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    Orsted affonda in Borsa per maxi perdite su portafoglio statunitense

    (Teleborsa) – Le azioni di Orsted, la principale società energetica danese, stanno registrando il più grande crollo della loro storia in una singola seduta, dopo che la società ha avvertito che potrebbe subire perdite per ben 16 miliardi di corone danesi (circa 2,15 miliardi di euro) sul suo portafoglio statunitense a causa di problemi della catena di approvvigionamento e dell’impennata dei tassi di interesse.In particolare, lo sviluppatore danese di parchi eolici offshore ha dichiarato di prevedere svalutazioni fino a 5 miliardi di corone danesi sul suo portafoglio statunitense a causa di ostacoli nella catena di approvvigionamento (i progetti Ocean Wind 1, Sunrise Wind e Revolution Wind subiranno un impatto negativo).Inoltre, potrebbe anche subire svalutazioni fino a 6 miliardi di corone danesi se le discussioni con le parti interessate federali non avranno successo (riguardo ulteriori crediti d’imposta) e di 5 miliardi di corone danesi se i tassi di interesse statunitensi rimarranno al livello attuale entro la fine del terzo trimestre.Orsted si posiziona a 56,96 euro sulla Borsa di Francoforte, con una discesa del 24,01%. Atteso un ulteriore ripiego verso l’area di supporto vista a 53,53 e successiva a 50,11. Resistenza a 72,65. LEGGI TUTTO

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    Enel Grids: “Design e innovazione per una rete elettrica più efficiente e sostenibile”

    (Teleborsa) – Una rete elettrica sempre più efficiente, sostenibile e in armonia con l’ambiente e le comunità locali: un obiettivo raggiungibile, se all’innovazione si accompagna un approccio aperto e collaborativo. È quanto dimostrano i risultati della challenge sul design delle cabine primarie lanciata da Enel Grids. Il rinnovamento della rete di distribuzione elettrica – sottolinea Enel Grids in una nota – passa da un’infrastruttura che sappia coniugare design innovativo, integrazione con il paesaggio urbano, sicurezza e flessibilità. Elemento centrale all’interno di un sistema elettrico, la cabina primaria ha il compito fondamentale di trasformare l’energia ricevuta dalla rete di Trasmissione Nazionale dalla alta alla media tensione, così da distribuirla capillarmente a cittadini e imprese. In questo contesto si pone il progetto vincitore “New Energies”, che ha proposto un sistema multifunzionale pensato per sfruttare al meglio tutti gli elementi naturali – sole, luce, vento e acqua piovana – e abbinare all’efficienza energetica delle cabine il migliore rapporto tra investimenti e benefici economici, ambientali e sociali. Un sistema versatile che risponde all’esigenza di innovare l’infrastruttura elettrica e renderla più resiliente anche in virtù di un’impronta sostenibile lungo tutto il suo ciclo di vita, in grado di facilitare l’integrazione delle fonti di energia rinnovabili e accelerare il percorso del Paese verso una maggiore elettrificazione. Il progetto vincitore “New Energies” presenta numerose soluzioni concepite in un’ottica di efficienza e sostenibilità: i pannelli solari alloggiati sul tetto, il pavimento poroso che permette la penetrazione di acqua piovana ed evita il formarsi delle isole di calore, la recinzione a onda composta da una griglia modulare che fa entrare la luce e il vento, fino ad arrivare alla rigenerazione vegetale attorno alla cabina attraverso il metodo Miyawaki, che prevede la piantumazione di specie autoctone più piccole al di sotto di alberi più alti. La challenge rientra nella più ampia strategia di Enel Grids in chiave di riprogettazione degli elementi essenziali delle reti di distribuzione elettrica. Un percorso che, dopo aver coinvolto design e struttura di contatori, cassette stradali, cabine secondarie e sostegni per linee elettriche – tutti rivisti alla luce delle nuove esigenze di circolarità e sostenibilità economica, ambientale e sociale – punta ora a trovare una nuova veste a strutture importanti e complesse come le cabine primarie. LEGGI TUTTO

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    Bollette luce, rientro amaro dalle vacanze: possibile aumento da ottobre

    (Teleborsa) – Rientro amaro dalle vacanze con cattive notizie sul fronte delle bollette. E’ schizzato a 138 euro a MWh il prezzo dell’energia elettrica sui mercati internazionali e le famiglie italiane ne sentiranno l’effetto nelle prossime bollette. Nomisma Energia stima un aumento del 7-10% dal primo ottobre, in coincidenza con l’ultimo aggiornamento trimestrale dell’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.Nella settimana da lunedì 21 a domenica 27 agosto, il Gme ha registrato un prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (Pun) pari a 137,67 euro a MWh, in rialzo del 29,9% rispetto ai 106 euro circa della settimana precedente. I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del Gme sono risultati pari a 4,1 milioni di MWh, con la liquidità al 72,4%.I prezzi medi di vendita, comunica il Gestore dei mercati elettrici, sono variati tra 136,25 euro a MWh del Nord e 144,16 euro a MWh della Sicilia. “Se rimangono questi prezzi è certo che ci sarà un aumento sulla prossima bolletta dell’elettricità”, ha detto il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. “Dal primo ottobre ci sarà un balzo fra il 7 e il 10% delle tariffe elettriche per l’ultimo trimestre, il primo aumento, un po’ pesante, del 2023”, ha sottolineato, spiegando che c’è stato “un rincaro dei prezzi del gas” nelle ultime settimane, con un ritorno sopra i 30 euro per megawattora e “automaticamente quelli dell’elettricità salgono” e “metà della produzione italiana dell’elettricità si fa col gas”, ha fatto presente il presidente di Nomisma. Tabarelli ha aggiunto che a inizio settembre l’Arera “determinerà il prezzo di agosto del gas e si avrà solo un leggero aumento sotto il 2%”. Tuttavia, “le indicazioni per il prossimo inverno danno prezzi internazionali superiori del 40% rispetto a quelli attuali e se si dovessero verificare le tariffe del gas di quest’inverno sarebbero superiori anche del 20% rispetto alle attuali”, ha avvertito Tabarelli. Esattamente un anno fa il gas in Europa toccava il record storico di 340 euro per megawattora sulla scia della guerra in Ucraina.Quindi è iniziata la fase discendente dopo che la stessa Europa è riuscita a sganciarsi gradualmente dalla morsa della Russia per gli approvvigionamenti. Oggi sul mercato di Amsterdam, riferimento per l’Europa, il future sul metano con consegna a settembre ha chiuso in calo dell’8% a 35 euro al Megawattora.(Foto: © sashkin7 | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Gazprom, utile 1° semestre crolla con calo esportazioni verso Europa

    (Teleborsa) – Gazprom, colosso energetico a controllo statale, ha chiuso il primo semestre del 2023 con un utile netto pari a 296,2 miliardi di rubli (circa 2,86 miliardi di euro), in netto calo rispetto ai 2,5 trilioni di rubli dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi sono scesi a 4,11 trilioni di rubli (circa 39,7 miliardi di euro), in calo di oltre il 41% rispetto a un anno fa. Per entrambi i dati si tratta dei valori più bassi dalla prima metà del 2020.”Il calo delle esportazioni verso l’Europa è stato parzialmente compensato dall’aumento delle forniture alla Cina, che continuerà a crescere nel rispetto degli obblighi contrattuali, nonché dall’efficiente gestione del business petrolifero”, ha commentato Famil Sadygov, vicepresidente del comitato direttivo di Gazprom.Il debito netto rettificato alla fine del secondo trimestre del 2023 ammontava a circa 4,9 trilioni di rubli, con la sua crescita rispetto alla fine del 2022 che è “in gran parte dovuta all’impatto delle differenze di cambio”, sottolinea Sadygov. Il rapporto debito netto/EBITDA rettificato in dollari è pari a 1,9, “un range di comfort” secondo il manager.Scendendo più nei dettagli del resoconto, pubblicato dalla società nel suo canale Telegram, Gazprom ha generato una perdita netta di 18,6 miliardi di rubli (circa 180 milioni di dollari) nel secondo trimestre del 2023, dopo un utile netto di 1,03 trilioni di rubli un anno prima (circa 9,9 miliardi di euro). LEGGI TUTTO

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    Gas, prezzo sale in Europa su timori per scioperi GNL in Australia

    (Teleborsa) – Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, ha terminato la seduta odierna con un rialzo dell’8,03% a quota 37,57 euro/MWh. L’andamento della commodity scambiata sulla piazza di Amsterdam rimane – come nelle scorse settimane – in balia delle notizie in arrivo dall’Australia, in quanto gli operatori attendono maggiore chiarezza su potenziali interruzioni della fornitura presso importanti impianti di gas naturale liquefatto (GNL) del paese.Da un lato, Woodside Energy ha raggiunto un accordo con i sindacati dei lavoratori dei suoi impianti di GNL della North West Shelf in Australia occidentale, scongiurando un’azione sindacale che sarebbe dovuta iniziare all’inizio del mese prossimo.I lavoratori appartenenti agli stessi sindacati hanno però votato per l’autorizzazione allo sciopero presso due impianti di GNL in Australia occidentale gestiti da Chevron, anche se probabilmente ci vorranno diverse settimane prima di un’azione sindacale. In teoria, lo sciopero potrebbe formalmente partire già il 7 settembre.Chevron ha affermato che “continuerà a lavorare attraverso il processo di contrattazione mentre cerchiamo risultati che siano nell’interesse sia dei dipendenti che dell’azienda”. I due impianti GNL australiani gestiti da Chevron rappresentano circa il 5% della fornitura globale di GNL.”L’Australia non è tipicamente un fornitore di GNL per l’UE, tuttavia l’eliminazione di questa fornitura costringerebbe gli acquirenti asiatici a cercare altrove – hanno scritto gli analisti di ING – Di conseguenza, probabilmente vedremmo una concorrenza più aggressiva per l’offerta in un mercato del GNL più ristretto”.Secondo gli esperti, “uno sciopero breve sarà gestibile. Tuttavia, uno sciopero che attraversa gran parte dell’inverno dell’emisfero settentrionale sarebbe più preoccupante. La domanda europea di gas praticamente raddoppia durante i mesi invernali, e quindi lo stoccaggio diminuirà naturalmente. In un mercato in cui un’ampia quota dell’offerta globale di GNL è assente, lo stoccaggio diminuirebbe a un ritmo più rapido, in particolare data la maggiore dipendenza dell’Europa dal GNL. Ciò probabilmente spingerebbe i prezzi più in alto di quanto inizialmente pensato”. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 1,329 milioni di quote di emissione a 84,70 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 1,329 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 84,70 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente.(Foto: Marek Piwnicki on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Var Energi, Nick Walker nominato CEO. Torger Rod diventa COO

    (Teleborsa) – Var Energi, società energetica quotata a Oslo e controllata da Eni, ha comunicato che Nick Walker si unirà alla società con il ruolo di CEO, mentre l’attuale CEO Torger Rod passerà al nuovo ruolo di COO. Il cambio al vertice arriva a poca distanza dall’acquisizione di Neptune Energy Norge da parte della società, che accelererà la sua posizione come leader indipendente nel settore E&P in Norvegia. Var Energi è attualmente il terzo operatore più grande sulla piattaforma continentale norvegese e l’acquisizione ne amplierà, diversificherà e rafforzerà ulteriormente la crescita e la creazione di valore.Walker ha recentemente ricoperto la carica di CEO di Lundin Energy fino alla metà del 2022, quando è stata acquisita da Aker, e ha precedentemente lavorato con BP, Talisman Energy, Africa Oil e Vedanta – Cairn Oil & Gas. Ha 30 anni di esperienza internazionale in ruoli di leadership tecnica, commerciale e esecutiva. Assumerà la carica di CEO a partire dal 5 settembre 2023.”Torger Rod ha guidato l’azienda attraverso una fase di trasformazione e ha ottenuto ottimi risultati operativi e finanziari, tra cui un’IPO di grande successo, la citata acquisizione di Neptune, il rafforzamento dell’organizzazione, oltre a realizzare ambizioni strategiche – ha commentato il presidente Thorhild Widvey – Ora metterà in campo le sue profonde competenze operative e la sua comprensione dell’organizzazione nel ruolo di COO per continuare a guidare il miglioramento, l’integrazione e la trasformazione dell’azienda”. LEGGI TUTTO

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    Hawaiian Electric citata in giudizio da autorità dopo incendi. S&P taglia rating

    (Teleborsa) – La contea di Maui, nelle Hawaii (USA), ha citato in giudizio Hawaiian Electric accusando la compagnia elettrica di aver agito con negligenza, non avendo spento le sue apparecchiature nonostante gli avvertimenti che i venti degli uragani avrebbe potuto abbattere le linee elettriche, innescando incendi. Secondo le autorità, l’abbattimento delle linee elettriche ha provocato gli incendi che hanno ucciso almeno 115 persone, sfollandone altre centinaia.Le perdite “gravi e catastrofiche” dovute agli incendi “avrebbero potuto essere facilmente prevenute” se l’azienda elettrica avesse implementato un piano per interrompere l’energia elettrica, ha affermato la contea.Intanto, Hawaiian Electric ha dichiarato che sospenderà il dividendo a partire dal terzo trimestre e ha annunciato altre misure per rafforzare il proprio bilancio.Inoltre, S&P Global ha declassato Hawaiian Electric e tutte le sue controllate al rating “B-” da “BB-“, citando il probabile accesso difficile della società ai mercati dei capitali. LEGGI TUTTO