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    USA, stoccaggi gas ultima settimana -7 BCF

    (Teleborsa) – Calano a sorpresa gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 17 novembre 2023 sono risultati in contrazione di 7 BCF (billion cubic feet).Il dato è inatteso dal consensus che stimava un aumento di 7 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 60 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.826 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 7% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.575) e in crescita del 7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.577 BCF. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio in aumento oltre attese. Giù i prezzi dopo rinvio meeting Opec

    (Teleborsa) – Sono aumentate più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 17 novembre 2023, sono saliti di circa 8,7 milioni di barili a 448,1 MBG, contro attese per un incremento di 1,1 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una discesa di 1 milione, arrivando a 105,6 MBG, contro attese per un variazione di -0,7 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 0,7 milioni a quota 216,4 MBG (era atteso un decremento di 0,2 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono stabili a 351,3 MBG. Nel frattempo, i prezzi del petrolio sono in forte calo dopo che è stato rinviato il meeting dell’Opec+ dal 26 al 30 novembre, creando incertezza sui futuri livelli di produzione. I futures sul Light Crude WTI perdono oltre il 4,1% scendendo a 74,5 dollari al barile, mentre il Brent scivola a 79,2 dollari (-3,8%). La riunione allargata dei paesi produttori, che include Arabia Saudita e Russia, deve decidere sull’accordo per i livelli di produzione, inserendo eventuali modifiche a quanto previsto per il 2024.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Enel, Cattaneo: non siamo in lista privatizzazioni, quota Endesa rimane stabile

    (Teleborsa) – Sulla possibilità che Enel rientri nella lista delle ulteriori privatizzazioni del governo italiano, l’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo ha affermato “Io non sono il detentore del 23% e bisogna chiederlo al governo, ma non credo che una quota di Enel sia nella lista delle privatizzazioni”.Sempre sul fronte dei movimenti nel capitale, questa volta nella spagnola Endesa, ha detto durante la conferenza stampa sul Piano Strategico 2024-2026: “La partecipazione in Endesa rimane stabile, non c’è alcuna intenzione di vendere la quota. La strategia è concentrarci dove siamo verticalmente integrati, li lo siamo e siamo anche leader. Quindi non intendiamo cambiare il vertice e neppure la quota”.A una domanda sulla fredda accoglienza della Borsa al nuovo piano, ha replicato: “Io gestisco società quotate da più di 24 anni. Uno dei giochini che si possono fare è uscire prima con gli analisti che prevedono risultati sopra le attese, siccome poi molti ci guadagnano sui volumi, sia in acquisto che in discesa. Si dice compra sui rumors e vendi sulle notizie, di fatto scaricando il giorno (dell’evento, ndr)”. “Il piano comunque riduce il debito e aumenta i ritorni, e come si dice a Bolzano cca nisciuno è fesso – ha aggiunto con tono scherzoso – Il piano è credibile e penso che darà soddisfazione, i prezzi di Borsa li vedremo in un periodo più consono”. LEGGI TUTTO

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    Enel, Cattaneo: sul nucleare pronti a partire, chiusura carbone nel 2027

    (Teleborsa) – Per quanto riguarda il nucleare, “è vero che gestiamo impianti nucleari in Spagna e Slovacchia, quindi da questo punto di vista abbiamo un’esperienza, e siamo anche all’interno di tutte le tecnologie allo studio, quindi valuteremo l’evoluzione”. Lo ha affermato Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Enel, durante la conferenza stampa sul Piano Strategico 2024-2026.”Se c’è un’azienda che è pronta a partire domattina questa è l’Enel, perché ha un’esperienza ultradecennale in questo settore. Valuteremo quindi le occasioni che si presenteranno”, ha aggiunto.A una domanda sul carbone, ha spiegato: “Confermiamo la chiusura dovunque tranne che nel Sulcis, che è considerato essenziale per la Sardegna, non è quindi che non vogliamo chiudere. Quindi nel 2027 tutte, nel 2025 l’Italia tranne la Sardegna”. L’AD ha anche puntualizzato che “se nell’ultimo anno non avessimo avuto il carbone, mancava il gas, e non è una responsabilità di Enel ma dei regolatori e dei governi”. LEGGI TUTTO

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    Enel, Cattaneo: non incrementiamo debito, spendiamo solo cassa che generiamo

    (Teleborsa) – Riguardo il debito, “il mercato lo conosciamo e sappiamo che dipende dalle situazione, cioè il tema del debito è la sua sostenibilità. (Gli analisti, ndr) vedono che c’è sostenibilità, che il piano di dismissioni va avanti, che magari i 12 miliardi non vengono chiusi subito per problemi con le autorità ma nel primo trimestre del 2024 vengono chiusi, e quindi si tranquillizza il mercato sulla sostenibilità del debito”. Lo ha affermato Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Enel, durante la conferenza stampa sul Piano Strategico 2024-2026.”Enel proveniva da stagioni in cui l’EBITDA era sceso, il debito aumentava, il dividendo veniva pagato con il debito, quindi io vedevo una società che aumentava il debito e diminuiva la redditività, e quindi non era più sostenibile – ha aggiunto – Ora c’è un approccio diverso”.”Io non sono un amante dei debiti – ha argomentato Cattaneo – ma le aziende per ottimizzare il rendimento usano anche la leva. La leva si è usata tanto in passato perché il costo del denaro era a zero, ma poi i tassi alti hanno ammazzato il cash flow, mentre ora si sta re-invertendo la situazione dandoci maggiore tranquillità”.”Noi non spenderemo e non incrementeremo il debito, ma spenderemo solo la cassa che genereremo”, ha concluso l’AD. LEGGI TUTTO

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    Enel, Cattaneo: opportunità non è M&A, ma su investimenti e come allocare capitale

    (Teleborsa) – “Negli ultimi anni si è investito tanto nelle rinnovabili, ma poco nell’adattare le reti a queste rinnovabili, che non sono solo quelle utility scale ma anche l’autoproduzione. In più, i cambiamenti climatici e gli eventi atmosferici aprono un problema relativo alla reti, con le reti vecchie che soffrono, anche perché le reti sono stati progettate in epoche diverse”. Lo ha affermato Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Enel, durante la conferenza stampa sul Piano Strategico 2024-2026, aggiungendo che “di questa cosa sono coscienti tutti, anche le autority, e oggi l’authority italiana è quella che si è mossa prima, creando le premesse affinché chi investe nella rete abbia un quadro regolatorio che favorisca gli investimenti. Questo succederà anche altrove”.”Questo non vuol dire fare meno rinnovabili, ma credo che l’approccio più leggero dia più flessibilità – ha spiegato – Ad esempio, trovando un partener che prende il 49%, il mio equity injection si riduce. Non cambia il fatto che ce l’hai comunque in gestione.Collegato a questo ha detto che “la parte di opportunità che abbiamo indicato non è opportunità di M&A, ma di investimento, come alloco il mio capitale, perché lo devo allocare dove mi rende di più”. LEGGI TUTTO

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    Enel, De Angelis: investiamo meno sulla capacità rinnovabile e più sulle reti

    (Teleborsa) – “Rispetto allo storico, i due numeri più importanti del piano sono che si investono 5 miliardi di euro in meno sulla generazione e 4 miliardi di euro in più sulla rete; in altre parole, investiamo meno sullo sviluppo della capacità rinnovabile e più sulle reti”. Lo ha affermato Stefano De Angelis, CFO di Enel, durante la conferenza stampa sul Piano Strategico 2024-2026.”Investo meno – ha aggiunto l’AD Flavio Cattaneo – anche perché la redditività non è secondo le attese, e anche alcuni degli investimenti fatti negli ultimi anno sono sotto le attese, quindi non dobbiamo bruciare cassa e denaro degli azionisti, anche considerando che sono cambiate le condizioni rispetto a prima, quando c’era un costo del denaro a zero”. LEGGI TUTTO

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    Enel cede asset generazione elettrica in Perù per 1,3 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Enel ha comunicato che le sue controllate Enel Américas e Enel Perú hanno sottoscritto un accordo con Niagara Energy, società peruviana controllata dal fondo di investimento globale Actis, per la cessione della totalità delle partecipazioni detenute dal Gruppo Enel nelle società di generazione elettrica Enel Generación Perú e Compañía Energética Veracruz.In particolare – si legge in una nota – l’accordo prevede che Niagara Energy acquisirà le partecipazioni detenute da Enel Perú ed Enel Américas in Enel Generación Perú (pari, rispettivamente, a circa il 66,50% e al 20,46% del capitale sociale di quest’ultima) e da Enel Perú in Compañía Energética Veracruz (pari al 100% del capitale sociale di quest’ultima) a fronte di un corrispettivo totale di circa 1,4 miliardi di dollari USA (circa 1,3 miliardi di euro), corrispondenti a circa 2,1 miliardi di dollari USA in termini di enterprise value complessivo (circa 1,9 miliardi di euro, riferito al 100%). Enel prevede che, complessivamente, l’operazione genererà una riduzione dell’indebitamento netto consolidato del Gruppo di circa 1,6 miliardi di euro nel 2023-2024 (circa 0,4 miliardi di euro nel 2023 e 1,2 miliardi di euro nel 2024), e un impatto positivo sull’utile netto del Gruppo reported nel 2024 di circa 60 milioni di eur2. Non sono invece previsti impatti dell’operazione sui risultati economici ordinari del Gruppo.Il perfezionamento della cessione è atteso entro il secondo trimestre del 2024. La cessione è in linea con le Priorità Strategiche del Gruppo, che prevedono il riposizionamento di Enel su Paesi nei quali il Gruppo ha un potenziale di crescita più elevato e una presenza integrata, nello specifico Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia. LEGGI TUTTO