More stories

  • in

    Enel, nuovi target price dopo il piano industriale

    (Teleborsa) – Si muove in calo il titolo Enel con un -1,67% allineandosi alla debolezza registrata dall’intero listino milanese.Per il colosso energetico italiano che ha svelato, la vigilia, il proprio piano al 2027, arrivano nuovi target price. In particolare, da Mediobanca. Gli esperti dell’ufficio studi hanno rivisto al rialzo il prezzo obiettivo, sul titolo Enel, portandolo a 8,20 euro dai 7,90 euro indicati in precedenza. Il giudizio è confermato a “outperform”.Il piano industriale al 2027 del Gruppo Enel prevede investimenti per 43 miliardi di euro (in aumento di circa 7 miliardi rispetto al precedente piano) e una cedola minima a partire dal 2024 di 0,46 euro per azione (dal precedente 0,43 euro) con un potenziale ulteriore incremento fino a un payout del 70% sull’utile netto ordinario dal 2025.Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione al gruppo energetico rispetto all’indice di riferimento.sLo scenario di medio periodo di Enel ratifica la tendenza negativa della curva. Tuttavia l’analisi del grafico a breve evidenzia un allentamento della fase ribassista propedeutico ad un innalzamento verso la prima area di resistenza vista a 6,69 Euro. Supporto a 6,521. Eventuali elementi positivi sostengono il raggiungimento di un nuovo top visto in area 6,859. LEGGI TUTTO

  • in

    Transizione energetica, Intesa Sanpaolo: accordo con Edison Next per accompagnare le aziende

    (Teleborsa) – Promuovere la decarbonizzazione delle aziende favorendo l’utilizzo delle energie rinnovabili, rendendola uno strumento per aumentare la propria competitività sui mercati di riferimento. Questa la finalità dell’accordo tra Intesa Sanpaolo ed Edison Next, che uniscono così le loro competenze per supportare le aziende nel raggiungimento degli obiettivi strategici della missione del PNRR dedicata alla Rivoluzione verde e transizione ecologica, sostenendole nell’adozione di modelli di produzione e consumo dell’energia più sostenibili ed economicamente vantaggiosi.Il cambiamento climatico e la crisi energetica hanno fatto emergere ulteriormente la necessità per il mondo imprenditoriale di abbracciare la transizione green con un mix articolato di soluzioni come, ad esempio, l’efficientamento energetico e il fotovoltaico, tecnologia al centro del nuovo meccanismo previsto dal recente Decreto Energy Release 2.0 che punta a sostenere la competitività delle imprese energivore. Edison Next e Intesa Sanpaolo sosterranno le imprese, ciascuna nel rispettivo ambito di competenza, intercettando i loro bisogni e proponendo soluzioni concrete per la decarbonizzazione e per cogliere le opportunità create dai nuovi sviluppi normativi e meccanismi di incentivazione.Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna aziende e territori nel proprio percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, metterà a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza per sostenere le imprese nel percorso di decarbonizzazione attraverso soluzioni come, ad esempio, impianti fotovoltaici e sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici presso le sedi aziendali. Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking guidata da Mauro Micillo, supporterà con soluzioni ad hoc le imprese nella realizzazione dei progetti. “Come Gruppo Intesa Sanpaolo, siamo da tempo in prima linea nella sfida di accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali – dichiara Richard Zatta, responsabile Global Corporate della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo –. Questa collaborazione permette di unire le nostre competenze e la nostra lunga esperienza nel campo della finanza sostenibile con la specializzazione di Edison Next nell’ambito della transizione energetica in modo da accompagnare il tessuto imprenditoriale italiano verso percorsi concreti di sviluppo sostenibile”.”Collaborare con un partner come Intesa Sanpaolo ci consente di mettere a sistema le rispettive competenze di eccellenza per accompagnare al meglio le aziende nel loro percorso di transizione energetica. Edison Next offre la propria expertise e la propria piattaforma di tecnologie e servizi per affiancare chi fa impresa con l’obiettivo di migliorarne la sostenibilità ambientale e sostenerne la competitività – ha dichiarato Giovanni Brianza CEO di Edison Next –. La creazione di partnership di valore è un elemento fondamentale per mettere a terra uno sviluppo economico più sostenibile e responsabile”. L’accordo si inserisce nel Piano industriale 2022-2025 di Intesa Sanpaolo, presentato dal CEO Carlo Messina, che prevede un costante impegno per ambiente e clima. Tra il 2021 e i primi nove mesi del 2024 sono stati erogati circa 63 miliardi di euro dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile previsti a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica.L’ultima edizione del Rapporto annuale Economia e Finanza dei Distretti Industriali del Research Department di Intesa Sanpaolo evidenzia come la crisi energetica ha portato le imprese a rivedere i propri processi produttivi e i propri investimenti. Risultano in crescita gli investimenti dei distretti industriali diretti a efficientare i processi produttivi e a potenziare l’autoproduzione di energia. In particolare, riguardo a quest’ultima, il rapporto evidenzia che circa il 40% dei gestori di Intesa Sanpaolo dichiara di aver osservato come l’autoproduzione di energia rientri tra le strategie di decarbonizzazione adottate dalle imprese clienti. Inoltre, dallo studio emerge che le imprese dotate di impianti di autoproduzione di energia hanno ottenuto importanti vantaggi reddituali. Il 16,6% delle imprese distrettuali ad alta marginalità sia nel 2019 sia nel 2022 è dotato di un impianto di energia rinnovabile, cinque punti percentuali in più rispetto alle altre imprese. Queste differenze sono significative in ogni dimensione aziendale e settore. LEGGI TUTTO

  • in

    Energia, fusione: da ENEA nuovo strumento per lo studio del plasma di ITER

    (Teleborsa) – Produrre un’immagine tridimensionale del flusso di neutroni per studiare le caratteristiche del plasma che sarà usato in ITER, il reattore in costruzione a Cadarache (Francia del sud) che intende dimostrare la possibilità di produrre energia da fusione in modo sicuro e sostenibile. Questo è l’obiettivo della Radial Neutron Camera (RNC), lo strumento diagnostico finanziato da Fusion For Energy che ENEA sta progettando nell’ambito di un Consorzio di istituti europei di ricerca di cui è a capo con il Laboratorio Diagnostiche del Centro Ricerche di Frascati (Roma).”Questo strumento misurerà in tempo reale la distribuzione spaziale e l’energia dei neutroni emessi nelle reazioni di fusione. Da queste grandezze sarà possibile derivare la densità di potenza generata dal reattore e la temperatura del plasma, due parametri fondamentali per la valutazione delle prestazioni del reattore e per il controllo del plasma”, spiega Daniele Marocco del Laboratorio Diagnostiche della Divisione ENEA Sviluppo energia da fusione.Un insieme di rivelatori di diverse tipologie distribuiti all’interno e all’esterno della ciambella del tokamak permetteranno di effettuare la misura, intercettando i neutroni emessi dal plasma. La parte della diagnostica, che sarà installata all’interno della camera da vuoto e che guarderà alla zona più esterna del plasma, ha già superato la verifica progettuale finale da parte di un team internazionale di esperti ed è entrata nella fase costruttiva.Il Consorzio è attualmente impegnato nella progettazione della parte della RNC che sarà installata all’esterno della camera da vuoto e che guarderà alla parte centrale del plasma; inoltre, si sta lavorando ai test sperimentali di prototipi di rivelatori e di altre componenti in corso di realizzazione.”La complessa attività di progettazione della Radial Neutron Camera rappresenta una sfida scientifica e tecnologica importante che richiede l’utilizzo di un ampio ventaglio di competenze, dalla fisica del plasma alla progettazione di schermaggi, dalle analisi meccaniche e strutturali alla tecnologia dei rivelatori, fino alle analisi di sicurezza nucleare e allo sviluppo di software innovativi per l’analisi dati”, conclude Basilio Esposito, responsabile del Laboratorio Diagnostiche di ENEA. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel, investimenti per 26 miliardi nelle Reti. Contribuiranno per 40% all’EBITDA

    (Teleborsa) – Nel Piano 2025-2027 di Enel gli investimenti lordi nelle Reti si prevedono pari a circa 26 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto al precedente Piano (gli altri 16 miliardi di euro nel Business Integrato, per investimenti totali lordi pari a circa 43 miliardi di euro). È previsto che circa il 78% degli investimenti totali nelle Reti sarà allocato in Italia e Spagna, Paesi caratterizzati da quadri regolatori favorevoli a incentivare gli investimenti, e circa il 22% sarà allocato in America Latina. In particolare, il Gruppo prevede di investire: in Italia, oltre 16 miliardi di euro; in Iberia, circa 4 miliardi di euro; in America Latina, quasi 6 miliardi di euro.Si prevede che l’incremento degli investimenti nelle Reti porti la Regulated Asset Base (RAB) del Gruppo a circa 52 miliardi di euro nel 2027 rispetto a circa 43 miliardi di euro stimati nel 2024.Grazie a questi investimenti, si prevede che le reti elettriche del Gruppo saranno più resilienti, digitalizzate ed efficienti. Inoltre, il Gruppo proseguirà con impegno l’attività di advocacy per favorire quadri regolatori che supportino il ruolo centrale svolto dalle reti nella transizione energetica.Per effetto degli investimenti destinati alle Reti, si prevede che queste contribuiranno per circa il 40% all’EBITDA ordinario di Gruppo nel 2027. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel, investimenti per 12 miliardi nelle rinnovabili. Pronta per cogliere opportunità brownfield

    (Teleborsa) – Nel Piano 2025-2027 di Enel gli investimenti lordi nel Business Integrato saranno pari a oltre 16 miliardi di euro (gli altri 26 miliardi di euro sulle Reti, per investimenti totali lordi pari a circa 43 miliardi di euro). Nelle Rinnovabili si prevede di investire circa 12 miliardi di euro, con un’allocazione del capitale flessibile e un approccio selettivo volto a massimizzare i rendimenti e ridurre al minimo i rischi, cogliendo anche opportunità brownfield con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la redditività.Si prevede di aggiungere circa 12 GW, con un migliorato mix tecnologico che prevede oltre il 70% di eolico onshore e tecnologie programmabili (idroelettrico e batterie), raggiungendo un totale di capacità rinnovabile installata di circa 76 GW nel 2027.Si prevede che la produzione totale di energia rinnovabile del Gruppo aumenterà di oltre il 15% nel periodo di Piano su tutte le geografie, principalmente in Europa e negli Stati Uniti, che contribuiranno per circa il 55% alla produzione totale di energia rinnovabile del Gruppo nel 2027.Gli investimenti lordi nelle Rinnovabili, da un punto di vista geografico, saranno allocati: per circa il 65% in Europa (di cui circa il 34% in Italia e circa il 31% in Iberia), dove si ritiene che i nuovi quadri normativi supporteranno i piani di decarbonizzazione; per circa il 35% in America Latina e Nord America.Nel Piano 2025-2027 gli investimenti lordi nel segmento Clienti saranno pari a circa 2,7 miliardi di euro, di cui circa l’85% nei Paesi in cui il Gruppo ha una presenza integrata offrendo un portafoglio di soluzioni bundled con energia, prodotti e servizi.Il Gruppo prevede di aumentare la propria base clienti nel mercato libero dell’elettricità in Italia e Spagna a oltre 19 milioni nel 2027. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel, fonti di finanza sostenibile salgono al 75% nel piano. Cala costo del debito

    (Teleborsa) – “L’equilibrio finanziario continuerà a guidare la strategia di Enel”. Lo si legge nel Piano Strategico di Gruppo 2025-2027, dove viene spiegato che – grazie ai risultati raggiunti e al completamento del piano di dismissioni rimodulato lo scorso anno – il Gruppo ha conseguito il suo obiettivo di riduzione della leva finanziaria, con un rapporto Indebitamento Finanziario Netto/EBITDA atteso a circa 2,4x a fine 2024, rispetto a 3,1x nel 2022, un livello molto inferiore a quello dei peer (con una media del settore pari a 3,1x). La solidità finanziaria raggiunta offre al Gruppo la flessibilità necessaria per cogliere le opportunità di mercato, finanziare le proprie ambizioni di crescita e massimizzare la remunerazione degli azionisti. Al termine del periodo di Piano, si prevede che il rapporto Indebitamento Finanziario Netto/EBITDA si attesterà a circa 2,5x, mantenendosi pertanto ben al di sotto della media di settore.Inoltre, anche grazie alla minore esposizione nei confronti delle geografie non core e al costante ricorso alla finanza sostenibile, si prevede che il costo complessivo dell’indebitamento lordo diminuirà fino al 3,9% nel 2027.Si prevede che nel 2027 le fonti di finanza sostenibile rappresenteranno circa il 75% dell’indebitamento lordo totale, con un incremento di 5 punti percentuali rispetto all’obiettivo del Piano precedente.Sul fronte della sostenibilità ambientale, il Gruppo intende proseguire con la riduzione delle proprie emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra, in linea con l’Accordo di Parigi e con lo scenario di 1,5°C, come certificato dalla Science Based Targets initiative (SBTi). Nello specifico, il Gruppo conferma l’obiettivo di chiudere tutti i rimanenti impianti a carbone entro il 2027, previa autorizzazione delle autorità competenti. Per quanto riguarda la riconversione degli impianti a carbone, il Gruppo valuterà le migliori tecnologie disponibili, sulla base delle esigenze indicate dai gestori delle reti di trasmissione. Il Gruppo conferma la sua ambizione di raggiungere zero emissioni in tutti gli Scope entro il 2040. Inoltre, lungo questo percorso, il Gruppo continuerà a salvaguardare il tessuto socio-economico attraverso il proprio piano di Just Transition. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel, efficienze per 1,5 miliardi di euro nel piano con migliori processi e internalizzazione

    (Teleborsa) – Nel 2027, Enel prevede di ottenere efficienze pari a circa 1,5 miliardi di euro rispetto alla baseline 2022, aumentando l’obiettivo di circa 500 milioni di euro rispetto al Piano precedente, continuando l’ottimizzazione di processi e l’internalizzazione di attività esterne. È quanto emerge dal Piano Strategico di Gruppo 2025-2027.Inoltre, efficienze e creazione di valore potranno essere ottenute anche attraverso l’innovazione e nuovi modelli di business. Nello specifico, il Gruppo sta costituendo una NewCo che avrà lo scopo di consolidare gli asset di connessione esistenti e quelli nuovi, sia di proprietà che di terzi, gestendo attività di Operation and Maintenance (O&M) e di costruzione. Inoltre, il Gruppo sta definendo modelli di business per generare valore nel settore in forte crescita dei Data Center, per cui si prevedono soluzioni ottimizzate di connessione alla rete e offerte integrate di energia rinnovabile. I relativi potenziali benefici economici non sono inclusi nel Piano 2025-2027. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel, Cattaneo: apriamo nuovo capitolo di crescita, ulteriore valore per azionisti

    (Teleborsa) – “Le azioni manageriali realizzate nell’ultimo anno ci hanno consentito di raggiungere tutti gli obiettivi comunicati ai mercati e di rafforzare la solidità finanziaria del Gruppo: possiamo così aprire un nuovo capitolo di crescita, che creerà ulteriore valore per gli azionisti e tutti i nostri stakeholder”. Lo ha affermato Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Enel, commentano il nuovo piano del gruppo.”Tra il 2025 e il 2027, ci concentreremo sulle attività core e sull’allocazione flessibile del capitale, aumentando gli investimenti, principalmente in asset regolati con rendimenti prevedibili, che favoriranno al contempo un’accelerazione della transizione energetica – ha spiegato – Continueremo inoltre a migliorare l’efficienza e la redditività, anche attraverso nuove opportunità di business”. “Questa strategia ci permette di rivedere al rialzo la politica dei dividendi nel periodo di Piano, con un dividendo fisso minimo di 0,46 euro per azione, in crescita rispetto a 0,43 euro del Piano precedente e con un potenziale ulteriore incremento fino a un payout del 70% sull’Utile netto ordinario”, ha concluso Cattaneo. LEGGI TUTTO