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    Intesa Sanpaolo, Monceri: “Superbonus avrà notevoli benefici su consumi e valore immobili”

    (Teleborsa) – Il tema dell’economia “green” è “strategico” per Intesa Sanpaolo, che ha già messo in atto numerose iniziative, ma l’arrivo del Superbonus consentirà di accelerare l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano, con benefici a cascata sui consumi energetici ed anche sul valore degli immobili. Lo ha spiegato Pierluigi Monceri, Responsabile direzione regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo, in una intervista rilasciata a Teleborsa.Intesa Sanpaolo è particolarmente focalizzata sulle tematiche dell’efficienza energetica e più in generale dell’economia green. Quali sono?”Il Gruppo si è mosso da tempo sul tema dell’economia green, ritenendolo un tema strategico, che è entrato anche in maniera importante e pesante nel nostro Piano industriale”.”Ci stiamo lavorando con attenzione in un clima che si è reso sempre più sensibile a queste tematiche”, ha precisato il responsabile di Intesa, aggiungendo “lo scorso anno abbiamo erogato oltre 1 miliardo e mezzo a favore della green economy, dimostrando appunto cheil proscenio è sensibile”.”Quest’anno – ha sottolineato – è uscita la misura del Superbonus, che non potrà che avere grande successo, essendosi inserita in un terreno già fertile e credo che, attraverso le sue caratteristiche, questa misura riuscirà sicuramente ad ottenere proseliti importanti”.[embedded content]
    Parliamo di ristrutturazioni edilizie e del sostegno al settore edile ed immobiliare. Quali vantaggi dalla normativa in vigore? E quali benefici per l’Italia?”L’Italia ha un contesto immobiliare vecchio, oltre il 70% delle costruzioni è stato costruito prima degli anni ’70”, ha affermato Monceri, aggiungendo “abbiamo la possibilità quindi di riqualificare in maniera importante l’efficientamento energetico di queste strutture”.”Un terzo dei consumi energetici di questo Paese – ha spiegato – è generato dalle famiglie e, nell’ambito di questa porzione, il 60% è legato al fattore riscaldamento e raffreddamento”, quindi “lavorare sull’efficientamento energetico porterebbe i consumi a ridursi ad un quarto” e costituisce “un’opportunità rilevante per il Paese”.C’è poi un altro fattore rilevante citato dal responsabile di Intesa, che concerne l’aumento del valore del patrimonio immobiliare. “Mediamente un immobile efficientato dal punto di vista energetico ha un valore superiore del 35%”, ha sottolineato Monceri, parlando di “opportunità straordinarie” e di una “classica situazione win-win”, che “può effettivamente stimolare grandi investimenti” e “dare una spinta importante alla ripartenza economica del Paese”.Il superbonus darà un forte impulso agli interventi per l’efficienza energetica. Qual è l’offerta approntata dal Gruppo Intesa Sanpaolo?”L’offerta in realtà si sviluppa innanzitutto nella possibilità di anticipare il credito di imposta, quindi un proprietario o anche un semplice affittuario può effettuare i lavori con la consapevolezza che il vantaggio fiscale risulterà di beneficio per i cinque anni successivi”.”Noi interveniamo innanzitutto anticipando il credito d’imposta, per le famiglie il valore è 102, quindi le mettiamo nelle condizioni di recuperare più della cifra spesa, per le imprese il valore è 100″.”Il secondo ambito di intervento è rappresentato da un finanziamento ponte che può essere valutato a favore del richiedente, sia esso privato o azienda, per accompagnare la fase di perfezionamento del credito stesso”.”Un terzo ambito di intervento è rappresentato dalla messa a disposizione della consulenza gratuita e non obbligatoria di Deloitte, cui ci siamo affidati per accompagnare i processi al loro compimento, senza creare impedimenti di natura burocratica”, afferma Monceri, spiegando che una volta ottenuto un preventivo ed una certificazione APE, il privato può rivolgersi alla banca e accedere, gratuitamente e senza impegno, alla piattaforma Deloitte, che lo “accompagna” nel processo di raccolta e definizione della documentazione. Il processo si completerà al termine dei lavori, con l’intervento di Deloitte, che trasferirà il credito d’imposta al cassetto della banca ed, entro cinque giorni, accrediterà i soldi sul conto dei privati. LEGGI TUTTO

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    A2A, Mazzoncini: “Programmati investimenti significativi in rinnovabili”

    (Teleborsa) – A2A in qualità di multiutility di profilo nazionale, ben più ampio rispetto alle municipalizzate da cui trae origine, “deve guardare al fine più che al mezzo” e “consentire ai cittadini di vivere meglio possibile, in maniera più sostenibile, utilizzando le tre risorse chiave – terra, acqua, aria – nel modo migliore possibile, usando la tecnologia che uomo è riuscito a sviluppare”.Lo ha affermato l’Amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, descrivendo la poliedrica attività del Gruppo, che spazia dalla fornitura di elettricità ed acqua, alla gestione dei rifiuti, senza tralasciare la mobilità.Per quanto concerne la transizione energetica, A2A ha destinato una quota rilevante di investimenti del nuovo Piano alle geo rinnovabili, prevalentemente eolico e fotovoltaico, mentre lo storico idroelettrico va valorizzato. L’Italia però “deve darsi una mossa” per riuscire a centrare gli obiettivi più ambiziosi posti dalla UE. – afferma Mazzoncini – questo significa che ci sono paesi come l’Italia che devono quadruplicare la velocità e paesi come Germania che procedono in modo lineare uniforme”. Una tabella di marcia che può costituire un “problema” ed anche una “opportunità” per il nostro Paese.Parlando del Recovery Fund, l’Ad di A2A ha ipotizzato che “passeranno solo le proposte che hanno una certa dimensione” ed ha spiegato che il Gruppo sta lavorando su un progetto per recuperare il calore latente della grande centrale termoelettrica di Cassano D’Adda, per alimentare il teleriscaldamento di Milano.Mazzoncini ha poi toccato il tema della mobilità elettrica, affermando “metto sul tavolo proposta disruptive”, che è quella di collegare l’infrastruttura di colonnine alla rete (RAB) e liberalizzare il servizio di ricarica a valle, perché rispetto all’UE “l’Italia è molto indietro e deve velocizzare gli obiettivi di dieci- quindici volte rispetto al resto d’Europa”. LEGGI TUTTO

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    Snam: Alverà: “Gas ha ancora ruolo da giocare. Per idrogeno approccio di filiera”

    (Teleborsa) – Snam è convinta che “il gas abbia ancora cartucce da giocare” nel nuovo scenario, dominato dalla transizione energetica, che potrà certamente “accelerare le produzioni rinnovabili con discontinuità tecnologiche”, ma “non ha esaurito il potenziale del gas” che può conoscere ancora un’accelerazione in determinate applicazioni e settori, come quello dei trasporti.Lo ha detto l’amministratore delegato, Marco Alverà, all’Energy Talk “Energia e Imprese, Operazione Green Deal”, organizzato da RCS Academy.In merito ad eventuali preoccupazioni legate a conflitti politici ed economici, il manager ha evidenziato che “la geopolitica del gas è diventata più rilevante di quella del petrolio”. La geografia dei flussi – ha spiegato – è oggi molto cambiata, poiché gli Stati Uniti hanno raggiunto l’autosufficienza energetica grazie allo shale, mentre in Europa, molti paesi nordici sono diventati importatori di gas e va assumendo un ruolo più centrale la Turchia, in funzione di crocevia delle pipeline del gas in arrivo dalla Russia, in una posizione simile a quella un tempo ricoperta dall’Ucraina.”In Italia – ha aggiunto – non abbiamo nessun motivo di allarmarci, perché abbiamo la più grande infrastruttura di stoccaggio di gas e siamo in grado di resistere in caso di interruzioni”.Alverà ha parlato anche dell’idrogeno, un tema caro a Snam, che da tempo sta testando gli utilizzi dell’idrogeno verde sulla rete di trasporto, in combinazione con il gas.”Ero uno scettico dell’idrogeno perché costava sessanta volte più del petrolio. Oggi sono diventato un grande sostenitore perché il prezzo è sceso a due volte e può arrivare fra 5 anni a costare come il petrolio”, ha premesso l’Ad di Snam, spiegando che “il mercato dell’idrogeno oggi vale 100 miliardi di dollari, ma è idrogeno grigio, che deve essere trasformato in idrogeno blu, pulito”.”Il tema centrale è lo sfruttamento delle attuali infrastrutture del gas”, ha precisato Alverà, aggiungendo che “serve un approccio di filiera” e che in Italia “abbiamo anche il vantaggio di avere campioni internazionali”.”Abbiamo ampia industria. Dobbiamo ricreare il successo degli anni ’70 e ’80 ed il governo ci supporta fortemente in questo percorso”, ha concluso l’Ad di Snam. LEGGI TUTTO

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    Enel, Starace: “Green Deal per il recupero della sovranità e competitività”

    (Teleborsa) – “Lo sviluppo Green in Europa è molto sentito” e rappresenta oggi anche un “tema elettorale”. Lo ha affermato l’Amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, parlando agli Energy Talks “Energia e Imprese, Operazione Green Deal”, organizzato da RCS Academy.”Molti Paesi – ha ricordato – hanno sperimentato un cambiamento politico, dovuto alla forza elettorale che i movimenti green hanno avuto in Europa”.”Sbloccare la democrazia pubblica è un lavoro duro e di dettaglio”, ha sottolineato il numero uno di Enel, aggiungendo che spingere sulle rinnovabili “fa bene all’ambiente, fa bene ai portafogli e fa bene alla sicurezza degli approvvigionamenti”, perché “magari ci sarà meno vento o meno sole, ma non c’è una potenza straniera che ce le toglie”.L’UE sta spingendo proprio in questa direzione – ha concluso Starace – “per essere più sovrana, più competitiva e per ridurre la sua dipendenza”. LEGGI TUTTO

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    Trasporto pubblico sostenibile, siglata l'intesa tra ENEL e ASSTRA

    (Teleborsa) – Rendere più sostenibile il trasporto pubblico locale, contribuire a ridurre le emissioni delle linee urbane ed extraurbane e migliorare la qualità del servizio ai cittadini. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato da Enel X, la business line globale di Enel dedicata allo sviluppo di prodotti innovativi e soluzioni digitali, e Asstra – Associazione Trasporti, l’associazione che riunisce circa 140 aziende del trasporto pubblico locale.Il protocollo – spiega Enel in una nota – prevede una serie di attività finalizzate alla promozione della mobilità sostenibile nelle città italiane. Si va dallo sviluppo di nuovi modelli di business che accelerino la transizione energetica dei sistemi di approvvigionamento degli autobus e garantiscano un più efficiente utilizzo dei fondi pubblici messi a disposizione dal Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile del MIT, alla progettazione di infrastrutture e colonnine di ricarica all’avanguardia, passando per la definizione di nuove soluzioni per le Smart City in grado di ridurre i consumi delle flotte, i costi di manutenzione e rifornimento e di disegnare servizi di mobilità a più alto valore aggiunto. L’intesa prevede anche lo sviluppo di soluzioni di efficienza energetica da applicare presso le sedi dei depositi del trasporto pubblico.”L’obiettivo della collaborazione con Asstra – spiega Augusto Raggi, responsabile Enel X Italia – è accelerare la transizione energetica verso il trasporto elettrico pubblico. La collaborazione tra un grande player industriale come Enel X e Asstra porterà a individuare modelli di business innovativi per un sistema di trasporto pubblico integrato con soluzioni di efficienza energetica, green e digitali. In questo modo potremo aumentare il confort del trasporto per i cittadini e ridurre i costi di esercizio, con vantaggi per la Pubblica Amministrazione e esternalità positive per le città come il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico”.”Asstra con il protocollo d’intesa sottoscritto oggi, intende sostanziare ulteriormente il lavoro che sta svolgendo per sviluppare l’innovazione tecnologica applicata ai trasporti pubblici. L’elemento innovativo del protocollo siglato con Enel X Italia – commenta il presidente di Asstra Andrea Gibelli – risiede nell’esplorazione di nuovi modelli di business per i sistemi di trasporto collettivo elettrico su autobus, finalizzati ad accelerare la transizione energetica garantendo un utilizzo più efficace ed efficiente dei fondi pubblici, per un settore la cui importanza per il Paese sta emergendo drammaticamente proprio in questi giorni a causa della crisi pandemica. La nostra intenzione è guardare avanti per costruire oggi un futuro migliore per il TPL e dunque per i cittadini”.Nell’ambito del protocollo, le soluzioni innovative saranno sviluppate in considerazione del quadro normativo e con il coinvolgimento delle imprese di trasporto pubblico locale, secondo un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato. L’intesa – conclude la nota – mira, infine, a incentivare azioni di sensibilizzazione sugli effetti nocivi dell’inquinamento ambientale e acustico, con particolare attenzione ai centri urbani. LEGGI TUTTO

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    ENEA, Bertini: “Raggiunti tre quarti degli obiettivi di efficienza energetica”

    (Teleborsa) – E’ stato prese tato oggi il 9° Rapporto sull’efficienza energetica dell’ENEA, che ha messo in luce un grande successo della politica di incentivi messa a punto dal Governo, che si è tradotta in 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica a partire dal 2007 (3,5 miliardi solo nel 2019), un risparmio di circa 17.700 GWh/anno (1.250 GWh/anno nel 2019). Nel 2019, inoltre, sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate.Teleborsa ha intervistato Ilaria Bertini, Direttore Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica di ENEA, che ha tracciato un bilancio dei risultati raggiunti in 13 anni di politiche incentivanti.”Il rapporto fornisce una fotografia molto positiva”, ha affermato la responsabile ENEA, aggiungendo che sono stati raggiunti “tre quarti degli obiettivi da soddisfare”.”Le misure che principalmente contribuiscono a questo risultato – ha spiegato – sono le detrazioni fiscali ed i certificati bianchi, quindi, il settore residenziale ed il settore industriale, mentre restano fanalino di coda il terziario, in particolare la Pubblica Amministrazione, ed i Trasporti”.”Per quanto riguarda l’industria, è stata fatta un’attività molto focalizzata, grazie all’articolo 8 del Decreto 102, che prevedeva l’obbligo delle industrie energivore di effettuare la diagnosi energetica e soprattutto realizzare gli interventi a breve e lungo termine”, ha sottolineato Bertini, aggiungendo “abbiamo un grande potenziale a questo riguardo di circa 1,6 mtep per gli interventi a breve termine e 3,6 mtep per gli interventi a lunga scadenza”.Parlando dei buoni risultati ottenuti dal residenziale, invece, l’esperta ha ricordato che “il parco immobiliare italiano è ancora piuttosto inefficiente”, il 70% circa degli immobili si trova in una classe energetica molto bassa, come dimostrato dal portale “Si apre” realizzato dall’ENEA, che raccoglie gli attestati di prestazione energetica forniti dalle Regioni.”E’ necessario quindi intervenire, effettuare un’ondata di riqualificazioni energetiche, la cosiddetta “renovation wave” prevista anche dal New Green Deal europeo”, ha affermato Bertini, aggiungendo che ciò “avrebbe un impatto fondamentale anche sull’aspetto sociale”, poiché “in ottica di transizione verso la sostenibilità, sono molti gli elementi che devono essere presi in considerazione e l’energia è uno di questi”. L’esperta ha fatto cenno quindi al problema della povertà energetica e delle condizioni confortevoli dell’abitazione ed ai problemi connessi della salute e dell’economia familiare.L”efficienza energetica ha favorito un aumento delle prestazioni energetiche degli edifici. Un risultato delle varie campagne dell’ENEA ad incentivare appunto una riqualificazione degli edifici di vecchia costruzione?”Il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici è sicuramente in atto ed è guidato dalla normativa, soprattutto per le nuove costruzioni, su impulso della Comunità europea. L’ecobonus, invece, sin dalla sua istituzione nel 2007, ha sicuramente costituito un elemento fondamentale per la riqualificazione energetica del patrimonio esistente”.”Il sistema di incentivi – ha aggiunto – ha fatto anche di più, consentendo l’alfabetizzazione degli italiani, in un periodo in cui la parola efficienza energetica non era di uso comune come lo è adesso. Un elemento che è stato misurato anche da un’analisi di approfondimento effettuata sui motori di ricerca, che ha dimostrato una crescita dell’attenzione verso questo tema”.[embedded content]
    Qual è invece il vantaggio dell’aver coinvolto gli operatori sul campo per i lavori di efficientamento e per finanziare gli interventi con la cessione del credito e con lo sconto in fattura?”Direi fondamentale. Questa nuova misura del Superbonus – ha spiegato Bertini – nasce anche sull’intenzione di creare una filiera che, dal cittadino, che è il player fondamentale ed il beneficiario del meccanismo, arriva fino alla banca, che può finanziare e acquisire la cessione del credito, passando attraverso le figure dei professionisti che vengono coinvolti, sia i progettisti sia di coloro i quali dovranno asseverare i lavori effettuati e garantire il rispetto dei requisiti della norma, ovvero l’ottenimento del salto di due classi energetiche e la congruità delle spese esposte rispetto ai prezziari di riferimento, Naturalmente, un ruolo importantissimo è anche quello degli istituti finanziari, che che siano le ESCO o le banche, incaricate di acquisire il credito”.”La presenza di tutti questi protagonisti della filiera – ha concluso l’esperta – consente che questi esercitino anche una funzione di controllo l’uno rispetto all’altro, affinché il processo vada avanti secondo la conformità. Occorre, infatti, sottolineare il vantaggio enorme per il cittadino, l’aumento di valore dell’immobile, che viene sostenuto con i soldi dello Stato, che rende quindi necessario che questi interventi vengano effettuati a regola d’arte e, soprattutto, secondo i requisiti richiesti”. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Monceri: “Efficienza energetica accresce valore immobili”

    (Teleborsa) – “Il percorso di sostegno e supporto all’efficientamento energetico, in senso più ampio, è un percorso che il sistema bancario, quindi Intesa Sanpaolo ha già iniziato”. Lo ha detto nel corso della presentazione del 9° Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’ENEA, il Direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Pierluigi Monceri sottolineando che “lo scorso anno il Gruppo ha erogato, a supporto dell’economia green, a partire dal sostegno per finanziare piccoli elettrodomestici a contenuto consumo energetico, oltre 1 miliardo e mezzo”.Un tema quanto mai attuale. “C’è, infatti, una necessità importante di dare un supporto importante al mondo dell’edilizia”, ha proseguito Monceri che ha poi elencato una serie di motivazioni in scia alle quali la tematica è sempre più urgente. “Abbiamo un patrimonio immobiliare molto vecchio, il 70 per cento degli immobili di questo Paese sono datati ante 1970, basti pensare che lo scorso anno più di due terzi delle negoziazioni immobiliari sono state gestite con immobili non efficientati dal punto di vista energetico. Non solo, viviamo in un Paese dove il consumo energetico è per un terzo concentrato sulle famiglie e all’interno di questo terzo il 60 è rappresentato da costi di raffreddamento e riscaldamento. Lavorare sull’efficientamento significa ridimensionare questi consumi a un quarto”.C’è poi da considerare – osserva Monceri – “la riqualificazione in termini di valore degli immobili, un immobile efficientato correttamente ha mediamente un valore al metro di circa il 35% in più”.”Siamo in presenza di un percorso in itinere, che il superbonus non potrà che accelerare”, conclude Monceri sottolineando che “come banche, come Gruppo Intesa siamo saliti in maniera forte e determinata su questo processo, garantendo ovviamente la possibilità di cedere il credito di imposta, creando finanziamenti-ponte per accompagnare la chiusura del percorso di cessione e a seconda delle circostanze e delle singole necessità, mettiamo a disposizione in maniera non obbligatoria e gratuita i servizi di Deloitte.(Foto: © Roman Babakin/123RF) LEGGI TUTTO

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    Gas, offerta Macquarie per Ital Gas Storage mette in allarme la politica

    (Teleborsa) – Torna l’allarme per l’assalto di fondi speculativi esteri ad infrastrutture strategiche, riproponendo l’annosa questione della tutela di beni di interesse pubblico, che spaziano dall’energia alle telecomunicazioni, dall’ingresso di investitori esteri motivato da fini puramente lucrativi.L’ultimo episodio vede in primo piano il fondo australiano Macquarie che, in attesa di risposta sulla rete Open Fiber, avrebbe manifestato un interesse per il più grande sito di stoccaggio del gas nella Pianura Padana, che fa capo a Ital Gas Storage. Secondo Il Messaggero, il Fondo australiano avrebbe fatto un’offerta del valore di 1,1 miliardi per il 92,5% del capitale in mano a Morgan Stanley Infrastructure Partners, “sbaragliando” tutti partecipanti all’asta competitiva apertasi la scorsa estate. Una proposta che consentirebbe di rinegoziare anche gli 866 milioni di debito con un pool di banche, che hanno in pegno la maggioranza del capitale.Si tratta di un asset strategico, giacché l’Italia è un importatore netto di gas ed il sito di Carnegliano Laudense, in provincia di Lodi, avrebbe una capacità di 1,3 miliardi di metri cubi e la possibilità di scambiare 27 milioni di metri cubi di gas al giorno sulla rete di trasmissione nazionale del gas.L’operazione, mettendo fuori gioco tutti i pretendenti, ha destato l’attenzione di diversi esponenti politici, sia della maggioranza che dell’opposizione.”È normale che in un’economia di mercato i fondi esteri vogliano investire in infrastrutture italiane, ma è importante distinguere tra quelli buoni e quelli speculativi, se vogliamo difendere gli interessi nazionali”, ha affermato il senatore Andrea Cioffi (M5S), già sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle infrastrutture energetiche. “Gli investimenti esteri – ha aggiunto – sono accolti positivamente, ma solo a determinate condizioni” e senza “monetizzare dopo 3-5 anni”.A conclusioni analoghe è giunto il senatore Paolo Arrigoni (Lega), secondo cui il gas è “fondamentale” per accompagnare la transizione energetica ed occorre proteggere le infrastrutture strategiche dall’assalto di “fondi che apparentemente si presentano come attori di sistema” e invece “lavorano sottotraccia”, presentandosi come investitori di lungo periodo per poi “passare all’incasso dopo una manciata di anni”. LEGGI TUTTO