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    Gas, EIA: scorte USA in aumento di 13 BCF sotto attese

    (Teleborsa) – Aumentano meno delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 30 agosto 2024 sono risultati in crescita di 13 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela inferiore al consensus (+26 BCF) e ai +35 BCF della settimana prima.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.334 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 7,3% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.106) e in crescita del 12,1% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.973 BCF. LEGGI TUTTO

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    Snam, Moody’s assegna rating Ba1 a titoli ibridi con outlook stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha assegnato oggi un rating a lungo termine Ba1 ai titoli subordinati perpetuiche saranno emessi da Snam. L’outlook è stabile. Il rating assegnato all’emissione – spiega l’agenzia – è due notch inferiore al rating baa2 di SNAM, riflettendo le caratteristiche dell’Ibrido. I rating di SNAM – ricorda Moody’s – sono supportati dal basso profilo di rischio d’impresa, da un quadro normativo consolidato, dalla stabilità e prevedibilità del suo flusso di cassa; dalla sua attenzione strategica al potenziamento e allo sviluppo delle proprie infrastrutture nazionali, dalla buona generazione di flussi di cassa e dalla sua liquidità.I rating di SNAM sono vincolati dal progressivo aumento degli investimenti in attività regolamentate, dall’elevata percentuale del flusso di cassa destinato al pagamento dei dividendi e dal rischio paese associato all’Italia (Baa3 stabile), dove la società genera la maggior parte dei suoi utili.L’outlook stabile riflette il forte posizionamento di SNAM nella sua categoria di rating, insieme al fatto che qualsiasi pressione al rialzo sul rating è limitata dall’attuale rating Baa3 del Governo italiano. LEGGI TUTTO

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    Iren, Tiziana Merlino si dimette da consigliere di amministrazione

    (Teleborsa) – Tiziana Merlino ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione di Iren, con decorrenza 1° settembre 2024, “per motivi strettamente personali”.Lo rende noto Iren, con un comunicato, in cui fa sapere che Merlino era amministratore indipendente e non esecutivo, e ricopriva altresì la carica di membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità.”Sulla base delle comunicazioni effettuate alla Società e al pubblico, Merlino non risulta detenere, al momento delle sue dimissioni, azioni della Società. Il Consiglio di Amministrazione della Società provvederà prossimamente alla sua sostituzione”, conclude la nota. LEGGI TUTTO

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    Paesi “rinnovabili”, Italia fuori da top ten

    (Teleborsa) – Italia 15esima e, dunque, fuori dalla top 10 dei paesi europei che producono e utilizzano energia rinnovabile. sul nostro Paese pesa la mancanza di semplificazioni a livello burocratico. In testa la Norvegia che punta forte sull’idroelettrico: il 98% dell’energia che necessita il paese per il suo corretto funzionamento è oggi ricavata da fonti rinnovabili. Sono i dati – non incoraggianti – che emergono da una ricerca effettuata da Aceper (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), l’associazione che riunisce 10.000 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, pari a oltre 7.000 associati per una potenza installata complessiva che supera i 2 GWp. Aceper ha considerato quali sono i 10 paesi europei che permettono, in base alle rispettive normative vigenti, di investire in maniera semplice nel mondo dell’energia rinnovabile. In testa alla classifica troviamo i paesi del nord: primato green per la Norvegia. Il 98% dell’energia prodotta è ricavata da fonti rinnovabili e in particolare si tratta di energia idroelettrica. Seconda posizione per la Svizzera, che si conferma all’avanguardia (62%), seguit dalla Svezia (53,9%) che negli ultimi anni ha introdotto numerosi incentivi fiscali per l’energia solare e procedure accelerate per piccoli impianti. Pochi punti sopra la Danimarca (47%), una dei leader nell’eolico. Bene anche il Regno Unito (43%). Nella seconda metà della graduatoria si conferma il dominio dei paesi nordici: quinta la Finlandia (38,7%), sesta la Lettonia (37,2%), settima l’Austria (33%) con i suoi numerosi impianti solari. Chiudono la top 10 dei ‘paesi rinnovabili’ la Francia, che si salva con un comunque positivo 24% grazie alla grande produzione energia nucleare e idroelettrica, e il Lussemburgo (13%) in decima posizioneL’Italia è fuori dalla top 10 stilata da Aceper non perché non è un paese ‘interessante’ dal punto di vista delle possibilità di produrre energia rinnovabile, anzi”, ha sottolineato Veronica Pitea, Presidente dell’Associazione. “Avremmo tutti gli elementi necessari: acqua, vento, sole in abbondanza e potremmo essere tranquillamente tra i leader del settore. Purtroppo però – ha spiegato – abbiamo un sistema che non ce lo permette: la Francia ha 7-8 mila leggi che regolano l’energia rinnovabile, l’Italia ne ha 100.000 e di conseguenza si complicano tutti i processi perché ogni volta che si vuole fare una semplificazione per puntare sulle rinnovabili bisogna prima capire se essa potrebbe rivelarsi in contrasto con tutte queste regole”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, EIA: scorte USA calano di 0,8 milioni meno delle attese

    (Teleborsa) – Sono scese meno delle attese le scorte settimanalidi greggio in USA. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 23 agosto 2024, sono diminuiti di circa 0,8 milioni di barili a 425,2 MBG, contro attese per un decremento di 2.7 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 0,3 milioni, arrivando a 123,1 MBG, contro attese per un calo di 1,1 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 2,2 milioni a quota 218,4 MBG (era atteso un decremento di 1,6 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,7 milioni a 377,9 MBG. LEGGI TUTTO

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    Terna, a luglio consumi elettrici in aumento del 4,5%

    (Teleborsa) – Nel mese di luglio il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 31,3 miliardi di kWh, in crescita del 4,5% rispetto a luglio 2023. Si tratta del dato mensile di luglio più alto in termini di consumi dal 2015. La variazione positiva, che recupera pienamente il dato negativo di luglio dello scorso anno (-3,4%), è stata raggiunta con due giorni lavorativi in più (23 vs 21) e una temperatura media mensile sostanzialmente in linea rispetto a luglio 2023, ad eccezione dell’ultima settimana del mese, durante la quale la temperatura media ha superato di 3 C° quella dello stesso periodo dello scorso anno. Le elevate temperature raggiunte non hanno comunque intaccato i margini di adeguatezza, che rimangono positivi. Il picco massimo di domanda, pari a circa 57,9 GW, è stato registrato nella giornata del 19 luglio tra le 14 e le 15. Questi i dati diffusi da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale guidata da Giuseppina Di Foggia.Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, – fa sapere Terna – porta la variazione a +2,6% rispetto a luglio 2023.A livello territoriale, la variazione tendenziale di luglio è risultata differenziata: positiva al Nord (+7,4%) e al Centro (+3,3%), pressoché stazionaria al Sud e nelle Isole (-0,3%).Nei primi sette mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita dell’1,7% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+0,9% il valore rettificato).L’indice IMCEI (Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette “energivore”, ha fatto registrare una crescita del 3,5% rispetto a luglio 2023. Con dati destagionalizzati e corretti per l’effetto calendario, la variazione si porta a +3,1%. In particolare, positivi i comparti della cartaria, chimica, alimentare, meccanica, siderurgia e metalli non ferrosi. In flessione, ceramiche e vetrarie, mezzi di trasporto e cemento calce e gesso.In termini congiunturali, la variazione della richiesta elettrica destagionalizzata e corretta dagli effetti di calendario e temperatura è positiva (+3%). In diminuzione invece la variazione congiunturale dell’indice IMCEI (-1,3%).L’indice IMSER (Indice Mensile dei Servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare, nel mese di maggio 2024, una variazione positiva del 4,2% rispetto a maggio 2023. In particolare, tra i comparti che hanno registrato variazioni positive si trovano attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione pubblica e difesa, informazione e comunicazione. Tra quelli con variazione negativa trasporto e magazzinaggio e servizi veterinari.Tornando al bilancio mensile di Terna, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86,4% dalla produzione nazionale e per la quota restante (13,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 4,3 TWh, l’1,5% in meno rispetto a luglio 2023. A livello progressivo, da gennaio a luglio 2024, l’import netto è in aumento del 3,1% rispetto ai primi sette mesi del 2023.In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 27 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 44,2% della domanda elettrica (era 38,1% a luglio 2023). In aumento la fonte idrica (+38,7%), con valori record di idraulicità al Nord che si riducono spostandosi verso il Sud, facendo registrare minimi storici in Sicilia, fotovoltaica (+22,4%) e geotermica (+0,7%); l’incremento della produzione del fotovoltaico (+867 GWh) è dovuto al contributo positivo dell’aumento di capacità in esercizio (+877 GWh) che ha compensato il minor irraggiamento (-10 GWh). In diminuzione la fonte eolica (-11,6%) e termica (-6,5%). In particolare, la quota di produzione a carbone è in riduzione del 74,8% rispetto allo stesso mese del 2023.Nei primi sette mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 4.282 MW (di cui 3.853 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 1.208 MW (+39%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Vitol sotto indagine in Olanda per attività in Kazakistan

    (Teleborsa) – Vitol, colosso globale del commercio di commodity che sta acquisendo l’italiana Saras, è indagato dalla Procura pubblica olandese per le sue attività in Kazakistan. Lo scrive Bloomberg, sottolineando che la Procura ha confermato l’indagine ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli.”Vitol è stata contattata da un’autorità olandese in merito ad alcune attività storiche in Kazakistan. Naturalmente collaboreremo a qualsiasi inchiesta”, ha detto un portavoce dell’azienda a Bloomberg.Si tratta solo dell’ultima indagine che interessa Vitol. Questa settimana, l’ex trader di Vitol Javier Aguilar si è dichiarato colpevole di accuse di corruzione di funzionari messicani ed ecuadoriani. Settimana scorsa, Vitol ha accettato di pagare 500.000 dollari per risolvere le accuse della Commodity Futures Trading Commission degli Stati Uniti sul superamento dei limiti di posizione aggregate su più Borse per contratti su petrolio e bestiame. Nel 2020 ha accettato un accordo da 160 milioni di dollari con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per le accuse di aver pagato tangenti in tre paesi.(Foto: Nick Chong su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    OPA Saras, Vitol continua ad acquistare azioni sul mercato

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa su Saras, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, l’offerente Varas (controllata di Vitol) ha comunicato di aver acquistato 864.676 azioni nella seduta odierna a un prezzo di 1,6 euro. Le operazioni sono state effettuate tramite JPMorgan.A seguito degli acquisti eseguiti alla data odierna, Varas detiene, direttamente, complessivamente 503.619.522 azioni ordinarie, pari a circa il 52,957% del capitale sociale.Sulla base dei risultati definitivi dell’OPA, comunicati due giorni fa, Vitol era arrivato a detenere complessive 840.951.517 azioni, pari a circa il 88,428% del capitale sociale. Ieri ha acquistato 10.453.758 azioni.Il periodo di adesione all’OPA sarà riaperto per 5 giorni di Borsa aperta (precisamente per le sedute del 26 agosto 2024, 27 agosto 2024, 28 agosto 2024, 29 agosto 2024 e 30 agosto 2024). L’obiettivo è il delisting da Piazza Affari. LEGGI TUTTO