More stories

  • in

    Enel, Barclays conferma Overweight prima dei conti: solidità continua nel Q3

    (Teleborsa) – Barclays ha confermato la raccomandazione “Overweight” e il target price di 8,30 euro per azione sul titolo Enel, che pubblicherà i risultati dei 9 mesi 2024 il 6 novembre, dopo la chiusura del mercato.Gli analisti prevedono “un altro trimestre forte” per Enel, con una crescita del 39% anno su anno negli utili netti dei 9 mesi 2024, comprese le plusvalenze. Inoltre, previste ancora forti attività di vendita al dettaglio e attività rinnovabili ancora più forti, in assenza di clawback. Barclays prevede un solido rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA pari a 2,5x alla fine dei 9 mesi del 2024.”Enel rimane uno dei titoli più economici tra i nostri nomi integrati europei: a un P/E inferiore a 10,5x 2025, Enel viene scambiata con uno sconto del 15% rispetto al multiplo medio per le utility integrate europee che copriamo – si legge nella ricerca – Inoltre, stimiamo che il titolo stia scontando quattro anni di pipeline di energie rinnovabili, rispetto a una media di sette anni per i player puramente rinnovabili”. LEGGI TUTTO

  • in

    Eni, Gattei: potremmo vendere ulteriore quota di Enilive, più verso il 5% e non 10%

    (Teleborsa) – A luglio Eni aveva firmato un accordo di esclusiva con KKR per la cessione di una quota di partecipazione in Enilive tra il 20% e il 25%, che poi ieri si è dimostrata essere del 25%. In quell’occasione, Eni aveva detto che il forte interesse manifestato da primari investitori finanziari istituzionali poteva portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive.”Avendo piazzato il 25%, vogliamo vedere se alla fine c’è l’opportunità di portare a bordo un altro partner magari con il 5% e non con un ulteriore 10%”, ha detto Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni, durante la conference call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi del 2024.Gattei ha sottolineato la capacità di Eni di “procedere in maniera efficace sul piano di disposal” e di “stare lavorando su alcune aggiunte” per quanto riguarda le quote in alcune controllate, “e potenzialmente in Novamont, ma questo richiede più tempo”.Per quanto riguarda il percorso verso la quotazione in Borsa di Plenitude ed Enilive, il manager ha detto che le “IPO dipendono dalle condizioni del mercato e quest’anno, anche dopo il 2022 e il 2023, è stata un anno con poche IPO”. “Noi vogliamo avere un bilanciamento tra l’IPO nel medio termine e una valorizzazione nel breve termine”, ma “non pensiamo che il percorso verso un’IPO sia un sell-down continuo della nostra quota, perché vogliamo mantenere il controllo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Eni, Gattei: modello di remunerazione è attrattivo, difficile essere più precisi

    (Teleborsa) – “Il buyback è uno strumento flessibile e non c’è una strada tracciata. Noi dichiariamo una certa percentuale di distribuzione o un range rispetto al CFFO, chiaramente diviso tra dividendi e buyback. Poi il buyback può essere alzato con miglioramento della nostra performance o dello scenario”. Lo ha affermato Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni, durante la conference call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi del 2024.”E c’è la possibilità, come fatto quest’anno, di cambiare questa percentuale per un miglioramento – ha spiegato – Quando annunciamo la distribution policy c’è quindi un floor, con la decisione che è protetta in ogni scenario. Credo che sia un modello attrattivo e non possiamo essere più precisi perché la volatilità del mercato energetico è alta”.Considerando che il piano di dismissione sta procedendo meglio delle nostre aspettative iniziali, Eni ha oggi confermato l’aumento del piano di buyback 2024, che ora è atteso pari a 2 miliardi di euro, +25% rispetto alla guidance precedente di 1,6 miliardi di euro e +80% rispetto al piano annuale originale. Questo incrementerà il ritorno totale di cassa agli azionisti a circa il 38% del CFFO.”Si tratta di una distribuzione altamente competitiva e attraente con uno yield dell’11,5%”, ha sottolineato il manager.In merito alla possibilità di rivedere la politica di remunerazione con il nuovo piano il prossimo anno, Gattei non ha voluto fornire indicazioni precise, ma ha detto che “l’idea generale è che vogliamo rinforzare la società con crescita e diversificazione, maturando nuove linee di business e portando alla profittabilità altre linee di business che ora sono in perdita. Tutto questo aiuterà ad aumentare la remunerazione”. LEGGI TUTTO

  • in

    Versalis (Eni), Alfani: improbabile saremo in breakeven sull’EBITDA nel 2025

    (Teleborsa) – “Abbiamo un outlook cupo sul mercato della chimica, quindi i miglioramenti in Versalis arriveranno dalle azioni che metteremo in campo, come la revisione del nostro portfolio”. Lo ha detto Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis (Eni), durante la call con la comunità finanziaria sui risultati per i primi nove mesi dell’anno.Nel terzo trimestre 2024, il business della Chimica gestito da Versalis ha riportato una perdita operativa proforma adjusted pari a 193 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto alla perdita del terzo trimestre 2023. Tale risultato riflette il calo della domanda in tutti i segmenti di business dovuto al rallentamento macroeconomico e ai maggiori costi di produzione in Europa che hanno ridotto la competitività delle produzioni di Versalis rispetto ai competitors americani ed asiatici in un contesto di eccesso di offerta. Nei nove mesi 2024, la perdita proforma adjusted di 583 milioni di euro, (perdita di 377 milioni di euro nei nove mesi 2023).Eni ha quindi finalizzato un piano di trasformazione, decarbonizzazione e rilancio del business della chimica, che prevede investimenti di circa 2 miliardi di euro e la riduzione di circa 1 mln tonnellate delle emissioni CO2, pari a circa il 40% del totale Versalis. Gli investimenti riguarderanno lo sviluppo di nuove piattaforme di prodotto in attività downstream a elevato valore quali le rinnovabili, l’economia circolare e i mercati in crescita dei prodotti specializzati, dove Versalis ha acquisito un eccellente posizionamento competitivo, riducendo al contempo l’esposizione alla chimica di base. Il piano di trasformazione comprende anche lo sviluppo di attività nella bioraffinazione e nell’accumulo di energia presso gli esistenti siti industriali. Il piano si propone di recuperare la profittabilità con ricadute positive sui livelli occupazionali. Su quanto il piano di rilancio possa andare veloce, l’AD si mostra cauto: “Sarà graduale e dipenderà dalla velocità delle azioni di ristrutturazioni. Un miglioramento dello scenario potrebbe essere un booster, ma vogliamo essere cauti”, con “miglioramenti nel giro di 4-5 anni”. In merito alle interlocuzioni con i sindacati, Alfani ha detto che “capiscono che la società non può continuare a bruciare cassa e qualcosa va fatto”.Quando gli sono state chieste delle stime più specifiche per l’anno prossimo, Alfani ha detto che “dal punto di vista dell’EBITDA nel 2025, è improbabile che possiamo essere in breakeven nel 2025 in questo scenario, ma vogliamo avere una performance migliore del 2024”. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, stoccaggi di gas crescono oltre attese

    (Teleborsa) – Crescono oltre le previsioni gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 18 ottobre 2024 sono risultati in crescita di 80 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+61 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 76 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.785 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 2,9% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.679) e in crescita del 4,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.618 BCF. LEGGI TUTTO

  • in

    Italgas rinnova Programma EMTN e alza importo massimo a 10 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Italgas, società quotata su Euronext Milan e specializzata nell’attività di distribuzione del gas, ha deliberato il rinnovo del Programma EMTN (Euro Medium Term Notes) per un importo massimo nominale di 10 miliardi di euro.Ad oggi, nell’ambito del precedente Programma EMTN, che aveva un importo massimo nominale di 6,5 miliardi di euro, sono in circolazione prestiti obbligazionari per nominali 5,6 miliardi di euro.Il Consiglio ha inoltre autorizzato l’emissione, da eseguirsi entro il termine di un anno dalla data di rinnovo del Programma, di uno o più prestiti obbligazionari, da collocare esclusivamente presso investitori istituzionali. L’ammontare complessivo di titoli obbligazionari in circolazione non potrà eccedere il suddetto importo massimo e i titoli di nuova emissione potranno essere quotati presso mercati regolamentati. LEGGI TUTTO

  • in

    Eni, definito piano per rilancio Versalis: previsti 2 miliardi di investimenti

    (Teleborsa) – Eni ha messo a punto il piano di trasformazione e rilancio, anche in ottica di decarbonizzazione, del business della chimica. Il business della Chimica di Eni, gestito da Versalis, aveva riportato una perdita operativa proforma adjusted pari a 222 milioni di euro nel secondo trimestre 2024, in aumento rispetto alla perdita del secondo trimestre 2023.Il piano di trasformazione, che implica circa 2 miliardi di euro di investimenti e un taglio in termini di emissioni di circa 1 milione di tonnellate di CO2, circa il 40% delle emissioni di Versalis in Italia, prevede nuovi impianti industriali coerenti con la transizione energetica e la decarbonizzazione dei vari siti industriali, nell’ambito della chimica sostenibile ma anche della bioraffinazione e dell’accumulo di energia. Per consentire di realizzare i nuovi impianti, cesseranno le attività degli impianti cracking a Brindisi e Priolo, e del polietilene a Ragusa. Al termine del processo la trasformazione porterà un impatto positivo dal punto di vista occupazionale, contrastando le inevitabili conseguenze negative che la crisi strutturale e consolidata del settore a livello europeo avrebbe in questo ambito. Il Piano, che sarà implementato entro il 2029, punta a investire nello sviluppo delle nuove piattaforme della chimica da rinnovabili, circolare e per prodotti specializzati, i cui mercati sono in crescita e nei quali Versalis ha acquisito una posizione di leadership. Eni punta a ridurre drasticamente l’esposizione di Versalis alla chimica di base, settore che versa in una crisi strutturale e ormai irreversibile a livello europeo, e che ha comportato perdite economiche che, in termini di cassa, hanno sfiorato i 7 miliardi di euro negli ultimi 15 anni, di cui 3 nell’ultimo quinquennio. “Eni possiede tutte le capacità per implementare questo piano ambizioso di trasformazione, come più volte dimostrato nel processo di trasformazione della raffinazione tradizionale in bio, e otterrà, a valle del Piano di trasformazione e rilancio, una chimica di Versalis focalizzata su un portafoglio downstream di elevato valore composto da compounding e polimeri specializzati, biochimica e prodotti da economia circolare: un portafoglio coerente con la strategia di Eni improntata alla tecnologia e focalizzata su business legati alla transizione energetica con vantaggi competitivi”, si legge in una nota.A questo si accompagnerà una nuova struttura societaria sviluppata secondo il modello satellitare: la Biochimica (inclusa Novamont), il Downstream (con le acquisizioni di Finproject e Tecnofilm), la Circolarità (attraverso lo sviluppo del riciclo chimico e meccanico), e la chimica di base (risultante dalle azioni di razionalizzazione e riposizionamento sui polimeri). Eni darà maggiori dettagli nel corso della presentazione dei risultati del III trimestre 2024, domani 25 ottobre. LEGGI TUTTO

  • in

    Eni, KKR rileva il 25% di Enilive. Corrispettivo di 2,94 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Eni, colosso energetico italiano, e KKR, big statunitense del private equity, hanno firmato il contratto per l’ingresso di KKR nel 25% del capitale sociale di Enilive. Il corrispettivo complessivo convenuto è pari a 2,938 miliardi di euro, da corrispondere attraverso: 1) la sottoscrizione di un aumento di capitale in Enilive riservato a KKR pari a 500 milioni di euro; 2) l’acquisto di azioni Enilive da Eni a fronte del pagamento di 2,438 miliardi di euro, corrispondente ad una valutazione post-money pari a 11,75 miliardi di euro in termini di Equity Value per il 100% del capitale sociale di Enilive.L’accordo prevede altresì che prima del completamento dell’operazione Eni effettuerà un aumento di capitale pari a 500 milioni di euro per azzerare la posizione finanziaria netta.Enilive è la società di Eni dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility, tra cui il car sharing Enjoy, e alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità, anche attraverso le oltre 5.000 Enilive Station in Europa.L’operazione unisce la capacità di Eni di sviluppare business energetici a elevata crescita con l’esperienza di KKR in qualità di investitore di lungo termine con un solido track record nei settori dell’energia e delle infrastrutture, contribuendo ulteriormente alla crescita di Enilive, si legge in una nota.Inoltre, l’investimento ottimizza la struttura del capitale di Eni, riducendone la posizione finanziaria netta e mantenendo in capo a Eni il consolidamento e il controllo di Enilive. L’operazione rappresenta uno sviluppo significativo del modello satellitare di Eni, che si pone l’obiettivo di creare le condizioni per una crescita indipendente dei business a elevato potenziale, garantendo l’accesso a nuovi bacini di capitale strategico e dando evidenza del loro effettivo valore di mercato. “Questo accordo rappresenta un nuovo e importante passo avanti nella nostra strategia di business legata alla transizione energetica – ha commentato l’AD Claudio Descalzi – Enilive, insieme a Plenitude, è fondamentale per il nostro impegno nel fornire soluzioni energetiche decarbonizzate e ridurre progressivamente le emissioni generate dall’uso finale dei nostri prodotti: entrambe le società hanno incontrato un grande interesse da parte di partner internazionali di primo piano e conseguito valutazioni di mercato importanti, e questo significa che c’è apprezzamento per come stiamo affrontando la transizione energetica”. “E crediamo che per affrontarla con successo questa sia la strada giusta: creare dei business low o zero carbon che rispondano a una domanda reale ed esistente di prodotti energetici e crescano in modo autonomo, in ragione del successo dei loro modelli e dei loro prodotti – ha aggiunto – Con il supporto di KKR, Enilive è nelle condizioni di valorizzare i propri ambiziosi piani di crescita e proseguirà nell’offerta di soluzioni reali e scalabili, legate alla transizione energetica”. LEGGI TUTTO