2024 stimati rispettivamente pari a circa 520 milioni di euro e circa 52 milioni di euro.L’operazione, finanziata da parte del Gruppo Snam attraverso l’emissione di un bond ibrido avvenuta lo scorso settembre, contribuisce positivamente all’utile netto di Gruppo in un range compreso fra l’1,5% e il 2,0% già a partire dal 2025, e i suoi effetti sono già stati incorporati nel Piano Strategico 2025-29 di Snam.Per effetto dell’operazione, i siti di stoccaggio in esercizio in capo al Gruppo Snam saliranno da 9 a 12 unità, collocate prevalentemente nel centro-nord Italia, presso i principali poli di consumo del Paese. I siti di Cellino, Collalto e San Potito e Cotignola vanno quindi ad aggiungersi a Brugherio (MI), Settala (MI), Sergnano (CR), Ripalta (CR), Bordolano (CR), Cortemaggiore (PC), Sabbioncello (FE), Minerbio (BO) e Fiume Treste (CH).Edison, che fa parte del gruppo francese Électricité de France, ha detto che le risorse incassate saranno destinate alla transizione energetica e allo sviluppo della base clienti.”La valorizzazione di questo asset strategico per il Paese è coerente con il nostro percorso di transizione energetica e fornirà risorse addizionali per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili e per il bilanciamento del nostro profilo industriale con investimenti nel segmento downstream – a commentato Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison – È un passo ulteriore, molto concreto, verso l’obiettivo strategico di portare il contributo di attività rinnovabili, flessibilità, clienti e servizi al 70% dell’EBITDA del Gruppo entro il 2030″. LEGGI TUTTO

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    Caro bollette, Consumatori: “Decreto insoddisfacente, sia primo passo per riforma mercato energia”

    (Teleborsa) – Giudizi contrastanti da parte dei consumatori sul decreto bollette approvato, dopo il rinvio di inizio settimana, dal Consiglio dei ministri. Nel testo misure di sostegno per famiglie e imprese contro il caro bollette: riduzione degli oneri in bolletta ma solo per le Pmi, bonus sociale potenziato e maggiore trasparenza nelle offerte. “Luci e ombre sul decreto bollette licenziato dal governo – afferma Assoutenti, commentando i provvedimenti in tema di energia approvati –. Le misure – sottolinea l’associazione– non soddisfano consumatori, il nodo caro-bollette resta irrisolto”. “Il decreto sulle bollette varato dal governo è un pannicello caldo che non risolve il problema del caro-energia in Italia” afferma il Codacons. “Le piccole attività del terziario, però, sono di fatto escluse” sottolinea Confesercenti. “L’intervento sulle bollette taglia fuori le micro imprese” attacca la CNA. “Decreto insoddisfacente, bene su bonus, ma beffa di 3 mesi” dichiara l’Unc. “Bene le misure del goveno, ora stabilità e maggiore tutela per le famiglie” commenta l’Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori). Mentre Altroconsumo si augura sia “un primo passo per una riforma strutturale del mercato dell’energia”.”Sebbene l’ampliamento della platea dei beneficiari dei bonus sociali sia un passo positivo, il decreto non soddisfa pienamente i consumatori, e il nodo caro-bollette rimane irrisolto – spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso –. Approviamo le misure per combattere il telemarketing selvaggio, garantire maggiore trasparenza nelle offerte commerciali degli operatori e allungare di due anni il passaggio al mercato libero per i clienti vulnerabili, ma riteniamo che in tema di energia servisse più coraggio, con misure più incisive e durature, come la riduzione strutturale degli oneri di sistema per tutti e l’implementazione di politiche energetiche sostenibili, per garantire una reale tutela dei consumatori e delle imprese nel lungo periodo, volte ad incentivare concretamente la transizione energetica”. Assoutenti sottolinea inoltre la necessità di accompagnare i cittadini nella fruizione dei benefici previsti dal decreto. “Per questo motivo – aggiunge Melluso – proponiamo di mettere a disposizione la nostra rete nazionale di sportelli delle associazioni dei consumatori, affinché i cittadini possano ricevere informazioni chiare, assistenza pratica e supporto nell’accesso ai bonus sociali e alle nuove opportunità introdotte dal governo. Solo garantendo una comunicazione capillare e un’assistenza dedicata potremo evitare che risorse e agevolazioni restino inutilizzate o che i consumatori si trovino in difficoltà nell’affrontare le nuove disposizioni”.”La montagna ha partorito il topolino, e dal governo viene fuori un decreto che contiene misure spot, peraltro per la durata di soli tre mesi – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. La strada dei bonus per le famiglie numerose o in difficoltà, come dimostra l’esperienza del passato, non può rappresentare una soluzione al problema del caro-bollette, e in assenza di misure strutturali il prossimo inverno l’Italia si ritroverà nella stessa situazione odierna”. Dubbi del Codacons anche sull’Iva “mobile”, ossia l’annunciato meccanismo per il quale oltre a un certo prezzo dell’energia, lo Stato rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso di imposta alla riduzione delle bollette. “Uno strumento già previsto per i carburanti e che finora non ha funzionato, e vogliamo capire a quali condizioni potrà scattare il taglio dell’Iva e in favore di chi andranno le risorse – afferma l’associazione –. Se da un lato è positivo l’incremento della trasparenza sulle bollette previsto dal decreto e il rinvio di due anni del passaggio al mercato libero per i clienti e le micro imprese vulnerabili, dall’altro – conclude il Codacons – non possiamo non rilevare come le misure inserite nel decreto non prevedano interventi strutturali per abbattere i costi dell’energia in Italia, combattere le speculazioni sui mercati e riportare la tassazione ai livelli della media europea”.”L’invito lanciato dalle imprese per un intervento immediato per contrastare il caro energia e calmierare gli aumenti delle bollette è stato accolto dal Governo. Le piccole attività del terziario, però, sono di fatto escluse – commenta Confesercenti –. I rincari dei beni energetici hanno già avuto un impatto sull’inflazione, in crescita anche a febbraio. Bene dunque il provvedimento dell’Esecutivo, anche se sarebbe stato necessario avere di più: tantissime imprese a bassi consumi energetici, per intenderci le più piccole – rimarranno prive di ogni forma di tutela. Per le altre si può quantificare una riduzione tra il 20 ed il 40% degli incrementi registrati. La situazione va ora monitorata costantemente, ma è fondamentale iniziare ad adottare provvedimenti strutturali per contrastare la volatilità del mercato energetico. A partire dall’istituzione di un fondo per gestire eventuali nuove emergenze”.”Il decreto per alleggerire le bollette esclude la platea delle micro imprese – rileva la CNA sulla base delle indicazioni fornite al termine del consiglio dei ministri –. In attesa di conoscere il testo del provvedimento, il contributo straordinario attraverso il taglio degli oneri generali di sistema riguarda esclusivamente le imprese con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 KW/h. Si tratta di un intervento che esclude gran parte delle micro e piccole imprese che operano nei servizi alla persona e alla comunità (parrucchieri, autoriparatori, lavanderie, ecc.). CNA è consapevole dei vincoli di finanza pubblica rispetto alle misure temporanee messe in campo dal Governo per alleggerire le bollette di imprese e famiglie, ma il trend rialzista dei costi energetici e il divario nei confronti degli altri principali paesi europei confermano la necessità di definire interventi di lungo termine per abbassare in modo strutturale i costi energetici, con particolare riferimento al sistema delle micro e piccole imprese”.”Decreto insoddisfacente! Bene l’intervento sui bonus sociali, con l’estensione fino a 25 mila euro di Isee, ma è una beffa il limite di 3 mesi, per non dire una presa in giro. La misura per essere efficace andava adottata in modo strutturale, non certo per un trimestre. Le famiglie povere devono avere garanzie sul loro futuro, sapere a quali spese dovranno far fronte, visto che non riescono a far quadrare i loro conti. Il paradosso, poi, è che tra 1 mese e mezzo i caloriferi saranno spenti in tutta Italia e ora che il provvedimento diventerà operativo le bollette scenderanno al punto che le famiglie beneficiarie potrebbero andare addirittura a credito, visto che il bonus di 200 non pare commisurato all’importo della bolletta – afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori –. Positivo, anche se deludente, il rinvio di due anni della scadenza del servizio dedicato ai vulnerabili. Chiedevamo, infatti, che il servizio di tutela restasse sine die, senza future aste. Bene l’inasprimento delle sanzioni da parte delle Authority, l’intervento sugli Ets e sulla trasparenza delle offerte con un contratto tipo – prosegue Vignola –. Grave che non si sia niente sul fronte degli oneri di sistema o sull’abbassamento dell’Iva: non pretendevamo un’aliquota al 5% come fatto da Draghi, ma almeno al 10%. Per il resto si tratta di un provvedimento inadeguato e privo di coraggio. Anche se ci riserviamo di esprimere un giudizio finale non appena avremo il testo, stando a quanto comunicato dal Governo in conferenza stampa non sembra esserci nulla nulla sul fronte del disaccoppiamento, anche se parziale, del prezzo dell’energia da quello del gas, potenziando ad esempio i PPA, consentendo ad AU di di riprendere a fare gli acquisti a lungo termine, ridefinendo la formazione del PUN e i meccanismi di incentivazione delle rinnovabili”.”Le misure erano attese da un po’: il caro bollette è un tema importantissimo che riguarda famiglie ed imprese; va affrontato adeguatamente e rapidamente per evitare che gli aumenti di prezzo dell’energia portino inflazione e quindi conseguenze negative anche sul Pil. Le ultime rilevazioni Istat di febbraio parlano di una inflazione in crescita all’1,7%, spinta proprio dal caro energia” rileva Altroconsumo augurandosi però che “queste misure siano l’inizio di una riforma strutturale del mercato dell’energia e non le ennesime soluzioni tampone”. “Le tensioni geopolitiche internazionali e gli interessi speculativi di cui non è esente il mercato dell’energia hanno portato nuovamente, nelle scorse settimane, ad un rialzo critico del prezzo del gas e dei carburanti. Il Governo – prosegue l’associazione – ha finalmente emanato il tanto atteso decreto bollette con misure che in parte riprendono alcune delle richieste di Altroconsumo contenute nel documento Considerazioni di Altroconsumo sul mercato dell’energia e sul caro bollette. Ma servono misure strutturali per una vera riforma del mercato dell’energia”. “Il caro bollette che colpisce famiglie e imprese – commenta Federico Cavallo, responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo – è causato da diversi fattori, quali il mix energetico e le dinamiche di mercato. Le prime misure del Governo, con 3 miliardi di euro, sono un passo positivo, ma non risolvono completamente il problema. L’aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità danneggia soprattutto le famiglie vulnerabili e le imprese, che vedono crescere i costi produttivi e la competitività internazionale. Dunque, i 3 miliardi di euro (di cui 1,6 miliardi per le famiglie) messi sul piatto dal Governo non saranno sufficienti a dare una risposta completa al problema, ma ci auguriamo siano solo il primo passo per misure più ampie per una riforma strutturale del mercato. Accogliamo con favore il bonus sociale potenziato che, ampliando la platea dei cittadini che potranno usufruirne (il limite Isee arriva a 25mils euro), darà la possibilità di ridurre il costo delle bollette, anche se solo per tre mesi, grazie a un nuovo bonus di 200 euro che si aggiungerà a quelli già in essere per gli Isee entro i 9.530 euro e sarà erogato anche alle famiglie con Isee entro i 25mils euro. Ci auguriamo che nella conversione in legge si riesca ad aumentarne la durata e a introdurre anche una rimodulazione in base alla numerosità del nucleo familiare, come peraltro spiegato nella nostra petizione che ha raccolto più di 58mila firme. Bene anche la riduzione degli oneri fiscali anche se solo per le piccole e medie imprese. Una misura di riduzione dei costi che dovrebbe riguardare anche le famiglie e che dovrebbe essere parte di una riforma più strutturale per non fa cadere sui consumatori i costi della transizione ecologica. L’introduzione di un’unica aliquota Iva sul gas al 10% avrebbe aggiunto maggiori benefici alle famiglie, ma purtroppo su questo non ci sarà nessuna novità. Infine, lavorare sulla trasparenza e sulla correttezza degli operatori è fondamentale per avere un mercato concorrenziale e quindi migliore per tutti. Offerte non chiare e pratiche commerciali scorrette nella promozione, nel contenuto delle offerte o dei loro rinnovi non permettono di sfruttare a pieno le potenzialità del mercato libero e della concorrenza. Il decreto-legge del Governo è una prima risposta al problema, ma non è la soluzione definitiva; servono interventi strutturali. Come spiegato nel nostro documento, bisogna aumentare la concorrenza nel mercato, anche attraverso le concessioni idroelettriche e della rete di distribuzione. Il disegno di legge sul nucleare potrebbe contribuire a ridurre i costi energetici, ma non è una soluzione immediata. Servono interventi rapidi, come l’incremento delle energie rinnovabili, per ridurre la dipendenza da gas e petrolio a costi inferiori”.”Le misure adottate dal governo rappresentano un passo in avanti per contrastare il caro energia e offrire un sostegno a milioni di famiglie. L’ampliamento della platea del bonus sociale fino a 25mila euro ISEE e l’introduzione di un meccanismo a scaglioni sono segnali positivi, che potranno alleviare il peso delle bollette su chi è più in difficoltà. Abbiamo però alcune perplessità sul fatto che il sostegno sia limitato a tre mesi e legato alla previsione di un calo del prezzo del gas. Sarà quindi fondamentale monitorare la situazione nei prossimi mesi e valutare eventuali proroghe del provvedimento, qualora il contesto internazionale non dovesse migliorare – afferma Fabrizio Ciliberto, vicepresidente nazionale Udicon –. Accogliamo con favore anche le misure per la trasparenza delle offerte energetiche nel mercato libero, ma affinché siano davvero efficaci, servono strumenti chiari e accessibili per i consumatori, così da poter confrontare liberamente le offerte disponibili. Sarà importante verificare l’impatto di questi interventi e garantire che le famiglie non si trovino nuovamente in difficoltà una volta esauriti gli aiuti. L’obiettivo deve essere quello di costruire un sistema che metta i consumatori al riparo da oscillazioni imprevedibili, evitando interventi emergenziali ripetuti e assicurando maggiore stabilità”. LEGGI TUTTO