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    Enel, nel piano al 2027 più investimenti e dividendi. Utile fino a 7,5 miliardi

    (Teleborsa) – Dopo il raggiungimento degli obiettivi per il 2024 – dismissioni, rifocalizzazione sui core business e sugli investimenti a più elevata redditività, abbassamento dell’indebitamento – Enel presenta il Piano Strategico di Gruppo 2025-2027 con l’obiettivo di “aprire un nuovo capitolo di crescita sostenibile”. Previsti investimenti in aumento a 43 miliardi di euro, margini in crescita e politica dei dividendi rivista al rialzo.I pilastri strategiciIl piano al 2027 di Enel poggia su tre pilastri strategici. Il primo è “redditività, flessibilità e resilienza”, per creare valore attraverso una selettiva allocazione del capitale che ottimizzi il profilo di rischio/rendimento, mantenendo al contempo un approccio flessibile. Focus inoltre su “efficienza ed efficacia”, con una continua ottimizzazione di processi, attività e portafoglio di offerte, rafforzando la generazione di cassa e sviluppando soluzioni innovative per incrementare il valore degli asset esistenti. Infine, punta su “sostenibilità finanziaria e ambientale”, per mantenere una struttura solida, assicurare la flessibilità necessaria alla crescita e affrontare le sfide del cambiamento climatico.Gli investimentiGli investimenti totali lordi del Gruppo nel Piano 2025-2027 ammontano a circa 43 miliardi di euro, in aumento di circa 7 miliardi di euro rispetto al Piano precedente. In particolare, si prevede di destinare: circa 26 miliardi di euro nelle Reti (+40% rispetto al precedente Piano), di cui circa il 78% in Italia e Spagna, Paesi caratterizzati da quadri regolatori favorevoli a incentivare gli investimenti, e circa il 22% in America Latina; circa 12 miliardi di euro nelle Rinnovabili, con un aumento di capacità pari a circa 12 GW, con un migliorato mix tecnologico che prevede oltre il 70% di eolico onshore e tecnologie programmabili (idroelettrico e batterie), arrivando a un totale di circa 76 GW di capacità e incrementando di oltre il 15% la produzione rinnovabile al 2027; circa 2,7 miliardi di euro nei Clienti, di cui circa l’85% nei Paesi con presenza integrata, offrendo un portafoglio di soluzioni bundled con energia, prodotti e servizi.Il Gruppo prevede di allocare gli investimenti tra le geografie di riferimento in modo proporzionale al relativo contributo all’EBITDA, con circa il 75% in Europa e circa il 25% in America Latina e in Nord America.Gli obiettivi finanziariNel 2027, si prevede che l’EBITDA ordinario di Gruppo aumenti fino a un valore compreso tra 24,1 e 24,5 miliardi di euro e che l’Utile netto ordinario del Gruppo cresca fino a un valore compreso tra 7,1 e 7,5 miliardi di euro.Si prevede che l’EBITDA ordinario di Gruppo cumulato nel periodo di Piano supererà i 70 miliardi di euro, di cui circa il 90% (circa 64 miliardi di euro) deriverà da attività regolate o contrattualizzate, riducendo i rischi e migliorando la visibilità sui risultati futuri. Nello specifico, si prevedono: circa 27 miliardi di euro riferiti al business delle reti; circa 4 miliardi di euro relativi alla generazione di elettricità coperta da schemi regolatori di lungo termine; circa 23 miliardi di euro riferiti a Power Purchase Agreements (PPA) principalmente in America Latina e in Nord America; circa 10 miliardi di euro relativi ai clienti finali con volumi venduti a prezzi fissi.Indebitamento Finanziario Netto/EBITDA atteso a circa 2,4x a fine 2024, rispetto a 3,1x nel 2022, un livello molto inferiore a quello dei peer (con una media del settore pari a 3,1x). La solidità finanziaria raggiunta offre al Gruppo la flessibilità necessaria per cogliere le opportunità di mercato, finanziare le proprie ambizioni di crescita e massimizzare la remunerazione degli azionisti. Al termine del periodo di Piano, si prevede che il rapporto Indebitamento Finanziario Netto/EBITDA si attesterà a circa 2,5x, mantenendosi pertanto ben al di sotto della media di settore.I dividendiLa visibilità sui risultati finanziari di Gruppo del 2024 consente di proporre alla prossima Assemblea degli Azionisti di Enel la distribuzione di un dividendo complessivo pari a 0,46 euro per azione, superiore al dividendo per azione (DPS, Dividend Per Share) fisso minimo di 0,43 euro indicato nel precedente Piano.Nel periodo 2025-2027, si prevede che la realizzazione delle azioni strategiche si traduca in rendimenti visibili e altamente prevedibili; di conseguenza, è stata rivista al rialzo la politica dei dividendi con un nuovo DPS fisso minimo annuo pari a 0,46 euro e un potenziale ulteriore incremento fino a un payout del 70% sull’Utile netto ordinario del Gruppo. LEGGI TUTTO

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    Energia, ENEA: “Nuova metodologia con AI per la previsione della produzione fotovoltaica”

    (Teleborsa) – Previsioni della produzione di energia fotovoltaica sempre più accurate grazie all’intelligenza artificiale (AI): è il risultato ottenuto da un gruppo di ricercatori ENEA che ha pubblicato lo studio sulla rivista scientifica Energies. “Abbiamo dimostrato l’efficacia del nostro approccio utilizzando i dati reali di produzione di un impianto fotovoltaico situato presso il Centro Ricerche ENEA di Portici (Napoli), dimostrando un netto miglioramento nella precisione delle previsioni di produzione fotovoltaica – spiega il coautore dello studio Amedeo Buonanno, ricercatore del Laboratorio ENEA Smart grid e reti energetiche presso il Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili –. Si tratta di un aspetto cruciale per limitare squilibri nella rete elettrica, per ottimizzare il funzionamento delle risorse di generazione, carico e stoccaggio e per ridurre i costi operativi”. Per raggiungere questo risultato, i modelli meteorologici che stimano la produzione di energia fotovoltaica sono stati abbinati a un algoritmo di apprendimento automatico (machine learning) che integra i dati storici di generazione, incrementando così l’accuratezza della previsione. Questa nuova metodologia ENEA per la previsione della generazione fotovoltaica offre notevoli vantaggi sia in termini di versatilità che di applicabilità. La sua generalità ne consente l’utilizzo in una vasta gamma di scenari, anche con ridotta disponibilità di dati come nel caso di nuove installazioni.”L’approccio che proponiamo – sottolinea Buonanno – si adatta efficacemente a impianti solari di diverse dimensioni, compresi quelli di piccola taglia installati nei condomini. Per questi ultimi, è possibile sviluppare un modello di previsione iniziale basato sulle caratteristiche tecniche dell’impianto (come potenza nominale e orientazione dei pannelli), che può essere successivamente perfezionato mediante tecniche di machine learning e l’utilizzo di dati storici di generazione. Una volta addestrati, i modelli che hanno mostrato i migliori risultati richiedono risorse computazionali relativamente limitate per generare previsioni accurate. Questa caratteristica ne facilita l’implementazione, ampliando considerevolmente le possibilità di applicazione pratica in diversi contesti operativi”. L’Italia ha fatto notevoli progressi nel settore delle energie rinnovabili, con una capacità installata di impianti fotovoltaici che ha superato i 30 GW nel 2023, segnando un incremento del 21% rispetto al 2022. Tuttavia, la variabilità della radiazione solare rappresenta ancora una delle principali sfide nella gestione della produzione di energia fotovoltaica.”Lo studio ENEA – spiega Maria Valenti, responsabile del Laboratorio ENEA Smart Grid e Reti Energetiche e referente del progetto MISSION – si inserisce all’interno del progetto MISSION che mira a sviluppare innovativi sistemi energetici integrati, ottimizzando l’interazione tra diverse fonti energetiche (rinnovabili e convenzionali) e vettori energetici (elettrico e termico). Attraverso una gestione intelligente e coordinata, basata sull’analisi della domanda e sulle previsioni di produzione, il progetto si propone di massimizzare l’efficienza complessiva e di migliorare la gestione operativa delle microreti energetiche, uno dei modelli più promettenti di trasformazione del sistema elettrico, accelerando così la transizione verso un futuro energetico più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di EV da parte di ADRILL e ADH

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo congiunto di EV Holdings del Regno Unito da parte di ADNOC Drilling Company (ADRILL) e Alpha Dhabi Holding (ADH), entrambe degli Emirati Arabi Uniti. La transazione riguarda principalmente attività di supporto per l’estrazione di petrolio e gas naturale.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato che la joint venture ha attività trascurabili nello Spazio economico europeo e la posizione di mercato combinata limitata delle società risultante dalla transazione proposta.Lo scorso agosto, ADRILL e ADH hanno annunciato che la loro joint venture Enersol ha accettato di acquisire EV Holdings per circa 45 milioni di dollari dalla società di private equity britannica Dunedin. LEGGI TUTTO

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    ERG, Equita abbassa target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha abbassato a 27 euro per azione (-6%) il target price su ERG, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, confermando la raccomandazione “Hold” sul titolo, dopo le indicazioni negative dalla trimestrale (risultati in linea con le attese ma con guidance ridotta sul FY24 a causa delle scarse condizioni di ventosità all’avvio del quarto trimestre).Gli analisti fanno notare che la crescita dell’EBITDA è assorbita completamente dall’andamento crescente delle D&A (per circa 27 milioni di euro) e dai maggiori oneri finanziari (per circa 7 milioni di euro). Sul debito in crescita pesa l’andamento degli investimenti/M&A (per 500 milioni di euro) e gli effetti del buyback completato ad inizio anno per -37 milioni di euro.”La valutazione di ERG è ora molto più coerente con il profilo di crescita normalizzato (a 12x PE e 8,3x EV/EBITDA sul 2026 con yield del 6,5%) – si legge nella ricerca – Tuttavia il momentum rimane sfavorevole con le incertezze regolatorie in Italia, Germania e US che rendono l’outlook in termini di crescita capacità meno visibile. Bene l’approvazione del buyback che incrementa il DPS implicito in linea con le indicazioni di piano (maggiore remunerazione degli azionisti in caso di minori opzioni di sviluppo)”. LEGGI TUTTO

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    Meyer Burger, futuro incerto dopo che maggiore cliente rescinde contratto

    (Teleborsa) – Meyer Burger, azienda svizzera del settore fotovoltaico che produce celle e moduli solari, ha ricevuto una lettera dal suo più grande cliente, DESRI, che pretende di risolvere il contratto quadro con Meyer Burger con effetto immediato.Meyer Burger sta attualmente analizzando la lettera e la situazione. La società prevede attualmente che, indipendentemente dalla validità di tale risoluzione, ciò potrebbe influire negativamente sui suoi sforzi di ristrutturazione finanziaria, che sono molto avanzati, si legge in una nota. Supponendo che tale ristrutturazione finanziaria fallisca, la società “potrebbe non essere più in grado di mantenere la sua attività in funzionamento”, viene sottolineato.A seguito dell’annuncio, la società è crollata sula Borsa di Zurigo. A metà seduta Meyer Burger registra una flessione del 59,04% rispetto alla vigilia, attestandosi a 0,48 CHF. Si tratta di un nuovo minimo storico per il titolo, che ha già perso il 99% da inizio anno, polverizzando la propria capitalizzazione.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Altea Green Power, translisting su STAR il 18 novembre

    (Teleborsa) – Altea Green Power, azienda quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, ha comunicato che Borsa Italiana ha disposto l’inizio delle negoziazioni sul mercato regolamentato Euronext Milan – Segmento STAR delle azioni ordinarie e dei warrant a partire da lunedì 18 novembre 2024.In pari data le azioni e i warrant della società verranno revocati dalle negoziazioni su Euronext Growth Milan.Intesa Sanpaolo agisce in qualità di Listing Agent e Specialista. LEGGI TUTTO

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    MAIRE, Yousef Al Nowais acquista 5% di NEXTCHEM. Valutata 1,3 miliardi

    (Teleborsa) – MAIRE, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella trasformazione delle risorse naturali, ha comunicato che Yousef Al Nowais – partner industriale e azionista di MAIRE fin dal 2013 – ha acquisito da Maire Investments una partecipazione del 5% nel capitale sociale di NEXTCHEM, società direttamente controllata da MAIRE e a capo della business unit Sustainable Technology Solutions del Gruppo.A fronte dell’acquisto della partecipazione, Yousef Al Nowais ha riconosciuto a MI un corrispettivo pari a 62,5 milioni di euro, definito sulla base di una valutazione del 100% del capitale sociale di NEXTCHEM (equity value) pari a 1,25 miliardi di euro. Tale importo corrisponde a una valutazione implicita (enterprise value) di NEXTCHEM pari a circa 1,3 miliardi di euro.Con il proprio ingresso in NEXTCHEM, Yousef Al Nowais, che ad oggi detiene anche il 4,73% del capitale sociale di MAIRE, supporterà l’ulteriore sviluppo del business, in qualità di partner con consolidate esperienza e reputazione nei paesi del GCC (Gulf Cooperation Council), in cui opera per il tramite delle proprie società controllate attive in diversi settori in Abu Dhabi.Il capitale di NEXTCHEM sarà quindi detenuto per l’82,13% da MAIRE (partecipazione invariata), per il 12,87% da Maire Investments e per il restante 5% da Yousef Al Nowais. “Questa operazione rappresenta un’ulteriore importante tappa nel percorso di valorizzazione di NEXTCHEM – ha commentato Alessandro Bernini, CEO di MAIRE – Siamo certi che l’ingresso nel capitale di un partner di lunga data e di elevata reputazione come Yousef Al Nowais sarà in grado di dare un ulteriore impulso per lo sviluppo di NEXTCHEM in un’area strategica come il Medio Oriente, oggi già protagonista della transizione energetica”. LEGGI TUTTO

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    OPEC taglia ancora le previsioni sulla domanda di petrolio. Pesano Cina e India

    (Teleborsa) – L’Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio (OPEC) ha tagliato le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio per il quarto mese consecutivo. In particolare, la previsione per il 2024 è stata rivista al ribasso di 107.000 barili al giorno (tb/d) rispetto all’ultima valutazione, attestandosi a un “sano” 1,8 milioni di barili al giorno (mb/d), anno su anno. Sono state apportate revisioni al rialzo per le Americhe OCSE, l’Europa OCSE e diverse regioni non OCSE – dati i dati effettivi ricevuti – mentre Cina, India, Altra Asia, Africa e Altra Eurasia hanno richiesto revisioni al ribasso, si legge nel Monthly Oil Market Report, il documento mensile che analizza i trend di mercato.L’OPEC prevede che la domanda di petrolio nell’OCSE crescerà di circa 0,2 mb/d, principalmente dalle Americhe OCSE, sostenuta da una crescita marginale dall’Europa OCSE e dalla regione Asia-Pacifico. Nei paesi non-OCSE, la crescita della domanda di petrolio è prevista di circa 1,7 mb/d, anno su anno, guidata dalla Cina e sostenuta da India, altri paesi dell’Asia, Medio Oriente e America Latina.Inoltre, prevede che la domanda mondiale totale di petrolio raggiungerà i 104,0 mb/d nel 2024, sostenuta da una forte domanda di carburante per i trasporti e da una continua crescita economica sana, in particolare in diversi paesi non-OCSE. Analogamente, si prevede che le aggiunte di capacità di raffinazione e i margini petrolchimici, principalmente in Cina e Medio Oriente, contribuiranno alla crescita della domanda di petrolio.La previsione per la crescita della domanda globale di petrolio nel 2025 è stata ridotta di 103 tb/d a 1,5 mb/d, anno su anno, segnando comunque un aumento “molto sano rispetto alle norme pre-pandemia”. Si prevede che l’OCSE crescerà di 0,1 mb/d, anno su anno, mentre si prevede che la domanda nei paesi non-OCSE aumenterà di 1,4 mb/d. Si prevede che la domanda di petrolio nei paesi non-OCSE sarà guidata principalmente dalle richieste della Cina, supportata da Medio Oriente, India, altri paesi dell’Asia e America Latina.Il cartello prevede che la crescita sarà sostenuta da “una forte domanda di viaggi aerei e da una sana mobilità su strada, inclusi diesel e autocarri su strada, nonché da sane attività industriali, edilizie e agricole nei paesi non-OCSE”. Analogamente, prevede che le aggiunte di capacità e i margini petrolchimici continueranno a contribuire alla crescita della domanda di petrolio.In termini di prodotti, l’OPEC prevede che la domanda di petrolio nel 2025 sarà guidata principalmente dalle richieste di jet/cherosene, seguite dalla benzina. Si prevede che anche il GPL registrerà una crescita apprezzabile e si prevede che il diesel registrerà una ripresa dai livelli più bassi nel 2024. La nafta e i combustibili residui cresceranno marginalmente. LEGGI TUTTO