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    USA, EIA: scorte petrolio settimanali in calo oltre attese

    (Teleborsa) – Sono diminuite più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stock di greggio, negli ultimi sette giorni al 13 agosto 2021, sono scesi di 3,2 milioni a 435,5 MBG, contro attese per un calo di 1 milione.Gli stock di distillati hanno registrato un decremento di 2,7 milioni a 137,8 MBG, contro attese per un aumento di 0,2 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 0,7 milioni a quota 228,2 MBG (era atteso un decremento di 0,6 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono ferme a 621,3 MBG.Il petrolio prosegue gli scambi in ribasso, con il Light Crude statunitense che scambia a 66,45 dollari al barile, in calo dello 0,21%, mentre il Brent si muove sulla parità con un + 0,04% a 69,06 dollari al barile. LEGGI TUTTO

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    Borsa elettrica, prezzo settimanale energia in aumento di oltre il 9%

    (Teleborsa) – Vola il prezzo dell’elettricità alla Borsa elettrica, nella settimana da lunedì 9 agosto a domenica 15 agosto 2021. Il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (PUN) è aumentato a 116,53 euro/MWh in crescita del 9,1% rispetto a quello della settimana precedente. E’ quanto emerge dai consueti dati settimanali pubblicati dal Gestore dei Mercati elettrici (GME), società responsabile in Italia dell’organizzazione e della gestione del mercato elettrico.Sempre secondo le rilevazioni, scendono i volumi di energia elettrica scambiati in borsa, registrando un decremento dell’8% a 4,3 milioni di MWh mentre la liquidità del mercato cala al 78,4% (-1,5 punti percentuali).I prezzi medi di vendita, sono variati tra 107,50 euro per MWh del Nord e 137,04 euro/MWh della Sicilia.(Foto: © Andrey Popov | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Eni, avviata produzione a campo Cuica (Angola) a soli 4 mesi dalla scoperta

    (Teleborsa) – Eni ha comunicato di aver avviato la produzione del campo Cuica, situato nel Blocco 15/06, nel deep offshore angolano, attraverso l’unità galleggiante Armada Olombendo il 30 luglio 2021, dopo poco più di 4 mesi dalla scoperta. Il campo Cuica – scoperto nel marzo 2021 – si trova a una profondità di 500 metri, a circa 3 km dalla FPSO Olombendo, e la sua produzione iniziale aumenterà e sosterrà il plateau di produzione della FPSO di Olombendo.L’avvio della produzione del campo Cuica, a soli 4 mesi dalla scoperta, è per Eni “un ulteriore esempio dello straordinario successo esplorativo di Eni in Angola e nel mondo che, guidato dal principio dell’Infrastructure Led Exploration (ILX), e combinato con l’applicazione di una filosofia di sviluppo modulare e semplificata, sta permettendo a Eni di trasformare i successi esplorativi in produzione nel modo più efficiente ed efficace”.La FPSO Armada Olombendo – spiega la società in una nota – ha una capacità produttiva di 100.000 barili di olio al giorno ed è progettata per operare con zero discharge per l’intera vita produttiva. Il blocco 15/06 è operato da Eni Angola con una quota del 36,84%. Sonangol Pesquisa e Produção (36,84%) e SSI Fifteen Limited (26,32%) compongono il resto della Joint Venture. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +49 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano a un livello uguale alle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 6 agosto 2021, sono risultati in aumento di 49 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela uguale al consensus (+49 BCF). La settimana prima si era registrata una crescita di 13 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.776 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 16,5% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 3.324) e in diminuzione del 6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.954 BCF). LEGGI TUTTO

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    L'OPEC conferma le stime sulla domanda di petrolio nonostante le nuove ondate di Covid

    (Teleborsa) – “Le aspettative di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2021 sono rimaste invariate rispetto alla valutazione del mese precedente”. È quanto sostiene l’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, nel suo Monthly Oil Market Report, il documento mensile che analizza i trend di mercato. La lettura del mercato che fa l’OPEC è quindi più ottimistica di quella dell’IEA (l’Agenzia internazionale dell’energia), che questa mattina ha tagliato le stime per la domanda del 2021 a causa del dilagare della variante Delta e delle nuove restrizioni nei Paesi asiatici.Le stime dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio sono rimaste invariate nonostante la leggera revisione al rialzo della crescita economica, poiché prevede che l’incremento della ripresa economica rivista al rialzo riguarderà principalmente i settori non ad alta intensità di petrolio. Nel rapporto viene stimato che la domanda di petrolio aumenterà ancora di circa 6 milioni di barili al giorno (MB/giorno) a una media di 96,6 MB/giorno.Per il 2022, l’OPEC prevede che la domanda mondiale di petrolio aumenterà di 3,3 MB/giorno su base annua, una stima invariata rispetto alla valutazione del mese scorso. La domanda mondiale di petrolio dovrebbe superare la soglia di 100 MB/giorno nel secondo semestre del 2022 e raggiungerà 99,9 MB/giorno in media per l’intero 2022. Le previsioni si basano sull’assunto che “le attività economiche guadagneranno ancora trazione, supportate da massicci pacchetti di stimolo” e che la pandemia “sarà controllata da programmi di vaccinazione e trattamenti migliorati, con conseguente ulteriore ripresa dell’attività economica e un costante aumento della domanda di petrolio sia nell’OCSE che nei paesi non OCSE”.Nelle sue analisi sull’economia globale, l’OPEC scrive inoltre che “le ipotesi alla base della crescita economica mondiale nel 2021 e nel 2022 sono sostanzialmente invariate. Ciò include, in particolare, l’ipotesi che il Covid-19 rimanga ben contenuto nelle economie avanzate, nel senso che non smorzerà la ripresa oltre i livelli attuali e che la pandemia non costituirà un grosso ostacolo anche per le principali economie emergenti”. LEGGI TUTTO

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    IEA, tagliate stime domanda petrolio 2021 su aumento contagi. Nuovo surplus nel 2022

    (Teleborsa) – La domanda mondiale di petrolio è aumentata di 3,8 milioni di barili al giorno (MB/giorno) mese su mese a giugno, guidata dall’aumento della mobilità in Nord America ed Europa. Tuttavia, la crescita della domanda ha “bruscamente invertito la rotta a luglio e le prospettive per il resto del 2021 sono state declassate a causa del peggioramento della progressione della pandemia e delle revisioni dei dati storici”. È quanto si legge nell’Oil Market Report del mese di agosto dell’IEA, l’Agenzia internazionale dell’energia, la quale vede la domanda globale di petrolio aumentare in media di 5,3 MB/giorno, a 96,2 MB/giorno nel 2021 e di ulteriori 3,2 MB/giorno nel 2022.L’organizzazione sottolinea che “la crescita per la seconda metà del 2021 è stata ulteriormente ridotta, poiché le nuove restrizioni Covid-19 imposte in diversi importanti Paesi consumatori di petrolio, in particolare in Asia, sembrano destinate a ridurre la mobilità e l’uso di petrolio”.Nel frattempo, l’offerta globale di petrolio sta “aumentando rapidamente”. A luglio, i produttori hanno incrementato la produzione di 1,7 MB/giorno, poiché l’Arabia Saudita ha posto fine ai tagli volontari e il North Sea si è ripreso dalla manutenzione. L’offerta dovrebbe aumentare ulteriormente dopo che l’OPEC+ ha concordato (il 18 luglio) di aumentare la produzione di 400 KB/mese al mese da agosto fino alla graduale eliminazione dei restanti tagli.Secondo le previsioni dell’IEA, il mercato potrebbe comunque tornare al surplus nel 2022 se l’OPEC+ continua ad annullare i suoi tagli e i produttori che non prendono parte all’accordo aumentano l’output in risposta all’aumento dei prezzi. Dopo un modesto aumento di 600 KB/giorno in media nel 2021, l’offerta esterna al gruppo dovrebbe crescere di 1,7 MB/giorno il prossimo anno, con gli Stati Uniti che rappresenteranno quasi il 60% del totale. L’Agenzia internazionale dell’energia sottolinea che L’OPEC+ può ancora mettere in pausa, continuare o addirittura invertire le sue decisioni, sulla base dell’andamento del mercato, e ritiene improbabile che la rimozione dei tagli alla produzione continuerà su una traiettoria lineare nel 2022. LEGGI TUTTO

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    Agatos cede GEA Energy ed esce dal comparto del minieolico

    (Teleborsa) – Agatos – holding quotata su AIM Italia e a capo di un gruppo industriale che costruisce impianti per il consumo efficiente dell’energia e per la produzione di energia rinnovabile – ha sottoscritto un contratto che prevede: la cessione per 1.000 euro del 100% delle azioni detenute in GEA Energy (società veicolo proprietaria di 31 impianti minieolici); la cessione, per 1,55 milioni di euro di parte dei crediti vantati da Agatos nei confronti della GEA, con la contestuale rinuncia di ulteriori crediti per un importo netto pari a circa 1,5 milioni di euro. Le cessioni delle azioni e dei crediti avverranno contestualmente al pagamento dei corrispettivi pattuiti e sono condizionate unicamente al waiver di cambio di controllo che GEA richiederà alla banca finanziatrice e che si prevede possa essere ottenuto a breve. La cessione porterà al deconsolidamento della Posizione Finanziaria Netta di GEA che al 30-6-2021 era circa 2,25 milioni di euro.La cessione – spiega la società in una nota – consente ad Agatos di: reperire risorse finanziarie da re-investire nel core business del Gruppo; concentrare tutte le proprie risorse nell’esecuzione del Piano 2021-2025; migliorare la PFN; uscire definitivamente dal businessminieolico ereditato da TE Wind in sede di reverse take over.”A valle di questa cessione, Agatos si configura come una delle poche società quotate in borsa focalizzate unicamente nello sviluppo di tecnologie per la transizione energetica e nella realizzazione per conto di clienti terzi di impianti innovativi alla base di tale transizione”, ha commentato il consigliere delegato di Agatos Michele Positano. “L’uscita dal minieolico trasforma il titolo azionario Agatos in un cosiddetto “pure play” ossia un titolo che permette di investire in maniera puntuale nel segmento che riceverà la maggiori parte dei fondi del PNRR”, ha aggiunto.(Foto: Johanna Montoya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    F2i acquisisce Ital Gas Storage: gestisce impianto di stoccaggio di gas a Lodi

    (Teleborsa) – F2i SGR- il principale gestore italiano di fondi infrastrutturali – ha raggiunto un accordo per acquisire Ital Gas Storage, società che gestisce un impianto di stoccaggio di gas naturale sito a Cornegliano Laudense (Lodi). L’accordo prevede che tre fondi gestiti da F2i (il Fondo per la Infrastrutture Sostenibili, il Terzo Fondo F2i e il Fondo F2i-Ania) acquisiscano il 51% della società da parte degli attuali proprietari Sandstone Holding BV, una controllata di North Haven Infrastructure Partners II, fondo gestito da Morgan Stanley Infrastructure (92,5%) e Whysol Investments (7,5%). L’acquisto del restante 49% averrà nel 2023.”Gli impianti di stoccaggio del gas caratterizzati da elevata flessibilità produttiva, al pari di altre forme di accumulo, svolgono e continueranno a svolgere una funzione abilitante alla crescita delle fonti rinnovabili e alla progressiva elettrificazione e decarbonizzazione dei cicli produttivi e dei consumi energetici per uso civile”, ha commentato Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i SGR.L’impianto di stoccaggio è stato realizzato in un giacimento di gas naturale esaurito e ha una capacità di 1,6 miliardi di metri cubi. Ital Gas Storage ha registrato ricavi pari a 116 milioni di euro nel 2020. La sua quota principale verrà acquisita dal Fondo per le Infrastrutture Sostenibili (FIS), il quinto fondo lanciato recentemente da F2i che ha raccolto con successo al primo closing sottoscrizioni per circa 900 milioni di euro, con un obiettivo di raccolta pari a 1,5 miliardi. LEGGI TUTTO