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    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 61,09 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 61,09 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Innovatec acquista la maggioranza di Ecosavona per 23 milioni di euro

    (Teleborsa) – Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, ha sottoscritto un accordo di compravendita della partecipazione del 50,1% del capitale sociale di Green LuxCo, detenuta dall’azionista di riferimento Sostenya Group, attiva tramite la controllata Ecosavona.Green LuxCo è la holding di partecipazioni, di diritto lussemburghese compartecipata al 50,1% da Sostenya Group e per il restante 49,9% dal veicolo d’investimento Ancient Stones, che controlla con una quota pari al 70% del capitale sociale Ecosavona, società attiva, tramite la gestione della discarica del Boscaccio in Vado Ligure (SV) nel trattamento, smaltimento e recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi, oltre che nel recupero energetico del biogas di discarica. Il residuo 30% del capitale sociale di Ecosavona è detenuto da S.A.T. Servizi Ambientali Territoriali (25%) e il comune di Savona (5%).”Green LuxCo e la controllata Ecosavona integra l’asset base e amplia la capacità impiantistica, il perimetro di azione e il core business del Gruppo con sicuri benefici in termini di risultati, generazione di cassa e creazione di valore per gli stakeholder – ha detto l’AD Pietro Colucci – In questo quadro, Sostenya pur di non gravare da un punto di vista finanziario sul gruppo in una importante fase di investimento e sviluppo per Innovatec, ha scelto la strada della classificazione del controvalore come un “quasi equity” (i.e. credito convertendo) lasciando alla Innovatec il diritto di conversione a patrimonio netto”.Il corrispettivo per l’acquisizione è pari a 23 milioni di euro “convertendo” in patrimonio netto da parte di Innovatec con termine ultimo 22 ottobre 2028.L’operazione costituisce un’operazione tra parti correlate, in considerazione del fatto che la controparte è Sostenya Group, società che controlla Green LuxCo e l’emittente ed è controllata dall’amministratore delegato Pietro Colucci e partecipata dagli amministratori Pietro Colucci e Camilla Colucci.Da questa operazione si stima un contributo in termini di EBITDA 2024 per circa 6 milioni di euro, e a regime un EBITDA di circa 16 milioni di euro.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    GNL, manutenzione straordinaria di 7 mesi per Terminale FSRU Toscana

    (Teleborsa) – OLT Offshore LNG Toscana, società controllata da Snam e Igneo Infrastructure Partners, ha comunicato che il Terminale FSRU Toscana sarà sottoposto ad una manutenzione straordinaria in cantiere, con conseguente fermata dell’impianto, programmata dall’inizio di aprile 2024 alla fine di ottobre 2024. Il terminale FSRU Toscana è una delle principali infrastrutture di interesse nazionale per l’importazione del GNL (Gas naturale Liquefatto).Nello specifico, a seguito delle continuative attività di monitoraggio tecnico, la società ha deciso di effettuare un intervento volto alla sostituzione del cuscinetto del sistema di ancoraggio del terminale FSRU Toscana, sistema progettato e realizzato al fine di garantire la rotazione del Terminale attorno alla torretta geostazionaria permanentemente ancorata al fondale marino, si legge in una nota.Sono attualmente in corso le procedure per programmare la sospensione delle operazioni e, viene sottolineato, le condizioni “permettono la piena operatività del Terminale senza alcuna ripercussione in termini di sicurezza e alcun impatto ambientale”.Il terminale galleggiante di rigassificazione FSRU Toscana, ormeggiato a circa 22 chilometri al largo delle coste tra Livorno e Pisa, è connesso alla rete nazionale attraverso un gasdotto di 36,5 km realizzato e gestito da Snam, di cui: 29,5 km circa in mare, 5 km nel Canale Scolmatore e i restanti 2 km sulla terraferma. Il Terminale ha una capacità di rigassificazione massima autorizzata pari a 5 miliardi di Sm3 annui. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 60,81 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 60,81 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Eni ottiene certificazione ISO 3730:2021 del Sistema di Gestione della Compliance

    (Teleborsa) – A esito di un articolato processo valutativo che ha visto un ampio coinvolgimento delle strutture aziendali attraverso interviste e analisi documentali, Eni ha ottenuto da RINA Services, società leader nella certificazione in Italia, la certificazione ISO 37301:2021 del proprio Sistema di Gestione della Compliance. Eni – sottolinea la società in una nota – è tra le prime realtà italiane a ottenere la certificazione ISO 37301:2021 a conferma della solidità del modello di compliance integrata adottato dalla società, che consente di gestire i rischi dicompliance in maniera efficace e strutturata, garantendo la conformità dei propri processi alle normative vigenti e la centralità del successo sostenibile come elemento cardine della strategia.La norma ISO 37301:2021, infatti, non solo specifica i requisiti per un efficace Sistema di Gestione della Compliance all’interno di un’organizzazione, ma intende anche contribuire a tre importanti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: Lavoro dignitoso e crescita economica, Città e comunità sostenibili, Pace, giustizia e istituzioni forti.”La certificazione – ha dichiarato Luca Franceschini, direttore Compliance Integrata di Eni – rappresenta un ulteriore riconoscimento dell’impegno di Eni nel promuovere e diffondere una cultura della compliance, che orienti i comportamenti e la gestione del business al rispetto dei valori di integrità, correttezza, trasparenza e sostenibilità. Questo importante risultato si inserisce in un percorso di valorizzazione dei temi etici e di conformità fortemente voluto dai vertici aziendali nel corso degli anni, che ha portato, dapprima, alla costituzione, alle dirette dipendenze del CEO, di una funzione di compliance integrata, indipendente e focalizzata esclusivamente sui temi di etici e di conformità, e, da ultimo, alla ridefinizione del Codice Etico in chiave di carta valoriale per guidare le persone nei propri comportamenti verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali nel rispetto dei principi di integrità e trasparenza”.La certificazione ISO 37301:2021 si aggiunge a quella di conformità del Compliance Program Anti-Corruzione di Eni alla norma ISO 37001:2016, ottenuta da Eni, prima società italiana, fin dal 2017 e da allora periodicamente rinnovata. LEGGI TUTTO

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    Dl Energia, via libera della Camera con 143 sì e 84 no

    (Teleborsa) – La Camera ha approvato il ddl di conversione in legge del decreto sulla sicurezza energetica. Nel voto finale sono stati 143 i sì, 84 i no, 13 gli astenuti dopo che l’Aula, nella serata di ieri, aveva già approvato la fiducia posta dal governo sul decreto. Il provvedimento, che passa ora all’esame del Senato in seconda lettura, contiene disposizioni per il passaggio graduale al mercato libero dei nove milioni di utenti domestici che ancora usufruiscono del mercato tutelato dell’energia. Le norme consentiranno a circa 4,5 milioni di famiglie “vulnerabili” di continuare a usufruire di forniture di energia elettrica a prezzi calmierati. Per le altre famiglie vengono introdotte misure per assicurare la massima informazione e le migliori condizioni nel passaggio al mercato libero dell’energia elettrica.Tra le misure contenute del decreto lo stop al contributo a carico dei titolari di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; la nomina del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a Commissario straordinario per la gestione dei rifiuti dell’isola con una dotazione di 800 milioni per gli investimenti.In tema di nucleare viene dato più tempo a enti locali non presenti nella Cnai (Carta nazionale delle aree idonee) e al Ministero della Difesa per presentare l’autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e chiedere al ministero dell’Ambiente e a Sogin di riconsiderare l’area per verificarne l’idoneità. Si apre poi la possibilità di produrre energia elettrica in aree termali sfruttando le risorse geotermiche ma garantendo il mantenimento delle caratteristiche delle acque. Le altre misure del decreto, molto ampio e articolato, sono finalizzate ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia, al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas, a concedere incentivi alle regioni che ospitano impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a semplificare i procedimenti di impatto ambientale. Previsti anche interventi per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi e indennizzi al settore agricolo e alle imprese della Toscana colpiti dalle alluvioni di ottobre e novembre 2023.Non passa, invece, la misura che avrebbe permesso la riassegnazione delle concessioni idoelettriche agli attuali gestori, anziché le gare. I gruppi di maggioranza avevano presentato emendamenti in tal senso che poi sono stati ritirati per il parere contrario del governo. La messa a gara delle concessioni è infatti una delle riforme “obiettivo” del già conseguita dall’Italia che ha già avuto il riconoscimento delle rate. Ritirato anche l’emendamento di Forza Italia volto ad attribuire all’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) il ruolo di Autorità nazionale competente in materia nuclare con il compito, tra gli altri, di autorizzare la realizzazione di impianti. Le opposizioni, soprattutto Avs, hanno contestato la proposta mentre Fi parla di “complicazioni normative” che hanno indotto ad uno stop solo momentaneo. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, Eni: a Londra incontro Descalzi-Coutinho

    (Teleborsa) – Le attività e dei piani di Eni nel Regno Unito lungo l’intera catena del valore dell’energia. Questo il tema al centro dell’incontro tra la segretaria di Stato per la Sicurezza Energetica e il Net Zero del Regno Unito, Claire Coutinho, e l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. Le parti hanno discusso delle attività e dei piani di Eni nel Regno Unito lungo l’intera catena del valore dell’energia. Eni ha confermato l’intenzione di continuare a contribuire alla sicurezza energetica del Regno Unito – rafforzata con l’acquisizione di Neptune nel 2023 – oltre a confermare il proprio ruolo di partner chiave nella transizione energetica del Paese.L’incontro è stato l’occasione per discutere degli investimenti che Eni sta mobilitando nel settore della cattura e stoccaggio della CO2 (CCS), con i suoi due progetti innovativi HyNet North West e Bacton Net Zero. Questi progetti aiuteranno a decarbonizzare i settori hard to abate del Regno Unito, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese al 2030 e creando al contempo nuove opportunità di lavoro oltre a garantire la competitività a lungo termine dell’industria britannica.Le parti hanno anche discusso delle attività di Eni nel settore eolico offshore tramite la partecipazione di Plenitude in Vårgrønn: i progetti di Dogger Bank, Cenos e Green Volt sono in grado di generare elettricità pulita per oltre 5 GW e di contribuire alla decarbonizzazione delle piattaforme per la produzione di petrolio e gas del Mare del Nord. Inoltre, le parti si sono confrontate sui piani di Eni di espandere le proprie iniziative sulla fusione magnetica nel Regno Unito.”Eni vede il Regno Unito come una destinazione primaria per i propri investimenti. Riconosciamo la leadership del Governo britannico nel promuovere un contesto normativo favorevole e una chiara strategia verso una transizione energetica ordinata e rapida, in particolare nel settore CCUS. Eni – ha commentato Descalzi – ha le competenze e l’esperienza nella reiniezione di gas necessarie per essere il principale player nella CCUS, facendo leva sui propri giacimenti esausti nel Paese. L’incontro di oggi è stata un’ottima opportunità per allinearci con il Governo sulla reciproca volontà di avanzare nelle diverse aree in cui stiamo investendo, e sulle condizioni che possono aiutare ad accelerare ulteriormente l’attuazione dei nostri progetti, attraendo maggiori investimenti nel Paese. Tutto questo può essere costruito su pilastri chiave condivisi da Eni e dal Governo del Regno Unito: gas naturale per garantire la sicurezza energetica; energie rinnovabili ed eolico offshore per decarbonizzare il settore elettrico; CCS per aiutare le industrie hard to abate ad effettuare la transizione verso il net-zero; fusione energetica per dare forma al settore dell’energia di domani”.”Il Regno Unito – ha detto Coutinho – ha la giusta geologia, le giuste infrastrutture e le giuste competenze per essere in prima linea nelle tecnologie di cattura del carbonio. Dal petrolio e gas all’eolico offshore nel Mare del Nord, alla CCUS e all’idrogeno nel Norfolk e nella baia di Liverpool, Eni sostiene il Regno Unito, investendo in posti di lavoro e aiutandoci a sviluppare le tecnologie innovative che ridurranno le emissioni di carbonio in tutto il mondo”. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: pronti a entrare in Adriatic LNG, tranquilli su Antitrust per asset Edison

    (Teleborsa) – “Su Adriatic LNG esiste un accordo fatto con gli attuali soci, per cui in caso di operazione straordinaria avremo l’opzione di far salire la nostra quota, se ci saranno le condizioni, al 15 o al 30%. Queste due opzioni si accompagnano a una equilibrata ridefinizione del nostro ruolo nella società, dove riteniamo possa esserci un contributo sulla parte tecnica, in quanto siamo gestori di altre quattro strutture di rigassificazione”. Lo ha affermato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, nella conferenza stampa di presentazione del piano strategico 2023-2027.L’AD si espresso anche sull’altro tema caldo in quanto a M&A, ovvero su Edison Stoccaggi, la divisione messa in vendita dal gruppo controllato da EDF. “Sul possibile tema Antistrut abbiamo fatto fare delle analisi preliminari, che ci hanno confortato da questo di vista”, ha detto.”Si tratta di infrastrutture regolate con tariffe decise dal regolatore, e gestite secondo le sue diposizioni – ha spiegato – Di queste attività poi Snam gestisce già il 93% degli stoccaggi italiani, e se mai ci fosse stato un tema si sarebbe posto certamente prima”. LEGGI TUTTO