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    Shell, il picco di produzione di petrolio è stato raggiunto nel 2019

    (Teleborsa) – Con le emissioni totali che hanno raggiunto il picco nel 2018 e la produzione di greggio nel 2019, Shell si può concentrare ancora di più sulla transizione energetica verso l’obiettivo di emissioni nette zero. La major anglo-olandese del petrolio ha alzato le sue ambizioni rispetto agli obiettivi precedenti: intende la propria intensità netta di carbonio del 6-8% entro il 2023, del 20% entro il 2030, del 45% entro il 2035 e del 100% entro il 2050, utilizzando come base il 2016.I livelli di intensità rappresentano le emissioni per unità di energia prodotta, consentendo tecnicamente una maggiore produzione. Per compensare le emissioni dei suoi prodotti a base di idrocarburi, la società prevede di reimmettere le emissioni nel terreno o piantare alberi, una strategia che Greenpeace ha duramente criticato.”Dobbiamo offrire ai nostri clienti i prodotti e i servizi che desiderano e di cui hanno bisogno, prodotti con il minor impatto ambientale – ha commentato il CEO Ben van Beurden – Allo stesso tempo, useremo i nostri punti di forza per costruire un portafoglio competitivo mentre effettuiamo la transizione per essere un’azienda a emissioni nette zero, al passo con la società”.Tra gli obiettivi finanziari di Shell ci sono mantenere la politica dei dividendi progressivi (aumentando il dividendo per azione di circa il 4% all’anno), mantenere una spesa in conto capitale annuale a breve termine di 19-22 miliardi di dollari, ridurre l’indebitamento netto a 65 miliardi di dollari, puntare a distribuzioni totali agli azionisti del 20-30% del flusso di cassa dalle operazioni.La strategia di Shell per il futuro è di continuare a fare affidamento sulla sua attività di vendita al dettaglio, la più grande del mondo. Ha l’obiettivo di aumentare il numero di siti a 55.000 entro il 2025 dagli attuali 46.000 e aumentare il numero di punti di ricarica per veicoli elettrici a 500.000 dai 60.000 attuali.Al contrario di rivali come BP e Total, non ha delineato piani per aumentare la sua capacità di generazione di energia solare ed eolica. Storicamente, i progetti petroliferi hanno fornito un ritorno sull’investimento di almeno il 15%, mentre gli sviluppatori di energie rinnovabili si aspettano il 6%-9%, ma Shell e BP hanno affermato che le loro complesse unità di marketing e scambio possono aumentare i rendimenti rinnovabili di circa il 10%, secondo quanto riporta Reuters. LEGGI TUTTO

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    Efficientamento energetico, da CDP 5,5 milioni di euro al Comune di Palma di Montechiaro

    (Teleborsa) – Cassa Depositi e Prestiti ha stipulato con il comune di Palma di Montechiaro (AG) un prestito per un valore di 5,5 milioni di euro per progetti di riqualificazione energetica e gestionale degli impianti di pubblica illuminazione e integrazione dei servizi smart city e smart metering. Il progetto, spiega Cdp in una nota, mira al riammodernamento degli impianti, all’efficientamento energetico, al rispetto degli standard di sicurezza e al contenimento dell’inquinamento luminoso.Sulla rete di illuminazione pubblica del comune siciliano sara` prevista anche l’integrazione di dispositivi e sistemi di sensoristica ambientale con funzionalita` Smart City (sensoristica) e Smart Metering (lettura contatori).”Il progetto – fa sapere Cdp – evidenzia la volonta` da parte di Cdp e del Comune di Palma di Montechiaro di promuovere progetti di efficienza energetica, volti a ridurre i consumi e aumentare la sostenibilita”.Il risparmio energetico annuale derivante da questi interventi di efficientamento e ammodernamento sara` di oltre 1 milione e 800mila KWh (con un risparmio in percentuale del 66%), che si traduce in un risparmio economico annuale atteso di oltre 400mila euro. LEGGI TUTTO

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    Difesa, accordo tra Ministero ed Enea per efficienza energetica edifici e smart military district

    (Teleborsa) – Con il protocollo d’intesa in materia di efficientamento energetico e di sostenibilità, sottoscritto oggi a Palazzo Baracchini dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dal presidente dell’Enea Federico Testa, si rinnova e rafforza l’accordo di collaborazione tra la Difesa e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.”Innovazione e rispetto dell’ambiente sono priorità per la Difesa come lo sono per la collettività nazionale. Grazie alla collaborazione con Enea, – ha commentato Guerini – le Forze Armate potranno intraprendere ulteriori progetti rivolti al risparmio energetico, alla razionalizzazione dei consumi e allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili”.”Enea dispone di competenze, impianti e strumentazioni che hanno caratteristiche uniche a livello nazionale nei settori dell’efficienza energetica, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica. Siamo certi – ha dichiarato Testa – che questa rinnovata collaborazione rafforzi le rispettive professionalità in campi strategici per lo sviluppo del Paese”.In particolare l’accordo prevede: l’implementazione di un piano di diagnosi energetiche e il rinnovamento delle infrastrutture della Difesa secondo il modello degli smart military district; attività di studio e sviluppo di tecnologie nel campo della produzione di idrogeno per i trasporti; attività di ricerca e sviluppo nel campo della robotica e dei droni di sorveglianza; monitoraggio delle infrastrutture energetiche critiche attraverso reti di sensori; utilizzo della tecnologia blockchain per la gestione sicura dei flussi energetici.Tra le attività di collaborazione già condotte con successo dalla “Task Force per la valorizzazione immobili, l’energia e l’ambiente” della Difesa figurano la realizzazione del progetto di riqualificazione energetica del Policlinico Militare del Celio di Roma e due edizioni del corso di alta formazione interforze di energy management. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, nuove mosse dall'Opec+

    (Teleborsa) – Il greggio accelera e tocca i massimi da metà ottobre sostenuto dall’annuncio di Pfizer sull’elevata efficacia di un vaccino sperimentale anti Covid. Una notizia che alimenta la prospettiva di soluzione dell’emergenza pandemia con conseguenze positive sulla crescita economica e i consumi di energia.Il future sul Brent segna 42,99 dollari al barile (+7,91%) mentre il contratto sul WTI scambia a 40,57 usd/bar (+9,24%).A fare da assist alle quotazioni di oro nero contribuiscono anche i segnali positivi giunti dall’Arabia Saudita sull’ipotesi di ulteriori strette all’offerta da concordare con la Russia, per bilanciare eventuali eccessi dovuti alla seconda ondata di contagi.L’Opec+ potrebbe “aggiustare” l’accordo sulla riduzione della produzione di petrolio che punta ad arginare il calo dei prezzi dovuto all’impatto della pandemia Covid-19 sulla domanda. Lo ha detto il ministro dell’Energia saudita Abdel Aziz ben Salmane “con il consenso di tutti, potremmo valutare questo accordo e aggiustarlo in funzione degli sviluppi futuri”.I paesi produttori si incontreranno di nuovo la prossima settimana: il meeting è in calendario il 17 novembre. LEGGI TUTTO

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    Eni, Descalzi: “Risposta alla crisi con strategia flessibile. Focus su decarbonizzazione”

    (Teleborsa) – Stiamo vivendo una tempesta che ha fortemente colpito l’industria oil&gas, il prezzo del petrolio è sceso significativamente ed occorre mantenere una grande flessibilità per affrontare le sfide che si pongono all’industria petrolifera. Lo ha detto il Ceo di Eni, Claudio Descalzi, partecipando alla conferenza internazionale ADIPEC Virtual 2020 sul tema “How is the energy industry responding to the global economic downturn triggered by COVID-19?”.”Abbiamo risposto a questo cambiamento garantendo sicurezza, continuando la nostra operatività e sviluppando il business”, ha spiegato il manager, affermando che è molto importante rispondere a questa sfida con una posizione finanziaria solida, con un rafforzamento delle competenze, con un impegno su tecnologie e digitalizzazione.Descalzi ha parlato di una “forte risposta in termini di efficienza energetica” e dello “sviluppo delle energie rinnovabili”, spiegando “abbiamo investito più di 4 miliardi in ricerca, abbiamo creato nuovi strumenti, stiamo trasformando le nostre raffinerie in bioraffinerie, lavoriamo sull’economia circolare, stiamo attuando la transizione verso le rinnovabili”. “Siamo convinti che la crescita della domanda di energia vada in quella direzione – ha aggiunto – e riteniamo di poter lavorare con i governi per portare avanti la decarbonizzazione per poter offrire ai nostri clienti prodotti senza emissione di CO2. “Questo è il nostro più grande focus”, ha affermato Descalzi.Ad una domanda sull’andamento direzione del prezzo del petrolio, Descalzi ha risposto che non si attende un immediato recupero e che vede un prezzo sostanzialmente stabili sui 40-45 dollari in un arco temporale copre almeno un anno. Una vplta che l’emergenza Covid sarà passata – ha agigunto – si potrà vedere un recupero della domanda petrolifera.Parlando degli investimenti, il Ceo dell’Eni ha spiegato che l’azienda ha mantenuto una strategia flessibile, riorientando gli investimenti verso i prodotti e le aree a più alto potenziale, ad esempio l’offshore e le risorse naturali, riducendo il time-to-market a circa un anno o 1 anno e mezzo. Fra le aree in cui Eni ha investito maggiormente il Nord Africa ed il Medioriente, cui si aggiungono l’Angola ed il Messico.Parlando della transizione energetica, Descalzi ha affermato che il processo di cambiamento è iniziato circa sei anni fa. “Oggi lavoriamo su una nuova Eni, stiamo introducendo la nostra impronta carbonica e ci troviamo al centro di una grande trasformazione”, ha spiegato il numero uno dell’Eni, ricordando “abbiamo presentato a febbraio la nostra strategia di lungo periodo che punta sulla decarbonizzazione”. Il manager ha spiegato che c’è una grande divisione risorse naturali all’interno dell’Eni, che sta investendo su tecnologie, in gran parte proprietarie, e risorse umane, e punta ad offrire a 20 milioni di clienti prodotti completamente decarbonizzati. LEGGI TUTTO

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    ENEL, De Paoli: “Confermati target 2020 anche con seconda ondata Covid”

    (Teleborsa) – L’emergenza sanitaria non impatta sugli obiettivi 2020 di Enel che conferma la guidance per l’intero 2020 con l’ebitda previsto a circa 18 miliardi e l’utile netto tra 5 e 5,2 miliardi. “Per la visibilità che abbiamo, possiamo confermare i target 2020 anche con la debolezza dei cambi e nonostante il peggioramento della situazione Covid-19 in alcune parti del mondo. È chiaro che monitoriamo l’evoluzione della seconda ondata di Covid-19 nel Paese in cui operiamo e continuiamo a salvaguardare l’operatività e la sicurezza delle nostre persone”. È quanto ha affermato oggi il CFO di Enel, Alberto De Paoli, rispondendo agli analisti durante la conference call con analisti e investitori per presentare i risultati dei primi 9 mesi del 2020.Nel corso della call De Paoli ha ribadito che relativamente al pagamento del dividendo per il 2020 “non c’è alcun rischio” in quantola policy di Enel sul dividendo “è confermata”.Per le previsioni relative al 2021-2022 bisognerà invece attendere il prossimo 24 novembre. “Per il 2021-2022 – ha detto De Paoli – stiamo lavorando e il prossimo 24 novembre presenteremo il piano”.Sul fronte Open Fiber nessun particolare aggiornamento. “Siamo focalizzati a portare avanti il business della compagnia e stiamo ancora valutando i dettagli dell’offerta di Macquarie” ha spiegato il Cfo rispondendo alle domande. LEGGI TUTTO