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    PNRR, MASE: selezionati 60 progetti per la produzione di biometano

    (Teleborsa) – Via libera alla selezione di sessanta progetti per impianti di produzione del biometano, per una capacità di quasi trentamila metri cubi l’ora. È questo – fa sapere il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica in una nota – l’esito della prima procedura competitiva riferita alla misura del PNRR che intende sviluppare in Italia la filiera del biometano, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione comunitari. La lista dei progetti selezionati è stata pubblicata sul sito del Gestore Servizi Energetici: i sessanta progetti risultati vincenti, per una capacità produttiva totale pari a circa 29.978 Smc/h, prevedono in gran parte la realizzazione di nuovi impianti, nel numero di 46 e per una capacità di circa 25.000 Smc/h.”Il risultato di questa procedura, prima nel suo genere per il settore biometano, – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto – è soddisfacente nei numeri e soprattutto importante per il segnale che trasmette: si avvia infatti un percorso serrato che, in linea con le scadenze del PNRR, ci deve portare a liberare le energie e le potenzialità di questo settore. Stiamo verificando con il Gse possibili aggiustamenti e semplificazioni procedurali per consentire una più agevole fruizione delle risorse a disposizione”.Già a partire dal prossimo 14 luglio, gli operatori interessati potranno partecipare a una seconda procedura competitiva che assegna un contingente di capacità produttiva, comprensivo della quota di capacità non assegnata nel bando pilota, pari a circa 108.272 Standard metro cubo l’ora. LEGGI TUTTO

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    Energia, Bonomi: guardare a nucleare senza lenti ideologiche

    (Teleborsa) – L’Europa deve affrontare il tema della dipendenza energetica per “l’autonomia e la sicurezza delle nostre democrazie”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel suo intervento di saluto alla prima conferenza annuale di Confindustria Energia.Sul gas, ha aggiunto, “l’Italia può avere ruolo fondamentale e candidarsi a essere un hub strategico per l’Europa”. “Una chiara strategia di politica industriale – ha proseguito Bonomi parlando in generale – manca ancora in Europa, strategia necessaria per scegliere i capitoli su cui convogliare le risorse”. Sul nucleare “il nostro paese ha già un importante know how e il paese deve guardare al nucleare senza una lente ideologica”.Per far fronte alle esigenze di chi ha perso tutto a causa dell’alluvione in Romagna “ho chiesto e continuo a chiedere perchè non detassate al 100% le donazioni liberali che noi possiamo fare ai lavoratori”, ha detto Bonomi intervenendo all’assemblea di Confindustria Romagna. “Uno Stato di fronte a queste emergenze non può fare cassa”, ha continuato il numero uno degli industriali, chiedendo che venga data la “possibilità che quello che noi abbiamo, lo mettiamo a disposizione di queste persone e vada tutto a loro. E’ un intervento di civiltà, non è uno scontro politico”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, Morgan Stanley taglia le stime sui prezzi

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha ridotto le proprie previsioni sul prezzo del petrolio, prevedendo un avanzo di mercato nella prima metà del prossimo anno. La banca ha stimato un prezzo del Brent per il terzo trimestre di quest’anno a 75 dollari da 77,50 dollari al barile ed ha abbassato le previsioni per il quarto trimestre a 70 dollari da 75 dollari.Quanto al 2024 ha previsto i prezzi a 70 dollari nel primo trimestre, a 72,50 dollari nel secondo e a 75 e 80 dollari rispettivamente per gli ultimi due trimestri.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Energy, fatturato 1° semestre in calo a 39 milioni di euro

    (Teleborsa) – Energy, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’offerta di sistemi integrati di accumulo di energia, ha registrato un fatturato preliminare del primo semestre 2023 pari a circa 39 milioni di euro, in calo del 27% rispetto ai 53,3 milioni di euro al 30 giugno 2022 e un EBITDA Margin di circa il 20%. La società afferma comunque di “non avere elementi per non confermare, alla luce delle dinamiche di mercato in atto, della strategia commerciale, e delle trattative in corso, le previsioni di crescita di medio termine per il periodo 2023-2024 pari ad un CAGR del 30% e una marginalità pari al 20%, in linea con quanto dichiarato in sede di IPO”. Il portafoglio ordini al 30 giugno 2023 è in fase di aggiornamento e sarà comunicato al mercato, come previsto da calendario finanziario, in data 19 luglio 2023.Tra le motivazioni per la performance negativa, la società cita: il rallentamento del segmento residenziale in tutta Europa con, in Italia, un impatto particolarmente significativo dal blocco delle cessioni dei crediti che ha tolto capacità di spesa a livello di clienti finali e installatori; un’inflazione ancora alta, l’incremento dei tassi di interesse, e la conseguente maggior difficoltà nell’ottenere credito; il ridimensionamento del prezzo delle fonti energetiche tradizionali che ha reso meno urgente la sostituzione con fonti rinnovabili.”A fronte dello scenario di incertezza che abbiamo attraversato in questi primi sei mesi dell’esercizio, abbiamo mantenuto e difeso una marginalità del 20%, in linea con quanto dichiarato in sede di quotazione – ha commentato l’AD Davide Tinazzi – Dal nostro osservatorio possiamo affermare che il nostro posizionamento nel settore, anche grazie alla regolamentazione europea, ci consente di cogliere numerose opportunità”.”L’organizzazione che ci stiamo dando riflette la forte volontà di rispondere alle necessità dei clienti nei vari mercati internazionali di sbocco, nei quali il potenziale è enorme – ha aggiunto – L’atteso travaso della domanda dal segmento residenziale a quello commerciale e industriale si conferma essere l’elemento vincente alla base della nostra strategia, mentre la fase di transizione che il segmento residenziale sta attraversando rappresenta per noi un passaggio che, seppur impattante, non ci ha trovati impreparati”. LEGGI TUTTO

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    Dl bollette, Confcommercio: ripristinare con urgenza credito imposta

    (Teleborsa) – Le nuove misure adottate dal Governo per mitigare l’impatto dei costi dell’energia per imprese e famiglie sono ancora insufficienti ed andrebbero fortemente potenziate, a cominciare dalla necessità di reintrodurre i crediti d’imposta energetici e di azzerare gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, analogamente a quanto fatto per il gas. Così Confcommercio sul nuovo decreto “energia” pubblicato lo scorso 29 giugno in Gazzetta Ufficiale.Nonostante il trend dei valori delle materie prime energetiche abbia imboccato, nel primo semestre dell’anno, un percorso di progressiva normalizzazione, i prezzi delle forniture al dettaglio permangono ancora su livelli eccezionalmente alti rispetto a quelli pre-crisi. La spesa energetica delle imprese del terziario di mercato si attesterà infatti, nel 2023, intorno ai 38 miliardi di euro: in calo rispetto ai 41 miliardi del 2022, ma quasi il triplo rispetto ai 13 miliardi del 2021. “Questi dati”, rileva Confcommercio, richiamano innanzitutto la necessità di un intervento di sterilizzazione degli oneri generali di sistema elettrici per imprese e famiglie che occorrerà mantenere in essere fintantoché non si giungerà ad una stabilizzazione dei prezzi. Analogamente occorrerà ripristinare i crediti d’imposta energetici, proprio in considerazione del divario emerso tra il prezzo dell’energia elettrica nel trimestre di riferimento e i valori registrati nel 2019. Secondo la Confederazione, il costo della sterilizzazione degli oneri e del ripristino dei crediti d’imposta potrebbe trovare adeguata copertura finanziaria anche nelle risorse derivanti dai proventi delle aste ETS versati dal GSE alla tesoreria dello Stato. Stando agli ultimi dati, da gennaio a giugno 2022, l’Italia ha collocato le quote di emissione di CO2 ad un prezzo medio di 82 ?/tCO2, generando proventi pari, al 30 giugno 2022, a circa 10,4 miliardi di euro. “Di fronte a questi numeri”, sottolinea la nota, sarebbe plausibile ed auspicabile rendere strutturale l’utilizzo del maggior gettito derivante dalla vendita all’asta delle quote di emissione di CO2 per calmierare i prezzi delle bollette per cittadini e imprese. Occorre poi mettere subito “in cantiere” le risorse che deriveranno dal piano europeo contro la crisi energetica “REPowerEU” e procedere, al contempo, ad una rimodulazione degli strumenti contenuti nel Pnrr, per sostenere le imprese nell’acquisto di tutte le tecnologie necessarie per raggiungere l’autosufficienza energetica e traguardare, al contempo, gli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni di CO2. LEGGI TUTTO

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    ERG completa l’acquisizione del parco solare di Fregenal de la Sierra in Spagna

    (Teleborsa) – ERG, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha perfezionato l’acquisizione da Renertia del 100% del capitale di Instalación Fotovoltaica Arericsol VIII, S.L.U., società proprietaria di un impianto fotovoltaico situato a Fregenal de la Sierra, nella Comunidad Autónoma de Extremadura, con una capacità installata di 25 MWp. L’operazione era stata annunciata a dicembre 2022.L’impianto di Fregenal, costruito nel corso del 2022, è in fase di avvio ed avrà una produzione totale annua stimata di circa 50 GWh corrispondenti ad oltre 2000 ore equivalenti, tra le più elevate d’Europa. Attraverso questa operazione, ERG raggiungerà in Spagna una capacità attesa installata di 266 MWp entro la fine dell’anno.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    ERG cede impianto termoelettrico di Priolo Gargallo alla svizzera Achernar Assets

    (Teleborsa) – ERG, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha siglato un accordo con Achernar Assets per la cessione dell’intero capitale di ERG Power, proprietaria della centrale cogenerativa Combined Cycle Gas Turbine (CCGT) alimentata a gas naturale di Priolo Gargallo (Siracusa). L’impianto ha una potenza installata di 480 MW, con una produzione media annua di circa 2,4 TWh di energia elettrica e 1,2 milioni di tonnellate di vapore.”La cessione di ERG Power ci consente di completare la nostra trasformazione in un modello di business interamente focalizzato sulla produzione di energia eolica e solare: un passo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo net zero che il hruppo si è posto e previsto nell’ambito del piano ESG”, ha commentato l’AD Paolo Merli.Il funzionamento della centrale è garantito da 144 persone, incluse nel perimetro della cessione. Per queste risorse, grazie a una collaborazione con le componenti sindacali e alla disponibilità del compratore, sono stati raggiunti accordi che garantiscono importanti tutele di salvaguardia per i lavoratori.Achernar Assets è una holding di investimenti svizzera che opera principalmente nei settori dell’energia, della tecnologia medicale, delle infrastrutture e dei servizi finanziari con fondi in diretto controllo e con la mission di contribuire allo sviluppo delle aziende partecipate nel medio e lungo termine.Il corrispettivo in termini di Enterprise Value è pari a 191,5 milioni di euro inclusivo di poste legate al capitale circolante e a crediti fiscali per complessivi 88,5 milioni di euro, di cui è previsto l’incasso tra il signing ed il closing. Gli accordi prevedono alcuni earn-outs relativi all’andamento del business nel 2024 e 2025 nonché alcune poste di natura fiscale per complessivi 14 milioni di euro circa che porterebbero la valorizzazione dell’impianto a complessivi 205,5 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Hera acquista il 60% di F.lli Franchini per crescere nelle rinnovabili

    (Teleborsa) – Hera, multiservizi quotata su Euronext Milan, ha perfezionato l’acquisizione del 60% della società F.lli Franchini, con sede a Rimini e una consolidata esperienza nel mondo della progettazione, installazione e manutenzione di tutti i tipi di impianti tecnologici per aziende, pubblica amministrazione e strutture ricettive. Inoltre, da 17 anni è attiva nel settore della produzione di fonti rinnovabili ad altissimo rendimento per clienti industriali pubblici e privati in tutta Italia.Il restante 40% dell’azienda rimane in capo alla Franchini Group, di proprietà dei fratelli Pierpaolo e Marco Franchini, che mantengono il ruolo di amministratori delegati. L’operazione è stata portata a termine tramite la controllata Hera Comm.La partnership consentirà a Hera di “acquisire nuove competenze tecniche in particolare nel mercato fotovoltaico, ampliare il proprio portafoglio di soluzioni per la clientela business e rispondere alla crescente domanda di soluzioni impiantistiche da fonti rinnovabili”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO