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    Enel, accordo con Masdar su impianti fotovoltaici. Corrispettivo di 817 milioni di euro

    (Teleborsa) – Enel ha comunicato che EGPE, società del Gruppo controllata tramite la spagnola Endesa, ha firmato un accordo con Masdar, primario player nell’ambito delle energie rinnovabili, per la vendita a quest’ultimo di una partecipazione di minoranza, pari al 49,99% del capitale sociale, in EGPE Solar, veicolo recentemente costituito al fine di detenere tutti gli asset fotovoltaici già operativi di Endesa in Spagna, per una capacità installata complessiva di circa 2 GW.L’accordo prevede il riconoscimento di un corrispettivo da parte di Masdar di 817 milioni di euro per l’acquisizione del 49,99% del capitale sociale di EGPE Solar, corrispettivo che è soggetto a un meccanismo di aggiustamento tipico di operazioni di questo genere. L’Enterprise Value riferito al 100% di EGPE Solar e riconosciuto nell’accordo è pari a circa 1,7 miliardi di euro.L’operazione si inserisce nell’ambito di una partnership a lungo termine con Masdar, che comprende anche contratti di acquisto di energia (Power Purchase Agreements, PPA) della durata di 15 anni attraverso i quali si prevede che Endesa, per il tramite di una società controllata, acquisirà il 100% dell’energia generata dagli impianti fotovoltaici oggetto dell’operazione. È inoltre prevista la possibile futura ibridizzazione del portafoglio di impianti con sistemi di stoccaggio di energia a batteria (Battery Energy Storage Systems, BESS) fino a un massimo di 0,5 GW di capacità incrementale.Si prevede che l’operazione nel suo complesso genererà una riduzione dell’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Enel pari a 817 milioni di euro nel 2024 mentre non sono previsti impatti sui risultati economici del Gruppo in quanto, al perfezionamento dell’operazione, Enel continuerà a mantenere il controllo di EGPE Solar e a consolidare integralmente la società. Il closing dell’operazione è previsto nel quarto trimestre del 2024.L’operazione è in linea con il modello di Partnership delineato nel Piano Strategico 2024-2026 del Gruppo Enel, con la finalità di mantenere il controllo degli asset strategici e massimizzare la produttività e i ritorni sul capitale investito. EGPE e Masdar hanno inoltre firmato un Memorandum of Understanding (MoU) non vincolante per esplorare una potenziale alleanza finalizzata allo sviluppo congiunto di progetti di generazione rinnovabile in Spagna.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Eni: via libera da parte da NUPRC per vendita di NAOC a OANDO

    (Teleborsa) – Eni ha ricevuto il consenso formale della Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission (NUPRC) per la vendita di NAOC Ltd a Oando Plc. Eni ha già ottenuto tutte le altre autorizzazioni necessarie da parte delle Autorità locali e regolamentari competenti, e potrà procedere al completamento della transazione per la vendita di Nigerian Agip Oil Company Ltd (NAOC Ltd) – società interamente controllata da Eni e attiva in Nigeria nell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica – a Oando Plc, principale società energetica nigeriana, quotata sia alla Borsa della Nigeria che a Johannesburg.La quota che NAOC Ltd detiene in SPDC JV (Shell Production Development Company Joint Venture – operatore Shell 30%, TotalEnergies 10%, NAOC 5%, NNPC 55%) – fa sapere Eni in una nota – non rientra nel perimetro della transazione e rimarrà nel portafoglio Eni.Eni continua a essere impegnata in Nigeria attraverso investimenti in progetti deepwater e in Nigeria LNG. Inoltre, Eni sta sviluppando piani per la diversificazione economica del Paese che includono una valutazione della produzione potenziale di agri-feedstock per lebioraffinerie Enilive e varie iniziative ambientali e tecnologiche, come i progetti di clean cooking, per compensare le emissioni.Eni opera in Nigeria dal 1962 nell’esplorazione e produzione di idrocarburi, nonché nella generazione di energia elettrica. Attualmente, Eni dispone di un ampio portafoglio di asset nell’esplorazione e produzione, con una produzione di equity di circa 40.000 barili di petrolioequivalente al giorno, al netto del contributo di NAOC. Eni detiene inoltre una partecipazione del 10,4% in Nigeria LN. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali calano di 3,7 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono scese più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stock di greggio, negli ultimi sette giorni al 19 luglio 2024, sono diminuiti di circa 3,7 milioni di barili a 436,5 MBG, contro attese per un decremento di 2,6 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 2,8 milioni, arrivando a 125,3 MBG, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 5,6 milioni a quota 227,4 MBG.Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,7 milioni a 374,4 MBG.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Iren, S&P conferma rating “BBB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il merito di credito a lungo termine di Iren, multiservizi quotata su Euronext Milan, a “BBB” con outlook “Stabile”. Lo stesso rating è attribuito anche al debito senior non garantito.Il giudizio arriva a valle dell’aggiornamento del piano industriale al 2030 che mantiene un forte focus sulle attività regolate con una rimodulazione degli investimenti complessivi. L’outlook stabile riflette le aspettative di mantenimento del rapporto debito netto/EBITDA non superiore a 3,5x e l’impegno del management di mantenere l’attuale giudizio di rating e un’attenta disciplina finanziaria. La conferma del rating, dal punto di vista finanziario, esprime lo stato di adeguatezza della liquidità del gruppo, l’elevata credibilità sul mercato dei capitali e la forte relazione con le banche, oltre ad una solida e prudente gestione del rischio, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    OPA Saras, adesioni allo 0,39%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa su Saras, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, risulta che oggi 23 luglio 2024 sono state presentate 343.138 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 2.059.569, pari allo 0,39% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 12 luglio 2024 e terminerà il 9 agosto 2024. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Saras acquistate sul mercato nei giorni 8 e 9 agosto 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: Piotr Trojanowski / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Var Energi conferma dividendo. EBIT 2° trimestre sotto le attese

    (Teleborsa) – Var Energi, società energetica quotata a Oslo e controllata da Eni, ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con un total income di 1.940 milioni di dollari, in calo di 16 milioni di dollari rispetto allo scorso trimestre e in aumento rispetto ai 1.436 milioni di dollari del secondo trimestre 2023. L’EBIT è stato pari a 992 milioni di dollari, rispetto ai 778 milioni di dollari dell’anno precedente, inferiore agli 1,04 miliardi di dollari previsti dagli analisti in un consensus fornito dalla società. L’utile netto è stato di 222 milioni di dollari (vs 100 in Q1 2024 e 98 in Q2 2023).Il dividendo di 270 milioni di dollari (1,184 NOK per azione) per il secondo trimestre sarà distribuito il 6 agosto. La guidance prevede un dividendo di 270 milioni di dollari per il terzo trimestre del 2024, con una distribuzione di dividendi pari a circa il 30% del CFFO al netto delle imposte per l’intero anno.”Siamo lieti di vedere un altro trimestre di delivery, con forti risultati operativi e finanziari – ha commentato il CEO Nick Walker – La produzione nella prima metà dell’anno è stata in media di 293mila barili di petrolio equivalente al giorno, nella fascia alta dell’intervallo guidato per il periodo. Sebbene i prezzi realizzati del gas siano stati mantenuti elevati rispetto a quelli spot, i costi operativi e le spese in conto capitale per l’intero anno si collocheranno nella fascia inferiore dell’intervallo previsto. Di conseguenza, continuiamo a fornire rendimenti interessanti e prevedibili per gli azionisti”.”Var Energi resta sulla buona strada per aumentare la produzione fino a circa 400 kboepd entro la fine del 2025, essendo uno dei centri E&P in più rapida crescita al mondo”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Eni, accordo con KKR per possibile cessione del 20-25% di Enilive

    (Teleborsa) – Eni, colosso energetico italiano, ha firmato un accordo temporaneo di esclusiva con KKR, società di private equity statunitense, per l’implementazione della fase di due diligence e il completamento della stesura della documentazione per la cessione di una quota di partecipazione in Enilive tra il 20% e il 25%, sulla base di una valutazione della società compresa tra 11,5 e 12,5 miliardi di euro.Le parti sono determinate nella negoziazione dei termini di una potenziale transazione, la cui chiusura dipenderà dal raggiungimento di un accordo sulla documentazione definitiva, si legge in una nota.Enilive è la società di Eni dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility, tra cui il car sharing Enjoy, e alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità.Enilive ha l’obiettivo di fornire servizi e prodotti progressivamente decarbonizzati per la transizione energetica, contribuendo all’obiettivo di Eni di raggiungere la carbon neutrality al 2050 anche attraverso gli asset industriali che includono le bioraffinerie di Venezia e di Gela, la bioraffineria St. Bernard Renewables LLC (joint venture partecipata al 50%) in Louisiana (Stati Uniti d’America), 22 impianti per la produzione di biogas in Italia, oltre ai nuovi progetti: a gennaio 2024 Eni ha confermato la trasformazione della raffineria di Livorno in bioraffineria. Inoltre, sono in fase di valutazione ulteriori due nuove bioraffinerie in Malesia e in Corea del Sud. Enilive prevede di aumentare la propria capacità di bioraffinazione a oltre 3 milioni di tonnellate entro il 2026 (il doppio rispetto alla fine del 2023) e oltre 5 milioni di tonnellate/anno entro il 2030.Il passo annunciato oggi rappresenta un nuovo esempio dello sviluppo della strategia del modello satellitare di Eni, volta ad attrarre capitale strategico da partner di valore sulla base di multipli attrattivi, finanziando la propria crescita e confermando il valore che la società sta creando nei propri nuovi business.”Il forte interesse manifestato in questo periodo da primari investitori finanziari istituzionali potrebbe portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive”, viene sottolineato.Lo scorso marzo Plenitude (ex Eni gas e luce) ha perfezionato l’operazione, annunciata a dicembre 2023, relativa all’ingresso nel proprio azionariato di Energy Infrastructure Partners (EIP) attraverso un aumento di capitale di 588 milioni di euro. L’importo è stato pari a una quota pari a circa il 7,6% di Plenitude sulla base di un Equity Value – post aumento di capitale – di circa 8 miliardi di euro e di un Enterprise Value di oltre 10 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Agatos, Michele Rizzo acquista il 3,3% del capitale dall’AD

    (Teleborsa) – Agatos, holding quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di biometano, fotovoltaici e per l’efficientamento energetico, ha comunicato che San Giorgio (partner della MR Coperture), entrambe società facenti capo a Michele Rizzo, ha acquistato fuori mercato in data 18 luglio 2024 a 0,10 euro per azione dall’AD di Agatos Umberto Caprara 1,5 milioni di azioni equivalenti al 3,3% del capitale, per un importo complessivo pari a 150.000 euro.L’acquisto della partecipazione rafforza la partnership tra i due gruppi che è già di fatto operativa. Infatti, subito dopo la nomina del nuovo CdA di Agatos, Agatos Energia e San Giorgio hanno siglato un accordo quadro per la fornitura da Agatos di 15 MWp di materiali fotovoltaici per un valore prospettico di fatturato Agatos di circa 3 milioni di euro. Tale accordo ha già prodotto ordini e relative consegne.”L’ingresso di San Giorgio in Agatos dimostra l’intento delle parti di costituire insieme una filiera che possa garantire oltre all’approvvigionamento di materiali ed alla progettazione anche l’installazione, al fine di presentarsi ai clienti con un servizio chiavi in mano – si legge in una nota – A tal proposito, questa collaborazione ha già consentito alle due realtà unite di qualificarsi come fornitori sia a clienti retail che a clienti istituzionali”. LEGGI TUTTO