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    Saudi Aramco, primo trimestre in calo ma mantiene dividendo generoso

    (Teleborsa) – Saudi Aramco, la compagnia nazionale saudita di idrocarburi, ha chiuso il primo trimestre del 2024 con un utile netto pari a 27,3 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 31,9 miliardi di dollari del primo trimestre 2023. Il free cash flow è stato pari a 22,8 miliardi di dollari (1° trimestre 2023: 30,9 miliardi di dollari)Il dividendo base del primo trimestre 2024 è di 20,3 miliardi di dollari e la quarta distribuzione di dividendi legata alla performance da pagare nel secondo trimestre di 10,8 miliardi di dollari.La società prevede che nel 2024 verranno dichiarati dividendi totali pari a 124,3 miliardi di dollari, compreso il dividendo base di 81,2 miliardi di dollari e il dividendo legato alla performance di 43,1 miliardi di dollari.”Continuiamo inoltre ad attuare la nostra strategia a lungo termine e nel primo trimestre abbiamo compiuto progressi significativi nell’espansione del nostro business del gas e nella crescita della nostra catena del valore downstream integrata a livello globale, pur mantenendo la nostra attenzione sulla costante fornitura di valore per i nostri azionisti”, ha commentato il presidente e CEO Amin H. Nasser.”Guardando al futuro, mi aspetto che il nostro portafoglio continui ad evolversi mentre miriamo a contribuire a una transizione energetica che offra soluzioni alle sfide climatiche, ma allo stesso tempo riconosca la necessità di forniture energetiche convenienti, affidabili e flessibili”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza l’acquisizione di Oona Energy da parte di Stonepeak e Orsted

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo congiunto della statunitense Oona Energy da parte della statunitense Stonepeak e della danese Orsted. L’operazione riguarda principalmente il settore delle energie rinnovabili, in particolare i parchi eolici onshore.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi di concorrenza, dato l’impatto limitato sullo Spazio economico europeo. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 70,30 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 70,30 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Allete acquisita da CPP Investments e GPI per 6,2 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – L’utility statunitense Allete e una partnership formata da Canada Pension Plan Investment Board (CPP Investments) e Global Infrastructure Partners (GIP) hanno stipulato un accordo definitivo in base al quale la partnership acquisirà Allete per 67 dollari per azione in contanti, ovvero 6,2 miliardi di dollari inclusa l’assunzione del debito.Ciò rappresenta un premio di circa il 19,1% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni di Allete il 4 dicembre 2023, la data precedente a un articolo sui media che riportava che Allete stava esplorando una vendita.”La nostra strategia Sustainability-in-Action richiederà un’esecuzione mirata e un capitale significativo. Il passaggio a una società privata con questi partner forti non solo limiterà la nostra esposizione ai mercati finanziari volatili, ma garantirà anche ad Allete l’accesso al significativo capitale necessario per i nostri investimenti pianificati ora e a lungo termine”, ha affermato la CEO Bethany Owen.L’accordo prevede impegni rispetto alla retention della forza lavoro, nonché al mantenimento dei livelli di retribuzione e dei programmi di benefit. Allete rimarrà gestita localmente con sede a Duluth, Minnesota. Bethany Owen continuerà a ricoprire il ruolo di CEO e l’attuale management team continuerà a guidare Allete. LEGGI TUTTO

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    Gazprom, perdita di oltre 6 miliardi di euro nel 2023. Primo rosso in oltre vent’anni

    (Teleborsa) – Gazprom, colosso russo a controllo statale attivo nel settore dell’oil&gas, ha chiuso il 2023 con una perdita pari a circa 629 miliardi di rubli (6,8 miliardi di dollari o 6,4 miliardi di euro), contro un utile netto di 1.226 trilioni di rubli (15,29 miliardi di dollari) dell’anno precedente. Lo si legge sull’agenzia statale TASS, che cita i dati di bilancio pubblicati nel pomeriggio secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS). Si tratta della prima perdita in 24 anni, secondo i calcoli di Bloomberg.I ricavi sono scesi a 8.541 trilioni di rubli (93 miliardi di dollari) da 11.673 trilioni di rubli (145,61 miliardi di dollari) nel 2022. L’EBITDA è stato pari a 1.765 trilioni di rubli (19 miliardi di dollari) nel 2023 contro 3.634 trilioni di rubli (44,9 miliardi di dollari) dell’anno precedente. Il rapporto debito netto/EBITDA è salito a 2,96 da 1,07 di fine 2022. L’anno scorso le spese in conto capitale hanno raggiunto i 3.119 trilioni di rubli (34 miliardi di dollari).I ricavi delle vendite di gas sono scesi a 3.125 trilioni di rubli (34 miliardi di dollari) nel 2023 (diminuzione di due volte in termini annuali). Nel frattempo, i ricavi derivanti dalle vendite di petrolio, gas condensato e prodotti per la lavorazione di petrolio e gas sono cresciuti del 4,3% a 4.112 trilioni di rubli (45 miliardi di dollari).Il gruppo prevede di stanziare 2.573 trilioni di rubli (28,11 miliardi di dollari) per investimenti nel 2024 contro 3.056 trilioni di rubli (33,4 miliardi di dollari) nel 2023, il che significa una diminuzione del 16%.”Nel corso del 2023, i ricavi delle esportazioni hanno continuato a risentire in modo significativo delle sanzioni imposte a partire da febbraio 2022 dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e da una serie di altri paesi”, si legge nel bilancio. LEGGI TUTTO

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    Plenitude (Eni), l’utile sale a 220 milioni di euro nel 2023 grazie al settore retail

    (Teleborsa) – Plenitude (ex Eni gas e luce) ha chiuso il 2023 con un risultato operativo adjusted di 515 milioni di euro e un utile netto adjusted di 220 milioni di euro, entrambi in aumento di circa il 50% rispetto al 2022. I risultati ottenuti sono stati guidati dal buon andamento del settore retail e dall’aumento della capacità rinnovabile installata e relative produzioni, confermando il valore generato dal modello di business integrato della società, che nei prossimi anni vedrà un sempre maggior contributo anche dal settore della mobilità elettrica.All’incremento del risultato operativo si sono contrapposti maggiori oneri finanziari, per l’aumento sia dell’indebitamento che dei tassi, maggiori oneri netti su partecipazioni, connessi al peggioramento dei risultati conseguiti dalle partecipate valutate ad equity, e maggiori imposte sul reddito in conseguenza del miglior risultato.Guardando alle componente dell’EBITDA pro-forma, il settore Retail ha contribuito con 750 milioni di euro, in netto rialzo rispetto ai 486 milioni dell’esercizio precedente, le Rinnovabili hanno segnato 204 milioni di euro (da 211 milioni nel 2022), mentre l’E-mobility è rimasta negativa per 24 milioni di euro (voce invariata).”Nel 2023 Plenitude ha conseguito un’eccezionale crescita operativa e finanziaria, raggiungendo un EBITDA pro-forma di 0,9 miliardi, tre volte rispetto a quello del 2018 – ha commentato Stefano Goberti, Amministratore Delegato di Plenitude – Prevediamo di traguardare un EBITDA di 1 miliardo nel 2024 e di raddoppiarlo a 2 miliardi nel 2027″. “Inoltre, come Società Benefit, siamo da tempo impegnati nell’integrazione dei principi di sostenibilità all’interno del nostro modello di business, e confermiamo la volontà di avere un impatto positivo sull’intera catena del valore, sui territori e le comunità in cui operiamo – ha aggiunto l’AD – Lo facciamo con azioni concrete, che anche quest’anno abbiamo deciso di delineare nel nostro Report di Sostenibilità e Relazione di Impatto”.Il decremento dei prezzi ha comportato un parziale riassorbimento del capitale circolante, incrementatosi in misura rilevante nella fase di rialzo dei prezzi del 2022, e di ciò ha beneficiato il flusso di cassa netto da attività operativa, positivo per 1.040 milioni (negativo per 373 milioni nel 2022). Gli esborsi per gli investimenti tecnici (630 milioni, al netto di 7 milioni di dismissioni di asset materiali), le acquisizioni di partecipazioni e imprese consolidate (458 milioni) e la variazione dei debiti netti per investimenti (negativa per 274 milioni) hanno determinato un Free cash flow negativo di 322 milioni, cui si è sommato l’esborso per l’acquisizione dell’interessenza di terzi di Evolvere (60 milioni) e l’indebitamento delle società acquisite e altre variazioni (26 milioni). Tali variazioni hanno condotto ad un incremento del debito finanziario netto di 408 milioni (contro 2.241 milioni nel 2022).Plenitude, Società Benefit controllata da Eni, è attiva in oltre 15 Paesi nel mondo con un modello di business che integra la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con oltre 3 GW di capacità installata, la vendita di energia e soluzioni energetiche a 10 milioni di clienti europei e una rete capillare di 20.000 punti di ricarica per veicoli elettrici. Entro il 2027, l’azienda punta a raggiungere 11,5 milioni di clienti, oltre 8 GW di capacità rinnovabile e 40.000 punti di ricarica installati. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 68,1 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 68,1 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    ConocoPhillips, utili calano più delle attese nel primo trimestre

    (Teleborsa) – ConocoPhillips, una delle maggiori compagnie petrolifere del mondo, ha riportato utili del primo trimestre 2024 di 2,6 miliardi di dollari, o 2,15 dollari per azione, rispetto agli utili del primo trimestre 2023 di 2,9 miliardi di dollari, o 2,38 dollari per azione. Escludendo le voci straordinarie, gli utili rettificati sono stati di 2,4 miliardi di dollari, o 2,03 dollari per azione (mancando la stima media degli analisti di 2,04 dollari per azione, secondo i dati LSEG), rispetto 2,9 miliardi di dollari, o 2,38 dollari per azione, un anno fa.”Abbiamo iniziato l’anno in modo positivo, grazie a un altro trimestre di focalizzazione sull’esecuzione del nostro piano strategico – ha affermato Ryan Lance, presidente e amministratore delegato – Rimaniamo costruttivi sul contesto macroeconomico e ci impegniamo a fornire rendimenti competitivi per gli azionisti, inclusi almeno 9 miliardi di dollari di ritorno di capitale pianificato per il 2024″.La produzione aziendale totale è stata di 1.902 mila barili di petrolio equivalente al giorno (MBOED) nel primo trimestre. La liquidità generata dalle attività operative è stata di 5 miliardi di dollari e la liquidità derivante dalle operazioni (CFO) di 5,1 miliardi di dollari.ConocoPhillips prevede che la produzione del secondo trimestre del 2024 sarà compresa tra 1,91 e 1,95 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno. Tutte le guidance per l’intero anno rimangono invariate. LEGGI TUTTO