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    Enel, nel primo semestre utile netto ordinario +52%. Guidance 2023 confermata

    (Teleborsa) – Enel chiude il primo semestre con un utile netto ordinario a 3.279 milioni di euro (2.157 e milioni di euro nel primo semestre 2022, +52%). “L’aumento riflette l’andamento positivo della gestione operativa ordinaria, che ha più che compensato l’incremento degli oneri finanziari netti dovuto all’aumento del debito lordo e all’evoluzione dei tassi di interesse”, spiega la società. Il risultato netto del gruppo è pari a 2.513 milioni di euro (+48,5%). I ricavi sono stati pari a 47.095 milioni di euro (65.630 milioni di euro nel primo semestre 2022, -28,2%). “La variazione è principalmente riconducibile alla diminuzione dei prezzi di vendita delle commodity sui mercati finali, in un contesto energetico caratterizzato da una maggiore stabilità nei prezzi rispetto al primo semestre 2022. L’impatto dei volumi di produzione risulta sostanzialmente ascrivibile al differente perimetro di consolidamento”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo meno di attese

    (Teleborsa) – Sono scese, ma meno delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stock di greggio, negli ultimi sette giorni al 21 luglio 2023, sono scesi di 0,6 milioni di barili a 456,8 MBG, contro attese per un decremento di 2,3 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 0,2 milioni a 117,9 MBG, contro attese per un variazione nulla, mentre le scorte di benzine sono calate di 0,8 milioni a quota 217,6 MBG (era atteso un ribasso di 1,6 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono stabili a quota 346,8 MBG. LEGGI TUTTO

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    Edison, utile 1° sem in calo a 187 milioni per ritardo consegne GNL da USA

    (Teleborsa) – Edison ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi di vendita a 9.973 milioni di euro, da 13.222 milioni di euro del primo semestre del 2022, risentendo soprattutto della contrazione dei volumi e dei prezzi del gas naturale venduto che ha portato i ricavi della Filiera Attività Gas a 6.783 milioni di euro (-34,3%). In lieve flessione anche i ricavi della Filiera Energia Elettrica (-2,5% a 4.374 milioni di euro), per effetto principalmente della contrazione della produzione termoelettrica, in parte compensata dall’incremento di quella rinnovabile (+9%).L’EBITDA è cresciuto a 829 milioni di euro (+33,3%). A trainare la crescita è stato il crescente contributo delle vendite del segmento Gas&Power sul mercato finale, dopo un 2022 in forte sofferenza, della produzione rinnovabile (+9%), nonché dei servizi energetici e ambientali di Edison Next.L’utile netto è stato pari a 187 milioni di euro, da 201 milioni di euro nel primo semestre del 2022, anche a causa degli oneri dipendenti dalle attività di rigenerazione territoriale nelle aree degli stabilimenti ex Montedison. I risultati risentono, inoltre, di un forte impatto negativo derivante dal ritardo nelle consegne di GNL dagli Stati Uniti, che ha indotto la società ad avviare un contenzioso arbitrale.L’indebitamento finanziario al 30 giugno 2023 si attesta a 191 milioni di euro, da 477 milioni di euro del 31 dicembre 2022, in miglioramento grazie ai buoni risultati della gestione operativa, che mette il gruppo nelle condizioni di rafforzare ulteriormente la sua posizione nei business della transizione energetica.Sulla base dei risultati del primo semestre dell’anno e in un contesto di mercato che permane caratterizzato da un’elevata incertezza economica e geopolitica, oltre che da una persistente volatilità dei prezzi, il gruppo stima una crescita dell’EBITDA da 1,1 miliardi di euro del 2022 ad almeno 1,6 miliardi di euro nel 2023. LEGGI TUTTO

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    Acea, Palermo: in autunno il nuovo piano industriale

    (Teleborsa) – Acea presenterà “in autunno” il nuovo Piano strategico. Lo ha annunciato l’amministratore delegato e direttore generale di Acea, Fabrizio Palermo, illustrando i risultati del primo semestre 2023. Palermo ha evidenziato come Acea punti a crescere nei suoi settori core su cui conta già un forte posizionamento, idrico, elettrico e ambiente.”Confermiamo nostri obiettivi di presenza nel settore idrico, elettrico e dell’ambiente e svilupperemo nei prossimi mesi un nuovo piano industriale, con l’obiettivo di licenziarlo in autunno”, ha detto l’AD. Palermo ha precisato che il piano “sarà incentrato sullo sviluppo con la massima attenzione alla marginalità e alla diligence degli investimenti tenendo conto che siamo in un business fortemente regolato”. LEGGI TUTTO

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    Plenitude su buona strada per raggiungere obiettivi 2023. Valutata 10 miliardi da Jefferies

    (Teleborsa) – Plenitude, la società di Eni che integra rinnovabili, soluzioni energetiche per i clienti e una rete capillare di ricarica per veicoli elettrici (EV), è sulla buona strada per raggiungere un EBITDA Adjusted di oltre 700 milioni di euro quest’anno rispetto ai 670 milioni di euro nel 2022. “In un ambiente difficile, Plenitude lo scorso anno ha raggiunto in anticipo tutti i suoi obiettivi finanziari e operativi, ha dichiarato il CEO Stefano Goberti in un’intervista a Bloomberg. La performance sottolinea quello che considera un modello di business “flessibile” che “mescola energia renewables-generated e commodity-linked”, ha aggiunto.La società, ha evidenziato l’AD, è anche quasi a metà strada rispetto all’obiettivo di 7 gigawatt di capacità installata rinnovabile entro il 2026, poiché prevede di raggiungere circa 3 gigawatt entro la fine di quest’anno.Eni ha congelato lo sbarco in borsa di Plenitude lo scorso anno a causa delle condizioni di mercato non favorevoli. Sebbene un’IPO sia ancora possibile quest’anno, è più probabile che avvenga nel 2024, ha dichiarato all’inizio di questo mese l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.In attesa di condizioni di mercato favorevoli, il gruppo è in trattative con diversi investitori, tra cui la svizzera Energy Infrastructure Partners (EIP), per una potenziale vendita di una quota di minoranza della divisione, secondo indiscrezioni emerse il mese scorso.”Una vendita causerebbe un ritardo nei tempi dell’IPO, ma fornirebbe agli investitori una valutazione di riferimento per un modello di business che attualmente non ha rivali quotate pienamente comparabili”, ha scritto Jefferies in un report, calcolando un range tra 8 e 12 miliardi di euro come valore della società. Secondo gli analisti, lo scorporo di Plenitude potrebbe essere seguito da Eni Sustainable Mobility, la società che racchiude le attività nel settore dei biocarburanti. LEGGI TUTTO

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    Var Energi, utile operativo cala più delle attese nel 2° trimestre

    (Teleborsa) – Var Energi, società energetica quotata a Oslo e controllata da Eni, ha chiuso il secondo trimestre del 2022 con un EBIT in calo a 778 milioni di dollari da 1,73 miliardi di dollari nello stesso periodo del 2022, sotto la stima media di 787 milioni di dollari prevista da un consensus fornito dalla stessa società, a causa della diminuzione dei prezzi del petrolio e del gas. L’utile è stato di 98 milioni di dollari (vs 68 milioni di dollari un anno fa), mentre il flusso di cassa operativo (CFFO) è stato di 231 milioni di dollari, in riduzione rispetto ai 1.358 milioni di dollari del trimestre precedente, principalmente influenzato da minori entrate e maggiori pagamenti fiscali.”Stiamo realizzando le nostre priorità strategiche con prestazioni di sicurezza costantemente elevate, tempi di attività elevati sulle risorse gestite, prezzi solidi e buoni progressi sui progetti di sviluppo che dovrebbero fornire una crescita della produzione superiore al 50% entro la fine del 2025 – ha dichiarato il CEO Torger Rod – L’accordo per l’acquisizione di Neptune Energy Norway per accelerare la crescita e la creazione di valore è un’importante pietra miliare nell’esecuzione della nostra strategia. Aggiungerà scalabilità, diversificazione e longevità al nostro portafoglio, sosterrà la nostra crescita della produzione e rafforzerà la futura capacità di dividendi”. LEGGI TUTTO

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    Iren Ambiente, perfezionata l’acquisizione del 36,56% di Sistema Ambiente

    (Teleborsa) – Iren Ambiente, controllata interamente da Iren, ha perfezionato l’acquisto del 36,56% del capitale della società Sistema Ambiente. Le quote restanti sono detenute dal Comune di Lucca, tramite la società Lucca Holding. L’acquisto della partecipazione è avvenuto attraverso una gara pubblica indetta dalla curatela fallimentare della società Daneco Impianti che precedentemente deteneva la quota oggetto dell’operazione.Sistema Ambiente gestisce il servizio di raccolta e di igiene urbana nel territorio del comune di Lucca, che fa parte dell’Ambito Territoriale Ottimale Toscana Costa, che comprende le province di Lucca, Massa Carrara, Pisa e, in parte, Livorno. La società serve circa 90.000 abitanti e raccoglie 58.000 tonnellate all’anno di rifiuti, con una percentuale di raccolta differenziata pari all’81%.Il mantenimento della presenza di un socio privato in Sistema Ambiente permette la prosecuzione della concessione in essere fino alla scadenza del 2029.Dopo i comuni di Arezzo, Grosseto e Siena, parte dei 104 comuni dell’ATO Toscana Sud e il comune di Livorno, serviti dal gruppo Iren, si aggiunge quindi il comune di Lucca, capoluogo di provincia che in Toscana ha le migliori prestazioni sulle raccolte differenziate. LEGGI TUTTO

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    Exor punta sulle rinnovabili e investe in TagEnergy

    (Teleborsa) – Impala, società di investimento controllata da Jacques Veyrat e dalla sua famiglia, insieme con Exor, la holding diversificata controllata dalla famiglia Agnelli, hanno unito le forze per favorire lo sviluppo di TagEnergy, società in rapida crescita nei settori delle energie rinnovabili e dello stoccaggio energetico. Per accelerare la crescita futura di TagEnergy, Impala ed Exor hanno unito le forze in una nuova holding congiunta, TagHolding, che diventerà il singolo maggiore azionista di TagEnergy.Jacques Veyrat, Ad di Impala, ha detto di essere “molto entusiasta di collaborare con Exor, una società che condivide con Impala gli stessi valori e un comune impegno verso la transizione energetica. Come Impala abbiamo sostenuto TagEnergy sin dall’inizio, credendo fortemente nel loro approccio pragmatico e imprenditoriale volto allo sviluppo e investimento diretto nei mercati delle energie rinnovabili. La partnership con Exor ci permetterà di sostenere ulteriormente l’ambizione di TagEnergy che mira a espandersi in diversi paesi del mondo e finanziare i promettenti progetti che il suo team sta attualmente sviluppando”. John Elkann, Ad di Exor, ha sottolineato che “negli ultimi anni abbiamo aumentato la nostra attenzione in materia di ESG, con particolare riguardo al tema della transizione energetica, essenziale per raggiungere un futuro senza emissioni di CO2. Con la crescente elettrificazione di ampi settori dell’economia, lo sviluppo di fonti di elettricità rinnovabile e a zero emissioni è più che mai necessario. A ciò si aggiungerà la crescente necessità di conservare l’energia generata in modo intermittente e di stabilizzare le reti che in precedenza erano state progettate per centri di produzione più concentrati e controllabili”. Franck Woitiez, Ad di TagEnergy, ha aggiunto: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Exor nella famiglia di TagEnergy. Exor ha una comprovata esperienza nell’aiutare le aziende a crescere in modo responsabile e con successo. Il suo investimento, insieme al sostegno di Impala, rappresenta un forte atto di fiducia nella nostra strategia e nel nostro approccio nel campo delle energie rinnovabili. Poter contare su Impala e Exor come partner e azionisti, insieme a Mirova e Omnes, apporterà ulteriori risorse finanziarie per realizzare e accelerare le nostre priorità strategiche, guidando il processo della transizione energetica attraverso progetti che forniscano energia affidabile in modo economico e su larga scala”. LEGGI TUTTO