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    Caro-energia, Confartigianato: “Le piccole imprese pagano per i grandi: 1,9 mld per agevolazioni in bollette energivori”

    (Teleborsa) – Il caro-energia continua a pesare in modo sproporzionato sulle piccole imprese italiane. A denunciarlo è Confartigianato, che evidenzia come il sistema di formazione dei prezzi e la struttura degli oneri di sistema stiano generando gravi squilibri competitivi nel tessuto produttivo nazionale.In Italia, l’80% delle imprese manifatturiere ha meno di nove dipendenti. Sono proprio queste le aziende che pagano di più l’energia elettrica: 184 euro per megawattora, contro una media generale di 137 euro. Inoltre, devono sostenere oneri di sistema che servono per finanziare le agevolazioni nelle bollette delle grandi aziende energivore. Così, ad esempio, una piccola impresa tessile paga 40-50 euro/MWh di oneri in bolletta, mentre una grande impresa dello stesso settore ne paga appena 3-5. Nel solo 2024, questo meccanismo ha spostato 1,9 miliardi di euro da chi consuma meno a chi consuma di più.Inoltre, i piccoli imprenditori finanziano, attraverso la bolletta, il 40% degli investimenti in energie rinnovabili. Ma, nonostante oltre 140 miliardi di euro destinati, in tredici anni, alle rinnovabili, con una copertura del 41% della produzione nazionale, i prezzi in Italia restano ben maggiori rispetto al resto d’Europa.”Se vogliamo mantenere competitivo il nostro sistema produttivo – sostiene il presidente di Confartigianato Marco Granelli – è necessario ristabilire equilibrio ed equità nel costo dell’energia pagato dalle imprese. Oggi, grazie al Sistema Informativo Integrato, possiamo distinguere le tipologie di aziende e intervenire in modo mirato”.Confartigianato propone un intervento strutturale per eliminare le discriminazioni tra categorie imprenditoriali, come il trasferimento dei costi per le agevolazioni agli energivori dalle bollette aziendali ai proventi derivanti dalle aste di CO2. Tale misura, adottata nel 2022, aveva permesso di ridurre significativamente il peso degli oneri per le imprese. Secondo Confartigianato, per rendere strutturale la diminuzione del peso della bolletta sulle imprese artigiane e manifatturiere in bassa e media tensione con consumi inferiori a un milione di kWh l’anno, abbassando gli oneri da 53-44 euro/MWh a 30 euro/MWh, servirebbero circa 1,7 miliardi di euro. Risorse che potrebbero essere rese disponibili, poiché soltanto nel primo trimestre 2025, il GSE ha trasferito 600 milioni di euro di proventi dalle aste di CO2.Confartigianato chiede anche di sostenere l’attività di ARERA per vigilare sui mercati all’ingrosso, dove si sono registrati possibili rincari medi di 9 euro/MWh nel 2023 e di 8 euro/MWh nel 2024, dovuti a comportamenti di trattenimento di capacità da parte di alcuni operatori.”Servono regole chiare, uguali per tutti e rispettate da tutti — aggiunge Granelli — Solo un’Autorità indipendente e forte può garantire equilibrio e tutelare imprese e consumatori. Le piccole imprese non possono essere considerate una sorta di bancomat e la bolletta non può diventare una cartella esattoriale dove si riversano costi impropri come quelli delle concessioni per la distribuzione elettrica. Chi dice di voler sostenere i piccoli imprenditori lo dimostri con i fatti, opponendosi a chi li considera una base imponibile su cui spalmare costi e non una risorsa essenziale per il Paese”. LEGGI TUTTO

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    Sempra Energy, ricavi e utile rettificato in crescita nel 3Q25, aggiornato outlook EPS ordinario FY25

    (Teleborsa) – Sempra Energy ha chiuso il terzo trimestre 2025 con utile GAAP di 77 milioni di dollari, corrispondente a 0,12 dollari per azione diluita, in netto calo rispetto ai 638 milioni di dollari, pari a 1,00 dollari per azione diluita, del pari periodo del 2204. Su base rettificata, l’utile del terzo trimestre 2025 è stato di 728 milioni di dollari, pari a 1,11 dollari per azione diluita, in aumento rispetto ai 566 milioni, pari a 0,89 dollari per azione diluita, registrati nel 2024. L’utile per azione rettificato ha superato il consensus degli analisti che si era fermato a 0,89 dollari per azione.Nel trimestre l’azienda di infrastrutture energetiche ha totalizzato ricavi per 3,15 miliardi di dollari, in crescita rispetto a 2,78 miliardi del corrispondente periodo 2024. Il dato ha battuto anche le stime degli analisti ferme a 2,99 miliardi.Nei primi nove mesi del 2025 l’utile si è attestato a 1,444 miliardi di dollari, ovvero 2,21 dollari per azione diluita, in netto calo rispetto a 2,152 miliardi, ovvero 3,38 dollari per azione diluita, nei primi nove mesi del 2024. Gli utili rettificati per i primi nove mesi del 2025 sono stati pari a 2,253 miliardi, ovvero 3,45 dollari per azione diluita, in crescita rispetto agli 1,987 miliardi, ovvero 3,12 dollari per azione diluita, del pari periodo dell’anno precedente.Durante il trimestre, Sempra ha annunciato un’operazione strategica per la vendita del 45% in Sempra Infrastructure Partners (SI Partners) alle affiliate di KKR. La vendita supporta direttamente le cinque iniziative di creazione di valore di Sempra, progettate per semplificare il modello di business di Sempra, finanziare in modo efficiente una campagna di raccolta capitali record e migliorare la solidità finanziaria. La transazione dovrebbe concludersi tra il secondo e terzo trimestre del 2026, subordinatamente alle necessarie approvazioni normative e di altro tipo e alle altre condizioni di chiusura. Per quanto riguarda la prevista vendita di Ecogas México, S. de R.L. de C.V., la società ha segnalato che il processo di vendita continua a progredire con un forte interesse da parte di acquirenti strategici e finanziari.Sempra, infine, ha aggiornato la previsione di utile per azione ordinaria (EPS) GAAP per l’intero 2025, compresa tra 3,05 e 3,45 dollari, che riflette i risultati effettivi fino al terzo trimestre, mentre ha confermato la previsione di utile per azione rettificato per l’intero 2025, compresa tra 4,30 e 4,70, e ha confermato la previsione di utile per azione per il 2026, compresa tra 4,80 e 5,30 dollari. La società ha confermato inoltre la previsione di un tasso di crescita annuo composto (Cagr) dell’EPS a lungo termine, pari o superiore al 7%-9%, per il periodo 2025-2029. LEGGI TUTTO

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    MAIRE e NEXTCHEM firmano MoU con EDF e NUWARD per sviluppo di reattore SMR

    (Teleborsa) – MAIRE, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella trasformazione delle risorse naturali, e la propria controllata NEXTCHEM hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con EDF e NUWARD per esplorare congiuntamente le opportunità di cooperazione ai fini dello sviluppo e dell’implementazione del Programma di NUWARD per gli Small Modular Reactor (SMR). La firma è arrivata nell’ambito del World Nuclear Exhibition a Parigi, il principale evento mondiale per il settore dell’energia nucleare civile. Questa iniziativa è in linea con l’obiettivo strategico del gruppo MAIRE e di NEXTCHEM di collaborare con fornitori di tecnologie nucleari che sviluppano reattori nucleari modulari ed avanzati (SMR/AMR) con lo scopo di energia accessibile, affidabile e sostenibile.In linea con questa visione, NEXTCHEM ha recentemente lanciato NEXT-N, una joint venture dedicata allo sviluppo di nuova proprietà intellettuale (IP) per la conventional island e alla fornitura di servizi tecnici altamente qualificati per gli impianti nucleari di nuova generazione. L’iniziativa valorizza le capacità del gruppo MAIRE, incluse quelle della controllata TECNIMONT.”Siamo orgogliosi di collaborare con player di riferimento per supportare la produzione di elettroni da fonte nucleare tramite tecnologie SMR, al fine di sviluppare energia efficiente per i bisogni dei processi industriali e delle infrastrutture digitali, in linea con la nostra visione dell’E-Factory – ha detto Fabio Fritelli, Managing Director di NEXTCHEM – Il nostro obiettivo è anche di sostenere una filiera europea altamente qualificata, essenziale per industrializzare concretamente il nuovo paradigma della transizione energetica”. LEGGI TUTTO

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    Plures (ex Alia), S&P assegna rating “BBB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha assegnato all’utility italiana Alia Servizi Ambientali il rating “BBB”. Con il suo nuovo piano strategico 2025-2029, Alia (il cui nome diventerà Plures a gennaio 2026) prevede di destinare oltre il 50% dei suoi 2,5 miliardi di euro di capex alle attività regolamentate di acqua, rifiuti e gas e circa il 40% alle attività non regolamentate di rifiuti ed energia; S&P prevede che l’EBITDA rettificato supererà i 600 milioni di euro entro il 2029, dopo una stima di 430 milioni di euro nel 2025.Una media di investimenti di oltre 500 milioni di euro all’anno per i prossimi cinque anni si tradurrà in un aumento del debito rettificato a oltre 1,8 miliardi di euro nel 2029, rispetto a una stima di 1 miliardo di euro nel 2025, indebolendo significativamente il rapporto tra FFO rettificato e debito a circa il 25% in tale periodo, rispetto al 33% previsto per il 2025.L’agenzia di rating evidenzia che il gruppo ha una struttura relativamente complessa, con due controllate interamente consolidate ma non interamente possedute, Estra e Publiacqua, che generano la maggior parte dei flussi di cassa, con conseguenti perdite di cassa significative e un divario significativo di 7 punti percentuali tra i dati consolidati e quelli pro-rata del rapporto tra FFO e debito.L’outlook stabile riflette l’aspettativa che Alia pubblicherà parametri in linea con le soglie di rating, con un rapporto FFO sul debito che rimarrà superiore al 25% (18% su base proporzionale) fino al 2029, supportato da una politica finanziaria che mira a mantenere una leva finanziaria commisurata all’attuale rating. LEGGI TUTTO

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    Arera, a ottobre il prezzo di riferimento del gas per i vulnerabili scende dell’1,2%

    (Teleborsa) – Per il mese di ottobre 2025, che ha visto le quotazioni all’ingrosso in calo rispetto a quelle registrate a settembre, il prezzo della sola materia prima gas per i clienti nel servizio di tutela della vulnerabilità è pari a 33,05 euro/MWh. Lo ha comunicato l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), diffondendo il valore della materia prima del Servizio di tutela della vulnerabilità gas.La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti nel servizio di tutela della vulnerabilità, viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.Sempre per il mese di ottobre 2025, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo è pari a 105,25 centesimi di euro per metro cubo (-1,2% su settembre).In particolare, la spesa per la materia gas naturale è di 38,04 centesimi di euro (pari al 36,14% del totale della bolletta) per l’approvvigionamento del gas naturale e per le attività connesse e 6,02 centesimi di euro (5,72% del totale della bolletta) per la vendita al dettaglio; la spesa per il trasporto e la gestione del contatore è di 24,81 centesimi di euro (23,58% del totale della bolletta) per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della distribuzione, qualità; la spesa per oneri di sistema è di 4,98 centesimi di euro (4,73% del totale della bolletta); le imposte sono 31,40 centesimi di euro (29,83% del totale della bolletta). LEGGI TUTTO

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    Eni e YPF, accordo con XRG (ADNOC) per partecipazione al progetto Argentina LNG

    (Teleborsa) – Eni e YPF, la principale società energetica argentina, hanno sottoscritto oggi con XRG, società parte del gruppo ADNOC, un accordo non vincolante relativo alla possibile partecipazione della società emiratina alla fase da 12 MTPA di gas naturale liquefatto (LNG) del progetto integrato upstream-midstream Argentina LNG (ARGLNG).ARGLNG è un progetto di sviluppo gas integrato, upstream e midstream, su larga scala, progettato per sviluppare le risorse del giacimento onshore di “Vaca Muerta” e servire i mercati internazionali, esportando in varie fasi indipendenti fino a 30 milioni di tonnellate anno di LNG entro il 2030.Il progetto, così come definito nella Final Technical Project Description firmata il 10 ottobre scorso da Eni e YPF, prevede la produzione, il trattamento, il trasporto e la liquefazione del gas destinato all’export attraverso due unità galleggianti per la liquefazione di gas (FLNG) da 6 MTPA (Milioni di Tonnellate Per Anno, pari a circa 9 miliardi di metri cubi di gas per anno) ciascuna, oltre alla valorizzazione e all’esportazione dei liquidi associati. L’accordo definisce il quadro di cooperazione tra le parti, con l’obiettivo di arrivare alla firma di un Joint Development Agreement (JDA) per lo sviluppo congiunto di ARGLNG. LEGGI TUTTO

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    Saipem: Barclays ha quota potenziale del 6,24%, JPMorgan del 5,84%

    (Teleborsa) – Barclays ha una partecipazione potenziale del 6,244% in Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 24 ottobre 2025. In particolare, l’1,145% sono diritti di voto riferibili ad azioni, il 4,599% sono “Right to recall” senza data di scadenza; Obbligazioni convertibili con scadenza l’11 settembre 2029, lo 0,500% sono “Portfolio Swap” con data di scadenza compresa tra il 29/12/2025 ed il 31/05/2027; Equity Swaps con data di scadenza compresa tra il 15/10/2027 ed il 20/10/2027.Inoltre, JP Morgan Chase ha una partecipazione potenziale del 5,840% sempre in Saipem, datata 29 ottobre 2025. In particolare, il 2,207% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,460% sono obbligazioni convertibili con scadenza 11 settembre 2029, il 3,173% contratti di “equity swaps” con scadenza compresa tra l’ 11 febbraio 2026 ed il 29 luglio 2030. LEGGI TUTTO

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    Energy Release, Pichetto: “Entro novembre regole operative”

    (Teleborsa) – A seguito della registrazione alla Corte dei Conti, è stato pubblicato sul sito del MASE il Decreto relativo al meccanismo Energy Release, aggiornato in esito alle interlocuzioni con la Commissione Europea.”Con la pubblicazione del decreto si completa un passaggio fondamentale per rendere operativo l’Energy Release 2.0, uno strumento che coniuga la promozione delle rinnovabili con il sostegno concreto alle imprese più esposte ai costi energetici – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto Fratin – Entro l’anno garantiremo alle aziende energivore l’accesso anticipato a energia rinnovabile a prezzo calmierato, mentre nei primi mesi del 2026 avvieremo la procedura per i nuovi impianti destinati alla restituzione dell’energia: un meccanismo innovativo che rafforza la sicurezza energetica nazionale, accelera gli investimenti nelle fonti pulite e contribuisce alla competitività del nostro sistema industriale”.Entro la metà di novembre il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica approverà le regole operative aggiornate del GSE, insieme agli schemi contrattuali che disciplineranno l’anticipazione e la successiva restituzione dell’energia rinnovabile a 65 euro/MWh.L’obiettivo – fa sapere il Mase in una nota – è dunque garantire entro la fine dell’anno la sottoscrizione dei contratti per l’anticipazione del beneficio alle imprese energivore, sostenendo così la competitività del sistema produttivo nazionale.Nei primi mesi del 2026 sarà avviata la procedura competitiva per l’assegnazione degli obblighi di realizzazione di nuovi impianti rinnovabili destinati alla restituzione dell’energia anticipata, che dovranno essere completati entro 40 mesi dalla sottoscrizione dei contratti. LEGGI TUTTO