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    Passa (Snam): su AuCap Italgas operazione a cassa neutra, offerta CCS Eni a febbraio

    (Teleborsa) – “Per noi Italgas è una partecipazione opportunista, pur essendo sotto patto di sindacato con CDP. Per quanto riguarda l’eventuale aumento di capitale, su cui devono uscire ancora i dettagli, vogliamo mantenere la stessa esposizione finanziaria. Ci verranno assegnati un tot di diritti e dobbiamo fare un’operazione cash neutral, quindi una parte dei diritti verranno venduti, e con il ricavato parteciperemo con un’operazione a cassa neutra”. Lo ha detto Luca Passa, Chief Financial Officer (CFO) di Snam, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo piano al 2029.Sulla partnership con ENI sul CCS, il CFO ha spiegato: “Abbiamo presentato un’offerta non vincolate ai primi di dicembre e stiamo esaminando la documentazione in data room. In questo momento l’indicazione è di preparare un’offerta vincolante per la fine di febbraio. Il razionale è di portare anche la nostra parte del progetto di Ravenna dentro un portafoglio più ampio con asset in UK e Olanda, e quindi capitalizzare il ruolo dell’Italia in un portafoglio più grande”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Orsini: pronti a confronto immediato sul tema, fare presto

    (Teleborsa) – “In un solo anno, il costo dell’energia in Italia è cresciuto del 43%, una pazzia, serve fare presto, perchè vuol dire perdita di competitività delle nostre imprese e del sistema Paese”. Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ribadendo con forza l’urgenza di un percorso condiviso per salvaguardare le imprese e garantire loro condizioni competitive sullo scenario europeo e mondiale. “Agire ora vuol dire proteggere il nostro presente e costruire un futuro più solido per l’industria e per l’Italia”, spiega.”Siamo pronti a un confronto immediato sul tema energia per correggere il sistema di formazione del prezzo e diversificare le fonti di approvvigionamento”. LEGGI TUTTO

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    Infinity Natural punta a raccogliere 278 milioni di dollari in IPO sul NYSE

    (Teleborsa) – Infinity Natural Resources, produttore di petrolio statunitense, ha annunciato un’offerta pubblica iniziale (IPO) di 13.250.000 azioni ordinarie di Classe A a un prezzo di offerta pubblica iniziale previsto tra 18,00 e 21,00 dollari per azione ordinaria, per una raccolta massima di 278,25 milioni di dollari e una capitalizzazione massima di 1,2 miliardi di dollari.La società concederà inoltre agli underwriter un’opzione per acquistare fino a un massimo di 1.987.500 azioni ordinarie aggiuntive al prezzo di offerta pubblica iniziale, al netto di sconti e commissioni di sottoscrizione. Infinity è stata autorizzata a quotare le sue azioni ordinarie sulla New York Stock Exchange (NYSE) con il simbolo “INR”.Citigroup, Raymond James e RBC Capital Markets agiscono come book-running manager congiunti per l’offerta.Infinity è una società energetica indipendente, orientata alla crescita, che genera free cash flow focalizzata sull’acquisizione, lo sviluppo e la produzione di idrocarburi nel bacino degli Appalachi. Le operazioni si concentrano sulla finestra di petrolio volatile dell’Utica Shale nell’Ohio orientale, nonché su asset di gas secco accumulati negli scisti di Marcellus e Utica Shale nella Pennsylvania sudoccidentale. LEGGI TUTTO

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    Prysmian abbandona costruzione di impianto USA per cavi per eolico offshore

    (Teleborsa) – Prysmian, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, ha deciso di non procedere con l’acquisto del terreno a Somerset (Massachusetts, USA) e quindi di non portare avanti il progetto di Brayton Point per la costruzione di un impianto per la realizzazione di cavi per i parchi eolici offshore.A febbraio 2022 Prysmian aveva annunciato un investimento complessivo di 200 milioni di dollari per costruire il nuovo stabilimento. Il piano si inseriva anche nell’assegnazione dei progetti di cablaggio dei parchi eolici Commonwealth Wind e Park Wind City Offshore del valore complessivo di circa 900 milioni di dollari.”Prysmian valuta costantemente le opportunità di mercato per allineare la propria capacità alla domanda, andare incontro alle esigenze dei clienti e realizzare investimenti efficienti e tempestivi, inclusi i relativi permessi necessari, nei mercati in crescita negli Stati Uniti e a livello globale”, si legge in un comunicato fornito a Teleborsa, dopo che Reuters ha dato per prima la notizia.La decisione è stata presa anche “alla luce delle significative opportunità di crescita nel mercato dei cavi statunitense e globale”.La scelta di Prysmian arriva in un momento non facile per il settore eolico statunitense. Dopo il suo giuramento da presidente, Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che sospende temporaneamente le vendite di contratti di locazione per impianti eolici offshore nelle acque federali e sospende il rilascio di approvazioni, permessi e prestiti per progetti eolici sia onshore che offshore.Inoltre, ieri sera Orsted, colosso danese delle energie rinnovabili, ha annunciato svalutazioni per complessivi 12,1 miliardi di corone danesi (circa 1,62 miliardi di euro) nel quarto trimestre del 2024 per gli aumenti dei tassi di interesse negli Stati Uniti e per i ritardi in un progetto offshore chiave. LEGGI TUTTO

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    Edison Next-Acciaierie Venete, accordo per impianto fotovoltaico

    (Teleborsa) – Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, avvia con Acciaierie Venete, leader nella produzione di engineering steel con capacità produttiva di circa 2 milioni di tonnellate di acciaio all’anno, un percorso per aumentare la sostenibilità dei suoi siti firmando un Power Purchase Agreement (PPA) off site della durata di 20 anni che prevede lo sviluppo di un impianto fotovoltaico a terra della potenza complessiva di 6,7 Megawatt di picco (MWp).L’impianto sarà realizzato su un’area del mantovano di estensione pari a circa 90.000 metri quadrati totali messa a disposizione da Edison Next, società che si occuperà della progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione dell’impianto fotovoltaico, sostenendone anche l’investimento. L’impianto, che sarà in esercizio entro la fine del 2027, produrrà circa 10 GWh all’anno di energia che saranno destinati a soddisfare parte dei fabbisogni energetici degli stabilimenti di Acciaierie Venete situati nel nord est del Paese. Anche grazie a questo nuovo impianto fotovoltaico Acciaierie Venete ha la possibilità di accedere al meccanismo incentivante previsto dal recente decreto Energy Release, che permette alle imprese energivore di godere per tre anni di un prezzo dell’energia elettrica calmierato rispetto al mercato, a fronte dell’obbligo di restituire tale energia in 20 anni e di realizzare nuova capacità di produzione da fonti rinnovabili pari almeno al doppio di quella anticipata. Con questo contratto Edison Next e Acciaierie Venete compiono il primo passo di un percorso che potrà prevedere la realizzazione di ulteriori impianti fotovoltaici fino a raggiungere una potenza complessiva di circa 50 MWp, contribuendo così all’obiettivo di Acciaierie Venete di ridurre di oltre il 50% le emissioni di CO2 entro il 2030.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    OPA Comal, impegno ad aderire da SIP su 2,15% del capitale

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Duferco su Comal, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare, l’offerente ha reso noto che l’azionista Società Italiana di Partecipazioni (SIP) ha assunto l’impegno ad aderire all’offerta con tutte le proprie 281.000 azioni, rappresentative del 2,15% del capitale sociale.Tenuto conto di tale impegno di adesione nonché dell’impegno di adesione già assunto in data 11 dicembre 2024 da Virtutis Solaris, principale azionista di Comal, e degli impegni di adesione di ulteriori azionisti di Comal ricevuti dall’offerente in data 20 dicembre 2024, alla data odierna l’offerente ha ricevuto impegni di adesione all’offerta per complessive 5.044.599 azioni, equivalenti a una porzione del capitale pari a circa il 38,53%.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    ESPE acquista il 30% di Soland per crescere nel fotovoltaico

    (Teleborsa) – ESPE, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha acquisito una partecipazione pari al 30% del capitale sociale di Soland, società piemontese operante nella progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di efficienza energetica, con un’opzione sul restante 40% dello stesso socio venditore.L’operazione rafforza la strategia di crescita per linee esterne, coerentemente a quanto comunicato in sede di IPO, ampliando la presenza territoriale e potenziando l’offerta di soluzioni integrate per la transizione energetica.”Questa operazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella nostra strategia di crescita e diversificazione, segnando la quarta acquisizione realizzata da ESPE dalla quotazione su Euronext Growth Milan – ha detto l’AD Enrico Meneghetti – Nel corso dell’ultimo anno, abbiamo rafforzato la nostra struttura con l’acquisizione di Permatech, leader nello sviluppo di grandi impianti fotovoltaici, e con l’ingresso in Rigoni Lab, specializzata nell’ingegneria applicata e nel supporto alle attività autorizzative. Abbiamo inoltre conferito l’attività di Operation & Maintenance alla nostra controllata Reflow per ottimizzare i servizi post-vendita e garantire una gestione efficiente degli impianti. L’ingresso in Soland completa la nostra filiera, integrando un partner con un forte know-how nella realizzazione e manutenzione di impianti fotovoltaici industriali, consolidando così la nostra presenza nel Nord-Ovest italiano e ampliando la nostra offerta”.Al 31 dicembre 2023, Soland ha realizzato un fatturato pari a circa 7,1 milioni di euro e un EBITDA di circa 1,7 milioni di euro, pari a un EBITDA Margin del 24% circa a fronte di un indebitamento finanziario netto (cash positive) per 0,2 milioni di euro. La struttura organizzativa composta da persone altamente specializzate contava al 31 dicembre 2023 un organico pari a 22 unità.L’operazione ha ad oggetto l’acquisto da parte di ESPE del 30% del capitale sociale di Soland, con opzione sull’ulteriore 40%, dall’azionista venditore Enermill Energie Rinnovabili, per un corrispettivo complessivo pari a 1,41 milioni di euro. In particolare, il prezzo verrà corrisposto tramite risorse proprie in più tranche entro il 30 settembre 2025.È previsto che l’ulteriore 40% del capitale sociale di Soland, ancora detenuto da Enermill Energie Rinnovabili, che si è impegnato a non trasferire la propria quota residuale per un periodo di 18 mesi dalla data odierna, sia soggetto a un contratto di opzione call a favore di ESPE, esercitabile in un’unica tranche a partire dal diciannovesimo mese successivo al closing e per un periodo di 30 giorni, per un valore complessivo fisso e invariabile pari a 1,88 milioni di euro. Il rimanente 30% è in mano a un altro socio. LEGGI TUTTO

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    Deutsche Bank positiva su utility europee. Buy per Snam

    (Teleborsa) – Gli analisti di Deutsche Bank tornano ad avere una view positiva sulle utility europee, le quali sono “scambiate a uno sconto eccezionale, con rischi tematici sovrastimati”.La convinzione è che gli investitori stiano sopravvalutando il rischio più ampio del settore dopo le elezioni negli Stati Uniti. Anche eliminando l’intero contributo agli utili delle nuove energie rinnovabili statunitensi, DB è ancora a proprio agio con il consensus aggregato. Inoltre, il broker vede rischi del mercato del gas più bilanciati dopo un’analisi invernale 2025/26 aggiornata, a causa di un mercato del gas in restrizione.Le utility regolamentate sembrano più allettanti in aggregato, afferma Deutsche Bank, sebbene con una variazione significativa all’interno del settore. Rimane il Buy su National Grid (forte crescita e rendimenti RAB, con finanziamenti ordinati), Snam (potenziale di rendimento a due cifre, con basso rischio), United Utilities (che negozia a RAB con un forte posizionamento per la nuova revisione normativa) ed Elia (vicino a RAB, con rapida crescita RAB).Per le utility integrate rimane il Buy su SSE (P/E più basso nel settore su 20x 2026) e Pennon (possibile grande aumento di capitale), mentre viene declassata Fortum a Sell con una crescente disconnessione tra la curva dei prezzi dell’energia elettrica futura e i prezzi delle previsioni nel prezzo delle azioni.Tra i titoli rinnovabili sotto copertura, continuano a non esserci Buy nonostante i continui cali dei prezzi delle azioni. “Non vediamo ancora le valutazioni come particolarmente interessanti su P/E, in particolare alla luce delle incertezze statunitensi”, si legge nella ricerca.Guardando alle società italiane, il target price su Enel viene ridotto a 6,8 euro per azione (-3%, con Hold confermato), quello su Snam mantenuto a 5,5 euro (rating Buy), quello su Terna ridotto a 8,2 euro (-5%, Hold confermato). LEGGI TUTTO