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    Snam, Venier: risultati 2024 molto positivi, superiori alla guidance

    (Teleborsa) – “Chiudiamo il 2024 con risultati molto positivi, superiori alla guidance, che dimostrano una crescita significativa. Riflettono il nostro impegno a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti del Paese e ad accelerare la sua transizione sostenibile verso il Net Zero, con investimenti record pari a circa 3 miliardi di euro”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato di Snam, Stefano Venier, commentando i risultati 2024.”In uno scenario energetico che rimane incerto, stiamo rafforzando l’infrastruttura nazionale con l’acquisizione di Adriatic LNG ed Edison Stoccaggio, attraverso un piano di investimenti di 12,4 miliardi di euro al 2029, il più significativo della nostra storia – ha aggiunto – L’ambizione di diventare un operatore infrastrutturale pan-europeo multimolecola va di pari passo con l’innovazione e la sostenibilità, aree in cui nel 2024 abbiamo fatto progressi, anticipando gli ambiziosi obiettivi fissati dal nostro Transition Plan”. LEGGI TUTTO

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    Snam, nel 2024 investimenti record per 2,9 miliardi di euro. Il dividendo sale del 3%

    (Teleborsa) – Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, ha chiuso il 2024 con ricavi totali pari a 3.568 milioni di euro, in riduzione di 373 milioni di euro (-9,5%) rispetto all’esercizio 2023. Con riferimento al business delle infrastrutture gas, si registra una crescita significativa dei ricavi (+422 milioni di euro, +14,9%). In riduzione i ricavi dei business della transizione energetica (-795 milioni euro, -71,9%) per il minor contributo dell’efficienza energetica a fronte del termine degli incentivi del Superbonus.L’EBITDA adjusted si è attestato a 2.753 milioni di euro, in aumento di 336 milioni di euro (+13,9%) rispetto al corrispondente valore del 2023. Gli oneri finanziari netti si attestano a 331 milioni di euro, in aumento di 110 milioni di euro. L’utile netto adjusted ammonta a 1.289 milioni di euro, in aumento di 121 milioni di euro (+10,4%) rispetto all’utile netto adjusted del 2023.Gli investimenti totali hanno raggiunto il livello record di 2.875 milioni di euro (+31,0% rispetto al 2023), trainati dall’avanzamento dei lavori per il terminale GNL di Ravenna, dall’avvio dei lavori della Linea Adriatica e dagli investimenti nello stoccaggio. Il 65% degli investimenti complessivi è allineato ai Sustainable Development Goals (SDGs) e il 31% alla Tassonomia Europea.Il flusso di cassa dell’attività operativa (+1.814 milioni di euro) ha consentito di finanziare in parte i significativi investimenti netti dell’esercizio (-2.681 milioni di euro, inclusa la variazione dei debiti per investimento e il pagamento relativo all’incremento della partecipazione in Adriatic LNG). Il flusso di cassa è risultato negativo per 867 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, comprensivo del pagamento agli azionisti del dividendo 2023 (-946 milioni di euro), delle variazioni non monetarie (-129 milioni di euro) e del flusso di cassa netto generato dalla prima emissione di obbligazioni subordinate perpetue (+976 milioni di euro), ha registrato un aumento di 968 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, attestandosi a 16.238 milioni di euro.I risultati conseguiti consentono di proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo a saldo di 0,1743 euro per azione, in pagamento a partire dal 25 giugno 2025 (record date 24 giugno 2025), con data di stacco cedola il 23 giugno 2025. Il dividendo per l’esercizio 2024, si determina pertanto pari a 0,2905 euro per azione, di cui 0,1162 euro per azione già distribuiti nel mese di gennaio 2025 a titolo di acconto (390 milioni di euro). Il dividendo proposto è in linea con la politica di dividendi annunciata al mercato e riflette una crescita del 3% rispetto al 2023. LEGGI TUTTO

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    Germania, consumo energia in calo dell’1,1% nel 2024 con clima mite ed economia debole

    (Teleborsa) – Il calo dei consumi energetici della Germania ha rallentato lo scorso anno. Nel 2024, il consumo di energia primaria è diminuito dell’1,1%, attestandosi a 359,6 milioni di tonnellate equivalenti di carbone fossile (Mtce) rispetto all’anno precedente. Nel 2023 il calo era di poco inferiore all’8%. Lo afferma il rapporto annuale dell’AGEB, gruppo di ricerca sul mercato energetico fondato da diverse importanti associazioni tedesche del settore, secondo cui il consumo energetico in Germania è attualmente inferiore di quasi il 30% rispetto al picco precedente del 1990 ed è ormai simile a quello consumato nella Germania occidentale nei primi anni ’70.”Il clima più caldo rispetto all’anno precedente ha ridotto i consumi energetici legati al riscaldamento degli ambienti – si legge nel rapporto – A causa della continua mancanza di ripresa economica, gli sviluppi economici non hanno avuto alcun impatto significativo sul consumo di energia”. Allo stesso tempo, la continua crescita demografica e il calo dei prezzi dell’energia hanno portato ad un aumento dei consumi. Inoltre, “gli effetti statistici particolari derivanti dall’eliminazione graduale dell’energia nucleare e dalla progressiva sostituzione dei combustibili fossili nella produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili porteranno a ulteriori risparmi di energia primaria”.Scendendo nei dettagli, il consumo di lignite è diminuito del 10,2% nel 2024. Questo sviluppo riflette la crescente produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nonché la riduzione della capacità di generazione di energia dalla lignite a seguito dell’attuale eliminazione graduale del carbone. Il consumo di gas naturale è aumentato del 4% nel 2024. L’aumento della domanda è dovuto principalmente al calo dei prezzi, anche se i prezzi all’ingrosso restano notevolmente più alti rispetto al periodo precedente la crisi energetica; la produzione di energia elettrica da gas naturale è aumentata di circa il 3 percento, mentre la produzione di teleriscaldamento da gas naturale è rimasta al livello dell’anno precedente.Nel 2024 sono stati importati dall’estero 24 miliardi di kWh in più di energia elettrica rispetto a quella che la Germania ha trasportato verso altri Paesi. Ciò significa che la Germania è tornata ad essere un importatore netto di energia elettrica. Le esportazioni sono diminuite dell’8%, mentre le importazioni sono aumentate del 16% rispetto all’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Berenberg: prezzo EUA su tendenza al ribasso in tandem con i prezzi del gas

    (Teleborsa) – Il prezzo dell’European Union Allowance (EUA), ovvero il costo delle quote di emissione europee, è di circa 68 euro per tonnellata, inferiore rispetto al mese scorso (77 euro per tonnellata) e simile ai livelli osservati nel 2024. Lo affermano gli analisti della banca d’affari Berenberg nel report mensile sulle quote di emissione europee.Sembra che il prezzo EUA abbia trovato il suo limite massimo a un prezzo di 81,8 euro per tonnellata, viene sottolineato, spiegando che la correlazione con il prezzo del gas TTF rimane elevata, quindi il calo dei prezzi del gas ha continuato a trascinare verso il basso il prezzo EUA nell’ultimo mese.I prezzi delle materie prime potenzialmente in calo (in particolare del gas) a fronte di un calo delle tensioni geopolitiche (ad esempio un potenziale cessate il fuoco in Ucraina) potrebbero portare a una pressione elevata sul prezzo EUA, dice Berenberg. Una ripresa della produzione industriale a fronte del pacchetto di debito tedesco potrebbe tuttavia fungere da supporto.A lungo termine, con la riduzione dell’offerta EUA e l’attuazione di più politiche climatiche, il prezzo EUA aumenterà. Attualmente gli analisti prevedono un prezzo di circa 110 euro nel 2029.(Foto: Marek Piwnicki on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Elettricità futura, Argirò: “Confusione su disaccoppiamento”

    (Teleborsa) – “In materia di energia, si sta facendo troppa confusione sul concetto di disaccoppiamento”. Giuseppe Argirò, vicepresidente di Elettricità Futura, l’associazione che rappresenta i principali produttori di energia elettrica italiani, interviene su uno dei temi caldi del dibattito sulle politiche energetiche del Paese. “Il disaccoppiamento tra prezzi del gas e delle rinnovabili – sottolinea Argirò – non è realizzabile e chi lo propone sostiene una cosa profondamente sbagliata. Oltretutto si sta facendo una enorme confusione accomunando il disaccoppiamento ai contratti a lungo termine, i cosiddetti Ppa. Sono due concetti completamente diversi e chi li accomuna evidentemente non conosce il funzionamento del mercato energetico. La libera negoziazione di contratti a lungo termine è lo strumento più efficace contro il caro energia, ma è usata ancora troppo poco. Vanno attivati i Ppa contrattualizzando l’energia eolica e solare considerando che ci sono 150 (rpt, 150) GW bloccati dalla burocrazia pronti a partire”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pichetto: “Necessari interventi per abbassare prezzi nel breve periodo”

    (Teleborsa) – Per l’Italia, in questo momento, le maggiori preoccupazioni sono costituite dagli alti costi dell’energia. “Guardiamo con preoccupazione ai differenziali di prezzo con altri Paesi UE e della stessa UE rispetto ai Paesi terzi e agli effetti che essi hanno sulla competitività delle nostre imprese e ricadute sui nostri cittadini e famiglie”. È quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento al Consiglio dei ministri dell’Energia dell’Unione Europea in corso a Bruxelles.”Le misure del Clean Industrial Deal e dell’Action Plan for Affordable Energy – ha sottolineato Pichetto Fratin – sono positive ma portano risultati soprattutto nel medio e nel lungo periodo. Servono piuttosto – ha ricordato ai ministri europei – interventi in grado di abbassare i prezzi nel breve periodo. L’Italia è pronta a dare il proprio contributo attraverso proposte concrete che domani verranno presentate ai commissari Fitto, Ribera, Hoekstra e Jorgensen. Riteniamo importante – ha sottolineato il ministro – agire tempestivamente nel negoziato sulla proposta di revisione del Regolamento stoccaggi per introdurre maggiore flessibilità nell’attuazione degli obblighi di riempimento ed evitare speculazioni che hanno generato alti valori dello spread tra tra i prezzi invernali ed estivi. Sosteniamo con forza – ha ribadito Pichetto Fratin – l’obiettivo, affermato dalla Commissione, di favorire il decoupling dei prezzi dell’energia elettrica dal mercato del gas naturale attraverso la diffusione dei contratti a lungo termine e i contratti per differenza. Condividiamo le posizioni della Commissione sulla volontà di proseguire gli sforzi sul monitoraggio dei mercati energetici e su quella di promuovere gli investimenti per la flessibilità e per l’adeguatezza del sistema elettrico, purché sia lasciata agli Stati membri sufficiente libertà di manovra circa l’implementazione. Riteniamo di fondamentale importanza lo sviluppo delle interconnessioni tra Paesi UE e con Paesi extra UE, in particolare quelle che collegano Nord Africa ed Europa, al fine di diversificare le fonti e creare mercati più competitivi ed integrati con effetti positivi sui differenziali di prezzi”.Nel corso del suo intervento in Plenaria Pichetto ha, inoltre, evidenziato “l’opportunità di affrontare un tema di grande interesse come la revisione dell’architettura della sicurezza energetica dell’UE”. “Sulla sicurezza dell’approvvigionamento gas – ha ricordato il ministro – il mutato e incerto contesto geopolitico, con i flussi di gas che oggi in Europa si dirigono da ovest verso est e non più nel senso opposto, ci impone di rivedere l’attuale dimensione regionale della sicurezza e garantire un adeguato livello di preparazione al rischio in caso di interruzione delle forniture di gas. Sarebbe auspicabile – ha rimarcato Pichetto Fratin – la riduzione dell’onere amministrativo per gli Stati membri in termini di obblighi di rendicontazione e risultati, sia per il settore elettrico che per il settore del gas. Sarebbe opportuno lavorare su una revisione congiunta di entrambi i Regolamenti, sia del settore del gas che del settore elettrico, anche allo scopo di prevenire la mancanza di coordinamento in caso di necessità. Particolare attenzione – ha evidenziato il ministro italiano dell’energia – dovrà essere rivolta ai rischi di sicurezza informatica associati all’ulteriore digitalizzazione delle reti e delle infrastrutture energetiche. Per quanto riguarda la sicurezza delle infrastrutture energetiche critiche europee – ha concluso Pichetto Fratin – riteniamo che il ruolo dell’UE nel coordinamento delle azioni necessarie in caso di incidenti o sabotaggi costituirebbe senz’altro un valore aggiunto”. LEGGI TUTTO

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    Energean, accordo con Carlyle rischia di saltare: mancano autorizzazioni in Italia e Egitto

    (Teleborsa) – L’accordo per l’acquisto di asset di Energean in Egitto, Italia e Croazia da parte del colosso del private equity Carlyle – per un valore massimo di 945 milioni di dollari – rischia di saltare perché alcune approvazioni normative in Italia ed Egitto non sono ancora state ottenute da Carlyle e non c’è alcuna garanzia che saranno soddisfatte entro e non oltre il 20 marzo 2025 (data massima concordata ad agosto 2024 per il soddisfacimento delle condizioni).Inoltre, Energean – società quotata sulla Borsa di Londra che è focalizzata sullo sviluppo di nel Mediterraneo – non è stata in grado di raggiungere un accordo con Carlyle per estendere la data oltre il 20 marzo 2025. Di conseguenza, “vi è un rischio significativo che le condizioni sospensive non saranno soddisfatte (o rinunciate) entro la data di long stop pertinente e che, pertanto, (in assenza di un’estensione concordata) la transazione potrebbe essere terminata”, si legge in una nota.Energean rimane impegnata a chiudere la transazione secondo i termini concordati e a massimizzare il rendimento per gli azionisti, anche tramite il suo programma di dividendi in corso, con o senza la cessione.”Sebbene Carlyle non abbia ancora ottenuto le necessarie approvazioni normative, rimaniamo impegnati a concludere la transazione – ha commentato il CEO Mathios Rigas – Si tratta di asset diversificati e di alta qualità con un potenziale di crescita significativo e, se la transazione non si conclude, valuteremo tutte le opzioni strategiche, concentrandoci, come sempre, sui migliori interessi dei nostri azionisti tenendo presente la necessità di diversificazione, scala, accrescimento dei dividendi e crescita”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana -62 BCF

    (Teleborsa) – Scendono più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 7 marzo 2025 sono risultati in diminuzione di 62 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (-46 BCF). La settimana prima si era registrato un calo di 80 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 1.698 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 27% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.326) e dell’11,9% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 1.928 BCF. LEGGI TUTTO