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    Terna, risultati 2020 in crescita. Donnarumma: “Superati target per investimenti”

    (Teleborsa) – Terna chiude il 2020 con un utile netto di 785,5 milioni di euro in aumento del 3,7% rispetto ai 757,3 milioni del 2019. I ricavi sono pari a 2,5 miliardi (2,3 miliardi nel 2019, +9,5%). L’Ebitda è stato pari a 1,8 miliardi (+5,1%) mentre gli investimenti hanno raggiunto quota 1,3 miliardi ( +6,9%). L’indebitamento finanziario netto si è portato a 9,1 miliardi di euro e si confronta con gli 8,2 miliardi al 31 dicembre 2019.Il CdA ha proposto all’assemblea l’approvazione di un dividendo di 26,95 centesimi di euro per azione, +8% rispetto al 2019. “Siamo orgogliosi di come le persone di Terna si siano adoperate con competenza e passione nel corso di un anno complesso come il 2020 per assicurare in ogni momento la disponibilità di un bene essenziale per la collettività come l’energia elettrica: garantire la sicurezza del loro operato è stata la nostra priorità” – ha sottolineato l’Amministratore Delegato di Terna, Stefano Donnarumma, commentando i risultati del 2020 -. “Tutte le azioni messe in atto dall’azienda soprattutto a partire dal secondo semestre hanno prodotto risultati che potevano apparire inimmaginabili lo scorso giugno, sia sul fronte della resilienza riguardo gli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19, sia per quanto concerne gli investimenti, che hanno addirittura superato i target, già ambiziosi, fissati prima della pandemia” – ha aggiunto l’AD -. “Ed è proprio grazie al lavoro delle donne e degli uomini di Terna che potremo raggiungere gli sfidanti obiettivi della transizione ecologica che si è data l’Italia e al cui raggiungimento daremo il nostro contribuito quali registi del sistema energetico nazionale”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi ancora in rialzo su blocco Canale Suez e dati EIA su scorte

    (Teleborsa) – Sono cresciute a sorpresa le le scorte di greggio in USA. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 19 marzo 2021, sono saliti di 1,9 milioni barili a 502,7 MBG, contro attese per una contrazione di 0,2 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un incremento di 3,8 milioni a 137,7 MBG, contro stime per una discesa di 0,1 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 0,2 milioni a quota 232,3 MBG (era atteso un aumento di 1,2 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste ferme a 637,8 MBG. Nel frattempo, il petrolio prosegue gli scambi in rialzo, con il Light Crude statunitense di maggio che scambia a 59,35 dollari al barile, in aumento del 2,75% ed il Brent londinese, stessa scadenza, che registra un incremento del 2,71% a 62,44 dollari. A fare da assist alle quotazioni di oro nero sono ancora le notizie relative al blocco del Canale di Suez, dove una grande nave portacontainer è arenata da ieri sera. LEGGI TUTTO

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    Hera, CdA approva conti 2020. Sinergie da partnership con Ascopiave

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Hera ha approvato oggi i conti 2020 della società, giudicati “positivi pur in un anno particolarmente complesso per il Paese a causa dell’emergenza coronavirus”. Hera ha chiuso l’esercizio con ricavi pari a 7.079 milioni di euro (+2,4% sul 2019), un margine operativo lordo di 1.123 milioni di euro (+3,5%) e un utile netto di pertinenza degli azionisti pressoché stabile a 302,7 milioni di euro.Nel 2020 gli investimenti netti (comprensivi di 46,9 milioni di euro relativi all’acquisto di partecipazioni finanziarie riferite principalmente ad Ascopiave) sono stati pari a 528,5 milioni, in crescita del 3,8% sull’anno prima. La posizione finanziaria netta si attesta a 3.227 milioni, in miglioramento rispetto ai 3.274,2 milioni del 2019.Il CdA ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del 28 aprile la distribuzione di un dividendo di 11 centesimi per azione, in crescita del 10% rispetto all’ultimo dividendo pagato e in rialzo rispetto a quanto previsto nel Piano industriale per l’esercizio in corso.”La crescita registrata dal gruppo Hera è stata fortemente sostenuta dall’operazione di partnership con Ascopiave, che ha permesso alla multiutility un ulteriore consolidamento nel Triveneto”, ha commentato l’amministratore delegato Stefano Venier. “Siamo riusciti ad anticipare fin da subito l’estrazione di una parte significativa delle sinergie previste generando un contributo cruciale all’incremento dei flussi di cassa del 2020”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Enel X, Convergenze sigla accordo per uso rete punti ricarica

    (Teleborsa) – Convergenze, società quotata all’AIM Italia, presente sul territorio nazionale con punti di ricarica per auto elettriche attraverso il brevettato network EVO (Electric Vehicle Only), ha siglato un accordo di interoperabilità con Enel X per consentire ai suoi clienti di ricaricare i veicoli elettrici sulla rete pubblica della business line del Gruppo Enel. Grazie a questo accordo i clienti di Convergenze potranno accedere agli oltre 12.000 punti di ricarica gestiti da Enel X e distribuiti su tutto il territorio nazionale, che andranno ad aggiungersi al network di colonnine di ricarica per auto elettriche EVO di proprietà (9 punti di ricarica già attivi nelle province di Salerno e Napoli e 5 in corso di installazione tra le province di Salerno, Napoli ed Avellino, e 2 postazioni EVO Station presso strutture ricettive in Campani).Le infrastrutture di ricarica Enel X abiliteranno la ricarica anche ai possessori della EVO Card di Convergenze e ai loro smartphone. Per il pagamento, i clienti potranno utilizzare anche la soluzione Amazon Pay, introdotta di recente come nuovo metodo di pagamento di tutti i servizi Convergenze. LEGGI TUTTO

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    Poste, Del Fante: “Possiamo essere tra primi 5 operatori sul mercato della vendita di luce e gas”

    (Teleborsa) – Poste italiane potrebbe diventare uno dei primi cinque operatori nel mercato italiano della vendita di luce e gas, secondo l’amministratore delegato Matteo Del Fante. Con riferimento al lancio dell’offerta di energia a partire dal 2022, per entrare nel settore con la liberalizzazione del mercato, l’AD ha detto: “Negli ultimi 4 anni ho imparato che Poste è una società molto bene organizzata e se non si programma, se non si fissano obiettivi, la macchina non reagisce. Gli obiettivi fissati sono obiettivi ragionevoli, raggiungibili, e siamo consapevoli che sono delle sfide ma se raggiungiamo gli obiettivi da zero potremmo essere tra i primi cinque operatori sul mercato”. “In vari segmenti abbiamo dimostrato che il nostro parco clienti è enorme, leale e siamo sempre più bravi a dare ai clienti i migliori servizi e prodotti”, ha aggiunto rispondendo a una domanda di un analista in occasione della presentazione del nuovo Piano industriale al 2024. L’offerta di Poste per luce e gas punta a raggiungere una base clienti di 1,1 milioni nel 2024 e di 1,5 milioni nel 2025, con un mix energetico che sarà 100% green.Quello dell’energia non è il solo settore in cui Poste punta a inserirsi o ampliare la propria presenza. La società punta ad offrire ai propri clienti non più solo rete mobile ma anche fibra entrando nel mercato del broadband fisso dal secondo trimestre del 2021. Il gruppo ha stretto un accordo all’ingrosso con Vodafone per 5 anni. Poste prevede 5,1 milioni di linee complessive attive al 2024 compreso il mobile, con un crescita media annua del 3%. “Sfrutteremo le competenze di cross-selling e up-selling nel segmento pagamenti e mobile”, ha sottolineato Del Fante.Tra i segmenti che Poste già presidia ma dove si è prefissa una crescita significativa c’è quello della consegna dei pacchi. Nel piano “2024 Sustain & Innovate” emerge che “entro il 2025, oltre il 50% dei ricavi nel settore corrispondenza e pacchi sarà generato dal business dei pacchi (20% nel 2017)”.”La trasformazione del segmento corrispondenza e pacchi – ha detto l’amministratore delegato – è in piena implementazione, e sarà la prima volta che i pacchi avranno una incidenza sui ricavi più elevata rispetto alla corrispondenza, mentre diverremo un player logistico a 360 gradi con un business sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio in calo del 4%. Peggior giornata da novembre

    (Teleborsa) – I prezzi del petrolio sono in calo di circa il 4%, facendo registrare la loro peggior giornata dallo scorso novembre. Tra le cause della diminuzione ci sono l’aumento dei casi di coronavirus in Europa, con la variante inglese che è ormai diventata predominante, e lo stop alle vaccinazione con AstraZeneca.Il Brent scambia in ribasso del 3,9% a 65,35 dollari al barile (aveva sfondato quota 70 due settimane fa) mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) è in calo del 4% a 61,86 dollari al barile (viaggiava oltre quota 66 fino a settimana scorsa). LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana -11 BCF

    (Teleborsa) – Calano meno del previsto gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 12 marzo 2021, sono risultati in diminuzione di 11 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela sotto il consensus (-17 BCF). La settimana prima si era registrato un decremento di 52 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 1.782 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 12,4% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 2.035) e del 5% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (1.875 BCF). LEGGI TUTTO

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    ENI-Nigeria, Tribunale di Milano: assolti Descalzi e manager

    (Teleborsa) – ENI esprime “la propria soddisfazione per la sentenza di assoluzione con formula piena, perchè il fatto non sussiste, pronunciata oggi dal Tribunale di Milano in merito al processo Nigeria-Opl245″.”La decisione del Tribunale – sottolinea il Gruppo in una nota – ha finalmente stabilito, dopo quasi tre anni di dibattimento, che la società, l’amministratore delegato, Claudio Descalzi e il management coinvolto nel procedimento hanno mantenuto una condotta assolutamente lecita e corretta”.Eni ha sempre “mantenuto piena fiducia nell’equilibrato svolgimento dell’istruttoria assicurato dal Tribunale, e desidera oggi esprimere il proprio ringraziamento a tutti gli stakeholder che hanno creduto nella correttezza dell’operato della società e del suo management, non facendo mai mancare la propria fiducia, rispettandone le attività e la reputazione”.”Finalmente a Claudio Descalzi è stata restituita la sua reputazione professionale e a Eni il suo ruolo di grande azienda”, il commento dell’avvocato Paola Severino, difensore dell’ad della compagnia petrolifera.La sentenza è stata pronunciata dalla settima sezione penale nel processo, iniziato tre anni fa, nel marzo 2018, con al centro, questa l’ipotesi, una presunta maxi tangente da oltre 1 miliardo e 92 milioni di dollari che sarebbe stata versata, secondo l’accusa, da Eni e Shell per ottenere nel 2011 la licenza sui diritti di esplorazione del giacimento nigeriano.Tesi, quella della Procura, di fatto, “cancellata” oggi dai giudici che hanno assolto tutti gli imputati con formula piena “perché il fatto non sussiste”. LEGGI TUTTO