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    Eni, Descalzi: “Sarà più profittevole e diversificata”

    (Teleborsa) – Una Eni più profittevole e più diversificata, con fondamentali più solidi ed una remunerazione attrattiva per gli azionisti. E’ il quadro tracciato dall’Ad di Eni Caudio Descalzi in occasione della presentazione del nuovo Piano industriale 2024-2027, che affronta le sfide poste dalla transizione energetica, definendo la strategia del Gruppo in un contesto in rapido cambiamento. “Questo penso che sia, dal punto di vista strutturale, uno dei migliori piani che ho fatto negli ultimi 10 anni”, ha affermato Descalzi, aggiungendo che un piano “deve essere spiegato” e il management inizierà ora un roadshow di 15 giorni per illustrare i punti salienti. “Riteniamo che la transizione energetica possa essere realizzabile se genera ritorni adeguati e sostenibili, e pone le basi per nuove e profittevoli forme di business. Ed è proprio quello che stiamo facendo”, ha affermato l’Ad di Eni, aggiungendo che la transizione non si può fare solo con gli incentivi, ma deve “vivere nel mercato”. “Se la transizione non diventa un fatto industriale, con qualcuno che vuole investire, non si riuscirà a realizzarla. – ha rimarcato il manager – Quindi deve produrre reddito e occupazione. Se pensiamo di fare la transizione solo sui sussidi allora ci siamo sbagliati perché è un ciclo che non si chiude e atrofizza il sistema industriale”.”La nostra crescita si fonda sulla disciplina finanziaria – ha detto l’Ad – che ci consente di ridurre di 2 miliardi l’impegno di spesa per investimenti nei prossimi quattro anni rispetto al piano precedente, mentre gli investimenti netti risultano inferiori del 20% grazie al maggiore contributo dell’attività di M&A pari a 8 miliardi. Il Piano di Eni quantifica gli investimenti in 27 miliardi per il periodo 2024-2027, con una riduzione del 20% rispetto al precedente piano. Nello stesso tempo, vengono liberate risorse per 8 miliardi dalla differenza appunto fra dismissioni ed acquisizioni (M&A). Rispondendo ad una domanda di dettaglio sulla provenienza di queste risorse, Descalzi ha detto che provengono in gran parte da dismissioni nel settore tradizionale dell’Oil&gas, relativa ad una diluizione in grandi successi esplorativi o a business marginali in coda di produzione.A proposito della possibile quotazione in Borsa di Plenitude, Descalzi ha affermato che “non c’è un mercato favorevole” a causa della guerra in Ucraina ed in Medio Oriente che determinano volatilità. “Io voglio valorizzare Plenitude ma ancora oggi la situazione non è tranquilla. Il mio intento è dare valore non voglio ridurlo facendo una mossa azzardata”, ha detto Descalzi, lasciando intendere che l’IPO è pressoché esclusa nel 2024, più probabile nel 2025, “quando il mercato sarà a posto”. A proposito di Versalis, il manager ha spiegato che sarà ristrutturata, in modo da recuperare redditività – da Piano è atteso il breakeven in termini di Ebitda nel 2025 ed un Ebit positivo nel 2026 – anche attraverso l”acquisizione del controllo di Novamont ed un riposizionamento del proprio business verso prodotti specializzati quali chimica bio-based e circolarità. Il manager non ha invece voluto fare commenti in merito ad una eventuale cessione di una quota da parte del Tesoro, affermando “cerco di non pensare a cose che non mi riguardano. Il nostro mestiere è quello di valorizzare al massimo le azioni e realizzare il piano industriale. E una cosa che vorrei dire è che per noi non cambia niente”. LEGGI TUTTO

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    Italgas, utile 2023 sale a 439,6 milioni. Dividendo di 0,352 euro

    (Teleborsa) – Italgas ha chiuso il 2023 con ricavi totali adjusted pari a 1.774,8 milioni di euro, in aumento di 237,5 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2022 (+15,4%) e si riferiscono a ricavi regolati (1.451,2 milioni di euro) e a ricavi diversi (323,6 milioni di euro). L’EBITDA adjusted del 2023 ammonta a 1.183,7 milioni di euro (+9,3% rispetto al 31 dicembre 2022) e l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è pari a 439,6 milioni di euro (+11,1% rispetto al 31 dicembre 2022). Ne deriva la proposta di distribuzione di un dividendo per azione di 0,352 euro, equivalente al 65% di payout, in crescita dell’11% rispetto al 2022, e maggiore del floor di 4% CAGR rispetto al 2022.Nel 2023 sono stati realizzati 906,5 milioni di euro di investimenti (in aumento dell’11,3% rispetto al 2022) che hanno reso possibile la posa di ulteriori 965 km di condotte (di cui 724 km in esercizio). Significativo il contributo delle attività in Grecia dove, a fronte di un investimento complessivo di circa 106,7 milioni di euro, sono stati posati anche circa 600 chilometri di condotte gas.”28 trimestri di crescita ininterrotta sono un risultato straordinario, a maggior ragione per una società come Italgas che opera prevalentemente in un settore che negli ultimi anni ha dovuto confrontarsi con un contesto internazionale particolarmente instabile”, ha commentato l’AD Paolo Gallo.L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023, escludendo gli effetti derivanti dai debiti finanziari ex IFRS 16 pari a 79,1 milioni di euro (72,0 milioni di euro al 31 dicembre 2022), ammonta a 6.555,2 milioni di euro in aumento di 627,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (5.928,1 milioni di euro). LEGGI TUTTO

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    EQT ed Equitrans Midstream si uniranno per creare azienda da 35 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – EQT Corporation ed Equitrans Midstream Corporation hanno stipulato un accordo di fusione definitivo per creare un’importante attività di gas naturale integrata verticalmente, con un enterprise value iniziale superiore a 35 miliardi di dollari. La nuova società avrà un costo di fornitura leader nel settore, un free cash flow durevole in tutti gli ambienti di prezzo e un significativo potenziale di sinergia, si legge in una nota.Secondo i termini dell’accordo, approvato all’unanimità dai consigli di amministrazione di entrambe le società, EQT acquisirà Equitrans in un’operazione interamente azionaria. Ciascuna azione in circolazione delle azioni ordinarie Equitrans sarà scambiata con 0,3504 azioni ordinarie EQT, che rappresentano un valore implicito di 12,50 dollari per azione Equitrans sulla base del prezzo medio ponderato in base al volume delle azioni ordinarie EQT per i 30 giorni terminati l’8 marzo 2024. Come a seguito della transazione, si prevede che gli attuali azionisti di EQT deterranno circa il 74% della società combinata e gli azionisti di Equitrans dovrebbero possedere circa il 26%.”Equitrans è l’operazione più strategica e trasformativa che EQT abbia mai perseguito e la consideriamo un’opportunità unica nella vita per integrare verticalmente una delle basi di risorse di gas naturale della più alta qualità ovunque nel mondo – ha commentato il presidente e CEO di EQT, Toby Z. Rice – Mentre entriamo nell’era globale del gas naturale, è imperativo per le società statunitensi del gas naturale evolvere i propri modelli di business per competere sulla scena globale contro rivali integrati verticalmente. Abbiamo identificato molteplici sinergie a breve termine ad alta fiducia, con significativi vantaggi derivanti dai futuri progetti di ottimizzazione delle infrastrutture che riteniamo guideranno la creazione di valore materiale per gli azionisti nel tempo”. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 56,94 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 56,94 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Equita rivede rating su utilities italiane con scenario più conservativo su prezzi

    (Teleborsa) – Gli analisti di Equita hanno rivisto le stime e le raccomandazioni sulle utilities italiane, con l’introduzione di uno scenario più conservativo sui prezzi elettrici elettrici (-17 €/MWh avg. nel periodo 2024-30).Su A2A hanno ridotto le stime a causa del peggioramento dello scenario energetico, con la stima di EBITDA 2026 rivista in ribasso del 4% e un target price ridotto dell’8% a 1,97 euro per azione. La raccomandazione è stata tagliata a Hold. “Anche se ci piace l’esposizione bilanciata di a2a alle attività di mercato/semi-regolate (Energia e Waste) e quelle regolate (smart grids), che consente alla società di generare una buona cash generation nell’attuale scenario di debolezza dei prezzi dell’energia elettrica, preferiamo sovrappesare titoli con una maggiore esposizione ai clienti retail come Enel (minore sensitivity ai prezzi della powergen di breve termine) e con dividend yields più elevati”, si legge nella nota.Per Acea, su cui c’è un rating Hold e un target price di 16,6 euro per azine, gli analisti miglioreranno le stime visti i target di crescita dell’EBITDA (cagr del 5% vs +3%) e di utile netto (cagr 5% attesa -4%) e soprattutto l’impegno della società a distribuire un DPS in crescita del 4% annuo (nostra stima flat), che assicura un dividend yield attraente del 6,1% che sale al 6,9% nel 2026 per una società esposta ad assets regolati nella Water ed electricity distribution.Equita ha confermato la view positiva (Buy) su Enel, con un nuovo target price di 7,3 euro per azione (-4% principalmente a causa della riduzione delle stime) che offre un upside del 24% sul prezzo attuale e che implica un PE di 10,7x e un Ev/Ebitda di 6,4x sul 2026. Enel: è molto ben posizionata per trarre vantaggio dal processo di decarbonizzazione in corso, offre tassi di crescita interessanti, ha un approccio più equilibrato all’allocazione del capitale, tratta a multipli interessanti.Nonostante le incertezze di breve (sia per la volatilità nei prezzi energetici che per l’attesa di revisione al ribasso del consensus per i minori prezzi elettricità) Equita ha deciso di confermare il Buy su Erg con un nuovo target di 31 euro per azione (-4% alla luce di una riduzione del -7% dell’EBITDA nel periodo 2025-26). Erg: offre una crescita interessante, ha un profilo bilanciato, ha una valutazione ragionevole .Inoltre, conferma la view positiva su Iren (Buy) con un nuovo target price di 2,5 euro per azione (-3% principalmente a causa delle minori stime P&L). Iren ha un ottimo mix di asset, ha tassi di crescita interessanti nei prossimi anni e tratta a multipli interessanti.(Foto: Anton Dmitriev on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Acinque comunica risultati dell’offerta in opzione e prelazione

    (Teleborsa) – Acinque, utility quotata su Euronext Milan, ha comunicato che in data 29 febbraio 2024 si è concluso il periodo di offerta in opzione e prelazione delle azioni Acinque rivenienti dal recesso esercitato da alcuni soci di Azienda Energetica Valtellina Valchiavenna.A esito del periodo di adesione sono stati esercitati complessivi 45.980 diritti di opzione e sottoscritte 220 azioni. Sono state richieste in prelazione 13 azioni. A seguito di quanto sopra, il numero complessivo di azioni sottoscritte in opzione e prelazione è pari a 233 azioni e pertanto residuano 939.802 azioni. LEGGI TUTTO

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    Encavis conferma di essere in trattativa con KKR per potenziale accordo

    (Teleborsa) – Il board di Encavis, gestore tedesco di parchi eolici e solari quotato alla Borsa di Francoforte, ha confermato di essere stato in contatto con il colosso statunitense del private equity KKR in merito all’interesse per una potenziale transazione con la società. Poiché i colloqui sono in una fase iniziale, non vi è alcuna garanzia che una potenziale transazione venga proposta o portata a termine, si legge in una nota. Encavis non intende rilasciare ulteriori commenti né rispondere ad alcuna domanda fino a quando non sarà stata presa una decisione.Oggi pomeriggio Bloomberg ha scritto che KKR è in trattative per acquisire Encavis in un accordo che, secondo persone a conoscenza della questione, potrebbe valutare la società tedesca più di 2 miliardi di euro.Le azioni di Encavis sono crollate di oltre la metà da quando hanno raggiunto il record nel gennaio 2021, dando alla società un valore di circa 1,9 miliardi di euro a mezzogiorno di mercoledì. Le azioni Encavis hanno chiuso in rialzo del 18% a 13,40 euro dopo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg News, portando la capitalizzazione a 2,2 miliardi di euro.Encavis acquisisce e gestisce parchi eolici e solari (onshore) in dodici paesi europei. All’interno del gruppo Encavis, Encavis Asset Management offre servizi a investitori istituzionali. Un’altra società del gruppo è Stern Energy S.p.A., con sede a Parma, che è un fornitore specializzato di servizi tecnici per l’installazione, il funzionamento, la manutenzione, il revamping e il repowering di impianti fotovoltaici in tutta Europa. LEGGI TUTTO

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    Idrogeno, MASE: chiusa consultazione pubblica per incentivi a produzione

    (Teleborsa) – Si è conclusa la consultazione pubblica sullo schema di decreto finalizzato a definire gli incentivi tariffari per la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio. Lo comunica il Mase spiegando che “la consultazione – si legge nella nota – ha riscosso un grande interesse da parte di imprese e associazioni, con oltre 40 operatori che hanno risposto, a conferma dell’attenzione nei confronti del vettore idrogeno e dei combustibili gassosi a basse emissione di CO2 per la decarbonizzazione dell’economia nazionale”.Il Mase, con il supporto del GSE, ha già avviato l’analisi dei pareri e delle proposte formulate dagli operatori, con l’obiettivo di predisporre uno schema di decreto condiviso in grado di stimolare in modo efficace la produzione di idrogeno da destinare alle industrie “hard to abate” e ai trasporti. Successivamente lo schema di decreto sarà sottoposto alla dg Concorrenza della Commissione Europea per la verifica della compatibilità con la disciplina sugli aiuti di Stato. LEGGI TUTTO