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    Altea Green Power, CdA nomina comitati endo-consiliari per translisting

    (Teleborsa) – Il CdA di Altea Green Power, azienda quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, ha nominato i comitati endo-consiliari con efficacia subordinata e a decorrere dall’avvio delle negoziazioni delle azioni e dei warrant della società su Euronext STAR Milan.Il Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità è composto da: Francesco Bavagnoli in qualità di Presidente; Laura Guazzoni; Fabio Lenzini. Il Comitato Nomine e Remunerazione è composto da: Anna Chiara Invernizzi in qualità di Presidente; Laura Guazzoni; Donatella de Lieto Vollaro.Confermata la composizione del Comitato per le operazioni con parti correlate, composto da: Laura Guazzoni in qualità di presidente; Anna Chiara Invernizzi; Francesco Bavagnoli.Infine, è stato affidato il ruolo di Lead Independent Director all’amministratore indipendente Anna Chiara Invernizzi.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +58 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 13 settembre 2024 sono risultati in crescita di 58 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+53 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 40 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.445 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 6% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.251) e in crescita dell’8,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.171 BCF. LEGGI TUTTO

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    Energia rinnovabile, InvestEU: finanziamento verde BEI da 166 milioni di euro a BNZ

    (Teleborsa) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) e BNZ – produttore indipendente di energia, controllato da Nuveen Infrastructure, che sviluppa, costruisce e gestisce progetti nell’ambito del solare fotovoltaico – hanno sottoscritto un prestito di 166 milioni di euro per la realizzazione di 17 centrali solari fotovoltaiche in Spagna, Italia e Portogallo. Si tratta – spiega la BEI in una nota – della prima tranche di un prestito complessivo da 500 milioni di euro approvato dalla BEI a favore di BNZ per sostenere la generazione di 1,7 GW di energia solare fotovoltaica in Europa meridionale entro la fine del 2026. Le 17 centrali fotovoltaiche genereranno energia verde in grado di soddisfare il consumo energetico medio annuo di oltre 390mila famiglie. Questi nuovi impianti saranno per lo più ubicati nelle regioni di coesione, dove il reddito pro-capite è inferiore alla media dell’UE, confermando l’impegno della BEI a favore della crescita economica e della convergenza tra regioni. Il finanziamento – spiega la nota – contribuisce al raggiungimento degli obiettivi climatici della BEI, rafforzandone la posizione come “banca del clima”, una delle principali priorità delineate nella Tabella di marcia strategica 2024-2027 del Gruppo BEI.”Questo nuovo investimento è un chiaro esempio di come la BEI stia promuovendo la transizione energetica, contribuendo a un modello energetico più sostenibile e sfruttando il grande potenziale offerto dai paesi dell’Europa meridionale in termini di energie rinnovabili – ha affermato Alessandro Izzo, direttore della BEI responsabile per le operazioni di Equity, Growth and Project Finance –. Il progetto rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e contribuirà all’autonomia strategica dell’Europa riducendo la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili”.Il progetto sostiene gli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal europeo ed è anche parte del piano d’azione della BEI a supporto di REPowerEU, il programma dell’UE per porre fine alla dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili incrementando l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili.Il finanziamento della BEI è sostenuto da InvestEU, il programma di punta con cui l’UE mira a rendere disponibili oltre 372 miliardi di euro in investimenti aggiuntivi provenienti da fondi pubblici e privati per contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’Unione nel periodo 2021-2027. “La nuova fase segnata dalla sottoscrizione del finanziamento – ha osservato Luis Selva, amministratore delegato di BNZ – mostra la solidità della nostra azienda e l’ambizione dei nostri programmi, oltre ad aprire nuovi scenari che ci consentono di sperimentare sul fronte della diversità tecnologica e geografica e di crescere in termini di volume e di team, con l’obiettivo di diventare uno dei maggiori produttori indipendenti di energia sul mercato. Vogliamo continuare a costruire un futuro più pulito e più sostenibile e l’appoggio di istituzioni finanziarie così importanti dimostra che condividiamo la stessa visione di lungo termine per un mondo migliore”.”Questo importante investimento – ha detto Francesco Cacciabue, responsabile a livello globale degli investimenti in energie pulite per Nuveen Infrastructure – segna un passo fondamentale per il progresso nel settore delle infrastrutture energetiche sostenibili nell’Europa meridionale. L’iniziativa darà un apporto significativo al raggiungimento degli obiettivi della Spagna, dell’Italia e del Portogallo in materia di energia da fonti rinnovabili e, più in generale, degli obiettivi climatici dell’Unione europea”.Nel 2023 il Gruppo BEI ha erogato finanziamenti per la sicurezza energetica in Europa del valore di oltre 21 miliardi di euro, finanziando progetti in settori quali le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, le reti elettriche e i sistemi di stoccaggio. Questi investimenti aiutano l’Europa ad accelerare la transizione verso l’energia sostenibile e a ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.Nel luglio 2023 il Consiglio di amministrazione della BEI ha aumentato l’importo destinato ai progetti REPowerEU portandolo a 45 miliardi di euro. Il piano REPowerEU è stato ideato per porre fine alla dipendenza dell’Europa dalle importazioni di combustibili fossili. Per incoraggiare i finanziamenti a favore dell’industria manifatturiera dell’UE, la BEI amplierà inoltre il novero dei settori ammissibili includendovi le tecnologie strategiche all’avanguardia con emissioni nette di carbonio pari a zero, nonché le attività di estrazione, trasformazione e riciclaggio di materie prime critiche. L’erogazione dei finanziamenti aggiuntivi sarà avviata nell’immediato e proseguirà fino al 2027. In totale si prevede la mobilitazione di oltre 150 miliardi di euro di investimenti nei settori interessati. LEGGI TUTTO

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    Dolomiti Energia perfeziona accordo con Macquarie: sale al 100% di Hydro Dolomiti

    (Teleborsa) – Gruppo Dolomiti Energia e Macquarie Asset Management hanno perfezionato la cessione di una quota di Hydro Dolomiti Energia detenuta da Macquarie European Infrastructure Fund 4, pari al 40% del capitale sociale.L’accordo, annunciato lo scorso giugno e che ha ottenuto il nulla osta Golden Power e dall’Autorità Antitrust, ha un controvalore di 401,5 milioni di euro, per circa 366,5 milioni di euro pagati a titolo di corrispettivo.Con il perfezionamento di questa operazione l’intero capitale di Hydro Dolomiti Energia sarà detenuto dal Gruppo Dolomiti Energia, già proprietario del restante 60%.”Siamo estremamente soddisfatti di questa operazione – commenta l’AD Stefano Granella – che rappresenta un’opportunità per semplificare i processi interni, massimizzare le sinergie lungo tutta la catena del valore in modo da avere un margine integrato dell’energia, ma riflette anche il nostro impegno a creare valore nel lungo periodo per i nostri stakeholder”.Hydro Dolomiti Energia gestisce un parco di impianti idroelettrici in Trentino e Veneto, con una potenza totale efficiente di circa 1.280 MW. In particolare, il parco è composto da 26 impianti di grande derivazione, per complessivi 1.278 MW, e 3 impianti di piccola derivazione, per complessivi 2,4 MW. LEGGI TUTTO

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    BEI e Natixis CIB: finanziamento da 97 milioni di euro a Libeccio per nuovo impianto eolico in Sicilia

    (Teleborsa) – Realizzare un nuovo impianto eolico in Sicilia in grado di coprire il fabbisogno energetico annuo di oltre 56mila famiglie italiane, contribuendo alla transizione energetica e al raggiungimento degli obiettivi di REPowerEU. Questi sono gli obiettivi principali dell’accordo di finanziamento del valore di 97 milioni di euro siglato dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Natixis Corporate & Investment Banking (Natixis CIB), e Libeccio, società di progetto detenuta da Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative S.r.l. (FERA) e da Byom S.r.l.Una volta operativa, entro il 2026, la nuova struttura denominata “Vento di Vino 2” avrà una capacità installata di 44,80 MW e sarà costruita a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Oltre alla realizzazione del nuovo impianto eolico, gli accordi finanziari siglati contribuiranno al rifinanziamento dell’indebitamento residuo di Libeccio, titolare dell’impianto eolico esistente “Vento di Vino 1”, che ha una capacità installata di 24 MW e si trova sempre a Mazara del Vallo. Il finanziamento complessivo, qualificato come Green Loan, è stato strutturato su base project finance e include diverse linee di credito per un importo pari a circa 97 milioni di euro, di cui circa 42 milioni messi a disposizione dalla BEI e circa 55 milioni da Natixis CIB.L’operazione sostiene gli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal europeo e di REPowerEU, che la BEI si è impegnata a finanziare con 45 miliardi di euro aggiuntivi entro il 2027. Inoltre, la BEI stima che oltre 270 posti di lavoro verranno creati durante l’implementazione del progetto, generando importanti ricadute economiche in Sicilia, una regione di coesione. Nel dettaglio, il progetto prevede la coesistenza di un impianto “brownfield” già in esercizio dal 2011 (Vento di Vino 1), che beneficia ancora di un limitato periodo incentivante residuo, e di un impianto “greenfield” (Vento di Vino 2) che beneficerà degli incentivi ventennali previsti dalla normativa vigente essendo risultato aggiudicatario dell’asta n. 13 del 9 febbraio 2024 ai sensi del Decreto FER del 4 luglio 2019. Il finanziamento è stato pertanto strutturato sulla base di una residua quota di rischio “merchant” che si affianca alla componente di ricavi incentivata.I principali advisors dell’operazione sono stati Dentons (aspetti legali lato BEI e Natixis CIB), BonelliErede (special counsel BEI) e Legance – Avvocati Associati (aspetti legali lato Libeccio), EOS (aspetti tecnici), Marsh (aspetti assicurativi), Deloitte (tax e model auditor) e Arcus Financial Advisors (financial advisor di Libeccio).”Promuovere la transizione energetica e rafforzare la coesione sociale ed economica sono due priorità strategiche per la BEI – ha affermato Alessandro Izzo, direttore BEI per le operazioni di Equity, Growth e Project Finance –. Questa operazione, oltre a sostenere la produzione di energia rinnovabile in un’area rurale, favorisce la creazione di nuovi posti di lavoro e, di conseguenza, la crescita e lo sviluppo economico della Sicilia”.”Siamo orgogliosi di essere stati incaricati come Sole Underwriter da FERA e Byom in questa importante iniziativa che coniuga brownfield e greenfield e che consolida la nostra leadership nel settore delle energie rinnovabili in Italia. Questo ulteriore finanziamento Green Loan –ha affermato Roberto Massarenti, head of Infrastructure Finance Italy di Natixis CIB – Filiale di Milano – emesso nel mercato italiano conferma nuovamente gli sforzi di Natixis CIB a sostegno dello sviluppo delle rinnovabili in un contesto di transizione ecologica e di attenzione ai valori dell’ambiente e della sostenibilità”.”Per il Gruppo FERA – ha commentato Sebastiano Falesi, membro del Cda del Gruppo Fera e di Libeccio – è un ulteriore passo avanti nella transizione energetica italiana. Questi 44,8 MW si aggiungono ai 200 MW che il Gruppo ha realizzato dal 2001. Tutti impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, valorizzando così le risorse naturali dei territori con ricadute economiche di sostegno ai Comuni e ai territori interessati”.”Siamo orgogliosi – ha dichiarato Massimiliano Salvi, ceo di Byom e presidente di Libeccio – del risultato raggiunto che rappresenta da un lato il consolidamento della partnership di lungo termine con il Gruppo Fera e dall’altro la testimonianza, attraverso il coinvolgimento di istituti finanziari di primario standing internazionale, della validità del nostro progetto in coerenza con gli obiettivi della transizione energetica e della sostenibilità ambientale”. LEGGI TUTTO

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    Saipem, contratto EPC offshore in Qatar da 4 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture, si è aggiudicata un contratto EPC offshore da QatarEnergy LNG per i pacchetti combinati COMP3A & COMP3B del progetto North Field Production Sustainability Offshore Compression Program, finalizzato a sostenere la produzione del giacimento offshore di gas naturale North Field, situato al largo della costa nord-orientale del Qatar. Il valore del contratto è di circa 4 miliardi di dollari.Le attività di Saipem comprendono l’ingegneria, l’approvvigionamento, la fabbricazione e l’installazione di 6 piattaforme, di circa 100 km di condotte sottomarine rigide in lega anticorrosione con diametro di 24 e 28 pollici, di 100 km di cavi compositi sottomarini, di 150 km di cavi in fibra ottica e di diverse altre strutture sottomarine.Questo contratto, ricorda una nota, fa seguito al pacchetto EPC per il progetto North Field Production Sustainability Offshore Compression Complexes – [COMP 2], che Saipem si è aggiudicato nell’ottobre 2022 e attualmente in fase di esecuzione. LEGGI TUTTO

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    Iren, Gianluca Bufo cooptato in CdA e nominato AD

    (Teleborsa) – Il CdA di Iren, multiservizi quotata su Euronext Milan, ha cooptato Gianluca Bufo quale nuovo consigliere di amministrazione e lo ha nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale. La nomina segue l’indicazione formale che il Comitato di Sindacato dei Soci Pubblici di Iren – composto da Marco Bucci, Sindaco di Genova, Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino e Marco Massari, Sindaco di Reggio Emilia – ha formulato ad agosto. La vicenda trae origine dall’inchiesta di Genova per corruzione che ha portato all’allontanamento dell’ex AD Paolo Signorini.Gianluca Bufo, già dirigente della società, si qualifica come amministratore esecutivo non indipendente e, in base alle informazioni disponibili, non detiene azioni della società.”È con entusiasmo e orgoglio che accolgo la nomina ad Amministratore Delegato di Iren – ha dichiarato Gianluca Bufo – un’azienda che conosco profondamente, nella quale ho realizzato un percorso manageriale pluriennale che mi ha consentito di apprezzare le grandi qualità delle donne e degli uomini che vi lavorano nonché il significativo potenziale di crescita e sviluppo che questa azienda possiede. Il mio obiettivo è di lavorare in maniera compatta non solo con il management Iren e con il Consiglio di Amministrazione ma idealmente con tutte le 11mila persone che oggi fanno parte dell’azienda: a spingerci saranno il forte senso di appartenenza e lo spirito di squadra, ma soprattutto la visione prospettica che abbiamo per il nostro Gruppo concretizzata negli obiettivi del nostro Piano Industriale, sulla quale abbiamo costruito negli anni un percorso di crescita sostenibile”.”Negli ultimi anni, le donne e gli uomini di Iren hanno dato grande prova di professionalità e managerialità – ha dichiarato Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo del Gruppo – ci siamo trovati a dover compensare per due volte, per motivi diversi, la mancanza della figura dell’Amministratore delegato, dimostrando con i fatti che la strategia delineata per i business del Gruppo è efficace e che il management team è coeso e guidato dagli sfidanti obiettivi che ci siamo posti. La scelta di un manager quale Gianluca Bufo, sulla scorta di una strategia di valorizzazione di professionisti interni che ha portato anche Giovanni Gazza nel ruolo di CFO, ci permetterà di correre ancora più veloce verso il raggiungimento dei target di Piano, grazie alla sua vasta conoscenza della “macchina” Iren e dei nostri territori di riferimento”.Il CdA ha provveduto alla definizione dell’assetto delle deleghe e dei poteri tra gli Amministratori esecutivi, che ritorna in linea con quello precedente al 7 maggio 2024. All’Amministratore Delegato neo-nominato sono attribuite le deleghe per le Business Unit Ambiente, Energia, Mercato e Reti nonché quelle per le Direzioni: Amministrazione, Finanza ordinaria e Controllo, Affari Legali, Approvvigionamenti, Logistica e Servizi, Tecnologie e Servizi Informativi, Energy Management e Risk Management. Al Presidente esecutivo sono confermate le deleghe per le Direzioni: Comunicazione e Relazioni Esterne, Internazionalizzazione, Public Affairs e Progetti Strategici, Affari Regolatori, Innovazione, Finanza e Investor relations, Segreteria Societaria e M&A. Al Vicepresidente esecutivo sono confermate le deleghe per le Direzioni: Affari Societari, Corporate Social Responsibility e Comitati Territoriali, Internal Audit e Compliance, Personale e Organizzazione. LEGGI TUTTO

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    Cernobbio, TEHA-Enel: presentato studio “Il ruolo della distribuzione elettrica per transizione energetica sicura”

    (Teleborsa) – La rete di distribuzione ha un ruolo chiave per abilitare la transizione energetica. Si rendono quindi necessari investimenti, per permettere alla rete di gestire il cambiamento di assetto del sistema elettrico e far fronte ai cambiamenti climatici. È quanto emerge dallo Studio “Il ruolo della distribuzione elettrica per una transizione energetica sicura” realizzato da TEHA in collaborazione con Enel anticipato oggi, nell’ambito della 50° edizione del Forum “Lo Scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” di The European House – Ambrosetti, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Board Member di The European House – Ambrosetti e TEHA Group, Gianni Vittorio Armani, Direttore Enel Grids and Innovability di Enel e Guido Bortoni, Presidente di CESI, già Capo Dipartimento Energia del Governo Italiano e già Presidente di ARERA.”Alla luce dei cambiamenti in atto nel sistema elettrico e di quelli richiesti per raggiungere la decarbonizzazione, il consolidamento e sviluppo della rete di distribuzione come mezzo essenziale per abilitare questa evoluzione è di fatto al centro del dibattito energetico attuale. Per sostenere questa nuova importante fase di sviluppo della rete di distribuzione attraverso capitale investito e innovazione, è necessario garantire un assetto in continuità che permetta una stabilità finanziaria e una gestione sostenibile per gli operatori della rete di distribuzione”, ha commentato Gianni VittorioArmani, Direttore Enel Grids and Innovability di Enel.”Il progressivo aumento della generazione distribuita da fonti rinnovabili e la maggiore elettrificazione dei consumi finali richiedono che la rete di distribuzione elettrica sia adeguata e abiliti una transizione “senza strappi”, ha commentato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Board Member di The European House – Ambrosetti e TEHA Group. “L’evoluzione del sistema elettrico e il ruolo della distribuzione richiedono nuovi importanti investimenti nella rete per garantire la continuità delle performance: in Italia nei prossimi 10 anni saranno previsti circa 6 miliardi di Euro di investimenti all’anno, che potranno attivare rilevanti impatti diretti, indiretti e indotti nell’economia del Paese”.Secondo la Commissione Europea, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050, l’Unione Europea dovrà raddoppiare il tasso annuo di installazione delle fonti energetiche rinnovabili (FER), rispetto alla media degli ultimi 5 anni, in gran parte nel vettore elettrico che dovrà coprire il 60% dei consumi finali europei. La crescita imponente delle FER distribuite sul territorio e la maggiore elettrificazione dei consumi finali in termini di volumi impongono un nuovo sviluppo della rete di distribuzione come mezzo essenziale per abilitare questa evoluzione. Non è un caso, quindi, che il Net Zero Industry Act (NZIA) della Commissione Europea abbia identificato la rete elettrica come una tecnologia strategica per il raggiungimento delle emissioni nette zero al 2050. La stessa Commissione Europea, inoltre, ha recentemente evidenziato anche la rilevanza e la strategicità della rete di distribuzione elettrica (direttiva UE 2022/2557), identificando questo settore come essenziale per il mantenimento di funzioni vitali della società e critico per il corretto funzionamento di attività economiche produttive.In Italia, la strategicità della rete elettrica è confermata dalla sua presenza nel novero delle infrastrutture strategiche definite dal Golden Power, in un contesto in cui più dell’80% dell’elettricità consumata in Italia viene fornita dalla rete di distribuzione. La rete di distribuzione elettrica è, inoltre, un servizio essenziale non solo per il mantenimento di funzioni vitali per la società (servendo più di 30 milioni di utenti domestici), ma anche e soprattutto delle attività economiche, con 7 milioni di utenze commerciali e industriali connesse.Più nel dettaglio, in Italia la rete di distribuzione elettrica ha un ruolo chiave per abilitare la transizione energetica sia per la crescente connessione di impianti distribuiti (oltre il 70% della capacità rinnovabile addizionale da installare entro il 2030 in Italia verrà infatti connessa alla rete di distribuzione) che per il ruolo sempre più attivo dei consumatori finali nel sistema elettrico, che diventano prosumer e promotori di “attività” innovative. Queste due dinamiche – generazione distribuita e ruolo sempre più attivo dei consumatori finali – evidenziano la strategicità dell’infrastruttura: nel 2023 in Italia sono state effettuate oltre 370 mila connessioni, 7 volte il numero registrato 10 anni fa, a riprova dell’importanza che sta assumendo la generazione elettrica decentralizzata, con impianti di produzione di energia relativamente più piccoli e più vicini ai consumatori finali.La distribuzione va quindi adeguata a queste nuove esigenze dettate dal cambiamento di assetto del sistema elettrico. Se infatti nell’assetto tradizionale del settore, l’elettricità seguiva un flusso monodirezionale con i consumatori finali che ricoprivano un ruolo passivo, la rete elettrica moderna, al contrario, deve riuscire a far fronte – oltre che ha un crescente numero di fonti di produzione elettrica distribuite, a flussi elettrici bi-direzionali e a consumatori finali sempre più attivi.Il tema, quindi, è al centro del dibattito non solo per questo cambiamento di assetto del sistema elettrico, ma anche per i cambiamenti climatici in atto. Infatti, i fenomeni metereologici estremi possono creare danni rilevanti alle infrastrutture elettriche, con ripercussioni sul sistema produttivo e sulla collettività. Al fine di garantire una costante affidabilità del servizio elettrico sono quindi necessari investimenti per incrementare la resilienza della rete di distribuzione nei prossimi anni.Una valutazione sul futuro della distribuzione elettrica in Italia e in Europa non può però prescindere dalla relativa analisi della performance attuale. Muovendo da queste considerazioni, TEHA si è posta l’obiettivo di identificare le caratteristiche salienti della performance della rete di distribuzione in Italia, confrontandola con altri Paesi benchmark in Europa. Dal modello di valutazione analitico sviluppato emerge che la rete di distribuzione italiana (intesa nell’assetto attuale) è tra le più virtuose d’Europa, grazie a un efficace sviluppo del capitale investito che ha abilitato alti tassi di innovazione, efficienza e sviluppo infrastrutturale. In particolare, la rete italiana è 1º per economicità degli oneri di rete e per tasso di penetrazione e funzionalità degli smart meter.L’efficienza, l’efficacia, l’economicità e l’innovazione del settore della distribuzione sono state supportate da un sistema normativo-regolatorio sviluppato su più livelli, evoluto e particolarmente adeguato alle reti. L’evoluzione del sistema elettrico e il ruolo della distribuzione richiedono però nuovi importanti investimenti nella rete per garantire la continuità delle performance. In Italia, nei prossimi 10 anni, saranno richiesti circa 6 miliardi di euro all’anno di investimenti, con conseguenti importanti benefici per il sistema-Paese. Infatti, gli investimenti medi annui attesi nella rete di distribuzione elettrica in Italia potranno generare oltre 13 miliardi di euro di valore aggiunto nel sistema ogni anno, circa lo 0,7% del PIL italiano, abilitando oltre 170mila posti di lavoro e garantendo oltre 12 miliardi di Euro di redditi per le famiglie italiane.Alla luce dell’attuale performance del settore della distribuzione in Italia, che si sostanzia in capacità ed efficacia di investimento, qualità del servizio, innovazione ed economicità per gli utenti finali, è auspicabile che, a partire dall’assetto attuale, l’evoluzione futura preservi e valorizzi, in una prospettiva di lungo termine, gli importanti benefici garantiti finora da un sistema normativo-regolatorio.Occorre quindi che l’evoluzione prospettica del sistema normativo-regolatorio non costituisca, nella seconda metà del decennio in corso, un freno agli investimenti di cui l’evoluzione della rete necessita. LEGGI TUTTO