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    Altea, completato ABB su 4,33% del capitale. Flottante sopra il 35%

    (Teleborsa) – Dxor Investments, società interamente partecipata da Giovanni Di Pascale, ha completato con successo la vendita di 750.000 azioni ordinarie di Altea Green Power, azienda quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, detenute direttamente dalla stessa.Le azioni vendute sono pari al 4,33% dell’attuale capitale e sono state collocate ad un prezzo per azione pari a 6,70, per un controvalore complessivo di 5.025.000 euro.Lo sconto rispetto alla chiusura di ieri – a quota 7,37 euro per azione (in calo del 3,66%) – è del 9%.L’operazione è stata effettuata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding (ABB) riservata a investitori qualificati in Italia e istituzionali all’estero.Per effetto del completamento dell’operazione, l’azionista venditore deterrà una partecipazione del 58,77% del capitale sociale e il flottante supererà la soglia del 35%, soddisfando così uno dei requisiti per l’accesso al segmento STAR del mercato regolamentato Euronext Milan.La società non riceverà alcun provento dall’offerta. Intesa Sanpaolo ha agito in qualità di Sole Global Coordinator. LEGGI TUTTO

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    Altea, principale azionista colloca 4,33% tramite ABB per avere flottante da STAR

    (Teleborsa) – Dxor Investments, società interamente partecipata da Giovanni Di Pascale e titolare del 63,07%, ha avviato la vendita di massime 750.000 azioni ordinarie di Altea Green Power, azienda quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili.Le azioni in vendita sono pari al 4,33% dell’attuale capitale e saranno collocate tramite una procedura di accelerated bookbuilding (ABB) riservata ad investitori qualificati in Italia e istituzionali all’esteroIn ipotesi di integrale collocamento delle azioni, la partecipazione di Dxor Investments – che conferma la propria intenzione di supportare nel lungo periodo il progetto di crescita di Altea – deterrà una partecipazione del 58,77% del capitale sociale e il flottante supererà la soglia del 35% del capitale sociale, uno dei requisiti per l’accesso all’Euronext STAR Milan su cui la società ha avviato un translisting.”La scelta di intraprendere questa operazione, come azionista di riferimento, si lega strettamente all’impegno per portare a termine l’annunciato processo di translisting al segmento STAR, proseguendo nel progetto di crescita, nel quale sono fortemente committed insieme al top management della società, delineato per Altea Green Power”, commenta l’AD Giovanni Di Pascale.”Il nostro settore, quello delle energie rinnovabili, grazie alla transizione in atto in Europa e nel mondo, sta vivendo un momento molto dinamico e riteniamo che migliorare la nostra visibilità sui mercati finanziari e accrescere la nostra reputazione con il passaggio sul Mercato Euronext Milan – segmento STAR, possa rappresentare un’opportunità imperdibile per favorire lo sviluppo del nostro business”, ha aggiunto.Intesa Sanpaolo agisce in qualità di Global Coordinator. LEGGI TUTTO

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    Plenitude, Goberti: “Da integrazione sinergie e efficienze che ci fanno crescere”

    (Teleborsa) – Plenitude oggi è una società nata nel 2021 e fortemente diversificata nel campo dell’energia. Il Ceo di Plenitude Stefano Goberti, intervenendo all’evento Energy Infrastructure Partners a Zurigo, ha ripercorso gli “step” della nascita a partire da Eni Gas e Luce e dall’avvio delle attività nelle rinnovabili all’integrazione dei due business avvenuta nel 2021, senza tralasciare l’acquisizione di Be Power, che ha sancito l’ingresso nel business della ricarica elettrica per veicoli.”Nel 2021 abbiamo annunciato la nascita della società ed i target per il 2022, fortemente convinti di poter estratte l’extra valore generato dall’integrazione dei due business, dalle sinergie che si sarebbero sviluppate grazie all’integrazione, ha spiegato Goberti, aggiungendo che questi obiettivi sono stati tutti centrati a fine 2022, a dispetto dell’inizio della guerra in Ucraina e della situazione economica difficile (inflazione, crisi, aumenti die tassi, fallimenti bancari ecc.) ed allo stesso modo sono stati centrati anche i target per il 2023.Plenitude ha 3 GW di capacità rinnovabile in esercizio e 2 GW in costruzione – ha ricordato l’Ad – e gestisce 10 milioni di clienti retail, di cui 8 milioni in Italia ed il resto in Europa, oltre a 20 mila punti di ricarica in Italia e in altri nove Paesi della UE. “Vogliamo ancora estrarre l’extra valore derivante dall’aggregazione dei nostri business e trarne vantaggio per crescere”, ha affermato il manager, ricordando i target per quest’anno che vedono 1 miliardo di euro di Ebitda, il raggiungimento di 24mila punti di ricarica per fine anno e mantenere una base clienti di circa 10-10,5 milioni.”La società è costruita per crescere, grazie alle sinergie sviluppate al suo interno. – ha detto Goberti – Circa il 60% della cassa viene generata dal cash flow che abbiamo generato internamente ed il restante 40% lo prendiamo a prestito facilmente sul mercato grazie anche al rating di investment grade assegnato da Standard and Poor’s. L’Ad di Plenitude ha spiegato che la società è attiva nell’offerta di una serie di servizi ai clienti e sfrutta le efficienze generate dall’integrazione di questi servizi. Il 20% dell’Ebitda deriva da servizi ad alto valore aggiunto. Un’altra leva della gestione sono la gestione dei dati e la digitalizzazione. Per fare un esempio, il manager ha ricordato che Eni vende ai suoi clienti l’energia ad un prezzo fisso per il 50% e questo perché Eni produce energia e può gestire il rischio di volatilità dei prezzi delle commodities. “Plenitude è in prima linea nell’attuazione della strategia di transizione dell’Eni transizione energetica, viogliamo essere i migliori alleati dei nostri clienti nella transizione perché ci imponiamo target ESG molto stringenti. Plenitude è divenuta una benefit company perchè ha a cuore il benessere di tutta la società e non solo dei suoi stakeholder e quindi non guarda solo al ritorno degli investimenti ma anche alla strategie ESG”, ha concluso Goberti. LEGGI TUTTO

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    Matador Resources, acquisizione da 1,91 miliardi di dollari nel bacino del Delaware

    (Teleborsa) – Matador Resources, società energetica statunitense, ha stipulato un accordo definitivo per acquisire una consociata di Ameredev, comprese alcune proprietà di produzione di petrolio e gas naturale e superfici non edificate situate nella contea di Lea, nel Nuovo Messico e nelle contee di Loving e Winkler, in Texas. L’acquisizione di Ameredev comprende anche una partecipazione di circa il 19% in Pinon Midstream, che possiede attività midstream nella contea meridionale di Lea, nel New Mexico. Il corrispettivo per l’acquisizione di Ameredev consisterà in un pagamento in contanti di 1,905 miliardi di dollari, soggetto ai consueti aggiustamenti di chiusura. Ameredev è una società in portafoglio di EnCap Investments.L’acquisizione di Ameredev è soggetta alle consuete condizioni di chiusura e si prevede che si concluderà alla fine del terzo trimestre del 2024.”Matador è molto entusiasta di lavorare nuovamente con EnCap su questa opportunità strategica – ha commentato Joseph Foran , CEO di Matador – Come per l’accordo di successo con Advance Energy che abbiamo completato nell’aprile del 2023, consideriamo la transazione con Ameredev come un’altra opportunità unica per lavorare con EnCap e un’altra opportunità di creazione di valore per Matador e i suoi azionisti”. LEGGI TUTTO

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    Eni incassa 393 milioni di euro da cessione del 10% di Saipem

    (Teleborsa) – Eni ha completato con successo il collocamento di una quota del 10% del capitale sociale di Saipem a 1,970 euro per azione, per un controvalore totale pari a circa 393 milioni di euro. Lo sconto rispetto alla chiusura di ieri, a quota 2,065 euro, è pari al 4,6%.A seguito del collocamento, avvenuto attraverso un processo di accelerated bookbuilding (ABB) annunciato ieri sera e rivolto a investitori istituzionali, Eni detiene 422.920.192 azioni di Saipem, che rappresentano circa il 21,19% del capitale sociale, di cui 249.504.583 azioni (circa il 12,50% del capitale sociale) apportate al patto parasociale con CDP Equity.Nell’ambito dell’operazione, Eni si è impegnata con i Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni di Saipem per un periodo di 180 giorni senza il consenso degli stessi e salvo esenzioni, come da prassi di mercato. LEGGI TUTTO

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    Saras, Appello conferma insussistenza del fatto per manager coinvolti in acquisto di grezzo da Iraq

    (Teleborsa) – In relazione al procedimento giudiziario relativo al reato di cui all’art. 648-ter c.p. riferito all’acquisto di grezzo di provenienza dalla Regione Autonoma del Kurdistan nel periodo 2015-2016, Saras ha comunicato che nell’odierna udienza la Corte d’Appello di Cagliari ha confermato la sentenza del Giudice dell’Udienza Preliminare che ha dichiarato il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste, nei confronti dei manager della Società Franco Balsamo, Marco Schiavetti e Luca Cozzolino, e dell’ex amministratore delegato Dario Scaffardi.Lo si legge in una nota della società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica. LEGGI TUTTO

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    Saipem, Eni avvia cessione del 10% del capitale tramite ABB

    (Teleborsa) – Eni ha comunicato l’avvio la cessione, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding (ABB), di 199.556.000 azioni ordinarie Saipem pari a circa il 10% del capitale sociale. Le azioni oggetto del collocamento non rientrano tra quelle vincolate nel patto parasociale in essere tra Eni e CDP Equity, che non sarà soggetto a modifiche e permane anche il controllo congiunto su Saipem in forza del medesimo, si legge in una nota. Eni, infatti, ad oggi è titolare di circa il 31,19% delle azioni ordinarie di Saipem, di cui circa il 18,69% liberamente trasferibili e non sindacate.Il collocamento sarà destinato a investitori istituzionali, e sarà eseguita da un consorzio di banche costituito da Citigroup, Goldman Sachs, Intesa Sanpaolo, Natixis e UniCredit in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners.Nell’ambito dell’operazione, Eni si è impegnata con i Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni di Saipem per un periodo di 180 giorni senza il consenso degli stessi e salvo esenzioni, come da prassi di mercato.Secondo dati CONSOB al 10 giugno 2024, CDP Equity ha il 12,821% e il fondo statunitense Dodge & Cox ha il 5,690%. LEGGI TUTTO

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    DEA avvia roadshow per quotazione a Piazza Affari

    (Teleborsa) – DEA, società attiva nella distribuzione di energia elettrica e gestione della pubblica illuminazione in Abruzzo, Marche e Liguria, ha avviato il roadshow di incontri con investitori istituzionali, family office e investitori professionali italiani ed esteri per la quotazione su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita.La società è nata nel 2015 in forma di S.r.l. a seguito del conferimento del ramo d’azienda della multiutility Astea, comprensivo delle attività di distribuzione e misura dell’energia elettrica, entrambe oggetto di concessione rilasciata dal Ministero Industria Commercio e Artigianato in data 2 maggio 2001 e con scadenza il 31 dicembre 2030, e il servizio di illuminazione pubblica. Dal 2016 la società si è trasformata in S.p.A. in occasione del conferimento delle attività di distribuzione elettrica in capo ad ASP Polverigi, che è entrata nella compagine societaria. Nel 2023 DEA si è aggiudicata la procedura a evidenza pubblica per la cessione delle reti di distribuzione e misura dell’energia elettrica nel Comune di Magliano di Tenna (FM); inoltre, a seguito delle sottoscrizioni di aumento di capitale mediante conferimento in natura dei rami di distribuzione e misura dell’energia elettrica, sono entrate nel gruppo anche Odoardo Zecca, Energie Offida, Comune di Offida e Amaie.Oggi la società gestisce attualmente oltre 2.800 chilometri di rete di distribuzione elettrica, nonché più di 84.000 Points of Delivery (PoD). Nel corso del 2023, DEA ha conseguito ricavi totali pro forma superiori a 29 milioni di euro (+112% rispetto al 2022), con un EBITDA pari a 10,2 milioni di euro (+136% rispetto al 2022) e un EBITDA margin pari a circa il 35%.DEA ha scelto la strada dell’IPO per proseguire la strategia di crescita ed entrare a far parte dell’élite dei primi dieci operatori infrastrutturali attivi nella distribuzione di energia elettrica. La società detiene l’opzione di acquistare ulteriori 24.000 PoD circa da E-Distribuzione (Gruppo ENEL) nel territorio di Sanremo. Tale acquisto comporterà il superamento della soglia di 100.000 PoD e, secondo quanto previsto dal Decreto Bersani, permetterà a DEA di partecipare alle gare per la concessione della distribuzione elettrica nel 2030.”DEA è nata nel 2015 e già nel 2016 completava la prima acquisizione – ha commentato il Direttore Generale Massimiliano Riderelli Belli – Oggi possiamo dire che la strategia di M&A che abbiamo attuato ha dato i propri frutti e i risultati ottenuti nell’esercizio 2023 confermano la nostra visione. Attualmente la transizione energetica rappresenta una grande opportunità e un fattore di riorganizzazione del settore; pertanto, puntiamo a ritagliarci un ruolo da protagonisti su tutto il territorio nazionale. Aprire il nostro capitale al mercato attraverso l’ammissione su Euronext Growth Milan ci consentirà di proseguire su questa linea, potenziando la nostra capacità finanziaria con l’obiettivo di proseguire e accelerare il nostro ruolo attivo nel consolidamento del settore della distribuzione energetica”. LEGGI TUTTO