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    SLB, secondo trimestre sopra le attese. Slancio sui mercati internazionali

    (Teleborsa) – SLB, che prima si chiamava Schlumberger ed è il più grande fornitore al mondo di servizi per giacimenti petroliferi, ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con ricavi di 9,14 miliardi di dollari, aumentati del 5% su base sequenziale e del 13% su base annua. L’utile netto attribuibile a SLB di 1,11 miliardi di dollari è aumentato del 4% su base sequenziale e dell’8% su base annua. L’EPS di 0,77 dollari è aumentato del 4% su base sequenziale e del 7% su base annua, mentre l’EPS rettificato pari a 0,85 dollari è aumentato del 13% su base sequenziale e del 18% su base annua (superando le stime di Wall Street di 83 centesimi).”Abbiamo ottenuto solidi risultati nel secondo trimestre, con un’ampia crescita dei ricavi internazionali e un’espansione dei margini in tutte le divisioni – ha commentato il CEO Olivier Le Peuch – Il nostro core business ha continuato a sfruttare il suo slancio positivo e il nostro business digitale ha accelerato, ottenendo i nostri ricavi internazionali trimestrali più alti dal 2014. Questi risultati dimostrano la forte posizione di SLB in mercati chiave e resilienti, mentre continuiamo a beneficiare dell’elevata attività in Medio Oriente & Asia, in particolare nel settore del gas, e i maggiori investimenti dei nostri clienti nei bacini di acque profonde, nell’esplorazione e nel digitale”.”Guardando alla seconda metà dell’anno, prevediamo uno slancio continuo sui mercati internazionali, forti vendite digitali e i nostri programmi di efficienza dei costi ci consentiranno di espandere i margini e realizzare la nostra ambizione di aumentare l’EBITDA rettificato per l’intero anno a mid-teens – ha aggiunto – Oltre il 2024, i fondamenti di questo ciclo rimangono in vigore e c’è una lunga serie di opportunità di crescita, inclusi progetti a lungo ciclo per il gas e le acque profonde, attività di produzione e recupero e le tendenze secolari del digitale e della decarbonizzazione. Ciò rappresenta un contesto solido per continuare il nostro percorso di espansione dei margini e di generazione di cassa”. LEGGI TUTTO

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    Eni scende in Borsa con downgrade di Stifel

    (Teleborsa) – Seduta in ribasso a Piazza Affari per il titolo Eni, colosso energetico italiano, dopo che gli analisti di Stifel hanno abbassato la raccomandazione a “Hold” da “Buy” e tagliato il target price a 14,70 euro per azione dai precedenti 17,30 euro.Il broker stima che l’EPS del secondo trimestre scenderà del 25% su base annua a causa della liquidità più debole e dell’aumento del debito netto. La performance fiacca è causata dal minor EBIT del portafoglio globale del gas e da un risultato più negativo delle attività downstream.La Società del Cane a sei zampe registra una flessione dell’1,48% rispetto alla vigilia e si attesta a 14,08 euro. Operativamente ci si attende un’estensione all’ingiù della curva con area di supporto vista a 14 e successiva a quota 13,93. Resistenza a 14,18. LEGGI TUTTO

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    Mobilità elettrica, On Charge sigla una partnership con Enel X

    (Teleborsa) – On Charge continua a lavorare sugli accordi di interoperabilità per rendere sempre più accessibili i propri servizi di ricarica. L’obiettivo, grazie alla collaborazione tra i Charging Point Operator (CPO) e i Mobility Service Provider (MSP), – spiega l’azienda in una nota – è semplificare e migliorare l’esperienza degli utenti EV, garantendo un accesso più agevole, rapido e conveniente alle infrastrutture di ricarica in tutta Italia. In questa ottica, On Charge ha siglato un nuovo accordo con Enel X. La collaborazione tra i due operatori permette agli utenti Enel di avere a disposizione su App quasi mille punti di ricarica in più nella sola città di Roma.L’interoperabilità dei servizi di ricarica permette ai conducenti di veicoli elettrici di utilizzare un’unica tessera o app per accedere a più reti di stazioni di ricarica. Grazie a questa piattaforma, gli utenti non sono più limitati a una singola rete, ma possono beneficiare di una copertura più ampia, capillare e flessibile.On Charge ha stretto partnership strategiche con i principali operatori di reti di ricarica in Italia e in Europa, creando una rete integrata e coesa che abbraccia migliaia di punti di ricarica.”Siamo entusiasti di aver intrapreso questa strada che rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile. La nostra missione è rendere la mobilità elettrica più accessibile e conveniente per tutti. Crediamo fermamente che questa iniziativa contribuirà a una rapida diffusione dei veicoli elettrici, favorendo una transizione energetica più efficiente e rispettosa dell’ambiente”, ha dichiarato Claudio Piazza, CEO di On Charge.Tra i vantaggi principali offerti dall’interoperabilità dei servizi di ricarica figurano: accesso semplificato (gli utenti possono accedere a diverse reti di ricarica senza la necessità di registrarsi a più servizi o utilizzare diverse modalità di pagamento); esperienza utente migliorata (una gestione più fluida delle operazioni di ricarica grazie a un’unica app o tessera, riducendo tempi e complessità); copertura estesa (maggiore disponibilità di stazioni di ricarica in tutto il territorio nazionale, garantendo una ricarica sempre a portata di mano); sostenibilità (si promuove l’uso di veicoli elettrici, riducendo le emissioni di CO2 e favorendo una mobilità più ecologica), LEGGI TUTTO

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    Terna, rinnovabili superano produzione da fonti fossili. È la prima volta

    (Teleborsa) – Nei primi sei mesi dell’anno la produzione da fonti rinnovabili (+27,3% rispetto al primo semestre 2023) ha superato per la prima volta la produzione da fonti fossili, che ha registrato una flessione del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una ancor più marcata riduzione della quota di produzione a carbone (-77,3%). È quanto emerge dai dati forniti da Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale guidata da Giuseppina Di Foggia. Inoltre, da gennaio a giugno 2024, la produzione idroelettrica rinnovabile ha raggiunto un risultato record (pari a 25,92 TWh, +64,8% rispetto ai 15,73 TWh del periodo gennaio-giugno 2023), grazie ad una notevole disponibilità di idraulicità al Nord, a fronte di una scarsità di risorsa nel Sud del Paese.Nei primi sei mesi del 2024 la richiesta di energia è stata coperta dalle fonti rinnovabili per il 43,8% (contro il 34,9% dei primi sei mesi del 2023). Si tratta del record storico su base semestrale. Nel periodo considerato, – fa sapere Terna – la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 3.691 MW (di cui 3.341 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 1.074 MW (+41%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Nel primo semestre dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+0,5% il valore rettificato), confermando un trend moderatamente positivo ma su livelli ancora inferiori rispetto al 2022.Per quanto riguarda il mese di giugno, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’88,5% dalla produzione nazionale e per la quota restante (11,5%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 2,9 TWh, l’8,6% in meno rispetto a giugno 2023, per via di un dato dell’import sostanzialmente in linea con l’anno precedente e, allo stesso tempo, di un significativo incremento dell’export. A livello progressivo, da gennaio a giugno 2024, il saldo estero è in aumento del 3,9% rispetto a primi sei mesi del 2023.In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 22,9 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 52,5% della domanda elettrica (era 43,8% a giugno 2023). In aumento la fonte idrica (+29,4%), grazie essenzialmente al contributo degli impianti del Nord Italia, la fonte eolica (+29,2%) e fotovoltaica (+18,2%); l’incremento del fotovoltaico (+638 GWh) è dovuto alla maggior produzione per l’aumento della capacità in esercizio (+803 GWh) che ha compensato la minore producibilità legata all’irraggiamento (-165 GWh). In diminuzione la fonte geotermica (-2,8%) e termica (-13,7%) come diretta conseguenza della crescita di rinnovabili.Nella giornata del 22 giugno, nel periodo 13:00-14:00, si è registrato il massimo storico di produzione oraria da fonti energetiche rinnovabili, pari a 33,2 GW.Tra giugno 2023 e giugno 2024 la capacità installata di fotovoltaico ed eolico è aumentata di 6.831 MW (+17,3%), raggiungendo i 46.321 MW complessivi.Lo scorso mese il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 25,7 miliardi di kWh, in crescita dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2023. La variazione, seppure positiva, non recupera la forte flessione di giugno dello scorso anno (-9,7%) ed è stata raggiunta con un giorno lavorativo in meno (20 invece di 21) e una temperatura media mensile in linea rispetto a giugno 2023. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario, porta la variazione a +2,3%.A livello territoriale, la variazione tendenziale di giugno è stata +1,1% al Nord, +1,9% al Centro e +2,2% al Sud e nelle Isole.L’indice IMCEI (Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, ha fatto registrare una crescita del 2,7% rispetto a giugno 2023. Con dati destagionalizzati e corretti per l’effetto calendario, la variazione si porta a +3,1%. In particolare, positivi i comparti della siderurgia, cemento, calce e gesso, cartaria e chimica. In flessione ceramiche e vetrarie, metalli non ferrosi, alimentari e mezzi di trasporto. Stabile la meccanica.In termini congiunturali, la variazione della richiesta elettrica destagionalizzata e corretta dagli effetti di calendario e temperatura è pressoché stabile (-0,5%). In aumento invece la variazione congiunturale dell’indice IMCEI (+1,7%), che porta il trend in moderata crescita.L’indice IMSER (Indice Mensile dei Servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare, nel mese di aprile 2024, una variazione positiva del 2,2% rispetto ad aprile 2023. In particolare, tra i comparti che hanno registrato variazioni positive si trovano Attività professionali, scientifiche e tecniche, trasporto e magazzinaggio, immobiliare. Tra quelli con variazione negativa si trovano servizi veterinari, finanza e assicurazione e alberghi, ristoranti e bar. Questi ultimi hanno risentito di una contrazione degli arrivi turistici determinati anche da un diverso calendario della festività pasquali, che quest’anno sono cadute nel mese di marzo. LEGGI TUTTO

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    Altea, ok da soci a translisting e nuovo CdA. 1° semestre in crescita

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Altea Green Power, azienda quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, ha deliberato di approvare il progetto di quotazione su Euronext Milan e, ricorrendone i presupposti, sul segmento Euronext STAR Milan.È stato nominato il nuovo CdA, con l’elezione di 7 membri facenti parte della lista n.1 presentata da Dxor Investments, che detiene 9.518.699 azioni ordinarie, pari al 54,98% del capitale sociale. Ne fanno parte: Giovanni Di Pascale – Presidente del Consiglio di Amministrazione, Fabio Lenzini – Consigliere, Luca De Zen – Consigliere, Laura Guazzoni – Consigliere indipendente, Francesco Bavagnoli – Consigliere indipendente, Donatella De Lieto Vollaro – Consigliere, Anna Chiara Invernizzi – Consigliere indipendente.Il nuovo CdA, dopo aver confermato Giovanni Di Pascale come AD, ha esaminato i dati gestionali preconsuntivi sull’andamento del primo semestre 2024. Il Valore della Produzione è compreso tra 13,5 e 14,0 milioni di euro, in crescita di oltre il 33% rispetto al 30 giugno 2023. L’EBITDA è compreso tra € 7,5 e 8,0 milioni, con un incremento di oltre il 44% e un EBITDA Margin superiore al 55% (51,4% al 30 giugno 2023). L’EBITDA Margin Adjusted, rettificato per gli extra costi contabilizzati nel semestre, in accordo ai principi contabili internazionali (IFRS 2), e riferiti ai piani di remunerazione su obiettivi (MBO) a favore del personale, risulta superiore al 60%.L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 1,3 milioni di euro (cash negative), di cui 0,7 milioni di euro riferito agli effetti contabili da IFRS 16, rispetto a 4,4 milioni di euro (cash negative) al 31 dicembre 2023. Le Disponibilità Liquide ammontano a 4,2 milioni di euro, in significativa crescita rispetto a 0,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Tale variazione positiva è funzione di importanti incassi ricevuti dalla società, frutto sia del prezzo ricevuto per la cessione delle controllate Green e Blue BESS, sia di importanti milestone raggiunte sui progetti in sviluppo.”Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti in questo primo semestre, che segnano una continua crescita di tutti gli indicatori economici e confermano le guidance e i target già indicati nel Business Plan 2024-2028 – ha commentato Di Pascale – Questo trend positivo, che ci accompagna da diverso tempo, ha rappresentato per noi uno tra i fattori chiave per considerare il passaggio al mercato principale regolamentato e ad intraprendere così il processo di translisting”.”Per il futuro intendiamo proseguire lungo la strada tracciata rafforzando le nostre attività sulle BU, e in particolare concentrandoci sulle attività BESS, ponendo particolare attenzione alle trasformazioni anche tecnologiche di questo mercato e alle evoluzioni normative in materia di fotovoltaico e di energie rinnovabili – ha aggiunto – Infine, continueremo nelle nostre attività di accreditamento tra gli investitori nazionali e internazionali che hanno creduto sin dall’inizio nel progetto di Altea Green Power e ci hanno sostenuto ed accompagnato sin qui”. LEGGI TUTTO

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    Borsa, scende la market cap delle società energetiche nel primo semestre

    (Teleborsa) – Alla fine del primo semestre del 2024, le società dell’energia italiane quotate a Piazza Affaricapitalizzavano 176,1 miliardi di euro, rappresentando il 21,9% dell’intero listino; il loro peso scende, avendo perso il 3,3% della capitalizzazione, che al 1° gennaio era di 182,1 miliardi di euro. È quanto emerge da un’analisi del centro studi CoMar.Il risultato del settore è in controtendenza, perché si inserisce in un andamento complessivo della Borsa cresciuto nel semestre del 4,79%, passando da una capitalizzazione di 761,9 miliardi di euro a una di 798,3 miliardi di euro al 1° di luglio.L’Indagine di CoMar ha riguardato le 19 società quotate, attive sia nell’elettricità e gas che in petroli e carburanti: A2A, Acea, Acinque, Alerion, Ascopiave, Ecosuntek, Edison, Enel, Eni, Erg, eViso, Gas Plus, Hera, Iren, Italgas, Saipem, Saras, Snam e Terna.Per quanto riguarda le capitalizzazioni, il report evidenzia che le maggiori sono di Enel con 67,2 miliardi di euro (che da sola pesa per l’8,4% del totale del listino), Eni con 47,5 miliardi (5,9%), Terna con 14,7 miliardi (1,8%), Snam con 14 miliardi (1,75%); ognuna delle altre vale meno dell’1% del totale del listino; chiudono le quotate sull’EGM, come Ecosuntek ed eViso.Per quanto riguarda le variazioni nel semestre, le crescite maggiori sono state di eViso (+82,9%), Saipem (+65,4%), Acea (+10,2%), Hera (+9,4%), seguite da Ascopiave, A2A, Acinque, Gas Plus, Saras; tutte le altre 10 sono in territorio negativo, particolarmente con Alerion (-37,5%), Ecosuntek (-29,4%), Erg (-18,7%), Snam (-10,2%), Italgas (-10,1%). LEGGI TUTTO

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    Gas, indice IGI in ribasso a 34,68 €/MWh

    (Teleborsa) – Il valore dell’indice IGI (Italian Gas Index) per il 16 luglio è pari a 34,68 €/MWh, in ribasso rispetto al 15 luglio attestatosi a 35,32 €/MWh.L’indice, calcolato giornalmente dal Gestore dei Mercati Energetici – GME, fornisce uno strumento di interpretazione e valutazione delle dinamiche osservate sui mercati del gas in Italia e si propone come un riferimento trasparente e replicabile dagli operatori, per operazioni di hedging e/o per contratti di fornitura. LEGGI TUTTO

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    OPA Saras, adesioni allo 0,098%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa su Saras, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, risulta che oggi 15 luglio 2024 sono state presentate 503.075 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 510.375, pari allo 0,098% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 12 luglio 2024 e terminerà il 9 agosto 2024. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Saras acquistate sul mercato nei giorni 8 e 9 agosto 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO