More stories

  • in

    Petrolio, sorpresa Opec+: produzione invariata

    (Teleborsa) – Si infiammano i prezzi del greggio che registrano un rialzo di oltre 5 punti percentuali dopo il nulla di fatto dell’Opec+.Mentre è in corso il vertice virtuale dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) e, gli alleati, insieme chiamati Opec+, l’Arabia Saudita – secondo quanto riferisce Bloomberg – avrebbe invitato alla cautela i Paesi membri in merito alla possibile riduzione dei tagli alla produzione di petrolio per il mese di aprile. Il vertice del Cartello “allargato” è stato convocato proprio per decidere l’entità dei livelli produttivi in grado di garantire l’equilibrio tra domanda e offerta e la tenuta delle quotazioni petrolifere.Riad – sempre secondo indiscrezioni – starebbe considerando di estendere il taglio volontario della propria quota di produzione di 1 milione di barili al giorno fino a tutto il mese di aprile.Le quotazioni del greggio WTI sono salite fino a 64 dollari al barile e quelle del Brent a 67 dollari.Il mercato si aspettava che l’Opec+ avrebbe ridotto i tagli alla produzione di circa 500.000 barili al giorno a partire da aprile e che, in particolare, l’Arabia Saudita ponesse fine al suo taglio volontario alla produzione di un ulteriore milione di barili al giorno. La stretta di Riad era stata annunciata nel vertice dello scorso 5 gennaio, quando avevano sorpreso il mercato annunciando un taglio temporaneo per i mesi di febbraio e marzo. Ora i sauditi potrebbero decidere di prorogarlo (anche se è un’ipotesi che era ritenuta poco probabile fino a pochi giorni fa) oppure revocarlo, in tutto o in parte, a partire dal prossimo mese.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    USA, stoccaggi gas calano meno del previsto

    (Teleborsa) – Diminuiscono meno delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 26 febbraio 2021, sono risultati in calo di 98 BCF (billion cubic feet). Le stime di consensus erano per una contrazione degli stock di 136 BCF. La settimana prima si era registrato un calo di 338 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 1.845 miliardi di piedi cubici, risultando in flessione del 13,1% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 2.122) e del 7,7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.2.023 BCF). LEGGI TUTTO

  • in

    Energia, Arera: il 56% delle famiglie ha scelto il mercato libero elettrico

    (Teleborsa) – A dicembre 2020 le famiglie che hanno scelto il mercato libero elettrico sono oltre il 56% nella media nazionale, ma con forti differenze nel Paese. A riportarlo è ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, in occasione della pubblicazione del Rapporto annuale Monitoraggio Retail (su dati 2019). La quota sale al 70% di alcune aree del nord fino al 38% della provincia Sud Sardegna. La provincia con la percentuale più alta di clienti domestici che è uscita dal mercato tutelato è però Terni (70,78%).In base ai dati forniti da ARERA, ad aprile dello scorso anno la Lombardia era la Regione con più venditori attivi di elettricità per i clienti domestici (380). Sopra i 300 esercenti anche Lazio (327), Campania (322), Puglia (318), Piemonte (314), Toscana (313), Emilia Romagna (312) e Veneto (301). Se si guarda alle singole province, quella con il più alto numero di venditori è Milano (331) mentre quella che ne ha di meno è Enna (114).Per quel che riguarda i 10 maggiori fornitori di energia elettrica del mercato libero a fine 2019, in testa c’è Enel con una fetta di mercato vicina al 50% (48,3%) seguita a distanza da Eni (12,3%). Più indietro Hera (5,8%), Edison (3,9%) e A2A (3,7%).(Foto: © baloon111 / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Exxon Mobil, nuovo piano per aumentare ricavi e dividendi

    (Teleborsa) – La compagnia petrolifera statunitense Exxon Mobil ha annunciato, in occasione del suo investor day, un nuovo piano per aumentare i guadagni dei suoi progetti e i dividendi dei suoi azionisti. La società prevede una spesa in conto capitale di 16-19 miliardi di dollari nel 2021 e 20-25 miliardi all’anno fino al 2025 su progetti ad alto rendimento e in grado di accrescere la sua liquidità.I piani di spesa possono essere modificati per riflettere le condizioni di mercato, ha sottolineato il colosso del petrolio, come fatto nel 2020, quando la spesa in conto capitale è stata ridotta di oltre il 30% a seguito della pandemia. La società ha anche ridotto le spese operative in contanti del 15% nel 2020 e prevede risparmi strutturali permanenti di 6 miliardi di dollari all’anno entro la fine del 2023 rispetto al 2019.Gli investimenti dovrebbero generare rendimenti superiori al 30%, ha spiegato il CEO Darren Woods. In particolare, i progetti in Guyana, Brasile e nel Bacino Permiano (un’area degli Stati Uniti tra Texas e in Nuovo Messico) genereranno un ritorno del 10% a un prezzo del petrolio di 35 dollari al barile o meno. Inoltre, gli investimenti nel downstream migliorano il margine di cassa del 30% e quelli in prodotti chimici aumenteranno del 60% i prodotti ad alte prestazioni.”Il nostro portafoglio di investimenti è il migliore che abbiamo avuto in oltre 20 anni e aumenterà gli utili e il flusso di cassa nel breve termine, pur rimanendo flessibile alle condizioni di mercato e beneficiando dei continui sforzi di riduzione dei costi”, ha detto Woods. “Guardando al futuro, stiamo lavorando per ridurre le nostre emissioni e sviluppare soluzioni, come la cattura del carbonio e l’idrogeno a basse emissioni, necessarie per decarbonizzare i settori dell’economia a più alte emissioni”, ha aggiunto.Dopo un 2020 negativo sul mercato azionario, il titolo della società è in rialzo di oltre il 36% dall’inizio dell’anno, spinto dal rally del petrolio, che da alcune settimane ha superato i 60 dollari al barile. LEGGI TUTTO

  • in

    Exxon Mobil, Michael Angelakis e Jeffrey Ubben entrano nel board

    (Teleborsa) – Exxon Mobil, colosso petrolifero statunitense, ha dichiarato l’investitore Jeff Ubben e l’ex CFO di Comcast, Michael Angelakis, si sono uniti al board della società. Le due nuove nomine arrivano dopo che Tan Sri Wan Zulkiflee Wan Ariffin, ex CEO di Petronas, è entrato nel CdA a febbraio, e si inseriscono nel più ampio progetto di rinnovo della società.”L’esperienza di Michael e Jeff nell’allocazione del capitale e nello sviluppo della strategia ha aiutato le aziende a superare transizioni complesse a vantaggio degli azionisti e delle parti interessate”, ha affermato Darren Woods, presidente e amministratore delegato di Exxon Mobil.Con le nomine di Angelakis e Ubben, il consiglio di amministrazione di ExxonMobil conta ora 13 membri, 12 dei quali indipendenti. Dal 2016 ad oggi sono stati nominati sette amministratori indipendenti. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, stoccaggi gas ultima settimana -338 BCF

    (Teleborsa) – Diminuiscono poco più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 19 febbraio 2021, sono risultati in calo di 338 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela poco sotto il consensus (-333 BCF). La settimana prima si era registrato un calo di 237 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 1.943 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 13,3% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 2.241) e del 7,7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.104 BCF). LEGGI TUTTO

  • in

    Chevron, fondo da 300 milioni per investire in soluzioni energetiche green

    (Teleborsa) – Chevron Technology Ventures (CTV), società di venture capital dell’azienda petrolifera statunitense Chevron, ha annunciato oggi il lancio del Future Energy Fund II, un fondo da 300 milioni di dollari che investirà su tecnologie che aiutino a rendere più green il mondo dell’energia.Con il primo Future Energy Fund lanciato nel 2018, CTV ha investito in più di 10 società per supportare lo sviluppo di soluzioni innovative nel campo della cattura della CO2, della mobilità green e dello stoccaggio di energia. Future Energy Fund II si concentrerà sull’innovazione nella decarbonizzazione industriale, sulle nuove soluzioni di mobilità emergente e sull’economia circolare del carbonio.”Continuiamo a intraprendere azioni significative per affrontare le sfide e le opportunità della transizione energetica globale – ha affermato Barbara Burger, presidente di Chevron Technology Ventures – Sono orgogliosa che il nostro secondo Future Energy Fund abbia il potenziale per rendere le catene di approvvigionamento energetiche e globali più sostenibili.Future Energy Fund II è l’ottavo fondo di venture capital lanciato da quando CTV è stato istituito nel 1999. CTV ha anche un Core Energy Fund che investe in tecnologie che possono migliorare il core business di Chevron, attraverso miglioramenti operativi, digitalizzazione e operazioni a basse emissioni di carbonio. LEGGI TUTTO

  • in

    Saipem, Cao: “Manteniamo focus su decarbonizzazione, rinnovabili e idrogeno”

    (Teleborsa) – Saipem si trova ad operare oggi in un contesto difficile a causa della pandemia, mantenendo alcuni punti di forza: il backlog di progetti che a fine 2020 ha superato i 25 miliardi, con una componente rilevante dedicata progetti E&C Offshore e Onshore e non legata al petrolio, un indebitamento che è stato ridotto a fine 2020 ed una struttura finanziaria solida che vede ancora una liquidità di 2 miliardi. Ne ha parlato l’Amministratore delegato Stefano Cao in conferenza stampa, descrivendo un’azienda che “continua a lavorare per cogliere nuove opportunità” e “vede la luce in fondo al tunnel”, mentre continua a portare avanti il suo progetto trasformazione su ingegneria energetica ed infrastrutture.A proposito del backlog, costituito per il 76% da progetti non legati al petrolio, Cao ha confermato una visione di una Saipem sempre più “green”, non solo nel modo di operare ma anche come contributore alle evoluzioni delle tecnologie”. Fra i temi tecnologici – ha spiegato – c’è la gestione della CO2, su cui Saipem ha “competenze che devono essere messe al servizio della decarbonizzazione” e l’idrogeno “blu”, in orizzonte temporale più vicino, e l’idrogeno “verde” in prospettiva.Parlando delle attività sviluppate nelle rinnovabili, Cao ha fatto riferimento all’off-shore ed al progetto AGNES al largo della costa di Ravenna, indicando che rappresenta “un prototipo di riferimento ed uno schema ripetibile in Italia e nel mondo”. Il manager ha parlato anche delle wind-farm, per cui l’azienda ha una tecnologia proprietaria, indicando che sono “una grossa ambizione che portiamo avanti nell’ambito di un portafoglio molto più ampio in linea con nuovi paradigmi energetici “. Più in generale, Saipem ha una visibilità su un portafoglio progetti intorno ai 4 miliardi. Fra li Paesi più “promettenti” vi sono la Francia, ma anche la Norvegia, il Regno Unito e Taiwan.A proposito del Recovery Plan, l’Ad ha affermato che Saipem si propone come un “integratore di competenze che possano portare avanti processi di decarbonizzazione essenziali per la transizione energetica e la produzione di idrogeno”, come per il Progetto di Ravenna che rappresenta un “esempio plastico” di quello che il Gruppo sta portando avanti.Per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, il numero uno di Saipem ha ricordato che il modello di tunnel sottomarino “è la sintesi di tutte le tecnologie sottomarine che l’azienda ha sviluppato nel corso della sua storia” e può essere sfruttato sin da oggi e “proposto anche in altre parti del mondo”.Quanto ai progetti per l’area ex Ilva, Cao ha ricordato che è stato annunciato di recente un accordo con Danieli e Leonardo per sviluppare soluzioni di produzione di acciaio verde. “Vediamo opportunità” da questa partnership – ha affermato – “sembra un team ben strutturato, molto forte, lavoriamo insieme, speriamo di proporre qualcosa di attraente per la controparte”.Ad una domanda sull’attenzione ai fattori ESG, Cao ha ricordato “ci siamo dati dei target di riduzione delle emissioni del 50% al 2035. Per quanto riguarda raggiungimento obiettivi scope 2, credo che sia molto legato a sviluppo delle rinnovabili e questo è quello che guiderà gli investimenti”.A proposito della possibilità di nuove acquisizioni nel business perforazioni, Cao ha ricordato che è il core business dell’azienda e “si continuiamo a guardare a opportunità di valorizzare al meglio”, sebbene il mercato oggi sia “asfittico”. “Se ci fosse un rilancio degli investimenti la perforazione sarebbe la prima che ne gode – ha aggiunto – e resta una direttrice strategica su cui continuiamo a lavorare”. LEGGI TUTTO