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    W2G, Enea nel progetto Ue per produrre energia da rifiuti con celle a combustibile

    (Teleborsa) – Produrre energia elettrica da rifiuti organici. Una sfida possibile grazie all’innovativo processo messo a punto da Enea, insieme a Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), Technical University of Denmark e gruppo industriale Solidpower, nell’ambito del progetto europeo Waste2GridS – W2G, Rifiuti per le Reti (elettriche e gas) appena concluso.Il cuore del processo – spiega Enea in una nota – è rappresentato dalla tecnologia rSOC (Celle a Combustibile a Ossidi Solidi Reversibili) che, oltre a produrre energia elettrica da rifiuti, utilizza l’elettricità in eccesso da fonte eolica e fotovoltaica per produrre combustibile gassoso da impiegare nei trasporti o da immettere nella rete di distribuzione del gas naturale. “Questa soluzione – sottolineano Alessandro Agostini e Claudio Carbone, ricercatori del Laboratorio Enea Accumulo di Energia e Tecnologie per l’Idrogeno – consente di trasformare in opportunità la gestione di rifiuti e residui organici e di utilizzare l’energia elettrica prodotta in eccesso da fonti rinnovabili che altrimenti andrebbe persa. In un contesto di crescente penetrazione di fonti rinnovabili non programmabili, la tecnologia rSOC consente di valorizzare l’eccesso di produzione e di migliorare la gestione e la stabilità del sistema elettrico, favorendo l’integrazione tra la rete gas e la rete elettrica”.Il lavoro condotto dal team Enea, nel progetto W2G, si è concentrato sulla valutazione della potenzialità dell’Italia ad accogliere questa tecnologia. L’analisi si è focalizzata su quattro regioni chiave del sud Italia, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, che costituiscono la zona di mercato per l’energia elettrica definita come SUD, dove si stima al 2030 un incremento dell’eccesso di energia rinnovabile non programmabile. “Attualmente l’energia elettrica in eccesso di queste regioni viene trasferita nel resto d’Italia, ma – aggiungono Agostini e Carbone – con la progressiva penetrazione di eolico e fotovoltaico nel mix energetico nazionale, la sovrapproduzione diventerà sempre più complessa da gestire con il rischio di rallentare la diffusione e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Gli innovativi sistemi rSOC consentirebbero di utilizzare questa sovrapproduzione e, in combinazione con lo sfruttamento dei rifiuti organici, di produrre biometano”.La tecnologia proposta favorirebbe inoltre il raggiungimento degli obiettivi Ue in termini di produzione di energia da rinnovabili (32% del mix energetico, recepito nel Pniec – Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, con un 55% di energia elettrica rinnovabile nel 2030) e di quelli segnalati nella direttiva Waste che fissa alla stessa data una quota del 60% di separazione dei rifiuti urbani per il loro riutilizzo o la loro valorizzazione energetica se non più riciclabili.Su questa tematica i ricercatori del Dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili (TERIN) dell’Enea hanno pubblicato su Frontiers in Energy Research un articolo scientifico dal titolo: “Potential deployment of reversible solid-oxide cell systems to valorise organic waste, balance the power grid and produce renewable methane: a case study in the Southern Italian Peninsula”. LEGGI TUTTO

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    Saras brilla tra i petroliferi

    (Teleborsa) – Brilla Saras, che passa di mano con un aumento dell’11,39%, in un comparto oil a due velocità e con il prezzo del petrolio che oscilla poco sotto i massimi da gennaio 2020 toccati tra ieri e questa… LEGGI TUTTO

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    Energia, GME: a gennaio PUN energia elettrica ai massimi da 2 anni

    (Teleborsa) – Il 2021 si è aperto con un Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’energia elettrica ai massimi degli ultimi due anni, pari a 60,71 euro/MWh (+12,4% su dicembre e +27,9% sul 2020). È quanto ha messo in evidenza il Gestore dei Mercati Energetici nella sua newsletter mensile pubblicata oggi.La dinamica, spiega il GME, si inserisce in un contesto “caratterizzato da una significativa crescita dei costi del gas e da ampi incrementi di prezzi registrati sulle principali borse elettriche limitrofe. Gli effetti dei rialzi di prezzo esteri si riflettono anche su base zonale, risultando le quotazioni centro-settentrionali più elevate rispetto a quelle registrate nel resto d’Italia (61 e/MWh contro 56/60 e/MWh)”. In calo su base annuale i volumi complessivamente contrattati nel Mercato del giorno prima (24,8 TWh, -5,1%), con la liquidità del mercato al 76,3%.Nel Mercato a termine dell’energia elettrica il baseload di febbraio 2020 chiude il periodo di contrattazione a 64,44 e/MWh (+10%). Ai minimi da oltre dieci anni le transazioni registrate nella Piattaforma conti energia a termine (Pce). L’analisi per gruppi di ore mostra una crescita più intensa nelle ore a maggior carico (+18,99 e/MWh, +34,4%), per un rapporto picco/baseload a 1,22 (+0,06).Nel contesto delineato anche i prezzi di vendita sulla penisola si portano ai massimi degli ultimi due anni, con incrementi relativamente più deboli nelle zone centro meridionali (58/60 e/MWh, +5/+7 e/MWh sul mese e +9/+11 e/MWh, con un minimo a 56,04 e/MWh nelle nuova zona Calabria), che beneficiano di una accresciuta offerta rinnovabile, e più intensi al Nord (61,47 e/MWh, +7/+8 e/MWh sul mese e +15/+16 e/MWh sull’anno), risultato importatore dalle altre zone continentali in oltre il 65% delle ore (+45 p.p. e +57 p.p.). Stabile, infine la Sicilia (60,21 e/MWh) ad un prezzo che, per la prima volta da marzo 2019, si attesta su livelli inferiori a quello del Nord.Dopo il rialzo di dicembre, il primo da ottobre 2019, torna in calo annuale l’energia elettrica scambiata nel sistema Italia, pari a 24,8 TWh (minimo degli ultimi sei anni per il mese, -5,1% sul 2020). In flessione sia i volumi transitati nella borsa elettrica, pari a 18,9 TWh (-5,5%) – che vedono un solo segno positivo per gli acquisti degli operatori non istituzionali – che le movimentazioni over the counter registrate sulla Pce e nominate su Mgp, pari a 5,9 TWh (-3,7%). LEGGI TUTTO