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    RWE, Fitch conferma rating “BBB+” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di RWE, colosso energetico tedesco, a “BBB+” con outlook “Stabile”.La conferma riflette il solido profilo aziendale di RWE come grande azienda di generazione con un’attenzione crescente alle tecnologie pulite, spiega l’agenzia di rating. L’EBITDA è supportato da utili contrattuali a lungo termine in vari segmenti, che offrono una buona prevedibilità del flusso di cassa in giurisdizioni di alta qualità.Fitch considera la strategia di RWE sostanzialmente invariata dopo il recente annuncio di una riduzione del capex nel 2025-2026 e l’introduzione di un programma di riacquisto di azioni. LEGGI TUTTO

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    algoWatt, Borsa: revocata dalle negoziazioni dal 22 novembre

    (Teleborsa) – Borsa Italiana ha comunicato che le azionialgoWatt, società in liquidazione giudiziale quotata su Euronext Milan, saranno revocate dalle negoziazioni dal 22 novembre 2024.Le azioni erano sospese dallo scorso maggio, quando il Tribunale di Milano aveva dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale.algoWatt è attiva nel campo delle soluzioni per la gestione dell’energia e delle risorse naturali, fornendo sistemi di gestione e controllo che integrano dispositivi, reti, software e servizi con una focalizzazione settoriale su digital energy e utilities, smart cities & enterprises e green mobility. algoWatt è nata dalla fusione di TerniEnergia, azienda attiva nel settore delle energie rinnovabili e dell’industria ambientale, e di Softeco, un provider di soluzioni ICT per clienti che operano nei settori dell’energia, dell’industria e dei trasporti. LEGGI TUTTO

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    Urso: Al Consiglio Competitività un position Paper per modificare ‘traiettoria’ Ue su auto

    (Teleborsa) – “Abbiamo svolto dopo una mozione parlamentare un tavolo con Stellantis lo scorso 14 novembre che si è concluso con la richiesta all’azienda di presentarci entro il 16 dicembre, nel prossimo tavolo, un ‘Piano Italia’ convincente e sostenibile che preveda investimenti negli stabilimenti nel nostro paese, così come richiesto dalle mozioni parlamentari approvate”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel corso del Question Time alla Camera, come riferisce l’agenzia stampa Energia Oltre.”A STELLANTIS ABBIAMO CHIESTO NUOVA PIATTAFORMA PRODUTTIVA DEDICATA ALLE VETTURE DI PICCOLA DIMENSIONE” – “Abbiamo chiesto nello specifico che l’impresa precisi quante risorse intende investire nel nostro paese, come intende sviluppare i contratti di sviluppo per gli stabilimenti italiani garantendo una significativa tutela occupazionale e abbiamo chiesto che venga data certezza sui tempi e sulle modalità relative alla realizzazione della Giga Factory di Termoli – ha proseguito il ministro -. E abbiamo chiesto che venga destinata all’Italia la nuova piattaforma produttiva dedicata alle vetture di piccola dimensione che contribuirebbe ad aumentare la sostenibilità delle imprese della componentistica italiana. Solo se vi saranno risposte convincenti e assertive su questi punti sarà poi possibile con il concorso di tutti gli attori, proseguire il percorso definito dall’azienda”.FONDI AUTOMOTIVE A 640 MLN COMPLESSIVI, CON RISORSE PER CONTRATTI DI SVILUPPO SI RAGGIUNGONO GLI 1,1 MLD – “In quella sede abbiamo anche annunciato il raddoppio del fondo Automotive oggi da 200 a 400 milioni di euro a cui si aggiungono il residuo dei precedenti piani di incentivi che ammontano a 240 milioni di euro, così da arrivare nel 2025 a 640 milioni di euro che destineremo interamente a sviluppare la filiera della componentistica per accompagnarla nella transizione energetica – ha proseguito Urso -. Inoltre per favorire i contratti di sviluppo destinate alle filiere strategiche e quindi anche all’automotive, ho firmato un decreto ministeriale che dà una dotazione iniziale di 500 milioni di euro. In questo modo le risorse per i contratti di sviluppo, per gli investimenti delle imprese dell’automotive nel prossimo anno saranno di 1,1 miliardi di euro”.”IL PROBLEMA È IL FOLLE PIANO UE: IL 28 NOVEMBRE POSITION PAPER AL CONSIGLIO COMPETITIVITA'” – “Inoltre, dobbiamo dirlo con franchezza, il problema sta in Europa: Ford ha intenzione di tagliare 4000 lavoratori in Europa, 3000 soltanto in Germania. Volkswagen ha già annunciato che chiuderà tre dei dieci stabilimenti in Germania: decine di migliaia di loro operai dipendenti ingegneri sono stati licenziati o saranno in procinto di essere licenziati nelle Fabbriche europee. Il problema è in Europa, nelle folli regole che l’Europa ha imposto alle proprie imprese, al proprio lavoro. Per questo abbiamo definito con il governo Ceco un position Paper che modifica la traiettoria confermando gli obiettivi sempre più difficile ambiziosi e sfidanti del 2035. Questo position paper sarà presentato nel Consiglio competitività del prossimo 28 novembre, noi ci auguriamo che sia condiviso così sembra possibile, dalla maggioranza dei paesi europei, così da cambiare queste regole folli che stanno imponendo alle imprese il taglio e il licenziamento e la cassa integrazione per mantenersi sotto la proporzione di auto vendute tra auto elettriche e auto endotermiche che dal 1 gennaio 2025 ove non fosse raggiunto quello obiettivo, porterebbe a multe pari a 15 miliardi di euro a un macigno che schianterebbe l’industria dell’auto europea”, ha concluso Urso. LEGGI TUTTO

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    La sharing mobility alla prova di maturità: il 95% dei veicoli a zero emissioni

    (Teleborsa) – La sharing mobility italiana è ormai un comparto maturo: dopo anni di crescita fra il 2023 ed il 2024, infatti, il numero di noleggi totali e le percorrenze totali dei servizi in sharing rimangono sostanzialmente stabili, così come il fatturato complessivo del settore, 178 milioni di euro nel 2023, leggermente in crescita rispetto al 2022. Come riporta l’Agenzia di Stampa Energia Oltre, la flotta italiana della sharing mobility di 81.000 veicoli è composta per l’86% da monopattini e biciclette (rispettivamente 44% e 42%), per il 9% da auto per il 5%da scooter. La percentuale di veicoli a zero emissioni è altissima: il 95%.Questi sono i dati principali che emergono dall’8° Rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato, in occasione di Intermobility Future Ways, il Primo Forum Nazionale della Mobilità condivisa che si svolge a Rimini fino al 21 novembre nell’ambito di IBE (Intermobility and bus expo), dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.”Il settore del vehicle sharing italiano -ha osservato Raimondo Orsini, Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale della Sharing mobility – è in una fase di trasformazione, orientata verso una maggiore sostenibilità economica e una valorizzazione più efficace della domanda degli utenti, favorita anche da una maggiore consapevolezza e conoscenza degli stakeholder istituzionali”.IL CARSHARING CAMBIA PELLE – La flotta di auto in condivisione torna ai livelli pre-pandemia (quasi 8.000 veicoli in totale), con un deciso incremento di auto ibride ed elettriche. Il carsharing free-floating sta virando verso noleggi più lunghi: le percorrenze sono in netta crescita (78 milioni di km nel 2023 e quasi 90 milioni previsti per il 2024) , sostenute anche dall’introduzione di opzioni di noleggio a ore o a giorni nell’offerta di molti operatori.Anche la durata media del noleggio cresce, passando da 34 minuti a 88 minuti. Il numero di noleggi resta stabile ai livelli del 2020 (circa 6 milioni). Il carsharing station-based mostra una stabilità sia in termini di domanda sia di offerta (1200 veicoli per circa 300mila noleggi l’anno) e la durata del noleggio medio anche qui è cresciuta notevolmente negli ultimi due anni.VOLA IL BIKESHARING – Il bikesharing, tra tutti, è il settore che presenta le novità più rilevanti nel 2023. Si osserva un forte aumento di biciclette elettriche condivise, specialmente nei servizi di free-floating, gestiti spesso dagli stessi operatori dei monopattini in sharing. Attualmente, le bici elettriche in free-floating rappresentano il 62% della flotta totale di biciclette condivise in Italia e le città con il maggior numero di e-bike sono Milano, Roma e Bologna.Anche la domanda è in crescita, con un aumento del 12% dei noleggi tra il 2022 e il 2023 (11 milioni e mezzo) e una previsione di ulteriore crescita del 22% per il 2024. Andamento simile anche per le percorrenze: nel 2023 si contano 25 milioni di km fatti in bikesharing free-floating. Il bikesharing station-based mostra stabilità rispetto all’anno precedente (circa 4 milioni di noleggi annui), anche se i primi dati del 2024 suggeriscono un potenziale aumento della domanda.MENO MONOPATTINI – Il 2023 segna un momento di svolta per i servizi di monopattini in sharing. Dopo un’espansione accelerata e in alcuni casi disordinata dal 2019 in poi, che ha portato a una saturazione del mercato, nel 2023 si assiste a una razionalizzazione del settore: alcune sperimentazioni si concludono, alcuni operatori abbandonano il mercato italiano, e diverse città pubblicano nuovi bandi per limitare il numero di veicoli e operatori (di cui un esempio è la città di Milano).Questa riorganizzazione ha portato a una riduzione di circa 18.000 veicoli tra il 2022 e l’inizio del 2024. Nonostante ciò, i noleggi rimangono stabili a circa 25 milioni, sebbene le percorrenze medie siano diminuite passando da 2,5 km a 2,1. Tra il 2022 e il 2023, le città capoluogo con un servizio attivo di monopattini in sharing sono scese da 47 a 35.OTTIMI NUMERI ANCHE PER LO SCOOTER SHARING – L’offerta ha subito una drastica contrazione: il numero di servizi attivi è diminuito da 22 a 10 tra il 2022 e il 2023, e anche il numero di veicoli si è ridotto di oltre la metà all’inizio del 2024. In questo contesto, l’operatore Cooltra è diventato dominante, con il 90% dei veicoli disponibili in flotta ad aprile 2024, triplicando la propria quota di mercato rispetto al 31% del 2022.Nonostante la riduzione dei veicoli e degli operatori, i noleggi effettuati nel 2023 un hanno raggiunto nuovo record, toccando i 4,5 milioni, anche se i primi mesi del 2024 suggeriscono un calo del 20% circa rispetto al 2023, segnale di un possibile rallentamento della domanda nel prossimo futuro.INCIDENTI IN CALO – Si riduce ancora l’incidentalità legata ai servizi di micromobilità in sharing, grazie probabilmente ad una maggiore dimestichezza degli utenti stessi. Gli incidenti ogni 100.000 noleggi sono in calo per tutti i servizi: -11% per i monopattini, -7% per gli scooter e -48% per le biciclette. Modena e Roma le città con il maggior numero di incidenti di monopattini in sharing .Per la prima volta, nell’8° Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility vengono presentati dei dati di natura quantitativa sul settore del DRT (demand responsive transport). I dati fotografano un aumento dell’offerta di servizi, che nella primavera del 2024 arrivano a 41, prevalentemente attivi nelle regioni del Nord. I servizi sono triplicati tra il 2022 e il 2023 e sono aumentati di un ulteriore 40% nei primi mesi del 2024. Esistono quindi servizi sia urbani che extraurbani, alcuni operativi tutto l’anno e altri stagionali, con orari e giorni di funzionamento variabili. Nel 2023, i passeggeri trasportati sono oltre 600.000.(Foto: © Maxim Lupascu / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Enel, nuovi target price dopo il piano industriale

    (Teleborsa) – Si muove in calo il titolo Enel con un -1,67% allineandosi alla debolezza registrata dall’intero listino milanese.Per il colosso energetico italiano che ha svelato, la vigilia, il proprio piano al 2027, arrivano nuovi target price. In particolare, da Mediobanca. Gli esperti dell’ufficio studi hanno rivisto al rialzo il prezzo obiettivo, sul titolo Enel, portandolo a 8,20 euro dai 7,90 euro indicati in precedenza. Il giudizio è confermato a “outperform”.Il piano industriale al 2027 del Gruppo Enel prevede investimenti per 43 miliardi di euro (in aumento di circa 7 miliardi rispetto al precedente piano) e una cedola minima a partire dal 2024 di 0,46 euro per azione (dal precedente 0,43 euro) con un potenziale ulteriore incremento fino a un payout del 70% sull’utile netto ordinario dal 2025.Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione al gruppo energetico rispetto all’indice di riferimento.sLo scenario di medio periodo di Enel ratifica la tendenza negativa della curva. Tuttavia l’analisi del grafico a breve evidenzia un allentamento della fase ribassista propedeutico ad un innalzamento verso la prima area di resistenza vista a 6,69 Euro. Supporto a 6,521. Eventuali elementi positivi sostengono il raggiungimento di un nuovo top visto in area 6,859. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Intesa Sanpaolo: accordo con Edison Next per accompagnare le aziende

    (Teleborsa) – Promuovere la decarbonizzazione delle aziende favorendo l’utilizzo delle energie rinnovabili, rendendola uno strumento per aumentare la propria competitività sui mercati di riferimento. Questa la finalità dell’accordo tra Intesa Sanpaolo ed Edison Next, che uniscono così le loro competenze per supportare le aziende nel raggiungimento degli obiettivi strategici della missione del PNRR dedicata alla Rivoluzione verde e transizione ecologica, sostenendole nell’adozione di modelli di produzione e consumo dell’energia più sostenibili ed economicamente vantaggiosi.Il cambiamento climatico e la crisi energetica hanno fatto emergere ulteriormente la necessità per il mondo imprenditoriale di abbracciare la transizione green con un mix articolato di soluzioni come, ad esempio, l’efficientamento energetico e il fotovoltaico, tecnologia al centro del nuovo meccanismo previsto dal recente Decreto Energy Release 2.0 che punta a sostenere la competitività delle imprese energivore. Edison Next e Intesa Sanpaolo sosterranno le imprese, ciascuna nel rispettivo ambito di competenza, intercettando i loro bisogni e proponendo soluzioni concrete per la decarbonizzazione e per cogliere le opportunità create dai nuovi sviluppi normativi e meccanismi di incentivazione.Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna aziende e territori nel proprio percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, metterà a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza per sostenere le imprese nel percorso di decarbonizzazione attraverso soluzioni come, ad esempio, impianti fotovoltaici e sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici presso le sedi aziendali. Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking guidata da Mauro Micillo, supporterà con soluzioni ad hoc le imprese nella realizzazione dei progetti. “Come Gruppo Intesa Sanpaolo, siamo da tempo in prima linea nella sfida di accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali – dichiara Richard Zatta, responsabile Global Corporate della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo –. Questa collaborazione permette di unire le nostre competenze e la nostra lunga esperienza nel campo della finanza sostenibile con la specializzazione di Edison Next nell’ambito della transizione energetica in modo da accompagnare il tessuto imprenditoriale italiano verso percorsi concreti di sviluppo sostenibile”.”Collaborare con un partner come Intesa Sanpaolo ci consente di mettere a sistema le rispettive competenze di eccellenza per accompagnare al meglio le aziende nel loro percorso di transizione energetica. Edison Next offre la propria expertise e la propria piattaforma di tecnologie e servizi per affiancare chi fa impresa con l’obiettivo di migliorarne la sostenibilità ambientale e sostenerne la competitività – ha dichiarato Giovanni Brianza CEO di Edison Next –. La creazione di partnership di valore è un elemento fondamentale per mettere a terra uno sviluppo economico più sostenibile e responsabile”. L’accordo si inserisce nel Piano industriale 2022-2025 di Intesa Sanpaolo, presentato dal CEO Carlo Messina, che prevede un costante impegno per ambiente e clima. Tra il 2021 e i primi nove mesi del 2024 sono stati erogati circa 63 miliardi di euro dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile previsti a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica.L’ultima edizione del Rapporto annuale Economia e Finanza dei Distretti Industriali del Research Department di Intesa Sanpaolo evidenzia come la crisi energetica ha portato le imprese a rivedere i propri processi produttivi e i propri investimenti. Risultano in crescita gli investimenti dei distretti industriali diretti a efficientare i processi produttivi e a potenziare l’autoproduzione di energia. In particolare, riguardo a quest’ultima, il rapporto evidenzia che circa il 40% dei gestori di Intesa Sanpaolo dichiara di aver osservato come l’autoproduzione di energia rientri tra le strategie di decarbonizzazione adottate dalle imprese clienti. Inoltre, dallo studio emerge che le imprese dotate di impianti di autoproduzione di energia hanno ottenuto importanti vantaggi reddituali. Il 16,6% delle imprese distrettuali ad alta marginalità sia nel 2019 sia nel 2022 è dotato di un impianto di energia rinnovabile, cinque punti percentuali in più rispetto alle altre imprese. Queste differenze sono significative in ogni dimensione aziendale e settore. LEGGI TUTTO

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    Energia, fusione: da ENEA nuovo strumento per lo studio del plasma di ITER

    (Teleborsa) – Produrre un’immagine tridimensionale del flusso di neutroni per studiare le caratteristiche del plasma che sarà usato in ITER, il reattore in costruzione a Cadarache (Francia del sud) che intende dimostrare la possibilità di produrre energia da fusione in modo sicuro e sostenibile. Questo è l’obiettivo della Radial Neutron Camera (RNC), lo strumento diagnostico finanziato da Fusion For Energy che ENEA sta progettando nell’ambito di un Consorzio di istituti europei di ricerca di cui è a capo con il Laboratorio Diagnostiche del Centro Ricerche di Frascati (Roma).”Questo strumento misurerà in tempo reale la distribuzione spaziale e l’energia dei neutroni emessi nelle reazioni di fusione. Da queste grandezze sarà possibile derivare la densità di potenza generata dal reattore e la temperatura del plasma, due parametri fondamentali per la valutazione delle prestazioni del reattore e per il controllo del plasma”, spiega Daniele Marocco del Laboratorio Diagnostiche della Divisione ENEA Sviluppo energia da fusione.Un insieme di rivelatori di diverse tipologie distribuiti all’interno e all’esterno della ciambella del tokamak permetteranno di effettuare la misura, intercettando i neutroni emessi dal plasma. La parte della diagnostica, che sarà installata all’interno della camera da vuoto e che guarderà alla zona più esterna del plasma, ha già superato la verifica progettuale finale da parte di un team internazionale di esperti ed è entrata nella fase costruttiva.Il Consorzio è attualmente impegnato nella progettazione della parte della RNC che sarà installata all’esterno della camera da vuoto e che guarderà alla parte centrale del plasma; inoltre, si sta lavorando ai test sperimentali di prototipi di rivelatori e di altre componenti in corso di realizzazione.”La complessa attività di progettazione della Radial Neutron Camera rappresenta una sfida scientifica e tecnologica importante che richiede l’utilizzo di un ampio ventaglio di competenze, dalla fisica del plasma alla progettazione di schermaggi, dalle analisi meccaniche e strutturali alla tecnologia dei rivelatori, fino alle analisi di sicurezza nucleare e allo sviluppo di software innovativi per l’analisi dati”, conclude Basilio Esposito, responsabile del Laboratorio Diagnostiche di ENEA. LEGGI TUTTO

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    Enel, investimenti per 26 miliardi nelle Reti. Contribuiranno per 40% all’EBITDA

    (Teleborsa) – Nel Piano 2025-2027 di Enel gli investimenti lordi nelle Reti si prevedono pari a circa 26 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto al precedente Piano (gli altri 16 miliardi di euro nel Business Integrato, per investimenti totali lordi pari a circa 43 miliardi di euro). È previsto che circa il 78% degli investimenti totali nelle Reti sarà allocato in Italia e Spagna, Paesi caratterizzati da quadri regolatori favorevoli a incentivare gli investimenti, e circa il 22% sarà allocato in America Latina. In particolare, il Gruppo prevede di investire: in Italia, oltre 16 miliardi di euro; in Iberia, circa 4 miliardi di euro; in America Latina, quasi 6 miliardi di euro.Si prevede che l’incremento degli investimenti nelle Reti porti la Regulated Asset Base (RAB) del Gruppo a circa 52 miliardi di euro nel 2027 rispetto a circa 43 miliardi di euro stimati nel 2024.Grazie a questi investimenti, si prevede che le reti elettriche del Gruppo saranno più resilienti, digitalizzate ed efficienti. Inoltre, il Gruppo proseguirà con impegno l’attività di advocacy per favorire quadri regolatori che supportino il ruolo centrale svolto dalle reti nella transizione energetica.Per effetto degli investimenti destinati alle Reti, si prevede che queste contribuiranno per circa il 40% all’EBITDA ordinario di Gruppo nel 2027. LEGGI TUTTO