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    DEA si espande in Lombardia: rileva l’80% di ASPM per 3,8 milioni di euro

    (Teleborsa) – Distribuzione Elettrica Adriatica (DEA), operatore quotato su Euronext Growth Milan e attivo nella distribuzione di energia elettrica e gestione della pubblica illuminazione nel Centro e Nord Italia, si è aggiudicata la gara per l’individuazione del socio operatore ed appaltatore dei servizi di distribuzione elettrica, distribuzione del gas e pubblica illuminazione in cinque comuni lombardi, indetta da Brescia Infrastrutture, società appartenente al Comune di Brescia.L’operazione si inserisce nel più ampio progetto strategico di DEA di crescita per linee esterne al fine di aumentare il numero di POD gestiti ed espandere la propria presenza geografica. Essa si configura come acquisto di una partecipazione di controllo in ASPM Soresina (ASPM), attiva nella distribuzione elettrica nel Comune di Soresina (CR) con circa 5.020 POD e nella distribuzione gas metano con circa 4.100 PDR. La società gestisce inoltre la pubblica illuminazione per 8.471 punti luce nei Comuni di Manerbio (BS), Soresina (CR), Orzinuovi (BS), Robecco D’Oglio (CR), Rivarolo Mantovano (MN).Nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, ASPM ha realizzato un valore della produzione pari a 5.171 migliaia di euro, con un EBITDA di 1.337 migliaia di euro e una PFN di 2.029 migliaia di euro.”Con l’operazione ASPM diamo attuazione alla strategia annunciata in sede di IPO, che prevede un percorso di crescita per linee esterne al fine di raggiungere e superare la soglia di 100.000 POD gestiti – ha commentato il Direttore Generale Massimiliano Riderelli Belli – Riteniamo che il controllo di ASPM sia un passo molto importante nella strategia multiregionale della società, in quanto ci consente di estendere la nostra sfera di operatività, oltre alle tre attuali regioni (Marche, Abruzzo, Liguria), alla Lombardia. Il nostro focus strategico permane centrato sulla distribuzione di energia elettrica. Con ASPM potremo disporre di una piattaforma potenzialmente vantaggiosa nell’ottica di realizzare ulteriori aggregazioni tra operatori di minori dimensioni, dal momento che la regolamentazione prevede particolari benefici per gli aggregatori di società detentrici di un numero di POD inferiore ai 25.000″.L’importo della transazione ammonta a circa 3.738 migliaia di euro, a fronte dell’acquisizione da parte di DEA di una quota del capitale sociale di ASPM pari all’80%, attraverso: (i) il pagamento di un importo pari a circa 2.288 migliaia di euro a fronte dell’acquisizione di una partecipazione di controllo in ASPM; (ii) la sottoscrizione di un aumento di capitale per l’importo di 1.450 migliaia di euro. Infine, a DEA spetterà il diritto all’opzione di acquisto del residuo 20% del capitale sociale ad un prezzo di 935 migliaia di euro entro il 2032. LEGGI TUTTO

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    Mazzitelli (Snam): dal prossimo anno raddoppierà capacità di rigassificazione italiana

    (Teleborsa) – “La sicurezza energetica non può essere improvvisata, ma va programmata e costruita per tempo. La sicurezza energetica non può essere delegata al mercato, ma va coordinata centralmente dall’intervento pubblico coadiuvato dall’operatore di sistema. La sicurezza energetica non può essere risolta nella transizione energetica, un processo quest’ultimo che si sta rivelando molto più complesso di quanto si credeva”. Lo ha affermato Gaetano Mazzitelli, Chief Commercial & Regulatory Officer di Snam, in occasione della tavola rotonda “La sicurezza energetica del Mediterraneo” nell’ambito del Meeting di Rimini.”In altri termini, la sicurezza energetica intesa come disponibilità di energia a prezzi sostenibili è un bene essenziale per la collettività che va costruito con scelte coraggiose e lungimiranti, anche se a volte impopolari”, ha puntualizzato.Sul fronte dello stoccaggio di gas, Mazzitelli ha detto che il “nuovo assetto nella gestione degli stoccaggi, sempre meno stagionale e sempre più assimilabile a funzioni di riserva strategiche, si è rilevato essenziale per la sicurezza non solo in termini di maggiore disponibilità fisica di scorte ma anche per gli effetti di stabilizzazione sui livelli di prezzi”.”Anche per quest’anno, le attività di riempimento stanno procedendo molto bene – ha spiegato – In questi giorni abbiamo raggiunto un livello di scorte pari a circa 92%, superiore rispetto alla media europea e con più di due mesi di anticipo rispetto al previsto. Puntiamo a raggiungere a fine ottobre una giacenza nel sistema di stoccaggio italiano prossima a 14 miliardi in metri cubi, livello nuovamente superiore rispetto al record di riempimento dello scorso anno. Questo ci consente di affrontare il prossimo inverno sicuramente con fiducia”.Il manager di Snam ha affermato che anche per i rigassificatori “si stanno trovando nuovi assetti nelle modalità di utilizzo: infrastrutture che in passato venivano usate come risorse di flessibilità, ovvero asset per cogliere di volta in volta opportunità commerciali su vari mercati regionali, stanno invece assumendo sempre più caratteristiche di approvvigionamento stabili di più lunga durata per la copertura della domanda e dei consumi finali, funzione questa tradizionalmente assolta dai gasdotti”. “Le vendite di capacità, in passato molto basse, negli ultimi due anni si sono attestate ben oltre l’80%. Le capacità di rigassificazione di Piombino è stata venduta al 100% nell’anno in corso, al 95% nei prossimi due anni termici e all’86% per i prossimi 20 anni. In autunno faremo la stessa cosa anche per Ravenna. Quindi, a partire dal prossimo anno, la capacità delle rigassificazione italiana quasi raddoppierà, raggiungendo in 28 miliardi di metri cubi, pari a circa 45% dei consumi italiani”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +35 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 16 agosto 2024 sono risultati in crescita di 35 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+26 BCF). La settimana prima si era registrato un decremento di 6 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.299 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 7,2% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.078) e in crescita del 12,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.930 BCF. LEGGI TUTTO

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    Eni, completata vendita di Nigerian Agip Oil Company a Oando

    (Teleborsa) – Eni annuncia il closing della vendita di Nigerian Agip Oil Company (NAOC), società interamente controllata da Eni e attiva in Nigerianell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica, a Oando PLC, la principale società energetica nigeriana quotata sia alla Borsa della Nigeria che a Johannesburg.La transazione, che ha ottenuto l’approvazione di tutte le autorità competenti, è in linea con la strategia di Eni di ottimizzazione delle attività upstream tramite un ribilanciamento del proprio portafoglio e la dismissione di asset non strategici.La quota del 5% detenuta in SPDC (Shell Production Development Company Joint Venture) – precisa una nota – non rientra nel perimetro della transazione in quanto rimarrà nel portafoglio di Eni. Eni continuerà ad essere presente nel Paese attraverso investimenti in propri progetti deepwater e in Nigeria LNG, esplorando allo stesso tempo nuove opportunità nel settore degli agri-feedstock. LEGGI TUTTO

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    Enterprise Products acquisterà Pinon Midstream per 950 milioni di dollari

    (Teleborsa) – Enterprise Products Partners, società americana di oleodotti, ha stipulato un accordo definitivo per acquisire Pinon Midstream, una società nel portafoglio di Black Bay Energy Capital, in una transazione senza debiti per 950 milioni di dollari in contanti. Pinon Midstream fornisce servizi di raccolta e trattamento del gas naturale nel cuore del prolifico fianco orientale del bacino del Delaware nel New Mexico e in Texas.”Riteniamo che questa acquisizione genererà un incremento di flussi di cassa distribuibili di 0,03 dollari per unità nel 2025, il nostro primo anno completo di proprietà, prima di considerare il vantaggio di eventuali sinergie commerciali e operative”, ha affermato il co-CEO A. J. “Jim” Teague. LEGGI TUTTO

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    Var Energi rinvia nuovamente l’avvio del progetto norvegese Balder X

    (Teleborsa) – Var Energi, società energetica quotata a Oslo e controllata da Eni, ha nuovamente posticipato l’avvio del suo progetto petrolifero e di gas Balder X nel Mare del Nord, pianificando di avviare la produzione nel secondo trimestre del 2025 anziché entro la fine dell’anno.Il piano rivisto ha un impatto limitato sulla produzione nel 2024 e nessun impatto materiale sui costi di capitale previsti, si legge in una nota. Inoltre, l’obiettivo di produzione della società di fine 2025 di circa 400 mila barili di petrolio equivalente al giorno (kboepd) non è influenzato dall’aggiornamento dell’avvio del progetto.”Insieme ai nostri fornitori abbiamo fatto ogni sforzo per completare il lavoro finale sulla Jotun FPSO presso il cantiere di Rosenberg per consentire l’installazione sul campo prima del periodo invernale – ha detto il CEO Nick Walker – Tuttavia, nonostante i recenti buoni progressi, rimangono alcuni lavori di completamento e messa in servizio a terra richiesti prima della partenza. Sebbene non sia più possibile ottenere il primo petrolio entro la fine del quarto trimestre del 2024, ciò avrà un impatto limitato sulla produzione del 2024 e la nostra previsione di 280-300 kboepd per l’anno verrà mantenuta”.Il nuovo rinvio rappresenta un costo aggiuntivo del progetto di circa 400 milioni di dollari ante imposte (4,27 miliardi di NOK) di cui circa il 75% sarà sostenuto nel 2025. La guidance di spesa in conto capitale della società per il 2024 è stata rivista al ribasso da 2,7-2,9 miliardi di dollari a circa 2,6 miliardi di dollari, riflettendo altre riduzioni dei costi e un tasso di cambio favorevole della NOK.Balder X garantirà la produzione dall’area di Balder oltre il 2045, sbloccando riserve previste di circa 150 milioni di barili di petrolio equivalente (mmboe) e con una produzione di picco lorda di 80 kboepd. LEGGI TUTTO

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    Agatos cede un impianto di biogas operativo nell’area di Bergamo

    (Teleborsa) – Agatos, holding quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di biometano, fotovoltaici e per l’efficientamento energetico, ha siglato un contratto preliminare relativo alla cessione a un operatore internazionale del settore del 100% di Caraterra Società Agricola, che detiene a propria volta il 100% della società di scopo Caraverde Energia, proprietaria di un impianto di biogas da 1MWe alimentato da reflui zootecnici, operativo nell’area di Bergamo. Agatos acquisì ad agosto 2021 le quote in Caraverde per 1 euro e incorporando la posizione finanziaria netta che era debitoria per 3,3 milioni di euro per finanziamenti “project” utilizzati al fine della realizzazione dell’impianto.Il perimetro partecipativo nell’intero 2023 ha prodotto ricavi per 0,23 milioni di euro e un EBITDA per -0,24 milioni di euro.La cessione delle quote in Caraterra avverrà per il valore simbolico di un euro quindi senza emersione di plus/minusvalenze direttamente riferibili alla stessa. Il perimetro partecipativo comprende debiti finanziari per 3,16 milioni di euro, oltre a 1,1 milioni di euro di valore nominale dei finanziamenti soci effettuati negli anni da Agatos, per i quali è stato convenuto un rimborso da parte del compratore per 0,51 milioni di euro, con la conseguente emersione di una minusvalenza a livello di bilancio Agatos. Inoltre, l’acquirente si è obbligato a rimborsare passività di funzionamento per fatture emesse e da emettere da parte di Agatos per servizi resi nella gestione dell’impianto per complessivi 0,58 milioni di euro.Al closing, il gruppo Agatos incasserà 1,09 milioni di euro sotto le seguenti forme: 0,51 milioni di euro in quanto a rimborso parziale dei finanziamenti soci non rinunciati e ceduti all’acquirente; 0,58 milioni di euro complessivi di imponibile per fatture emesse e da emettere da Agatos per servizi resi nella gestione dell’impianto che sarà pagato con fondi provenienti dall’acquirente. LEGGI TUTTO

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    Northvolt sposta la ricerca e sviluppo dalla California alla Svezia

    (Teleborsa) – Northvolt, società svedese attiva nella produzione di batterie, ha deciso di spostare lo sviluppo della sua tecnologia di batterie al litio-metallo di prossima generazione dalla California al suo campus di ricerca e sviluppo, Northvolt Labs, a Vasteras, Svezia. Il trasferimento riflette una mossa strategica per consolidare la ricerca e sviluppo e l’industrializzazione del portafoglio di prodotti cellulari di Northvolt, con ioni di litio, ioni di sodio e litio-metallo, in un’unica sede, dove lo sviluppo futuro delle tecnologie trae vantaggio da una piattaforma di competenze e capacità senza pari nel mondo occidentale, si legge in una nota.Ad oggi, Northvolt ha sviluppato la tecnologia delle batterie al litio-metallo tramite Cuberg, una sussidiaria interamente di proprietà che opera nella Bay Area di San Francisco, California, acquisita da Northvolt nel 2021.”Riunire le tecnologie agli ioni di litio, agli ioni di sodio e al litio-metallo sotto lo stesso tetto presso Northvolt Labs crea un ambiente unico per l’innovazione incrociata e lo sviluppo accelerato – ha detto Sami Haikala, Chief Development Officer di Northvolt – Centralizzando i nostri sforzi, siamo meglio attrezzati per fornire la prossima generazione di soluzioni energetiche per soddisfare le crescenti richieste del mercato globale”.La decisione arriva in un periodo non facile per l’azienda, con ritardi nella produzione e l’annullamento di un ordine da 2 miliardi di euro da parte di BMW a giugno. LEGGI TUTTO