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    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 60,81 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 60,81 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Eni ottiene certificazione ISO 3730:2021 del Sistema di Gestione della Compliance

    (Teleborsa) – A esito di un articolato processo valutativo che ha visto un ampio coinvolgimento delle strutture aziendali attraverso interviste e analisi documentali, Eni ha ottenuto da RINA Services, società leader nella certificazione in Italia, la certificazione ISO 37301:2021 del proprio Sistema di Gestione della Compliance. Eni – sottolinea la società in una nota – è tra le prime realtà italiane a ottenere la certificazione ISO 37301:2021 a conferma della solidità del modello di compliance integrata adottato dalla società, che consente di gestire i rischi dicompliance in maniera efficace e strutturata, garantendo la conformità dei propri processi alle normative vigenti e la centralità del successo sostenibile come elemento cardine della strategia.La norma ISO 37301:2021, infatti, non solo specifica i requisiti per un efficace Sistema di Gestione della Compliance all’interno di un’organizzazione, ma intende anche contribuire a tre importanti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: Lavoro dignitoso e crescita economica, Città e comunità sostenibili, Pace, giustizia e istituzioni forti.”La certificazione – ha dichiarato Luca Franceschini, direttore Compliance Integrata di Eni – rappresenta un ulteriore riconoscimento dell’impegno di Eni nel promuovere e diffondere una cultura della compliance, che orienti i comportamenti e la gestione del business al rispetto dei valori di integrità, correttezza, trasparenza e sostenibilità. Questo importante risultato si inserisce in un percorso di valorizzazione dei temi etici e di conformità fortemente voluto dai vertici aziendali nel corso degli anni, che ha portato, dapprima, alla costituzione, alle dirette dipendenze del CEO, di una funzione di compliance integrata, indipendente e focalizzata esclusivamente sui temi di etici e di conformità, e, da ultimo, alla ridefinizione del Codice Etico in chiave di carta valoriale per guidare le persone nei propri comportamenti verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali nel rispetto dei principi di integrità e trasparenza”.La certificazione ISO 37301:2021 si aggiunge a quella di conformità del Compliance Program Anti-Corruzione di Eni alla norma ISO 37001:2016, ottenuta da Eni, prima società italiana, fin dal 2017 e da allora periodicamente rinnovata. LEGGI TUTTO

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    Dl Energia, via libera della Camera con 143 sì e 84 no

    (Teleborsa) – La Camera ha approvato il ddl di conversione in legge del decreto sulla sicurezza energetica. Nel voto finale sono stati 143 i sì, 84 i no, 13 gli astenuti dopo che l’Aula, nella serata di ieri, aveva già approvato la fiducia posta dal governo sul decreto. Il provvedimento, che passa ora all’esame del Senato in seconda lettura, contiene disposizioni per il passaggio graduale al mercato libero dei nove milioni di utenti domestici che ancora usufruiscono del mercato tutelato dell’energia. Le norme consentiranno a circa 4,5 milioni di famiglie “vulnerabili” di continuare a usufruire di forniture di energia elettrica a prezzi calmierati. Per le altre famiglie vengono introdotte misure per assicurare la massima informazione e le migliori condizioni nel passaggio al mercato libero dell’energia elettrica.Tra le misure contenute del decreto lo stop al contributo a carico dei titolari di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; la nomina del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a Commissario straordinario per la gestione dei rifiuti dell’isola con una dotazione di 800 milioni per gli investimenti.In tema di nucleare viene dato più tempo a enti locali non presenti nella Cnai (Carta nazionale delle aree idonee) e al Ministero della Difesa per presentare l’autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e chiedere al ministero dell’Ambiente e a Sogin di riconsiderare l’area per verificarne l’idoneità. Si apre poi la possibilità di produrre energia elettrica in aree termali sfruttando le risorse geotermiche ma garantendo il mantenimento delle caratteristiche delle acque. Le altre misure del decreto, molto ampio e articolato, sono finalizzate ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia, al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas, a concedere incentivi alle regioni che ospitano impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a semplificare i procedimenti di impatto ambientale. Previsti anche interventi per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi e indennizzi al settore agricolo e alle imprese della Toscana colpiti dalle alluvioni di ottobre e novembre 2023.Non passa, invece, la misura che avrebbe permesso la riassegnazione delle concessioni idoelettriche agli attuali gestori, anziché le gare. I gruppi di maggioranza avevano presentato emendamenti in tal senso che poi sono stati ritirati per il parere contrario del governo. La messa a gara delle concessioni è infatti una delle riforme “obiettivo” del già conseguita dall’Italia che ha già avuto il riconoscimento delle rate. Ritirato anche l’emendamento di Forza Italia volto ad attribuire all’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) il ruolo di Autorità nazionale competente in materia nuclare con il compito, tra gli altri, di autorizzare la realizzazione di impianti. Le opposizioni, soprattutto Avs, hanno contestato la proposta mentre Fi parla di “complicazioni normative” che hanno indotto ad uno stop solo momentaneo. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, Eni: a Londra incontro Descalzi-Coutinho

    (Teleborsa) – Le attività e dei piani di Eni nel Regno Unito lungo l’intera catena del valore dell’energia. Questo il tema al centro dell’incontro tra la segretaria di Stato per la Sicurezza Energetica e il Net Zero del Regno Unito, Claire Coutinho, e l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. Le parti hanno discusso delle attività e dei piani di Eni nel Regno Unito lungo l’intera catena del valore dell’energia. Eni ha confermato l’intenzione di continuare a contribuire alla sicurezza energetica del Regno Unito – rafforzata con l’acquisizione di Neptune nel 2023 – oltre a confermare il proprio ruolo di partner chiave nella transizione energetica del Paese.L’incontro è stato l’occasione per discutere degli investimenti che Eni sta mobilitando nel settore della cattura e stoccaggio della CO2 (CCS), con i suoi due progetti innovativi HyNet North West e Bacton Net Zero. Questi progetti aiuteranno a decarbonizzare i settori hard to abate del Regno Unito, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese al 2030 e creando al contempo nuove opportunità di lavoro oltre a garantire la competitività a lungo termine dell’industria britannica.Le parti hanno anche discusso delle attività di Eni nel settore eolico offshore tramite la partecipazione di Plenitude in Vårgrønn: i progetti di Dogger Bank, Cenos e Green Volt sono in grado di generare elettricità pulita per oltre 5 GW e di contribuire alla decarbonizzazione delle piattaforme per la produzione di petrolio e gas del Mare del Nord. Inoltre, le parti si sono confrontate sui piani di Eni di espandere le proprie iniziative sulla fusione magnetica nel Regno Unito.”Eni vede il Regno Unito come una destinazione primaria per i propri investimenti. Riconosciamo la leadership del Governo britannico nel promuovere un contesto normativo favorevole e una chiara strategia verso una transizione energetica ordinata e rapida, in particolare nel settore CCUS. Eni – ha commentato Descalzi – ha le competenze e l’esperienza nella reiniezione di gas necessarie per essere il principale player nella CCUS, facendo leva sui propri giacimenti esausti nel Paese. L’incontro di oggi è stata un’ottima opportunità per allinearci con il Governo sulla reciproca volontà di avanzare nelle diverse aree in cui stiamo investendo, e sulle condizioni che possono aiutare ad accelerare ulteriormente l’attuazione dei nostri progetti, attraendo maggiori investimenti nel Paese. Tutto questo può essere costruito su pilastri chiave condivisi da Eni e dal Governo del Regno Unito: gas naturale per garantire la sicurezza energetica; energie rinnovabili ed eolico offshore per decarbonizzare il settore elettrico; CCS per aiutare le industrie hard to abate ad effettuare la transizione verso il net-zero; fusione energetica per dare forma al settore dell’energia di domani”.”Il Regno Unito – ha detto Coutinho – ha la giusta geologia, le giuste infrastrutture e le giuste competenze per essere in prima linea nelle tecnologie di cattura del carbonio. Dal petrolio e gas all’eolico offshore nel Mare del Nord, alla CCUS e all’idrogeno nel Norfolk e nella baia di Liverpool, Eni sostiene il Regno Unito, investendo in posti di lavoro e aiutandoci a sviluppare le tecnologie innovative che ridurranno le emissioni di carbonio in tutto il mondo”. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: pronti a entrare in Adriatic LNG, tranquilli su Antitrust per asset Edison

    (Teleborsa) – “Su Adriatic LNG esiste un accordo fatto con gli attuali soci, per cui in caso di operazione straordinaria avremo l’opzione di far salire la nostra quota, se ci saranno le condizioni, al 15 o al 30%. Queste due opzioni si accompagnano a una equilibrata ridefinizione del nostro ruolo nella società, dove riteniamo possa esserci un contributo sulla parte tecnica, in quanto siamo gestori di altre quattro strutture di rigassificazione”. Lo ha affermato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, nella conferenza stampa di presentazione del piano strategico 2023-2027.L’AD si espresso anche sull’altro tema caldo in quanto a M&A, ovvero su Edison Stoccaggi, la divisione messa in vendita dal gruppo controllato da EDF. “Sul possibile tema Antistrut abbiamo fatto fare delle analisi preliminari, che ci hanno confortato da questo di vista”, ha detto.”Si tratta di infrastrutture regolate con tariffe decise dal regolatore, e gestite secondo le sue diposizioni – ha spiegato – Di queste attività poi Snam gestisce già il 93% degli stoccaggi italiani, e se mai ci fosse stato un tema si sarebbe posto certamente prima”. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: mercato non è preoccupato da possibile shortage di GNL via Suez

    (Teleborsa) – Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, non è troppo preoccupato dai problemi di transito nel Mar Rosso per le navi che trasportano gas naturale liquefatto (GNL) verso l’Europa.”Il volume della domanda invernale è superiore a quelle estiva, quasi il doppio, e per quanto riguarda i prossimi mesi – ovvero la coda invernale – chiaramente il mercato non è preoccupato da un possibile shortage, altrimenti i prezzi avrebbero avuto dinamiche diverse. Questo è in relazione sia all’elevato livello degli stoccaggi che abbiamo in Italia e in Europa, ma anche al fatto che l’eventuale limitazione dei cargo a Suez non impedisce l’arrivo, ma rende un po’ più lungo il trasporto”, ha detto durante la conferenza stampa di presentazione del piano strategico 2023-2027.”Se la situazione dovesse persistere, allora sarebbe un aspetto che potrebbe avere la sua influenza”, ha aggiunto. “Non penso che in questo momento – sulla base di capacità programmata – rischiamo di avere sovra-capacità”, ha detto in merito all’aumento della capacità di import GNL in Europa. “Oggi l’alternativa è il trasporto via pipeline, e indubbiamente sia Norvegia che Algeria hanno fatto un grande sforzo per compensare i volumi russi. Bisogna vedere quanto siano sostenibili i livelli di volumi che stanno mantenendo”.”Nel contesto italiano sono ancora meno preoccupato – ha spiegato – A Piombino abbiamo venduto il 90% della capacità per i prossimi 20 anni, e sicuramente è stato un buon segnale, che ha dato evidenza della strategicità di questa infrastruttura per il contesto italiano, ma anche per il mercato”. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: sicurezza e transizione energetica sono due lati della stessa medaglia

    (Teleborsa) – “Sicuramente uno degli outcome della COP28 è stato quello di rinforzare il commitment verso la transizione net zero, identificare e mettere al centro l’uscita dei fossil fuels, ma anche il riconoscimento che per fare la transizione abbiamo bisogno di tutte le tecnologie. In questo, la cattura della CO2 gioca un ruolo fondamentale e il gas naturale – per le sue caratteristiche – è il fuel di transizione”. Lo ha affermato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, nella conferenza stampa di presentazione del piano strategico 2023-2027.”Oggi come oggi è difficile riuscire a tracciare per ogni paese l’esatta traiettoria per il raggiungimento del net zero – ha spiegato – il mix di soluzione le costruiremo strada facendo, e in questo gioca un ruolo fondamentale il gas, in quanto è il fossil fuel a minore impatto, ha ampi utilizzi ed è la risorsa più flessibile”.”Se il gas naturale gioca questo ruolo – ha proseguito – è fondamentale ricostruire un elemento essenziale per la sicurezza, che è la flessibilità. Come Europa abbiamo affrontato la crisi facendo leva sul contenimento della domanda, l’utilizzo delle infrastrutture esistenti di trasporto gas – anche ottimizzandone l’uso e penso a Norvegia e Algeria – la flessibilità intrinseca del GNL”.Secondo Venier, “sicurezza e transizione sono due lati della stessa medaglia. L’infrastruttura che trasporta gas offre intrinsecamente una sua flessibilità, perché può portare altre molecole attraverso il ricondizionamento, che rispetto alla costruzione di nuove infrastrutture – come quelle di generazione elettrica – si fa a minor costo e con minor tempo. Il trasporto gioco ruolo fondamentale, perchè rispetto al trasporto delle CO2 nei campi di stoccaggio attraverso la nave ha un diverso impatto, e trasportare in forma gassosa nei nubi ha meno leakage rispetto alle navi”. LEGGI TUTTO

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    Venier (Snam) non vede impatti nel breve termine da rotta più lunga per GNL Qatar

    (Teleborsa) – “Qatar Energy ha una grande capacità di trasporto e può quindi affrontare i viaggi più lunghi attorno all’Africa. Non vedo grandi implicazioni nel breve termine, ma certamente dovremo vedere cosa succede nel lungo termine”. Lo ha affermato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, rispondendo alle domande degli analisti durante la presentazione del piano strategico 2023-2027.Ieri Edison ha comunicato che un carico di GNL che doveva arrivare al terminal nel Mar Adriatico, attraverso il Canale di Suez, non sarà consegnato.”Anche da quello che vediamo negli stoccaggi, non ci si può aspettare uno shortage”, ha detto l’AD, tornando a ripetere che comunque l’Europa e l’Italia non hanno al momento “tanta flessibilità”, con un basso aumento della capacità in corso. LEGGI TUTTO