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    USA, scorte petrolio settimanali calano a sorpresa

    (Teleborsa) – Sono scese a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 25 ottobre 2024, sono scesi di circa 0,5 milioni di barili a 425,5 MBG, contro attese per un incremento di 1,5 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un decremento di 1 milione, arrivando a 112,9 MBG, contro attese per un variazione di -1,6 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 2,7 milioni a quota 210,9 MBG (era atteso un incremento di 0,6 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 1,2 milioni a 385,8 MBG. LEGGI TUTTO

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    Rosetti Marino, Intesa: solido backlog fornisce visibilità, trattative per grande contratto

    (Teleborsa) – I risultati del del primo semestre 2024 di Rosetti Marino, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella cantieristica navale e negli impianti per l’energia, hanno confermato la significativa crescita registrata nel FY23, con un ulteriore incremento del portafoglio ordini (+36% rispetto a un YE23 già forte) e del fatturato (in particolare, nel settore “Rinnovabili e Carbon Neutrality”), con un miglioramento della redditività a livello di EBIT e utile netto. Lo affermano gli analisti di Intesa Sanpaolo, che hanno un giudizio “No Rating” sul titolo visto il flottante e gli scambi limitati.Il solido portafoglio fornisce visibilità, con il gruppo che raggiunge a fine giugno 2024: i) 662 milioni di euro di portafoglio relativi al business Oil&Gas (+94% rispetto a YE23); ii) 454 milioni di euro relativi a Rinnovabili e Carbon Neutrality (rispetto a 477 milioni di euro a YE23). Inoltre, il trend positivo in termini di intake (243 milioni di euro dopo fine giugno) sembra essere confermato nel secondo semestre per entrambi i settori energetici, con trattative in corso, di cui una per un contratto di dimensioni considerevoli nel Mare del Nord.Il broker sottolinea inoltre che la capogruppo ha promosso e adottato alcune azioni dal punto di vista organizzativo e di governance per consentire alla controllata Fores Engineering di raggiungere il pareggio di bilancio a partire dal 2025.Gli analisti rivedono le stime, ovvero ritoccando i ricavi FY24 e riducendo il margine EBITDA FY24, considerando il mix produttivo e le azioni che la società sta intraprendendo sulle controllate italiane. Tuttavia, aumentano di circa il 33% il valore della produzione sia per FY25 che per FY26, considerando il forte apporto di ordini e le attività commerciali in corso; vedono il margine EBITDA FY25-26 al 7,1%-7,2%. LEGGI TUTTO

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    Acea, 500 milioni di euro da BEI e CDP con garanzia SACE

    (Teleborsa) – Acea, multi-utility romana quotata su Euronext Milan, ha ottenuto un finanziamento da 500 milioni di euro concesso dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), con la garanzia Archimede di SACE, e da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) con provvista messa a disposizione dalla stessa BEI. L’obiettivo è modernizzare, potenziare ed estendere l’infrastruttura elettrica di Areti (società al 100% del gruppo Acea che gestisce la rete di distribuzione elettrica di Roma e Formello).Oggi a Roma sono stati siglati gli accordi che riguardano la prima tranche di finanziamento pari a 320 milioni di euro, di cui 200 milioni concessi direttamente dalla BEI con garanzia Archimede SACE al 70% e 120 milioni di euro da CDP con funding BEI. La seconda tranche da 180 milioni sarà sottoscritta nel 2025.L’operazione conferma BEI e CDP tra i maggiori finanziatori istituzionali del piano di investimenti di Acea e SACE come partner assicurativo finanziario strategico anche su future operazioni del gruppo, si legge in una nota.”Gli accordi firmati oggi con BEI, CDP e SACE rappresentano per Acea un’operazione di sistema di particolare rilevanza strategica e certificano il valore e la qualità degli investimenti che il gruppo ha pianificato per i prossimi anni nelle reti di distribuzione elettrica – ha commentato Fabrizio Palermo, AD di Acea – Gli investimenti contribuiranno ad ottenere una sempre maggiore resilienza e flessibilità delle infrastrutture grazie all’impiego di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale”.”Questo finanziamento conferma l’impegno della BEI a favore della transizione energetica e degli obiettivi di REPowerEU, che ci siamo impegnati ad accompagnare mettendo a disposizione 45 miliardi di finanziamenti aggiuntivi entro il 2027 – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente BEI – L’ammodernamento delle infrastrutture elettriche è cruciale non solo per rendere la rete più efficiente e resiliente, ma anche per favorire una maggiore integrazione delle energie rinnovabili nel sistema”.”Grazie alla sinergia con le istituzioni europee promossa efficacemente in questi anni – ha detto Dario Scannapieco, AD di Cassa Depositi e Prestiti – CDP oggi riesce a essere promotore di operazioni finanziarie di valore per il territorio e dall’elevato impatto. In quest’ottica il finanziamento a favore di Acea conferma ulteriormente l’impegno di CDP nel sostenere lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture del Paese. La consolidata collaborazione con la BEI, accompagnata in diverse occasioni anche dal contributo di SACE, negli anni ci ha consentito di sostenere investimenti per circa 13 miliardi destinati alla crescita economica dei territori”.”Confermiamo il nostro impegno a sostenere gli investimenti per la competitività sul territorio nazionale attraverso la Garanzia Archimede come il potenziamento dell’infrastruttura elettrica di Acea – ha dichiarato Alessandra Ricci, AD di SACE – Questa nuova operazione consolida la forte sinergia con gli investitori istituzionali BEI e CDP in progetti in grado di produrre un tangibile impatto sul tessuto economico italiano”. LEGGI TUTTO

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    Enel, Barclays conferma Overweight prima dei conti: solidità continua nel Q3

    (Teleborsa) – Barclays ha confermato la raccomandazione “Overweight” e il target price di 8,30 euro per azione sul titolo Enel, che pubblicherà i risultati dei 9 mesi 2024 il 6 novembre, dopo la chiusura del mercato.Gli analisti prevedono “un altro trimestre forte” per Enel, con una crescita del 39% anno su anno negli utili netti dei 9 mesi 2024, comprese le plusvalenze. Inoltre, previste ancora forti attività di vendita al dettaglio e attività rinnovabili ancora più forti, in assenza di clawback. Barclays prevede un solido rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA pari a 2,5x alla fine dei 9 mesi del 2024.”Enel rimane uno dei titoli più economici tra i nostri nomi integrati europei: a un P/E inferiore a 10,5x 2025, Enel viene scambiata con uno sconto del 15% rispetto al multiplo medio per le utility integrate europee che copriamo – si legge nella ricerca – Inoltre, stimiamo che il titolo stia scontando quattro anni di pipeline di energie rinnovabili, rispetto a una media di sette anni per i player puramente rinnovabili”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Gattei: potremmo vendere ulteriore quota di Enilive, più verso il 5% e non 10%

    (Teleborsa) – A luglio Eni aveva firmato un accordo di esclusiva con KKR per la cessione di una quota di partecipazione in Enilive tra il 20% e il 25%, che poi ieri si è dimostrata essere del 25%. In quell’occasione, Eni aveva detto che il forte interesse manifestato da primari investitori finanziari istituzionali poteva portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive.”Avendo piazzato il 25%, vogliamo vedere se alla fine c’è l’opportunità di portare a bordo un altro partner magari con il 5% e non con un ulteriore 10%”, ha detto Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni, durante la conference call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi del 2024.Gattei ha sottolineato la capacità di Eni di “procedere in maniera efficace sul piano di disposal” e di “stare lavorando su alcune aggiunte” per quanto riguarda le quote in alcune controllate, “e potenzialmente in Novamont, ma questo richiede più tempo”.Per quanto riguarda il percorso verso la quotazione in Borsa di Plenitude ed Enilive, il manager ha detto che le “IPO dipendono dalle condizioni del mercato e quest’anno, anche dopo il 2022 e il 2023, è stata un anno con poche IPO”. “Noi vogliamo avere un bilanciamento tra l’IPO nel medio termine e una valorizzazione nel breve termine”, ma “non pensiamo che il percorso verso un’IPO sia un sell-down continuo della nostra quota, perché vogliamo mantenere il controllo”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Gattei: modello di remunerazione è attrattivo, difficile essere più precisi

    (Teleborsa) – “Il buyback è uno strumento flessibile e non c’è una strada tracciata. Noi dichiariamo una certa percentuale di distribuzione o un range rispetto al CFFO, chiaramente diviso tra dividendi e buyback. Poi il buyback può essere alzato con miglioramento della nostra performance o dello scenario”. Lo ha affermato Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni, durante la conference call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi del 2024.”E c’è la possibilità, come fatto quest’anno, di cambiare questa percentuale per un miglioramento – ha spiegato – Quando annunciamo la distribution policy c’è quindi un floor, con la decisione che è protetta in ogni scenario. Credo che sia un modello attrattivo e non possiamo essere più precisi perché la volatilità del mercato energetico è alta”.Considerando che il piano di dismissione sta procedendo meglio delle nostre aspettative iniziali, Eni ha oggi confermato l’aumento del piano di buyback 2024, che ora è atteso pari a 2 miliardi di euro, +25% rispetto alla guidance precedente di 1,6 miliardi di euro e +80% rispetto al piano annuale originale. Questo incrementerà il ritorno totale di cassa agli azionisti a circa il 38% del CFFO.”Si tratta di una distribuzione altamente competitiva e attraente con uno yield dell’11,5%”, ha sottolineato il manager.In merito alla possibilità di rivedere la politica di remunerazione con il nuovo piano il prossimo anno, Gattei non ha voluto fornire indicazioni precise, ma ha detto che “l’idea generale è che vogliamo rinforzare la società con crescita e diversificazione, maturando nuove linee di business e portando alla profittabilità altre linee di business che ora sono in perdita. Tutto questo aiuterà ad aumentare la remunerazione”. LEGGI TUTTO

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    Versalis (Eni), Alfani: improbabile saremo in breakeven sull’EBITDA nel 2025

    (Teleborsa) – “Abbiamo un outlook cupo sul mercato della chimica, quindi i miglioramenti in Versalis arriveranno dalle azioni che metteremo in campo, come la revisione del nostro portfolio”. Lo ha detto Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis (Eni), durante la call con la comunità finanziaria sui risultati per i primi nove mesi dell’anno.Nel terzo trimestre 2024, il business della Chimica gestito da Versalis ha riportato una perdita operativa proforma adjusted pari a 193 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto alla perdita del terzo trimestre 2023. Tale risultato riflette il calo della domanda in tutti i segmenti di business dovuto al rallentamento macroeconomico e ai maggiori costi di produzione in Europa che hanno ridotto la competitività delle produzioni di Versalis rispetto ai competitors americani ed asiatici in un contesto di eccesso di offerta. Nei nove mesi 2024, la perdita proforma adjusted di 583 milioni di euro, (perdita di 377 milioni di euro nei nove mesi 2023).Eni ha quindi finalizzato un piano di trasformazione, decarbonizzazione e rilancio del business della chimica, che prevede investimenti di circa 2 miliardi di euro e la riduzione di circa 1 mln tonnellate delle emissioni CO2, pari a circa il 40% del totale Versalis. Gli investimenti riguarderanno lo sviluppo di nuove piattaforme di prodotto in attività downstream a elevato valore quali le rinnovabili, l’economia circolare e i mercati in crescita dei prodotti specializzati, dove Versalis ha acquisito un eccellente posizionamento competitivo, riducendo al contempo l’esposizione alla chimica di base. Il piano di trasformazione comprende anche lo sviluppo di attività nella bioraffinazione e nell’accumulo di energia presso gli esistenti siti industriali. Il piano si propone di recuperare la profittabilità con ricadute positive sui livelli occupazionali. Su quanto il piano di rilancio possa andare veloce, l’AD si mostra cauto: “Sarà graduale e dipenderà dalla velocità delle azioni di ristrutturazioni. Un miglioramento dello scenario potrebbe essere un booster, ma vogliamo essere cauti”, con “miglioramenti nel giro di 4-5 anni”. In merito alle interlocuzioni con i sindacati, Alfani ha detto che “capiscono che la società non può continuare a bruciare cassa e qualcosa va fatto”.Quando gli sono state chieste delle stime più specifiche per l’anno prossimo, Alfani ha detto che “dal punto di vista dell’EBITDA nel 2025, è improbabile che possiamo essere in breakeven nel 2025 in questo scenario, ma vogliamo avere una performance migliore del 2024”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi di gas crescono oltre attese

    (Teleborsa) – Crescono oltre le previsioni gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 18 ottobre 2024 sono risultati in crescita di 80 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+61 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 76 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.785 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 2,9% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.679) e in crescita del 4,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.618 BCF. LEGGI TUTTO