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    Acea, Palermo: in autunno il nuovo piano industriale

    (Teleborsa) – Acea presenterà “in autunno” il nuovo Piano strategico. Lo ha annunciato l’amministratore delegato e direttore generale di Acea, Fabrizio Palermo, illustrando i risultati del primo semestre 2023. Palermo ha evidenziato come Acea punti a crescere nei suoi settori core su cui conta già un forte posizionamento, idrico, elettrico e ambiente.”Confermiamo nostri obiettivi di presenza nel settore idrico, elettrico e dell’ambiente e svilupperemo nei prossimi mesi un nuovo piano industriale, con l’obiettivo di licenziarlo in autunno”, ha detto l’AD. Palermo ha precisato che il piano “sarà incentrato sullo sviluppo con la massima attenzione alla marginalità e alla diligence degli investimenti tenendo conto che siamo in un business fortemente regolato”. LEGGI TUTTO

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    Plenitude su buona strada per raggiungere obiettivi 2023. Valutata 10 miliardi da Jefferies

    (Teleborsa) – Plenitude, la società di Eni che integra rinnovabili, soluzioni energetiche per i clienti e una rete capillare di ricarica per veicoli elettrici (EV), è sulla buona strada per raggiungere un EBITDA Adjusted di oltre 700 milioni di euro quest’anno rispetto ai 670 milioni di euro nel 2022. “In un ambiente difficile, Plenitude lo scorso anno ha raggiunto in anticipo tutti i suoi obiettivi finanziari e operativi, ha dichiarato il CEO Stefano Goberti in un’intervista a Bloomberg. La performance sottolinea quello che considera un modello di business “flessibile” che “mescola energia renewables-generated e commodity-linked”, ha aggiunto.La società, ha evidenziato l’AD, è anche quasi a metà strada rispetto all’obiettivo di 7 gigawatt di capacità installata rinnovabile entro il 2026, poiché prevede di raggiungere circa 3 gigawatt entro la fine di quest’anno.Eni ha congelato lo sbarco in borsa di Plenitude lo scorso anno a causa delle condizioni di mercato non favorevoli. Sebbene un’IPO sia ancora possibile quest’anno, è più probabile che avvenga nel 2024, ha dichiarato all’inizio di questo mese l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.In attesa di condizioni di mercato favorevoli, il gruppo è in trattative con diversi investitori, tra cui la svizzera Energy Infrastructure Partners (EIP), per una potenziale vendita di una quota di minoranza della divisione, secondo indiscrezioni emerse il mese scorso.”Una vendita causerebbe un ritardo nei tempi dell’IPO, ma fornirebbe agli investitori una valutazione di riferimento per un modello di business che attualmente non ha rivali quotate pienamente comparabili”, ha scritto Jefferies in un report, calcolando un range tra 8 e 12 miliardi di euro come valore della società. Secondo gli analisti, lo scorporo di Plenitude potrebbe essere seguito da Eni Sustainable Mobility, la società che racchiude le attività nel settore dei biocarburanti. LEGGI TUTTO

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    Var Energi, utile operativo cala più delle attese nel 2° trimestre

    (Teleborsa) – Var Energi, società energetica quotata a Oslo e controllata da Eni, ha chiuso il secondo trimestre del 2022 con un EBIT in calo a 778 milioni di dollari da 1,73 miliardi di dollari nello stesso periodo del 2022, sotto la stima media di 787 milioni di dollari prevista da un consensus fornito dalla stessa società, a causa della diminuzione dei prezzi del petrolio e del gas. L’utile è stato di 98 milioni di dollari (vs 68 milioni di dollari un anno fa), mentre il flusso di cassa operativo (CFFO) è stato di 231 milioni di dollari, in riduzione rispetto ai 1.358 milioni di dollari del trimestre precedente, principalmente influenzato da minori entrate e maggiori pagamenti fiscali.”Stiamo realizzando le nostre priorità strategiche con prestazioni di sicurezza costantemente elevate, tempi di attività elevati sulle risorse gestite, prezzi solidi e buoni progressi sui progetti di sviluppo che dovrebbero fornire una crescita della produzione superiore al 50% entro la fine del 2025 – ha dichiarato il CEO Torger Rod – L’accordo per l’acquisizione di Neptune Energy Norway per accelerare la crescita e la creazione di valore è un’importante pietra miliare nell’esecuzione della nostra strategia. Aggiungerà scalabilità, diversificazione e longevità al nostro portafoglio, sosterrà la nostra crescita della produzione e rafforzerà la futura capacità di dividendi”. LEGGI TUTTO

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    Iren Ambiente, perfezionata l’acquisizione del 36,56% di Sistema Ambiente

    (Teleborsa) – Iren Ambiente, controllata interamente da Iren, ha perfezionato l’acquisto del 36,56% del capitale della società Sistema Ambiente. Le quote restanti sono detenute dal Comune di Lucca, tramite la società Lucca Holding. L’acquisto della partecipazione è avvenuto attraverso una gara pubblica indetta dalla curatela fallimentare della società Daneco Impianti che precedentemente deteneva la quota oggetto dell’operazione.Sistema Ambiente gestisce il servizio di raccolta e di igiene urbana nel territorio del comune di Lucca, che fa parte dell’Ambito Territoriale Ottimale Toscana Costa, che comprende le province di Lucca, Massa Carrara, Pisa e, in parte, Livorno. La società serve circa 90.000 abitanti e raccoglie 58.000 tonnellate all’anno di rifiuti, con una percentuale di raccolta differenziata pari all’81%.Il mantenimento della presenza di un socio privato in Sistema Ambiente permette la prosecuzione della concessione in essere fino alla scadenza del 2029.Dopo i comuni di Arezzo, Grosseto e Siena, parte dei 104 comuni dell’ATO Toscana Sud e il comune di Livorno, serviti dal gruppo Iren, si aggiunge quindi il comune di Lucca, capoluogo di provincia che in Toscana ha le migliori prestazioni sulle raccolte differenziate. LEGGI TUTTO

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    Exor punta sulle rinnovabili e investe in TagEnergy

    (Teleborsa) – Impala, società di investimento controllata da Jacques Veyrat e dalla sua famiglia, insieme con Exor, la holding diversificata controllata dalla famiglia Agnelli, hanno unito le forze per favorire lo sviluppo di TagEnergy, società in rapida crescita nei settori delle energie rinnovabili e dello stoccaggio energetico. Per accelerare la crescita futura di TagEnergy, Impala ed Exor hanno unito le forze in una nuova holding congiunta, TagHolding, che diventerà il singolo maggiore azionista di TagEnergy.Jacques Veyrat, Ad di Impala, ha detto di essere “molto entusiasta di collaborare con Exor, una società che condivide con Impala gli stessi valori e un comune impegno verso la transizione energetica. Come Impala abbiamo sostenuto TagEnergy sin dall’inizio, credendo fortemente nel loro approccio pragmatico e imprenditoriale volto allo sviluppo e investimento diretto nei mercati delle energie rinnovabili. La partnership con Exor ci permetterà di sostenere ulteriormente l’ambizione di TagEnergy che mira a espandersi in diversi paesi del mondo e finanziare i promettenti progetti che il suo team sta attualmente sviluppando”. John Elkann, Ad di Exor, ha sottolineato che “negli ultimi anni abbiamo aumentato la nostra attenzione in materia di ESG, con particolare riguardo al tema della transizione energetica, essenziale per raggiungere un futuro senza emissioni di CO2. Con la crescente elettrificazione di ampi settori dell’economia, lo sviluppo di fonti di elettricità rinnovabile e a zero emissioni è più che mai necessario. A ciò si aggiungerà la crescente necessità di conservare l’energia generata in modo intermittente e di stabilizzare le reti che in precedenza erano state progettate per centri di produzione più concentrati e controllabili”. Franck Woitiez, Ad di TagEnergy, ha aggiunto: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Exor nella famiglia di TagEnergy. Exor ha una comprovata esperienza nell’aiutare le aziende a crescere in modo responsabile e con successo. Il suo investimento, insieme al sostegno di Impala, rappresenta un forte atto di fiducia nella nostra strategia e nel nostro approccio nel campo delle energie rinnovabili. Poter contare su Impala e Exor come partner e azionisti, insieme a Mirova e Omnes, apporterà ulteriori risorse finanziarie per realizzare e accelerare le nostre priorità strategiche, guidando il processo della transizione energetica attraverso progetti che forniscano energia affidabile in modo economico e su larga scala”. LEGGI TUTTO

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    Energia: al via progetto per misurare l’efficienza energetica a livello territoriale

    (Teleborsa) – Misurare l’efficienza energetica e la sostenibilità di regioni e città attraverso un tool in grado di rilevare l’impatto e l’adeguatezza delle misure messe in atto da amministratori e cittadini per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. È questo l’obiettivo di SEED MICAT, il progetto europeo da 1,5 milioni di euro che impegnerà per i prossimi tre anni otto partner di sei Paesi UE, tra cui ENEA, ISINNOVA e RSE per l’Italia. Nel dettaglio, ENEA testerà il tool sui dati della Città Metropolitana di Milano e sul Piano Energetico Regionale del Friuli-Venezia Giulia, attualmente in fase di revisione con il supporto tecnico dell’Agenzia.La valutazione – fa sapere ENEA in una nota – sarà effettuata partendo da una significativa base dati e prendendo in considerazione gli effetti delle misure su tre diverse categorie: sociali (benefici per la salute e riduzione della povertà energetica); ambientali (risparmio energetico e riduzione delle emissioni di gas serra); economiche (impatto positivo su crescita economica, occupazione, innovazione e competitività). A conclusione saranno formulate dai ricercatori analisi di scenario dando evidenza delle aree di miglioramento. ENEA sarà coinvolta anche nell’attività di formazione delle amministrazioni locali per l’applicazione pratica del tool una volta finalizzato.”Il tool potrà diventare un valido strumento a disposizione degli amministratori locali per valutare gli effetti delle azioni di efficienza energetica intraprese, non solo dal punto di vista tecnico ma anche e soprattutto dal punto di vista economico e sociale – spiega Salvatore Tamburrino della divisione ENEA Servizi Integrati per lo sviluppo territoriale e referente ENEA per il progetto –. Inoltre aiuterà i responsabili politici a prendere decisioni più informate in merito alle politiche e agli investimenti in tema di efficienza energetica al fine di facilitare l’adozione di una legislazione e di azioni che ottimizzino i consumi dell’energia in un’ottica di maggiore sostenibilità”.I risultati dello studio pilota saranno replicati su altre regioni e città italiane e dell’Unione Europea. LEGGI TUTTO

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    Energia, prezzo gas ancora in ribasso. Recuperano le riserve idroelettriche

    (Teleborsa) – Il calo continuativo della domanda di gas ha aiutato a mantenere il trend ribassista del prezzo del gas anche nel secondo trimestre 2023, nonostante le oscillazioni registrate nel mese di giugno. In Italia, si registrano segnali positivi dall’idroelettrico, grazie alle precipitazioni registrate in primavera che in parte hanno compensato l’inverno arido, ma l’effetto calmierante sui prezzi del gas potrebbe durare solo nella prima parte dell’estate. È quanto emerge dal report di Renantis (già Falck Renewables), che ha analizzato l’andamento dei prezzi dell’energia nel secondo trimestre 2023.Il mercato del gasIl valore del gas europeo all’Amsterdam Hub (TTF) ha continuato a scendere per tutto il secondo trimestre, ad eccezione di giugno. Lo slancio ribassista ha fatto sì che il prezzo del gas raggiungesse e mantenesse il livello pre-crisi a 33 €/MWh. Il trend al ribasso, avviato all’inizio dell’anno, ha potuto mantenersi tale nel secondo trimestre anche grazie alla stagionalità che ne caratterizza la domanda, che in primavera normalmente subisce un calo significativo.Secondo Renantis, “il quadro complessivo rimane però molto teso, di conseguenza il mercato reagisce istintivamente alle notizie rialziste”, Un esempio è il fatto che il prezzo sia salito prontamente a giugno a seguito dell’annuncio di alcuni lavori di manutenzione ai gasdotti GASSCO, principale operatore norvegese della rete gas responsabile della fornitura dalla piattaforma continentale norvegese all’Europa e della chiusura del giacimento di Groningen nei Paesi Bassi.La bassa domanda di gas ha favorito gli stoccaggi europei, che hanno raggiunto un livello di pienezza paragonabile a quello del 2020, superiore al 75% della loro capacità totale.L’andamento dell’idroelettricoDopo un inverno piuttosto arido dovuto alla carenza di piogge, che faceva presagire un’estate altrettanto arida in tutta Europa e quindi un possibile aumento dei prezzi, in primavera le precipitazioni stagionali hanno normalizzato la situazione. Il livello di energia immagazzinata, infatti, è superiore a 3.500 GWh, una piccola frazione del consumo mensile italiano, che potrebbe però consentire al paese di non subire un trend rialzista nella prima parte dell’estate. La situazione attuale è già stata scontata nel mercato dei future: quello relativo al terzo trimestre 2023 ha registrato un’importante diminuzione, passando da una quotazione massima di inizio anno di 220 €/MWh a quella attuale di 120 €/MWh.A partire da questo mese, in cui la temperatura potrebbe aumentare in modo sostanziale, sarà possibile testare la reale resilienza del sistema elettrico europeo nella prima vera estate senza afflusso di gas russo. Secondo Renantis, resta da vedere se i prezzi del gas continueranno a oscillare intorno ai 30 €/MWh o se invece ci sarà un improvviso aumento che farà tornare i fantasmi dell’anno passato, riportando il prezzo al di sopra dei 100 €/MWh. “Un punto importante e da tenere in considerazione sull’attuale situazione dell’idroelettrico in Italia è che gran parte delle riserve deriva dalle piogge primaverili – si legge nel rapporto – Ciò significa che la maggior parte dell’acqua immagazzinata è liquida anziché neve, e questo potrebbe far diminuire le riserve molto più velocemente rispetto agli anni passati”. LEGGI TUTTO

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    Rosetti Marino, commessa per impianto di idrogeno verde nel Mare del Nord

    (Teleborsa) – Rosetti Marino, gruppo quotato su Euronext Growth Milan e attivo nella cantieristica navale e negli impianti per l’energia, si è aggiudicato un nuovo contratto Engineering, Procurement, Construction, Installation and Commissioning (EPCIC) dal costruttore olandese di parchi eolici offshore CrossWind, una joint venture tra Shell (80%) ed Eneco (20%).Il contratto – di cui non sono stati diffusi i dettagli finanziari – prevede la realizzazione di un impianto per la produzione e lo stoccaggio di idrogeno verde – denominato “Baseload Power Hub” – all’interno del parco eolico offshore Hollandse Kust Noord di CrossWind, a 18,5 chilometri dalla costa olandese. Le attività inizieranno immediatamente e si prevede che saranno completate entro la fine del 2025.L’impianto pilota converte l’energia eolica in eccesso in idrogeno verde attraverso un elettrolizzatore e lo immagazzina come idrogeno verde che potrà essere nuovamente convertito in elettricità quando necessario, puntando a ridurre il problema del carattere intermittente della produzione di energia eolica.”Siamo orgogliosi che un committente importante come CrossWind abbia scelto Rosetti Marino per la realizzazione di questo straordinario Progetto – ha commentato l’AD Oscar Guerra – Si tratta della prima piattaforma al mondo di questo tipo e la prima che produrrà idrogeno verde offshore per lo stoccaggio di energia rinnovabile. Rosetti Marino auspica che soluzioni come questa possano avere un grande seguito e mette a segno un altro importante passo verso la diversificazione in favore delle energie rinnovabili e nell’economia circolare”. LEGGI TUTTO