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    Snam, Venier: mercato non è preoccupato da possibile shortage di GNL via Suez

    (Teleborsa) – Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, non è troppo preoccupato dai problemi di transito nel Mar Rosso per le navi che trasportano gas naturale liquefatto (GNL) verso l’Europa.”Il volume della domanda invernale è superiore a quelle estiva, quasi il doppio, e per quanto riguarda i prossimi mesi – ovvero la coda invernale – chiaramente il mercato non è preoccupato da un possibile shortage, altrimenti i prezzi avrebbero avuto dinamiche diverse. Questo è in relazione sia all’elevato livello degli stoccaggi che abbiamo in Italia e in Europa, ma anche al fatto che l’eventuale limitazione dei cargo a Suez non impedisce l’arrivo, ma rende un po’ più lungo il trasporto”, ha detto durante la conferenza stampa di presentazione del piano strategico 2023-2027.”Se la situazione dovesse persistere, allora sarebbe un aspetto che potrebbe avere la sua influenza”, ha aggiunto. “Non penso che in questo momento – sulla base di capacità programmata – rischiamo di avere sovra-capacità”, ha detto in merito all’aumento della capacità di import GNL in Europa. “Oggi l’alternativa è il trasporto via pipeline, e indubbiamente sia Norvegia che Algeria hanno fatto un grande sforzo per compensare i volumi russi. Bisogna vedere quanto siano sostenibili i livelli di volumi che stanno mantenendo”.”Nel contesto italiano sono ancora meno preoccupato – ha spiegato – A Piombino abbiamo venduto il 90% della capacità per i prossimi 20 anni, e sicuramente è stato un buon segnale, che ha dato evidenza della strategicità di questa infrastruttura per il contesto italiano, ma anche per il mercato”. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: sicurezza e transizione energetica sono due lati della stessa medaglia

    (Teleborsa) – “Sicuramente uno degli outcome della COP28 è stato quello di rinforzare il commitment verso la transizione net zero, identificare e mettere al centro l’uscita dei fossil fuels, ma anche il riconoscimento che per fare la transizione abbiamo bisogno di tutte le tecnologie. In questo, la cattura della CO2 gioca un ruolo fondamentale e il gas naturale – per le sue caratteristiche – è il fuel di transizione”. Lo ha affermato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, nella conferenza stampa di presentazione del piano strategico 2023-2027.”Oggi come oggi è difficile riuscire a tracciare per ogni paese l’esatta traiettoria per il raggiungimento del net zero – ha spiegato – il mix di soluzione le costruiremo strada facendo, e in questo gioca un ruolo fondamentale il gas, in quanto è il fossil fuel a minore impatto, ha ampi utilizzi ed è la risorsa più flessibile”.”Se il gas naturale gioca questo ruolo – ha proseguito – è fondamentale ricostruire un elemento essenziale per la sicurezza, che è la flessibilità. Come Europa abbiamo affrontato la crisi facendo leva sul contenimento della domanda, l’utilizzo delle infrastrutture esistenti di trasporto gas – anche ottimizzandone l’uso e penso a Norvegia e Algeria – la flessibilità intrinseca del GNL”.Secondo Venier, “sicurezza e transizione sono due lati della stessa medaglia. L’infrastruttura che trasporta gas offre intrinsecamente una sua flessibilità, perché può portare altre molecole attraverso il ricondizionamento, che rispetto alla costruzione di nuove infrastrutture – come quelle di generazione elettrica – si fa a minor costo e con minor tempo. Il trasporto gioco ruolo fondamentale, perchè rispetto al trasporto delle CO2 nei campi di stoccaggio attraverso la nave ha un diverso impatto, e trasportare in forma gassosa nei nubi ha meno leakage rispetto alle navi”. LEGGI TUTTO

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    Venier (Snam) non vede impatti nel breve termine da rotta più lunga per GNL Qatar

    (Teleborsa) – “Qatar Energy ha una grande capacità di trasporto e può quindi affrontare i viaggi più lunghi attorno all’Africa. Non vedo grandi implicazioni nel breve termine, ma certamente dovremo vedere cosa succede nel lungo termine”. Lo ha affermato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, rispondendo alle domande degli analisti durante la presentazione del piano strategico 2023-2027.Ieri Edison ha comunicato che un carico di GNL che doveva arrivare al terminal nel Mar Adriatico, attraverso il Canale di Suez, non sarà consegnato.”Anche da quello che vediamo negli stoccaggi, non ci si può aspettare uno shortage”, ha detto l’AD, tornando a ripetere che comunque l’Europa e l’Italia non hanno al momento “tanta flessibilità”, con un basso aumento della capacità in corso. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 9,2 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 19 gennaio 2024, sono scesi di 9,2 milioni di barili a 420,7 MBG, contro attese per un decremento di 2,1 milioni. La settimana prima si era registrato un calo di 2,5 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una variazione di -1,4 milioni, arrivando a 133,3 MBG, contro attese per un variazione di +0,3 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 4,9 milioni a quota 253 MBG (era atteso un incremento di 2,3 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,9 milioni a 356,5 MBG. LEGGI TUTTO

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    Energia: ENEA studia la riqualificazione di edifici storici sull’Appia Antica a Roma

    (Teleborsa) – ENEA sta approfondendo il tema della riqualificazione energetica negli edifici storici, nel rispetto del valore storico-artistico degli immobili, utilizzando come casi pilota gli edifici nel parco archeologico dell’Appia Antica a Roma. L’attività è condotta dal Dipartimento per l’Efficienza energetica, nell’ambito dell’accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per l’attuazione del Piano triennale di Ricerca di Sistema Elettrico 2022-2024. I ricercatori ENEA – spiega l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile in una nota – stanno applicando metodologie e soluzioni adatte all’efficientamento energetico di edifici vincolati, analizzando diversi scenari di intervento – sia sul singolo edificio sia sull’intero sito – per scegliere strategie di miglioramento e sistemi di produzione da fonti rinnovabili ottimali. Inoltre, attraverso tecniche di indagine non invasive, come termografie, analisi degli impianti e delle bollette, sono calcolati sia la prestazione energetica che i consumi futuri.”Stiamo realizzando uno studio multidisciplinare con un approccio integrato applicato a quattro complessi di edifici: Capo di Bove, Santa Maria Nova, villa dei Quintili e villa di Sette Bassi, che ricadono nel contesto più ampio del parco stesso, ciascuno con le proprie peculiarità. Questi edifici – spiega Silvia Di Turi, ricercatrice del Laboratorio ENEA efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano del Dipartimento per l’Efficienza energetica – sono il risultato di una complessa stratificazione storica avvenuta in epoche differenti, una condizione molto diffusa nel patrimonio edilizio storico italiano. La varietà delle destinazioni d’uso cui essi sono adibiti (uffici, sedi museali, spazi di accoglienza e di servizio) offre la possibilità di estendere l’analisi a una casistica ampia, che può rappresentare un esempio significativo per tutto il panorama nazionale. Inoltre, l’appartenenza a un contesto vincolato più esteso, come il parco archeologico, offre un’opportunità unica per valutare diverse strategie di intervento e considerare l’ipotesi di installare sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, a servizio sia del singolo edificio sia del sito di appartenenza”.ENEA ha anche predisposto specifiche linee di indirizzo per gli edifici del parco, in linea con le indicazioni del ministero della Cultura, con l’obiettivo di indirizzare i progettisti verso le soluzioni di efficientamento più idonee, in considerazione delle specificità e caratteristiche degli edifici. Un approccio metodologico che vuole creare le condizioni per decisioni consapevoli sulla riqualificazione energetica e sostenibile del bene storico vincolato, coerentemente con la decarbonizzazione del patrimonio edilizio richiesta dall’Unione europea. LEGGI TUTTO

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    Halliburton, l’utile netto sale a 2,6 miliardi di dollari nel 2023

    (Teleborsa) – Halliburton, uno dei maggiori fornitori al mondo di prodotti e servizi per il settore petrolifero, ha registrato un utile netto di 661 milioni di dollari, ovvero 0,74 dollari per azione, per il quarto trimestre del 2023. Ciò si confronta con un utile netto per il terzo trimestre del 2023 di 716 milioni di dollari, ovvero 0,79 dollari per azione. L’utile netto rettificato, escluse le perdite in Argentina dovute principalmente alla svalutazione della valuta, è stato di 769 milioni di dollari, ovvero 0,86 dollari per azione. I ricavi totali sono stati di 5,7 miliardi di dollari, stabili rispetto al terzo trimestre del 2023.I ricavi totali per l’intero anno 2023 sono stati di 23 miliardi di dollari, con un aumento di 2,7 miliardi di dollari, ovvero del 13% rispetto al 2022. L’utile operativo è stato di 4,1 miliardi di dollari, rispetto all’utile operativo del 2022 di 2,7 miliardi di dollari e all’utile operativo rettificato di 3,1 miliardi di dollari, escluse le svalutazioni e altri oneri relativi all’uscita dalla Russia. L’utile netto attribuibile alla società è stato di 2,6 miliardi di dollari, contro gli 1,6 miliardi di dollari del 2022.”Il 2023 è stato un anno eccezionale per Halliburton, entrambe le nostre divisioni hanno raggiunto i margini operativi più alti in oltre un decennio”, ha commentato Jeff Miller, Presidente e CEO.”Abbiamo generato circa 2,3 miliardi di dollari di free cash flow durante l’anno, abbiamo ritirato circa 300 milioni di dollari di debito e restituito 1,4 miliardi di dollari di liquidità agli azionisti attraverso riacquisti di azioni e dividendi, che rappresentano oltre il 60% del nostro free cash flow”, ha aggiunto.”Sono entusiasta del 2024 – ha detto Miller – Le prospettive per la domanda di servizi petroliferi rimangono forti”. LEGGI TUTTO

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    Sunoco acquisirà NuStar Energy in operazione da 7,3 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Sunoco, società statunitense attiva nella distribuzione di carburanti, e NuStar Energy, operatore statunitense di terminali e condutture per liquidi, hanno stipulato un accordo definitivo in base al quale Sunoco acquisirà NuStar in un’operazione azionaria del valore di circa 7,3 miliardi di dollari, compreso il debito.Secondo i termini dell’accordo, i detentori di azioni NuStar riceveranno 0,400 azioni Sunoco per ciascuna azioni NuStar, il che implica un premio del 24% basato sui VWAP a 30 giorni sia di NuStar che di Sunoco a partire dal 19 gennaio 2024. La transazione è stata approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione di entrambe le società e si prevede che si concluderà nel secondo trimestre del 2024. LEGGI TUTTO

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    Altea Green Power, Intesa alza target price dopo nuovo piano

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha alzato a 10,1 euro per azione (da 7,0 euro) il prezzo obiettivo su Altea Green Power, azienda quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, confermando il giudizio sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 12%. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che il CdA ha approvato il nuovo Piano Industriale 2024-2028 e il management l’ha presentato alla comunità finanziaria.Gli analisti scrivono che il management ha presentato un nuovo “ambizioso” piano che prevede un CAGR del valore della produzione pari a +21% fino al 2028, con un margine di redditività (EBITDA) superiore al 60% per tutto il periodo (rispetto al 51,4% nel primo semestre 2023), in gran parte grazie alla quota crescente di margine più elevato derivante dal business BESS .Dal 2025 l’azienda inizierà a produrre e poi gestire i propri impianti fotovoltaici, puntando a 90 MW di capacità installata entro il 2028 (e oltre 250 MW nel lungo termine). L’obiettivo principale è stabilizzare le fluttuazioni dei flussi di cassa comuni per le attività di co-sviluppo, costruendo gradualmente una base di capitale più solida grazie alla proprietà degli asset.Seguendo i nuovi obiettivi finanziari per il 2024-28, il broker ha rivisto le stime di ricavi ed EBITDA per il 2023 del -24% e -27% (dato che il management ha confermato che i progetti BESS Green/Blue saranno completamente chiusi nel 2024), aumentando le stime di ricavi per il 2025 del 21% (lasciando invariato il 2024, essendo vicino alla nuova guidance). Sulla scia dell’aumento del margine EBITDA del management, ha rivisto la stima di EBITDA 2024-25 rispettivamente del +32% e del +60%. LEGGI TUTTO