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    UE autorizza acquisizione di EV da parte di ADRILL e ADH

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo congiunto di EV Holdings del Regno Unito da parte di ADNOC Drilling Company (ADRILL) e Alpha Dhabi Holding (ADH), entrambe degli Emirati Arabi Uniti. La transazione riguarda principalmente attività di supporto per l’estrazione di petrolio e gas naturale.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato che la joint venture ha attività trascurabili nello Spazio economico europeo e la posizione di mercato combinata limitata delle società risultante dalla transazione proposta.Lo scorso agosto, ADRILL e ADH hanno annunciato che la loro joint venture Enersol ha accettato di acquisire EV Holdings per circa 45 milioni di dollari dalla società di private equity britannica Dunedin. LEGGI TUTTO

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    ERG, Equita abbassa target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha abbassato a 27 euro per azione (-6%) il target price su ERG, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, confermando la raccomandazione “Hold” sul titolo, dopo le indicazioni negative dalla trimestrale (risultati in linea con le attese ma con guidance ridotta sul FY24 a causa delle scarse condizioni di ventosità all’avvio del quarto trimestre).Gli analisti fanno notare che la crescita dell’EBITDA è assorbita completamente dall’andamento crescente delle D&A (per circa 27 milioni di euro) e dai maggiori oneri finanziari (per circa 7 milioni di euro). Sul debito in crescita pesa l’andamento degli investimenti/M&A (per 500 milioni di euro) e gli effetti del buyback completato ad inizio anno per -37 milioni di euro.”La valutazione di ERG è ora molto più coerente con il profilo di crescita normalizzato (a 12x PE e 8,3x EV/EBITDA sul 2026 con yield del 6,5%) – si legge nella ricerca – Tuttavia il momentum rimane sfavorevole con le incertezze regolatorie in Italia, Germania e US che rendono l’outlook in termini di crescita capacità meno visibile. Bene l’approvazione del buyback che incrementa il DPS implicito in linea con le indicazioni di piano (maggiore remunerazione degli azionisti in caso di minori opzioni di sviluppo)”. LEGGI TUTTO

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    Meyer Burger, futuro incerto dopo che maggiore cliente rescinde contratto

    (Teleborsa) – Meyer Burger, azienda svizzera del settore fotovoltaico che produce celle e moduli solari, ha ricevuto una lettera dal suo più grande cliente, DESRI, che pretende di risolvere il contratto quadro con Meyer Burger con effetto immediato.Meyer Burger sta attualmente analizzando la lettera e la situazione. La società prevede attualmente che, indipendentemente dalla validità di tale risoluzione, ciò potrebbe influire negativamente sui suoi sforzi di ristrutturazione finanziaria, che sono molto avanzati, si legge in una nota. Supponendo che tale ristrutturazione finanziaria fallisca, la società “potrebbe non essere più in grado di mantenere la sua attività in funzionamento”, viene sottolineato.A seguito dell’annuncio, la società è crollata sula Borsa di Zurigo. A metà seduta Meyer Burger registra una flessione del 59,04% rispetto alla vigilia, attestandosi a 0,48 CHF. Si tratta di un nuovo minimo storico per il titolo, che ha già perso il 99% da inizio anno, polverizzando la propria capitalizzazione.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Altea Green Power, translisting su STAR il 18 novembre

    (Teleborsa) – Altea Green Power, azienda quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, ha comunicato che Borsa Italiana ha disposto l’inizio delle negoziazioni sul mercato regolamentato Euronext Milan – Segmento STAR delle azioni ordinarie e dei warrant a partire da lunedì 18 novembre 2024.In pari data le azioni e i warrant della società verranno revocati dalle negoziazioni su Euronext Growth Milan.Intesa Sanpaolo agisce in qualità di Listing Agent e Specialista. LEGGI TUTTO

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    MAIRE, Yousef Al Nowais acquista 5% di NEXTCHEM. Valutata 1,3 miliardi

    (Teleborsa) – MAIRE, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella trasformazione delle risorse naturali, ha comunicato che Yousef Al Nowais – partner industriale e azionista di MAIRE fin dal 2013 – ha acquisito da Maire Investments una partecipazione del 5% nel capitale sociale di NEXTCHEM, società direttamente controllata da MAIRE e a capo della business unit Sustainable Technology Solutions del Gruppo.A fronte dell’acquisto della partecipazione, Yousef Al Nowais ha riconosciuto a MI un corrispettivo pari a 62,5 milioni di euro, definito sulla base di una valutazione del 100% del capitale sociale di NEXTCHEM (equity value) pari a 1,25 miliardi di euro. Tale importo corrisponde a una valutazione implicita (enterprise value) di NEXTCHEM pari a circa 1,3 miliardi di euro.Con il proprio ingresso in NEXTCHEM, Yousef Al Nowais, che ad oggi detiene anche il 4,73% del capitale sociale di MAIRE, supporterà l’ulteriore sviluppo del business, in qualità di partner con consolidate esperienza e reputazione nei paesi del GCC (Gulf Cooperation Council), in cui opera per il tramite delle proprie società controllate attive in diversi settori in Abu Dhabi.Il capitale di NEXTCHEM sarà quindi detenuto per l’82,13% da MAIRE (partecipazione invariata), per il 12,87% da Maire Investments e per il restante 5% da Yousef Al Nowais. “Questa operazione rappresenta un’ulteriore importante tappa nel percorso di valorizzazione di NEXTCHEM – ha commentato Alessandro Bernini, CEO di MAIRE – Siamo certi che l’ingresso nel capitale di un partner di lunga data e di elevata reputazione come Yousef Al Nowais sarà in grado di dare un ulteriore impulso per lo sviluppo di NEXTCHEM in un’area strategica come il Medio Oriente, oggi già protagonista della transizione energetica”. LEGGI TUTTO

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    OPEC taglia ancora le previsioni sulla domanda di petrolio. Pesano Cina e India

    (Teleborsa) – L’Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio (OPEC) ha tagliato le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio per il quarto mese consecutivo. In particolare, la previsione per il 2024 è stata rivista al ribasso di 107.000 barili al giorno (tb/d) rispetto all’ultima valutazione, attestandosi a un “sano” 1,8 milioni di barili al giorno (mb/d), anno su anno. Sono state apportate revisioni al rialzo per le Americhe OCSE, l’Europa OCSE e diverse regioni non OCSE – dati i dati effettivi ricevuti – mentre Cina, India, Altra Asia, Africa e Altra Eurasia hanno richiesto revisioni al ribasso, si legge nel Monthly Oil Market Report, il documento mensile che analizza i trend di mercato.L’OPEC prevede che la domanda di petrolio nell’OCSE crescerà di circa 0,2 mb/d, principalmente dalle Americhe OCSE, sostenuta da una crescita marginale dall’Europa OCSE e dalla regione Asia-Pacifico. Nei paesi non-OCSE, la crescita della domanda di petrolio è prevista di circa 1,7 mb/d, anno su anno, guidata dalla Cina e sostenuta da India, altri paesi dell’Asia, Medio Oriente e America Latina.Inoltre, prevede che la domanda mondiale totale di petrolio raggiungerà i 104,0 mb/d nel 2024, sostenuta da una forte domanda di carburante per i trasporti e da una continua crescita economica sana, in particolare in diversi paesi non-OCSE. Analogamente, si prevede che le aggiunte di capacità di raffinazione e i margini petrolchimici, principalmente in Cina e Medio Oriente, contribuiranno alla crescita della domanda di petrolio.La previsione per la crescita della domanda globale di petrolio nel 2025 è stata ridotta di 103 tb/d a 1,5 mb/d, anno su anno, segnando comunque un aumento “molto sano rispetto alle norme pre-pandemia”. Si prevede che l’OCSE crescerà di 0,1 mb/d, anno su anno, mentre si prevede che la domanda nei paesi non-OCSE aumenterà di 1,4 mb/d. Si prevede che la domanda di petrolio nei paesi non-OCSE sarà guidata principalmente dalle richieste della Cina, supportata da Medio Oriente, India, altri paesi dell’Asia e America Latina.Il cartello prevede che la crescita sarà sostenuta da “una forte domanda di viaggi aerei e da una sana mobilità su strada, inclusi diesel e autocarri su strada, nonché da sane attività industriali, edilizie e agricole nei paesi non-OCSE”. Analogamente, prevede che le aggiunte di capacità e i margini petrolchimici continueranno a contribuire alla crescita della domanda di petrolio.In termini di prodotti, l’OPEC prevede che la domanda di petrolio nel 2025 sarà guidata principalmente dalle richieste di jet/cherosene, seguite dalla benzina. Si prevede che anche il GPL registrerà una crescita apprezzabile e si prevede che il diesel registrerà una ripresa dai livelli più bassi nel 2024. La nafta e i combustibili residui cresceranno marginalmente. LEGGI TUTTO

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    A2A aggiorna il piano al 2035: politica di dividendi rivista al rialzo

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha approvato l’Aggiornamento del Piano Strategico 2024-2035, che mantiene saldi gli obiettivi di crescita industriale del Gruppo definiti nel Piano di marzo 2024. Confermati gli investimenti per 22 miliardi di euro suddivisi in 6 miliardi per l’Economia circolare e 16 miliardi per la Transizione energetica, che permetteranno di raggiungere nel 2035 un EBITDA di 3,3 miliardi di euro e un utile netto superiore a 1 miliardo di euro.L’ambizione del Gruppo nell’orizzonte di Piano prevede il mantenimento dei principali target industriali, tra cui 3,4 miliardi di euro di RAB nelle reti elettriche, 5,7 GW di capacità da fonti rinnovabili e oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti trattati al 2035. Il percorso di trasformazione industriale del Gruppo poggia sul costante incremento degli investimenti annui da 0,8 miliardi di euro medi nel periodo 2018-20 a 1,8 miliardi di euro medi nel 2031-35, con una progressiva focalizzazione verso business future-fit.L’Utile Netto Ordinario è atteso a 0,8 miliardi nel 2024 (0,6 miliardi escludendo l’effetto scenario), 0,7 miliardi nel 2027 e 0,8 miliardi nel 2030, mentre si attesta a oltre 1 miliardo nel 2035. Il CAGR – al netto dell’effetto scenario – risulta pari al 12% nel periodo 2023-27, mentre è pari al 7% nel periodo 2023-35.L’avanzamento nel percorso di crescita strutturale del Gruppo ha permesso un aggiornamento della politica dei dividendi. La nuova politica prevede una crescita sostenibile del dividendo per azione di almeno il 4% annuo, rispetto al 3% annuo previsto nel precedente Piano presentato a marzo 2024.La crescita industriale, insieme ad una attenta disciplina finanziaria, limita il debito incrementale e riduce il rapporto PFN/EBITDA, atteso a un livello sempre inferiore a 2,7x. Si conferma l’impegno del Gruppo a mantenere l’attuale rating creditizio.”Guardiamo al 2035 con un Piano che coniuga generazione di valore sostenibile, decarbonizzazione, innovazione e contributo all’autonomia energetica del Paese – commenta l’AD Renato Mazzoncini – Sono scelte strategiche che indirizzano i nostri business e trovano conferma nel Rapporto Draghi per il rilancio della competitività europea. La nostra visione di lungo periodo ci ha consentito di essere solidi di fronte alle incertezze geopolitiche ed economiche di questa fase storica, e di ottenere ottimi risultati, superiori alle previsioni. Per questa ragione abbiamo potuto fare nuovi investimenti anticipando cantieri e rivedendo al rialzo i dividendi per i nostri investitori”.”Dopo aver destinato importanti risorse per un ampio piano di welfare a supporto della genitorialità a favore dei dipendenti del Gruppo, abbiamo deciso di proporre alla prossima Assemblea degli Azionisti un Piano di Azionariato Diffuso – ha aggiunto – Vogliamo coinvolgere tutti i colleghi nel percorso di crescita dell’azienda e condividere con loro i risultati di un lavoro costruito insieme”. LEGGI TUTTO

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    A2A alza la guidance dopo 9 mesi positivi con utile di 713 milioni di euro

    (Teleborsa) – A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con Ricavi del Gruppo pari a 9.097 milioni di euro, in contrazione del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (10.956 milioni di euro). La variazione è riconducibile al calo dei prezzi energetici sia all’ingrosso sia retail ed in misura molto contenuta alla contrazione delle quantità vendute ed intermediate sui mercati all’ingrosso più che compensata dai maggiori volumi venduti sui mercati retail elettricità, gas e teleriscaldamento.Il Margine Operativo Lordo è pari a 1.804 milioni di euro, in aumento del 33%, +447 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2023 (1.357 milioni di euro). Al netto delle partite non ricorrenti (+16 milioni di euro nel 2024, +7 milioni di euro nel 2023), il Margine Operativo Lordo Ordinario è pari a 1.788 milioni di euro in aumento del 32%, +438 milioni di euro, rispetto all’ analogo periodo dell’anno precedente (1.350 milioni di euro) grazie al contributo di tutte le Business Unit, in particolare la Business Unit Generazione & Trading e la Business Unit Mercato.L’Utile Netto Ordinario di pertinenza del Gruppo risulta pari a 665 milioni di euro, in aumento del 65% rispetto ai primi nove mesi del 2023 (402 milioni di euro al 30 settembre 2023). L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo risulta pari a 713 milioni di euro, in aumento di 288 milioni rispetto all’anno precedente (425 milioni di euro).”Le ottime performance economico-finanziarie ottenute nei primi nove mesi del 2024 hanno consentito di procedere più speditamente negli investimenti previsti dal nostro Piano. I risultati di questo terzo trimestre confermano ulteriormente la consistenza della nostra strategia: abbiamo raggiunto un utile netto mai realizzato prima di oltre 700 milioni di euro, superando quanto registrato in tutto il 2023 – commenta l’AD Renato Mazzoncini – Con questi risultati abbiamo potuto rivedere al rialzo la guidance per il 2024, con un EBITDA atteso tra 2,28 e 2,32 miliardi di euro e un utile netto ordinario di Gruppo tra 0,80 e 0,82 miliardi di euro. Si tratta di obiettivi importanti che ci consentono di sostenere la competitività e accelerare nel percorso intrapreso per lo sviluppo di infrastrutture strategiche per la transizione ecologica del Paese”.Gli Investimenti effettuati nei primi nove mesi del 2024 sono stati pari a 898 milioni di euro, +13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (796 milioni di euro). Le operazioni di M&A, al netto delle cessioni, sono state pari a 65 milioni di euro.La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2024 risulta pari a 4.011 milioni di euro (4.683 milioni di euro al 31 dicembre 2023). Escludendo gli impatti delle variazioni di perimetro intervenute nell’arco del periodo in esame pari a 65 milioni di euro e l’emissione del Bond Ibrido per -742 milioni di euro, la PFN si attesta a 4.688 milioni di euro, sostanzialmente allineata a quella del 31 dicembre 2023. Grazie alla generazione di cassa dei primi nove mesi è stata garantita la copertura di investimenti per 898 milioni di euro e dividendi per 300 milioni di euro. LEGGI TUTTO