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    Tenaris, nuovo buyback da 700 milioni di dollari. Terzo trimestre in calo

    (Teleborsa) – Tenaris, colosso italiano della fornitura di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas, ha registrato vendite nette nel terzo trimestre 2024 pari a 2,92 miliardi di dollari (-12% sul 2° trimestre 2024 e -10 sul 3° trimestre 2023), influenzate dai prezzi più bassi nelle Americhe e dalla domanda più bassa negli Stati Uniti, in Messico e in Arabia Saudita, nonché dalle spedizioni inferiori di tubi di linea in Argentina. I margini sono stati relativamente resilienti con il margine EBITDA in calo dell’1,1% trimestre su trimestre su base comparabile, mentre l’utile netto (448 milioni di dollari, +34% su base sequenziale, -17% su base annua) si è ripreso dopo le disposizioni straordinarie registrate da Tenaris e dalla sua società associata Ternium nell’ultimo trimestre.Il board ha approvato un programma di riacquisto di azioni follow-on da 700 milioni di dollari. In base al precedente riacquisto di azioni da 1,2 miliardi, che è durato dal 5 novembre 2023 al 2 agosto 2024, ha acquistato un numero totale di azioni ordinarie pari al 6,07% del suo capitale. Questo programma follow-on è soggetto a un massimo di 46.373.915 azioni ordinarie che rappresentano il restante 3,93% del capitale che può essere riacquistato ai sensi dell’autorizzazione fino a un massimo del 10% del capitale.Nel quarto trimestre, le vendite e l’EBITDA saranno inferiori rispetto al terzo trimestre, influenzati dalle minori vendite in Messico e Arabia Saudita e dall’impatto ritardato dei prezzi OCTG nelle Americhe. Nel complesso, i risultati del secondo semestre del 2024 saranno in linea con le indicazioni per l’investor day di settembre. Entrando nel 2025, Tenaris prevede che le vendite e l’EBITDA si riprenderanno con un aumento delle spedizioni in Nord America e Medio Oriente e un rimbalzo dei prezzi OCTG in Nord America LEGGI TUTTO

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    Enel, focus su disciplina e strategia disposal ha permesso rapido deleveraging

    (Teleborsa) – “Il focus sulla disciplina finanziaria e sulla nostra strategia di disposal ci ha permesso di eseguire un rapido deleveraging, con il rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA che è sotto la media del settore. Abbiamo messo le basi per una crescita a lungo termine e le performance fino ad ora ci permettono di confermare la guidance per il 2024, avendo un’alta visibilità sul resto dell’anno”. Lo ha affermato il CFO di Enel, Stefano De Angelis, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi 2024.De Angelis ha sottolineato che il 60% degli obiettivi di efficienza del 2026 è già stato raggiunto, con una spending review basata sul contributo a valore aggiunto delle risorse interne ed esterne al core business.Parlando dell’aumento di “un solido 16%” anno su anno dell’utile netto ordinario, il CFO ha sottolineato che la riduzione dei costi finanziari è stata supportata da “un debito inferiore grazie all’incasso di accordi di M&A nel secondo trimestre e a una solida generazione di cassa”. Inoltre, ha spiegato che il risultato guidato da plusvalenze M&A non è incluso nelle cifre ordinarie.Per quanto riguarda i deal di M&A, ha detto che “stanno progredendo senza alcune segnale di ritardo da parte delle autorità”.De Angelis ha rimandato all’imminente Capital Markets Day del 18 novembre tutti i dettagli sui nuovi obiettivi finanziari, inclusi quelli sulla remunerazione con indicazioni sul DPS, e sulla strategia più generale. LEGGI TUTTO

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    Enel conferma guidance dopo 9 mesi con utile in crescita. Acconto dividendo da 0,215 euro

    (Teleborsa) – Enel, colosso energetico italiano, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con ricavi a 57.634 milioni di euro (69.534 milioni di euro nei nove mesi del 2023, -17,1%). La variazione è principalmente riconducibile ai minori volumi di energia termoelettrica prodotti e alle minori quantità di energia elettrica e gas vendute sui mercati finali in un regime di prezzi decrescenti, unitamente alle variazioni di perimetro nei due periodi a confronto. Tali effetti sono in parte compensati dalle performance positive derivanti dalla vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili e dai risultati delle reti di distribuzione.L’EBITDA ordinario è a 17.449 milioni di euro (16.386 milioni di euro nei nove mesi del 2023, +6,5%). L’andamento è attribuibile al positivo contributo dei business integrati, guidati dalla performance delle energie rinnovabili, che ha beneficiato della progressiva normalizzazione del mercato delle commodity, nonché della buona disponibilità delle risorse rinnovabili, compensando ampiamente la contrazione dei margini nei mercati finali e nella generazione da fonte termoelettrica. Positivo, al netto delle variazioni di perimetro, anche l’apporto delle attività di gestione delle reti di distribuzione, grazie al maggior volume di investimenti.Il risultato netto ordinario del Gruppo è a 5.846 milioni di euro (5.033 milioni di euro nei nove mesi del 2023, +16,2%). L’aumento è principalmente riconducibile all’andamento positivo della gestione operativa ordinaria, unitamente alla riduzione degli oneri finanziari netti e alla minore incidenza delle interessenze dei terzi.L’indebitamento finanziario netto è a 58.153 milioni di euro (60.163 milioni di euro a fine 2023, -3,3%). I positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa e l’incasso dei proventi relativi alle operazioni di cessione di attivi realizzate nell’ambito del programma di deleverage e razionalizzazione della presenza geografica del Gruppo, hanno più che compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e dal pagamento dei dividendi.”Nei nove mesi del 2024 abbiamo registrato solidi risultati, guidati dalla resilienza e dal bilanciamento geografico del nostro portafoglio di asset e da un maggior presidio delle iniziative di advocacy in America Latina – ha commentato il CFO Stefano De Angelis – Vorrei inoltre evidenziare come il completamento del Piano di dismissioni entro la fine dell’anno ci consente di prevedere per il 2024 un rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA pari a circa 2,4x, valore che si colloca al di sotto della media del settore. Tutto questo, insieme al costante impegno del Gruppo verso la disciplina finanziaria e l’eccellenza operativa, rappresenta la base per una crescita futura, sostenibile e duratura, a beneficio dei nostri stakeholder. La performance del periodo e la visibilità sull’evoluzione del business anche nell’ultima parte dell’anno ci permettono quindi di confermare per il 2024 la guidance su EBITDA ordinario e Utile netto ordinario fornita ai mercati nel 2023″.Deliberato un acconto sul dividendo 2024 pari a 0,215 euro per azione, in pagamento dal 22 gennaio 2025. La politica dei dividendi, coerente con il Piano Strategico 2024-2026, prevede per l’esercizio 2024 un dividendo per azione fisso minimo pari a 0,43 euro, con un aumento potenziale fino a un pay-out del 70% sull’Utile netto ordinario di Gruppo in caso di conseguimento degli obiettivi relativi alla generazione di cassa e solidità patrimoniale del Gruppo.Confermata la guidance relativa all’esercizio 2024 con la previsione di un EBITDA ordinario compreso tra 22,1 e 22,8 miliardi di euro e un Utile netto ordinario compreso tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Terna, Beccali: deal con Acea subito accrescitivo, non escluse altre piccole operazioni

    (Teleborsa) – “Nei nove mesi abbiamo registrato una crescita a due cifre in tutte le linee di conto economico e capex. Questo conferma ancora una volta i nostri sforzi per accelerare gli investimenti a supporto della transizione green e della resilienza del sistema”. Lo ha affermato Francesco Beccali, CFO di Terna, durante la call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi 2024.Beccali ha parlato delle attività regolamentate come di un “catalyst per la crescita dell’EBITDA”, visto che hanno contato per 316 milioni sul totale di 336 milioni di incremento nel periodo.Per quanto riguarda il debito, Terna ha un Fixed/Floting Ratio di circa l’86% (calcolato sul debito lordo) e una maturity di 6 anni. La società è “on track per quanto riguarda il capex e sta accelerando sugli obiettivi del piano”, anche attraverso l’accordo per l’acquisizione della rete HV di Roma da Acea.Beccali ha sottolineato che il piano di capex per il periodo 2024-2028 è “totalmente sostenibile da un punto di vista finanziario”, come hanno attestano anche le agenzie di rating di recente. “Potremmo essere più precisi sugli eventuali aggiornamenti del capex nei primi mesi dell’anno prossimo”, ha aggiunto.Il CFO ha evidenziato che l’upgrade della guidance per il 2024 è dovuto al maggior contributo dei premi output based relativi allo schema di incentivi MSD, che andrà a terminare a fine anno e non è legato all’andamento generale dei livelli tariffari. “Lo schema si concluderà alla fine della 2024, quindi l’upgrade per il 2024 non ha effetti sugli anni prossimi”. Discorso uguale per la remunerazione: “Un dividendo più alto nel 2024 non avrà impatti su quelli degli anni successivi”. Quando gli è stato chiesto dell’operazione con Acea, Beccali ha detto che “ha un grande razionale industriale ed è accrescitiva dall’inizio”. “Il deal di chiuderà a metà del 2025, quindi l’impatto sull’EPS sarà limitato, ma sarà accrescitivo dal primo anno, con impatto di alcuni milioni”, ha aggiunto.Ad una domanda sul potenziale acquisto di altri asset italiani regolati, ha detto: “non abbiamo altri deal in discussi avanzate, ma altre piccole operazioni non sono escluse in futuro”. LEGGI TUTTO

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    Acea, per cessione rete Alta Tensione 224 milioni da Terna e 23 milioni da Arera

    (Teleborsa) – Acea, multi-utility romana quotata su Euronext Milan, e Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, hanno firmato oggi un accordo vincolante per la cessione a Terna della rete elettrica in Alta Tensione (AT) di Areti (100% ACEA).Gli asset oggetto della cessione comprendono 73 elettrodotti AT per circa 481 km di rete (linee aeree e in cavo), rete di fibra ottica estesa sulle linee in alta tensione incluse nell’accordo, elementi di AT di 3 cabine primarie.L’operazione si inserisce nel processo di razionalizzazione della gestione della rete in AT in Italia, così come indicato da ARERA, il cui completamento è favorito dall’introduzione da parte della stessa Autorità di incentivi per la cessione degli asset a Terna.Il valore complessivo degli asset ai fini regolatori (Regulated Asset Base – RAB) oggetto di cessione è stimato pari a circa 203 milioni di euro alla fine del 2024.Il corrispettivo totale per la cessione è pari a 247 milioni di euro, di cui circa 224 milioni di euro riconosciuti da Terna e circa 23 milioni di euro relativi al premio riconosciuto da ARERA pari al 4% del costo storico rivalutato (assumendo che il closing avvenga nel 2025). Il multiplo implicito in termini di Enterprise Value/RAB dell’operazione è pertanto superiore a 1,2x.Nel 2024, l’EBITDA pro-forma del perimetro oggetto di cessione è stimabile in 23 milioni di euro.”L’operazione rientra nel programma di valorizzazione e ottimizzazione del portafoglio di asset previsto dal Piano Industriale 2024-2028 e coglie un’opportunità fornita dal quadro regolatorio – ha commentato l’AD di Acea, Fabrizio Palermo – I proventi della cessione contribuiranno all’incremento degli investimenti previsti sulla rete di distribuzione elettrica di Roma, sempre più resiliente e digitale, con un conseguente miglioramento della qualità del servizio. Tali interventi avranno anche un effetto positivo sulla crescita della RAB in arco Piano”. LEGGI TUTTO

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    Terna, accordo con Acea per acquisire parte della rete in alta tensione a Roma

    (Teleborsa) – Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, e Areti, la società controllata da Acea per la distribuzione di energia elettrica, hanno sottoscritto un accordo (Term Sheet) avente a oggetto l’acquisizione da parte di Terna del 100% del capitale sociale di un veicolo societario di nuova costituzione (NewCo) alla quale Areti conferirà parte delle infrastrutture in alta tensione di sua proprietà localizzate nell’area metropolitana di Roma.Il perimetro dell’operazione comprende: 73 elettrodotti in alta tensione per circa 481 km di rete (linee aeree e in cavo); le componenti ad alta tensione di 3 cabine primarie; rete di fibra ottica estesa sulle linee in alta tensione incluse nel perimetro, che verrà utilizzata in parte per l’esercizio e il monitoraggio della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale (RTN) e, per la parte eccedente, commercializzata a soggetti terzi.Il valore complessivo degli asset ai fini regolatori (Regulated Asset Base, RAB) oggetto dell’acquisto è stimato in circa 203 milioni di euro alla fine del 2024.Il prezzo di acquisto previsto nel Term Sheet siglato tra le parti è pari a circa 224 milioni di euro, che corrisponde al predetto valore complessivo degli asset più un premio del 10% sulla RAB provvisoria 2024 ed è comunque soggetto ad aggiustamenti, fra i quali gli adeguamenti in relazione alla futura conferma della RAB 2024 definitiva e gli investimenti sul perimetro effettuati da Areti nel 2025 fino alla data di closing dell’operazione. L’obiettivo è effettuare il closing entro il primo semestre del 2025.”L’accordo siglato oggi consentirà di rendere più efficienti la pianificazione e la gestione operativa della rete elettrica di trasmissione, in particolare nell’area della Capitale, migliorando la continuità e la sicurezza del servizio”, ha dichiarato l’AD Giuseppina Di Foggia – L’operazione è in linea con gli obiettivi delineati dal Piano Industriale 2024-2028 e contribuirà al raggiungimento dei target finanziari e di crescita del Gruppo”.In aggiunta, l’acquisizione degli asset oggetto dell’operazione faciliterà una migliore gestione del processo decisionale degli investimenti di rinnovo e sviluppo della rete elettrica del Centro Italia, generando nuove potenziali opportunità di crescita. L’operazione avrà un impatto limitato sulla leva finanziaria di Terna e neutrale in termini di rating. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Enel lancia la nuova edizione di “Energie per la Scuola”

    (Teleborsa) – Fornire ai giovani le competenze necessarie per intraprendere le nuove professioni della transizione energetica ed essere assunti nelle aziende dell’indotto di Enel subito dopo la conclusione del loro percorso di studi. Con quest’obiettivo Enel lancia la quarta edizione di “Energie per la scuola”, programma formativo che promuove la collaborazione tra imprese e istituti tecnici e professionali, favorendo un efficace inserimento degli studenti nel mondo del lavoro. Quest’anno il programma punta a coinvolgere oltre 5mila allievi del quinto anno, più di 110 scuole e circa 70 ditte dell’indotto energetico. Da nord a sud, il calendario degli open day da ottobre a dicembre è ricco di opportunità: studenti dalla Toscana al Lazio, dal Veneto al Piemonte, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dalla Campania alle Isole, scopriranno come possono contribuire al cambiamento grazie alle competenze che acquisiranno con “Energie per la Scuola”.Con il programma Enel vuole dare una risposta concreta al problema del disallineamento tra domanda e offerta di competenze tecniche nel mercato del lavoro, garantendo una formazione mirata alle sfide della transizione energetica. Il progetto rappresenta una straordinaria occasione di crescita su più fronti: per i giovani, che acquisiscono competenze ricercate dal mercato del lavoro; per le scuole, che migliorano la loro offerta formativa; e per le aziende della filiera elettrica e rinnovabile, che, grazie al progetto, potranno contare su personale specializzato che le aiuterà a realizzare progetti cruciali per lo sviluppo del Paese.Il percorso formativo, al via da gennaio, si articola in due fasi: una prima che consiste in 120 ore di formazione teorico/pratica base e una seconda che prevede almeno un corso specialistico pratico post diploma per ottenere una qualifica professionale finalizzata all’assunzione nelle imprese partner di Enel.Dai tecnici di rete agli specialisti che lavorano negli impianti fotovoltaici, eolici, geotermici e di accumulo, numerosi sono i profili che verranno formati grazie a questo programma e che avranno un ruolo chiave nel realizzare reti elettriche sempre più efficienti e dare impulso allo sviluppo delle rinnovabili.Il programma dal 2021 a oggi ha già registrato la partecipazione di oltre 8mila studenti, oltre 110 scuole e 65 aziende agevolando l’inserimento di più di mille ragazzi nel mercato del lavoro. “Dati che – sottolinea Enel in una nota – dimostrano il successo dell’iniziativa, parte del più ampio percorso avviato da Enel per ridurre il gap occupazionale e garantire una formazione di eccellenza ai giovani che desiderano costruire un futuro sostenibile e innovativo per l’Italia”. LEGGI TUTTO

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    Gas, EIA: scorte settimanali sotto attese ma mercato USA resta ben rifornito

    (Teleborsa) – Aumentano poco meno delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 25 ottobre 2024 sono risultati in crescita di 78 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela inferiore al consensus (+79 BCF) ed al di sotto della variaizone registrata la settimana prima, che evidenziava un incremento di 80 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.863 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 2,8% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.756) e in crescita del 4,8% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.685 BCF.Va ricordato che oltre i 3 mila miliardi di piedi cubici, la stagione invernale in USA inizia con un ottimo livello di approvvigionamento di gas. LEGGI TUTTO