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    Borsa elettrica, prezzi dell'energia in aumento

    (Teleborsa) – Sale il prezzo dell’elettricità alla Borsa elettrica, nella settimana da lunedì 7 a domenica 13 settembre. Il prezzo medio di acquisto è aumentato a 48 euro/MWh in crescita del 4,3% rispetto a quello della settimana precedente.E’ quanto emerge dai consueti dati settimanali pubblicati dal Gestore dei Mercati elettrici (GME), società responsabile in Italia dell’organizzazione e della gestione del mercato elettrico.Sempre secondo le rilevazioni, calano invece i volumi di energia elettrica scambiati in borsa, che vedono un decremento dell’1,6% a 4,1 milioni di MWh mentre la liquidità del mercato scende al 73,4% (-1,1 punti percentuali).I prezzi medi di vendita, sono variati ovunque tra 47,17 euro a MWh del Nord e 57,67 euro a MWh della Sicilia. LEGGI TUTTO

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    Enel nello STOXX Global ESG Leaders per il settimo anno consecutivo

    (Teleborsa) – Per il settimo anno consecutivo, Enel è stata inclusa nell’indice STOXX Global ESG Leaders, classifica delle società con le migliori performance ambientali, sociali e di governance (ESG). La classifica è stata redatta sulla base della ricerca svolta da Sustainalytics, fornitore indipendente leader a livello globale di ricerche in ambito ESG e corporate governance e di rating per gli investitori. Anche Endesa, la controllata spagnola di Enel, è stata nuovamente inclusa nell’indice.L’indice ha riconosciuto l’eccezionale performance di Enel nello sviluppo di pratiche aziendali affidabili nei campi della responsabilità ambientale, della biodiversità, della corporate governance, dell’etica di impresa, della salute e sicurezza, così come, tra gli altri, dello sviluppo del capitale umano. Enel sta applicando tali pratiche aziendali, riconosciute dall’indice STOXX Global ESG Leader, lungo l’intera catena di valore in tutti i Paesi in cui è presente.Un esempio concreto legato a queste pratiche riguarda il modello di sustainable plant che Enel sta sviluppando nei suoi impianti rinnovabili al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale delle operazioni e delle attività di manutenzione, creando al contempo valore per le comunità locali, coinvolgendole in progetti sostenibili avviati dall’azienda e promuovendo in tal modo relazioni durature con gli stakeholder mediante un approccio di creazione di valore condiviso.Enel è inoltre presente in diversi altri ranking e indici di sostenibilità di riferimento, come ad esempio negli MSCI ESG Leaders Indices, i Dow Jones Sustainability Indices, la Climate “A” List del CDP (ex Carbon Disclosure Project), gli indici Euronext Vigeo-Eiris 120, la serie di indici FTSE4Good, l’ISS “Prime” rating, il Bloomberg Gender Equality Index, la classifica “100 Most Sustainable Corporations in the World” di Corporate Knights Global, gli indici ECPI e i Thomson Reuters/S-Network ESG Best Practices Indices. LEGGI TUTTO

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    Edison: avviate trattative con F2i per riacquistare 70% di E2i

    (Teleborsa) – Edison ha avviato le trattative con F2i Fondi Italiani per le Infrastrutture, al fine di “risolvere la partnership in E2i Energie Speciali, società leader nel settore eolico, rilevando la quota che ancora non possiede, pari al 70%”. E’ quanto comunica la stessa società. Infatti, spiega la nota, “E2i Energie Speciali, è nata nel 2014 dalla volontà di Edison e F2i e di cui Edison, che la consolida integralmente, possiede la restante quota del 30%.Inoltre, 2i Rete Gas, società partecipata da fondi di investimento gestiti da F2i, Ardian e APG, “ha inviato una manifestazione di interesse per l’acquisto del 100% di Infrastrutture Distribuzione Gas, società interamente posseduta da Edison e che gestisce le reti e gli impianti per la distribuzione del gas in 58 Comuni di Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto”. Edison informa di aver concesso a 2i Rete Gas un’esclusiva sino al 20 novembre 2020 per le attività di due diligence e per la negoziazione della possibile operazione.Le negoziazioni con F2i e 2i Rete Gas “sono coerenti con il piano di sviluppo strategico di Edison che intende essere leader della transizione energetica attraverso un progressivo disimpegno dalle attività non-core e un rafforzamento nella produzione di energia da fonti rinnovabili e CCGT ad alta efficienza, nell’efficienza energetica e nei servizi ai clienti” conclude la nota. LEGGI TUTTO

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    Enel completa rifinanziamento obbligazioni ibride

    (Teleborsa) – Si è conclusa l’offerta volontaria non vincolante “Tender Offer” lanciata da Enel lo scorso primo settembre, volta al riacquisto, e alla successiva cancellazione, delle proprie obbligazioni ibride in scadenza a settembre 2076 e aventi un importo pari a 500 milioni di sterline, con prima reset date, corrispondente alla prima data per l’optional redemption, al 15 settembre 2021, e cedola pari a 6,625%.L’operazione ha consentito di completare il rifinanziamento di parte del portafoglio di obbligazioni non convertibili subordinate ibride, in linea con la strategia finanziaria del Gruppo delineata nel Piano Strategico 2020-2022, che prevede il rifinanziamento di 13,8 miliardi di euro di debito al 2022. La stessa è inoltre in linea con l’approccio proattivo di Enel alla gestione attiva delle scadenze e del costo del debito del Gruppo, nell’ambito di un programma di complessiva ottimizzazione della gestione finanziaria.Con la conclusione della Tender Offer, la società riacquisterà per cassa le suddette obbligazioni ibride per un ammontare nominale complessivo pari a 250 milioni di sterline. Enel ha quindi esercitato il diritto previsto dai termini e condizioni della Tender Offer di aumentare, a sua discrezione, l’ammontare delle obbligazioni da riacquistare originariamente stabilito in 200 milioni di sterline.Si prevede che il regolamento dell’operazione di riacquisto, nonché dell’operazione di emissione del nuovo prestito obbligazionario ibrido perpetuo, avvenga in data 10 settembre 2020.Per la realizzazione dell’operazione Enel si è avvalsa di un sindacato di banche nell’ambito del quale hanno agito, in qualità di Dealer Managers, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, BNP Paribas, Crédit Agricole CIB, Goldman Sachs International, J.P. Morgan, Santander Corporate & Investment Banking, Société Générale Corporate & Investment Banking e UniCredit Bank. LEGGI TUTTO

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    ENEA, al via in Sicilia la manifestazione “Green Salina Energy Days”

    (Teleborsa) – Da giovedì 10 a domenica 13 settembre si svolgerà a Salina, nell’arcipelago delle Eolie, in Sicilia, la terza edizione della manifestazione Green Salina Energy Days, dedicata agli aspetti chiave della transizione energetica nelle isole minori. L’evento – fa sapere Enea in una nota – è parte integrante della Settimana europea dell’energia sostenibile (EUSEW 2020) e della campagna Italia in Classe A, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’Enea.Dal 2019 Salina figura tra le prime 6 Isole Pilota dell’Unione europea per la transizione verso l’energia pulita e la sostenibilità ambientale e sociale. La designazione è stata effettuata dal Secretariat del Clean Energy for EU Islands della Commissione europea dopo una selezione fra oltre mila isole. La candidatura di Salina – spiega Enea – è stata sostenuta da un gruppo di enti e istituzioni comprendente i tre comuni dell’isola (Leni, Malfa e Santa Marina Salina), l’Associazione degli albergatori Salina Isola verde”, Marevivo, INGV, Regione Siciliana attraverso l’Assessorato dell’Energia e l’Enea che, in qualità di partner scientifico, ne coordina le attività. Da quest’anno anche Favignana e Pantelleria, designate Isole Pioniere assieme ad altre 18 realtà europee, seguiranno il percorso tracciato dalle Isole Pilota.Nel dettaglio la manifestazione si soffermerà sui programmi Ue per il sostegno alla transizione energetica, gli incentivi nazionali per l’efficienza energetica e gli interventi antisismici e quelli del Conto Termico e del DM MiSE per le fonti rinnovabili nelle isole minori non interconnesse. In primo piano anche aspetti paesaggisti e sociali, come la comunità energetica e l’economia circolare, connessi con interventi di messa in efficienza e l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Un focus, con relativa esposizione di auto e scooter, elettrici, sarà dedicato alla mobilità sostenibile e ai trasporti innovativi sia terrestri che marittimi, la cui incidenza sui consumi di energia dell’isola è pari a circa il 31% per la mobilità interna e a più del 72% se si considerano anche i trasporti marittimi da e per l’isola.Oltre a rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali, la giornata d’apertura vedrà tra gli altri gli interventi del direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’Enea, Ilaria Bertini, e della presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, che lancerà il nuovo concorso di idee per le isole minori.La giornata inaugurale sarà chiusa da una tavola rotonda dedicata al nuovo “superbonus” del 110% per lavori di efficientamento energetico, con la partecipazione di rappresentanti di Enea, Agenzia delle Entrate, GSE, ANCE, CNA e Intesa Sanpaolo.Nel corso della manifestazione, in collegamento con la 77a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nell’ambito del Premio “Green Drop Award”, sarà presentato in anteprima nazionale il cortometraggio “Isole da Sole”, dedicato alle piccole isole del Mediterraneo realizzato a cura del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’Enea per la campagna Italia in Classe A. LEGGI TUTTO

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    ENEL, Tamburi: “Rispetteremo target chiusura centrali carbone nel 2025”

    (Teleborsa) – Enel rispetterà il termine del 2025 fissato dal Gruppo per la decarbonizzazione e, dopo la centrale di Brindisi, è pronta a chiudere in le centrali a carbone di Fusina e La Spezia per gli inizi del 2021. È quanto ha annunciato il direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi, in audizione in commissione Bilancio alla Camera sul Recovery Fund.Per la chiusura di La Spezia e Fusina – ha evidenziato Tamburi – “è importante che si possa avere le autorizzazioni per l’inizio del 2021 per procedere alle aste con capacity market. Enel investe tre miliardi circa all’anno per rinnovabili e il prossimo piano sarà incrementato. Questi sono impegni che Enel si prende direttamente. Il Recovery Fund può dare una mano con risorse di nuova natura”.Quanto al processo di decarbonizzazione Enel “vuole rispettare” il target del 2025 per “chiudere tutti gli impianti a carbone” che poi saranno compensati con gas e rinnovabili. “Creeremo energia da rinnovabili e daremo energia da idrogeno all’Ilva” ha affermato Tamburi illustrando i piani di transizione energetica sulla quale sta lavorando Enel. Fra questi Enel punta a “decuplicare la capacità produttiva di pannelli fotovoltaici del sito di Catania”. Sul fronte delle energie non programmabili come l’eolico e il fotovoltaico – ha spiegato Tamburi – “nei prossimi 10 anni la capacità installata dovrà essere raddoppiata per l’eolico arrivando a 10mila Megawatt e per il fotovoltaico si dovrà passare da 20 Gw a 50-52 Gw”.Motivo per cui ha detto Tamburi, richiamando il decreto Semplificazioni, “se le autorizzazioni non arriveranno in tempi certi o rapidi o comunque facilitati rispetto ai termini precedenti gli obiettivi non saranno raggiungibili”. LEGGI TUTTO

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    Idrogeno scelta strategica per l'Italia: coprirà un quarto dei consumi di energia

    (Teleborsa) – L’idrogeno, una risorsa strategica per l’Italia, che può aspirare a diventare un hub infrastrutturale nel Mediterraneo, un ponte fra il Nord Africa e l’Europa continentale. Lo sfruttamento delle più moderne tecnologie di produzione di idrogeno garantirà all’Italia un recupero di competitività ed un balzo in avanti negli obiettivi di decarbonizzazione, garantendo benefici in termini di PIL, produzione e posti di lavoro.E’ quanto emerge dallo studio H2 Italy 2050: una filiera nazionale dell’idrogeno per la crescita e la decarbonizzazione dell’Italia, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Snam. La ricerca è stata presentata oggi al Forum Ambrisetti di Cernobbio da Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti, Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, ed Esko Aho, esperto di innovazione ed ex primo ministro della Finlandia.“L’idrogeno può essere il migliore alleato dell’elettricità rinnovabile per consentire all’Italia di essere protagonista nella lotta globale ai cambiamenti climatici e al tempo stesso di promuovere nuove opportunità di sviluppo e occupazione”, ha affermato Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, sottolineando che “nel 2000 il prezzo dell’idrogeno da rinnovabili era quaranta volte superiore a quello del petrolio, oggi stimiamo che potrà diventare competitivo con alcuni combustibili attuali nel giro di cinque anni e soddisfare circa un quarto della domanda di energia in Italia al 2050″.”È indubbio che la transizione energetica sia un percorso che tutti gli Stati europei devono perseguire con rigore e costanza per poter combattere il cambiamento climatico e lasciare in eredità alle prossime generazioni un mondo libero dalle fonti fossili”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti, affermando che “i risultati dell’analisi mettono in evidenza un posizionamento altamente competitivo dell’Italia nella produzione di alcune tecnologie chiave dell’idrogeno (ad esempio, quelle per la produzione di idrogeno rinnovabile, quelle meccaniche e quelle termiche), in grado di abilitare importanti impatti in termini di produzione industriale e nuova occupazione”.I risultati della ricercaLa ricerca, in un contesto di crescente interesse per l’idrogeno in Europa dopo la presentazione della Hydrogen Strategy della Commissione Ue lo scorso 8 luglio, esamina il contributo di questo vettore energetico al processo di transizione energetica e stima gli impatti economici, sociali e ambientali attivabili in Italia da un suo sviluppo al 2050.Si stima al 2050 una penetrazione potenziale del 23% dell’idrogeno nei consumi finali, che può permettere un taglio nelle emissioni di C02 del 28% rispetto all’anno base 2018.Un contributo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici, poiché l’idrogeno potrà accelerare, in maniera complementare con altre tecnologie, i processi di decarbonizzazione, soprattutto nei settori che ancora oggi contribuiscono maggiormente alle emissioni climalteranti, dall’industria pesante (es. industria chimica e siderurgica) al trasporto pesante e a lunga percorrenza (es. veicoli commerciali pesanti e bus), dal trasporto ferroviario non elettrificato fino al residenziale, per il quale vengono esaminati vari tipi di impieghi in particolare nel riscaldamento.Grazie al maggior impiego negli usi finali, l’industria dell’idrogeno e le filiere collegate a monte e a valle potranno ambire a un incremento del valore della produzione cumulato nel periodo 2020-2050 compreso tra 890 e 1.500 miliardi di Euro. L’incremento della produzione permetterà anche di creare un impatto occupazionale importante compreso tra 320.000 e 540.000 posti di lavoro al 2050 considerando effetti diretti, indiretti e indotti sulla catena del valore.Una opportunità strategica per l’ItaliaDal momento che il trasporto, lo stoccaggio e l’utilizzo dell’idrogeno presentano molte sinergie con il settore del gas naturale, l’Italia si trova un passo avanti per assumere un ruolo centrale nello sviluppo dell’idrogeno. La ricerca mette in luce come il Paese, grazie al suo particolare posizionamento geografico e all’estesa rete gas presente sul territorio, possa aspirare al ruolo di hub europeo e del Mediterraneo, importando idrogeno prodotto in Nord Africa attraverso l’energia solare a un costo del 10-15% inferiore rispetto alla produzione domestica.Il Paese può diventare il “ponte infrastrutturale” tra l’Europa e il continente africano, abilitando quindi una maggiore penetrazione dell’idrogeno anche negli altri Paesi europei. Inoltre, la rete del gas italiana può costituire la base per accogliere sempre maggiori percentuali di idrogeno, attraverso una serie di investimenti mirati che le consentano di fare un salto tecnologico.Nei diversi scenari di sviluppo ipotizzati, è stato stimato che in Italia si potrebbe attivare un valore della produzione delle tecnologie afferenti alla filiera dell’idrogeno compreso tra 64 e 111 miliardi di euro al 2050. In termini di contributo al PIL, è stato stimato un valore aggiunto (diretto, indiretto e indotto) compreso tra 22 e 37 miliardi di Euro al 2050. Notevole anche il contributo all’occupazione, grazie alla creazione di 320-540 mila nuovi posti di lavoro al 2050.Manca una strategia nazionalePer valorizzare le molteplici opportunità offerte dall’idrogeno e trarne i massimi benefici, lo studio suggerisce che l’Italia si doti di un piano basato su sei azioni: elaborare una visione e una strategia di lungo termine; creare un ecosistema dell’innovazione e accelerare lo sviluppo di una filiera industriale dedicata attraverso la riconversione dell’industria esistente e l’attrazione di nuovi investimenti; supportare la produzione di idrogeno decarbonizzato su scala nazionale; promuovere un’ampia diffusione dell’idrogeno nei consumi finali; incentivare lo sviluppo di competenze specialistiche sia per le nuove figure professionali sia per accompagnare la transizione di quelle esistenti; sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo dell’impresa sui benefici derivanti dall’impiego di questo vettore. LEGGI TUTTO

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    ERG, collocati Green Bond per 500 milioni di euro

    (Teleborsa) – ERG ha completato il collocamento di un secondo prestito obbligazionario di importo pari a 500 milioni di euro della durata di 7 anni a tasso fisso, emesso nell’ambito del Programma Euro Medium Term Notes (EMTN) da Euro 2 miliardi.L’emissione ha assunto la forma del Green Bond, e si prevede di destinarne circa il 50% al rifinanziamento di progetti eolici e solari recentemente entrati a far parte del portafoglio del Gruppo ERG e il restante 50% circa al finanziamento di nuovi progetti da fonte eolica in sviluppo e costruzione nel Regno Unito e in altri paesi europei.Il prestito obbligazionario è rivolto esclusivamente a investitori istituzionali dell’Euromercato. L’emissione, sottolinea ERG in una nota, ha avuto ampio successo, ricevendo richieste pari a 6 volte l’ammontare delle obbligazioni offerte, da parte di investitori di primario standing e rappresentativi di numerose aree geografiche, significativa la partecipazione di investitori green e sostenibili.Le obbligazioni, che hanno un taglio unitario minimo di 100mila euro, pagano una cedola lorda annua al tasso fisso dello 0,5% e sono state collocate a un prezzo di emissione pari al 99,208% del valore nominale.La data di regolamento è stata fissata per il giorno 11 settembre 2020. Da tale data le obbligazioni saranno quotate presso il mercato regolamentato della Borsa di Lussemburgo. È previsto che Fitch Ratings attribuisca all’emissione un rating pari a BBB-.Luca Bettonte, Amministratore Delegato di ERG, ha commentato: “L’emissione di questo secondo Green Bond conferma la nostra strategia di finanziamento attraverso strumenti green e sostenibili coerenti con il nostro modello di sviluppo. Il successo di questa ulteriore emissione obbligazionaria testimonia ancora una volta la grande fiducia degli investitori verso ERG.” LEGGI TUTTO