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    Enel, Global Trading rinominata Global Energy & Commodity Management

    (Teleborsa) – Enel annuncia che la linea di business Global Trading è stata rinominata Global Energy and Commodity Management per riflettere i cambiamenti implementati negli ultimi anni per allinearsi al modello di business e al mix di generazione del Gruppol, incentrati su energie rinnovabili, decarbonizzazione e sostenibilità.Claudio Machetti, Responsabile della business unit, sottolinea che il nuovo nome “è il risultato del lungo viaggio che la nostra linea di business ha iniziato alcuni anni fa per rispecchiare l’evoluzione della mission del Gruppo Enel” e della “forte attenzione” a energie rinnovabili, decarbonizzazione e mercato wholesale.La forte e costante crescita della produzione da energie rinnovabili, nonché la riduzione dell’incidenza degli impianti termici sul portafoglio del Gruppo, ha prodotto un profondo cambiamento nella linea di business, che è oggi più focalizzata sui mercati dell’energia elettrica, vendita all’ingrosso, ottimizzazione e hedging della produzione piuttosto che sulle attività di approvvigionamento di combustibili. Ad esempio, dal 2014, gli acquisti di carbone del Gruppo sono diminuiti di circa il 95%, mentre l’attività di hedging è stata ampiamente diversificata, con un aumento del 150% dei volumi gestiti, portando a un robusto miglioramento della redditività nonché a un portafoglio integrato in gestione più equilibrato e resiliente.Il nuovo nome riflette poi cambiamenti strutturali derivanti dalla crescente interazione tra l’unità centrale e le varie linee di Energy Management nei paesi in cui il Gruppo opera, a causa della crescente attività sui diversi mercati locali dell’elettricità wholesale. Infine, integra il concetto di sostenibilità nell’attività propria della linea di business, come dimostra l’evoluzione della sua unità Global Fuels in Global Fuels, Logistic and Circular Management, che, facendo leva sui principi dell’economia circolare adottati dal Gruppo, punterà sulle spedizioni e la logistica, nonché sul riciclaggio creando valore dalle materie prime secondarie, dai materiali a fine vita o dai beni usati del Gruppo LEGGI TUTTO

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    ENEA: “Per Pmi diagnosi energetica strumento chiave per raggiungere obiettivi di efficienza”

    (Teleborsa) – Le probabilità di investire in efficienza aumentano di una volta e mezza nelle imprese che eseguono un audit energetico. E dal momento che la diagnosi energetica, che vede l’Italia ai primissimi posti in Europa, risulta uno strumento chiave per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, sia a livello nazionale che europeo, sarà dunque fondamentale coinvolgere le 25 milioni di Pmi dell’Ue, che rappresentano il 99% delle imprese totali e garantiscono l’occupazione a 97 milioni di addetti. È quanto hanno evidenziato gli esperti Enea nel corso del webinar “L’Italia incontra la IEA – Efficienza energetica negli edifici”, il primo dei quattro eventi organizzati dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Parigi, in collaborazione con Enea.”L’audit energetico, che vede l’Italia ai primissimi posti in Europa, – sottolinea Marcello Salvio, responsabile del laboratorio Enea di Efficienza energetica nei settori economici – costituisce uno strumento fondamentale per facilitare l’attuazione di misure di efficienza energetica tra le Pmi che rappresentano il vero e proprio motore dell’economia europea”. Gli esperti Enea – spiega l’Agenzia in una nota – hanno analizzato strumenti e incentivi a disposizione di Pmi e Pa per la transizione e l’efficienza energetica, a iniziare dal Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica (FNEE) che, con una dote di 185 milioni di euro, sostiene imprese, amministrazioni pubbliche ed ESCO (Energy Service Company) nella realizzazione di interventi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica. L’approfondimento ha riguardato anche strumenti di primo piano per l’incentivazione dell’efficienza energetica come le detrazioni fiscali (Ecobonus), i certificati bianchi e il conto termico.Per fornire supporto agli Stati membri e alle istituzioni europee nello sviluppo di programmi di promozione dell’efficienza energetica e della sostenibilità nelle Pmi, a partire dalle diagnosi energetiche, l’Enea coordina otto agenzie nazionali per l’energia dell’area europea impegnate nel progetto LEAP4SME. Inoltre, per favorire l’innovazione delle imprese – si legge nella nota – l’Enea ha lanciato il Knowledge Exchange Program (KEP) con partnership, percorsi di affiancamento e supporto e soluzioni su misura finalizzati al rafforzamento della crescita e della competitività. LEGGI TUTTO

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    Nordio: per Gruppo Volkswagen il futuro è elettrico. Importante favorire diffusione mobilità elettrica

    (Teleborsa) – Inaugurata a Roma da Enel X, in collaborazione con Volkswagen Group Italia, la prima area cittadina per la ricarica ultrafast dei veicoli elettrici e primo sito HPC del progetto europeo CEUC.”Per noi la scelta della mobilità elettrica è la scelta che l’azienda ha fatto e sulla quale ha investito tantissimo, parliamo di 35 miliardi di investimenti nei prossimi cinque anni solo per la mobilità elettrica”, a dirlo è Massimo Nordio CEO di Volkswagen Group Italia intervenuto all’inaugurazione per il taglio del nastro insieme alla sindaca di Roma, Virginia Raggi e al CEO di Enel X, Francesco Venturini.”Essere qui oggi significa anche fare squadra e questo è un altro elemento importantissimo per favorire la diffusione della mobilità elettrica, ci vorrà del tempo ma l’avere dentro le città la ricarica ad alta potenza renderà accessibile e fruibile la mobilità elettrica anche a tante fasce di clientela che avranno un uso più pratico di questo mezzo”.[embedded content]
    “Per il Gruppo Volkswagen il futuro è elettrico. È la tecnologia che rappresenta la migliore opzione, in termini di efficienza e sostenibilità, per raggiungere i target climatici globali e arrivare a essere un’azienda carbon neutral entro il 2050 – ha affermato Nordio – lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica è un elemento centrale per la diffusione della mobilità a zero emissioni, in particolare la ricarica ad alta potenza, o HPC (High Power Charging), ha un ruolo decisivo, perché consente di fare il pieno in tempi ridottissimi, con una user experience che si avvicina molto a quella legata al rifornimento delle auto tradizionali”. “L’obiettivo – conclude – è l’elettrico per tutti”. LEGGI TUTTO

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    Enel X apre stazione ricarica ultrafast a Roma. Venturini: “Prima di una lunga serie”

    (Teleborsa) – Enel X apre a Roma la prima stazione di ricarica ultrafast cittadina in Italia. Un investimento che si inserisce nell’ambito del progetto Central European Ultra Charging, cofinanziato dalla Commissione Europea, nell’ambito della call Connecting Europe Facility Transport 2017, che conferma il primato di Enel X (Gruppo Enel) nel settore dei servizi per la mobilità elettrica.”Non è un progetto pilota ma una delle tante che andremo ad istallare in tutta Italia”, ha spiegato l’Amministratore delegato di Enel X Francesco Venturini a Teleborsa.[embedded content]
    “Si partirà dai capoluoghi di provincia, in particolare dalle grandi città”, ha aggiunto il manager, anticipando che “l’obiettivo è agevolare la ricarica dell’auto per chi si sposta sulla mobilità elettrica, che rappresenta il futuro della mobilità su gomma, e quindi a casa, nei parcheggi delle grandi città e, se c’è necessità di ricaricare in tempi molto rapidi, in questo tipo di stazioni”.”Queste sono da 350 kilowatt – ha precisato Venturini – sono in grado di ricaricare un’auto elettrica in 10 15 minuti”. LEGGI TUTTO

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    Colonnine ultrafast Enel X a Roma. Raggi: “Città più smart e sostenibile. Futuro è già qui”

    (Teleborsa) – Enel X ha inaugurato oggi assieme a Volkswagen Italia, la prima area a Roma per la ricarica ultrafast dei veicoli elettrici. Si tratta delle prime quattro di questo genere in Italia, frutto del progetto Central European Ultra Charging, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della call Connecting Europe Facility Transport 2017. “Roma è pronta per essere una città del futuro?”, ha chiesto Teleborsa alla Sindaca di Roma Virginia Raggi presente all’inaugurazione.”Roma è pioniera da questo punto di vista”, ha affermato la prima cittadina della Capitale, aggiungendo “stiamo diventando una città sempre più smart e sempre più sostenibile, che guarda all’elettrico”.[embedded content]
    “Oltre a queste ricariche super veloci – ha spiegato Raggi – stiamo infrastrutturando la città con tantissime colonnine standard, proprio per consentire di modificare il nostro parco auto e diventare sempre più elettrici”.”Accanto all’elettrico è sempre in aumento la mobilità in sharing, sia auto sia biciclette e monopattini”, ha affermato la Sindaca di Roma, ricordando che nel 2020 si sono registrate oltre 2 milioni di corse con mezzi sharing. “Questo vuol dire che il futuro è già qui”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, EIA: aumento oltre attese delle scorte settimanali

    (Teleborsa) – Aumentano le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 5 marzo 2021, sono saliti di 13,8 milioni a 494,8 MBG, contro attese per un incremento di 0,8 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato invece un calo di 5,5 milioni a 137,5 MBG, a fronte di attese per una discesa di 3,5 milioni, mentre le scorte di benzine sono scese di 11,9 milioni a quota 231,6 MBG (era attesa una flessione di 3,4 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono stabili a 637,8 MBG. LEGGI TUTTO

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    Italia rischia di mancare target chiusura centrali a carbone nel 2025

    (Teleborsa) – L’Italia sta accumulando un ritardo per centrare l’obiettivo di dismissione delle centrali a carbone entro il 2025, come previsto da Piano nazionale per l’energia ed il clima (Pniec). E’ quanto riporta Il Sole 24 Ore, secondo cui restando ancora 8 impianti a carbone, compreso quello di Fiume Santo e Sulcis in Sardegna.Enel sta procedendo spedita nel piano di dismissione delle sue centrali a carbone, che saranno sostituite, temporaneamente, da impianti a gas ed in seguito da fonti rinnovabili: entro il 2023 è prevista la chiusura di Fausina (Venezia) e La Spezia ed entro il 2025 delle centrali di Civitavecchia e Brindisi.A determinare i ritardi sarebbe la burocrazia: le lungaggini e gli ostacoli dell’iter autorizzativo, la lunga attesa della Commissione VIA e lo stop imposto dal MISE su parere di Terna per dismettere la centrale di La Spezia ad inizio 2021. Enel, che si era aggiudicata mediante gara il contratto per il capacity market per il 2023, da soddisfare con l’energia prodotta dalle centrali a gas ancora da costruire, rischia ora di mancare anche la successiva scadenza di giugno 2021, con conseguente rischio di rescissione del contratto da parte di Terna.”Temiamo che anche per quella data non si farà in tempo”, avverte Carlo Tamburi, direttore Italia del Gruppo Enel, ricordando che “l’alternativa dovrebbe essere realizzare impianti fotovoltaici ed eolici, in aggiunta rilevante rispetto a quelli già oggi previsti, in modo tale da compensare la riduzione di capacità derivante dalla dismissione delle centrali a carbone”. Un obiettivo che il manager definisce “impossibile” perché anche per la costruzione di impianti fotovoltaici l’iter è lungo e complesso. Così come c’è “incertezza” sulla possibilità di partecipare alle gare per il capacity market 2024.Tamburi ricorda anche che la prospettiva di realizzare impianti a gas per accelerare la transizione energetica non è ben vista in ambienti politici e dagli ambientalisti, ma Enel in qualità di “supermajor” mondiale delle rinnovabili, vede il gas come “una risorsa complementare alo sviluppo delle fonti di energia verde”.Ultimo nodo per la chiusura di La Spezia – spiega Tamburi – la richiesta del MISE di una capacità aggiuntiva di 500 MW e lo scadere dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) a fine anno. Un’impasse che potrebbe però essere superata grazie alla gestione unitaria del nuovo Ministero della Transizione ecologica. LEGGI TUTTO

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    Emissioni zero, ONU sollecita “rapido” sviluppo cattura CO2

    (Teleborsa) – L’obiettivo “zero emissioni” non sarà raggiunto se non vi sarà un “rapido” sviluppo delle tecnologie per la cattura, l’uso e lo stoccaggio del carbonio, che consentono di intrappolare e trasportare la CO2 prodotta da fonti fossili e dall’industria “pesante” perché sia riutilizzata o conservata nel sottosuolo. Tecnologie – sottolinea un rapporto dell’ONU – che devono essere sviluppate in parallelo con le tecnologie a basse o zero emissioni di carbonio e con il ricorso ai serbatoi di carbonio naturali, quali le foreste e gli oceani.L’importanza della carbon capture viene ribadita da un rapporto dell’UNECE, Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa, che si occupa di promuovere la cooperazione degli Stati membri verso lo sviluppo sostenibile e la prosperità economica. “È necessaria una forte volontà politica per rendere l’energia pulita e sostenibile una realtà per tutti entro il 2030”, afferma Olga Algayerova, Segretario esecutivo dell’UNECE.L’UNECE sostiene che il dispiegamento su larga scala della tecnologia per la cattura del carbonio consentirebbe ai paesi di “decarbonizzare” i settori che presentano rigidità nella riduzione della CO2 e colmare il “gap” fino a quando le tecnologie di “prossima generazione” non saranno disponibili.Il rapporto fornisce una panoramica di oltre 50 progetti per la cattura della CO2 in Europa e Nord America ed indica che Scandinavia, Stati Uniti e Regno Unito sono avanti su questi progetti, mentre altri Stati più piccoli sono attualmente alla ricerca di partner e finanziamenti internazionali.Il fattore costo rappresenta indubbiamente un ostacolo. L’UNECE stima che, solo in Europa, sono necessari 320 miliardi di euro per lo sviluppo di queste tecnologie al 2050 ed altri 50 miliardi occorrono per l’infrastruttura di trasporto.L’altro nodo fondamentale concerne l’individuazione geografica di “vaste” aree per lo stoccaggio. Oltre ai bacini sedimentari idonei del Regno Unito, dei Paesi Bassi e della Norvegia, l’UNECE vede un “potenziale” per Russia, Kazakistan, Azerbaigian e Mar Caspio.(Foto: © malp/123RF) LEGGI TUTTO