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    Terminato il gasdotto Nord Stream 2, in funzione entro fine anno

    (Teleborsa) – La nave posatubi russa Fortuna ha saldato l’ultimo tubo delle due linee del gasdotto Nord Stream 2, completando quindi lo strategico gasdotto che porterà il metano russo in Germania. Lo ha affermato l’omonima società che si sta occupando della sua costruzione, aggiungendo che prevede di iniziare a usare l’opera entro la fine dell’anno.Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha invece affermato che il gasdotto entrerà in funzione nei prossimi giorni, in base a quanto riportato dall’agenzia di stampa Interfax.La capacità del Nord Stream 2 è di 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno. La capacità aggregata di Nord Stream e Nord Stream 2 è quindi di 110 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Passando per il Mar Baltico, il gasdotto permette alla Russia di evitare l’Ucraina nel passaggio del gas in Europa. Il progetto, guidato da Gazprom, vede la partecipazione di Royal Dutch Shell, Wintershall (BASF), Uniper, OMV ed Engie. LEGGI TUTTO

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    Publiacqua verso assemblea per creazione multiutility Tosana

    (Teleborsa) – L’assemblea Publiacqua, società di gestione del servizio idrico nella Toscana centrale, è stata convocata per l’8 settembre per dare il via libera alla modifica dello Statuto che permetterà la creazione della multiutility Toscana, con Alia e Consiag. Si tratta di un progetto sostenuto dal comuni di Firenze, Prato ed Empoli e caldeggiato dalla regione Toscana.Contro il progetto avevano promosso ricorso, ora respinto, i soci privati Acea, Suez e MPS ed alcune associazioni dei consumatori, in particolare il Movimento Consumatori Toscana, che criticava soprattutto l’ipotesi di rivolgersi ala Borsa per reperire le risorse necessarie a sostenere l’attività della multiutility, che spazia dall’energia, all’acqua, alla gestione dei rifiuti.”Siamo favorevoli alla nascita di una holding pubblica”, ha affermato Benedetto Tuci, presidente del Movimento Consumatori Toscana, aggiungendo che il progetto “può concretizzarsi solo attraverso una collaborazione trasparente con le associazioni dei consumatori”.(Foto: © Andrey Popov | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Caio, Saipem: “Siamo di fronte a un ciclo economico positivo”

    (Teleborsa) – “A livello generale siamo di fronte ad un ciclo economico positivo. Al di là del rimbalzo post-Covid, vediamo una prospettiva di crescita complessiva. La crescita implica un aumento della domanda di energia e il mix di fonti evolverà nel tempo. C’è la necessità di una just transition, una transizione che sia dunque pragmatica, equa, inclusiva, e che quindi tenga conto di tutte le filiere che partecipano all’energia”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Saipem Francesco Caio a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio. “Per quanto riguarda Saipem – ha detto Caio – nel breve termine vediamo sicuramente una ripresa del ciclo di domanda dell’energia tradizionale, ma, allo stesso tempo, crescite più importanti, nel medio periodo, di nuove tipologie di energia. Saipem è all’inizio di un nuovo ciclo di sviluppo economico che non vedrà più solo l’idrocarburo, ma anche altre fonti energetiche. Saipem – ha precisato – è già attiva sull’Alta Velocità, sia in Italia che nel mondo. Oggi noi guardiamo con attenzione al PNRR, ma in generale al ciclo d’investimento come un generatore di domanda di nuove infrastrutture. Saipem ha un know-how e una tradizione nelle infrastrutture energetiche, ma non solo. La transizione energetica è una spinta agli investimenti e per noi in prospettiva è una buona notizia. Siamo – ha concluso l’ad –una grande realtà ingegneristica, una piattaforma di competenze molto ben posizionata per accompagnare i nostri clienti e il mondo verso una sostenibilità robusta”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Calvosa: focus su transizione, risultati confermano vision

    (Teleborsa) – “Eni quando lo scenario segnato dalla pandemia sembrava suggerire prudenza ha avuto l capacità di spingere sull’acceleratore della transizione energetica, con occhio sempre vigile sul futuro, continuando sempre a guardare avanti”. E’ quanto affermato dalla Presidente di Eni, Lucia Calvosa, in un’intervista a Il Sole 24 Ore.La manager ha ricordato “il costante supporto del Cda” durante la fase impegnativa della crisi pandemica e sottolineato che i risultati sopra le aspettative annunciati a luglio “riflettono gli effetti di uno scenario più favorevole” e “consentono di distribuire un dividendo in linea con i livelli pre-Covid “.Parlando della capacità del management di “rispondere alla crisi con lo sguardo rivolto al futuro”, Calvosa ha ricordato “lo snodo cruciale è stato, a febbraio, il nuovo piano strategico 2021-2024 che ha migliorato notevolmente i nostri obiettivi di decarbonizzazione prevedendo come nuovo target, quello della neutralità carbonica dei prodotti e dei processi al 2050, nonché l’aumento dei target intermedi per contrastare le emissioni climalteranti”.La Presidente conferma che ricerca ed innovazione “sono temi chiave” per Eni e “parte integrante del Dna” del Gruppo. “Li stiamo valorizzando sempre più – ha spiegato – sia nella logica del Paese e dello sviluppo industriale sia per favorire l’accesso a fonti di energia pulita, sicura e inesauribile, per esempio quelle prodotte da moto ondoso o da fusione a confinamento magnetico”.Calvosa ha fatto cenno anche al modello delle “3D” – decarbonizzazione, decentralizzazione e digitalizzazione – che è anche alla base del consolidamento di un ampio network di collaborazioni con oltre 70 università e istituti in tutto il mondo. LEGGI TUTTO

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    Uragano Ida, Biden attiva la SPR per mantenere il flusso di carburante nelle aree colpite

    (Teleborsa) – Mentre continua a salire il bilancio delle vittime della coda dell’uragano Ida – solo a New York e in New Jersey ha provocato già 22 vittime e morti e danni si contano anche in Louisiana e Mississippi – la Casa Bianca si è attivata per garantire per mantenere attiva la fornitura di energia nelle aree colpite. “Dobbiamo essere meglio preparati. Dobbiamo agire”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, esortando il Congresso ad approvare il suo piano Build Back Better per il rafforzamento e la ricostruzione di infrastrutture e reti elettriche. Biden nella giornata di domani sarà in Louisiana. Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha ordinato al Dipartimento dell’energia di utilizzare tutti gli strumenti, inclusa la Riserva strategica di petrolio degli Stati Uniti (SPR), per mantenere il flusso di carburante all’indomani dell’uragano Ida. “È importante sapere che la regione colpita è un centro chiave della produzione petrolifera e delle infrastrutture di raffinazione della nostra nazione”, ha sottolineato. “Ecco perché non stiamo aspettando di valutare l’intero impatto della tempesta”, ha aggiunto.La riserva strategica dispone di quattro principali impianti di stoccaggio. Due si trovano in Texas e due proprio in Louisiana. Servono per fornire greggio alle raffinerie vicine per la produzione di carburante e sono state sviluppate principalmente per ridurre le interruzioni della fornitura di carburante negli Stati Uniti durante eventi insoliti come gli uragani. Secondo i dati federali aggiornati a mercoledì, la produzione di circa 1,5 milioni di barili di produzione giornaliera di greggio offshore è attualmente ferma. Le compagnie petrolifere e del gas statunitensi fanno inoltre fatica a rimettere in funzione le operazioni a causa della persistente perdita di energia elettrica e di altri problemi legati ai danni provocati dalle tempeste. L’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) ha già concesso deroghe alla vendita di carburante invernale fuori stagione questa settimana per evitare carenze. In base ai dati forniti dalla US Energy Information Administration, l’SPR la scorsa settimana aveva 621,3 milioni di barili di greggio in stock. Si tratta della quantità più bassa dall’agosto 2003. LEGGI TUTTO

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    Energia, CGIL Sardegna: “Ancora nessuna chiarezza su transizione”

    (Teleborsa) – “Non c’è ancora traccia del confronto sollecitato dai sindacati sardi con i ministri Cingolani e Giorgetti, la Regione e le aziende interessate, e non c’è alcuna chiarezza su come il presidente Solinas e la sua Giunta vogliano gestire la transizione energetica, a partire dall’imminente decarbonizzazione”. È quanto rileva il segretario generale della Cgil Sardegna Samuele Piddiu, sollecitando un incontro su un tema cruciale che richiede una pianificazione a lungo termine. Nel frattempo, si attende l’approvazione del decreto Sardegna da parte del governo nazionale ma il sindacato ricorda che sul tema era stato promesso un confronto, anche con le organizzazioni sindacali, proprio al rientro delle ferie estive. “Al momento – ha proseguito il segretario regionale Cgil – al di là di qualche dichiarazione in ordine sparso, il governo regionale appare in balia di eventi e scelte fatte altrove e addirittura orientate da singole aziende: non ha una strategia, un’idea, un progetto su come dovrà strutturarsi la Sardegna rispetto ai processi di innovazione tecnologica, transizione energetica e decarbonizzazione, e ciò nonostante siano scelte che condizionano tutto il mondo economico e produttivo isolano”. Il riferimento va ai poli industriali ed energetici in gravissima sofferenza, ai quali va data una risposta nell’emergenza attuale ma guardando alla prospettiva.”Crediamo – ha detto Piddiu – sia necessario realizzare il piano di metanizzazione con la relativa rete da Nord a Sud della Sardegna, passando per Macchiareddu e centro dell’Isola, aree da rilanciare con decisione. Le centrali di Porto Torres e Portovesme possono essere riconvertite a metano e nello stesso tempo divenire siti nei quali investire sull’innovazione legata alle rinnovabili, che non significa trasformare la Sardegna in centro di produzione per approvvigionare i sistemi produttivi del Nord Italia ma scommettere su sviluppo e ricerca da realizzare qui. Quando qualcuno dice che la rete di interconnessione dei bacini del gas non serve dice una cosa errata e non vera perché quella stessa rete verrà realizzata proprio con le caratteristiche utili a trasportare in futuro idrogeno e gas di sintesi, ed è anche con questa consapevolezza che noi sosteniamo quell’opera”. Per il sindacalista, la Regione su questi temi latita e non fornisce alcun indirizzo chiaro su ciò che immagina per il futuro energetico della Sardegna. “Lo dimostra – spiega Piddiu – l’atteggiamento nei confronti di Enel che, nell’assenza totale di una strategia politica regionale, ha annunciato progetti che possono decretare la fine di intere filiere produttive e la perdita di migliaia di posti di lavoro”.Secondo la Cgil, il compito di chi governa è dialogare, indirizzare, portare avanti gli obiettivi prefissati. “In questo quadro siamo fortemente preoccupati per il futuro del polo metallurgico-non ferroso del Sulcis-Iglesiante, per il quale auspichiamo che i soggetti coinvolti, Enel compresa, siano portati a un tavolo per chiarire modalità e tempi certi della ripartenza – sottolinea Piddiu. Serve un governo forte che faccia sentire la sua voce e la smetta di navigare a vista senza dialogare con nessuno”. Il tema della giusta transizione, e le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa (dal Recovery al Just transition fund), rappresentano un importante banco di prova per Solinas e la sua Giunta. “Avviino il confronto chiesto e sollecitino i livelli istituzionali nazionali, convochino subito le parti sociali per discutere di quale direzione imprimere alla straordinaria fase di cambiamento già in atto, il rischio – conclude Piddiu – è esserne travolti anziché governarne i processi”. LEGGI TUTTO

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    Energia, l'italiana Newcleo avvia a Londra progetto per nucleare sicuro

    (Teleborsa) – Sviluppare una nuova tecnologia per l’energia nucleare pulita e sicura. Questo l’obiettivo dell’azienda italiana Newcleo che ha annunciato a Londra la sua costituzione con la chiusura del primo round di finanziamento da 118 milioni di dollari (circa 100 milioni di euro) e l’acquisizione di Hydromine nuclear energy (Hne). Guidata dall’amministratore delegato Stefano Buono, fisico già fondatore di Advanced Accelerator Applications (Aaa), la società quotata al Nasdaq e venduta a Novartis nel 2018 – spiega una nota – punta a “cambiare gli schemi nel settore dell’energia nucleare e si basa sull’applicazione innovativa di tecnologie preesistenti e già sviluppate, tra cui i Lead Fast Reactor (Lfr) che utilizzano il piombo come refrigerante al posto dell’acqua o del sodio e gli Accelerator driven system (Ads), che si basano sulla combinazione di un reattore subcritico con un acceleratore di particelle e l’utilizzo del torio come carburante naturale”. Il progetto avviato da Newcleo mira a ridurre drasticamente il volume di rifiuti radioattivi prodotti e a evitare gli incidenti nucleari grazie al mantenimento del reattore costantemente in stato sottocritico. La società, che ha ricevuto il sostegno del premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, inizialmente svilupperà piccoli reattori da 20 megaWatt rivolti ad esempio ai trasporti marini. Entro un decennio punta a realizzare versioni da 200 megaWatt capaci di alimentare le reti elettriche nazionali.(Foto: Raul Varzar on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Energia, Caio: “Saipem piattaforma italiana per la sostenibilità nel mondo”

    (Teleborsa) – “La transizione energetica richiederà nuovi impianti, nuove tecnologie e innovazione. Noi ci poniamo come ponte ingegneristico fra l’ambizione di nuova energia e la capacità di portarla sul terreno in modo economico, sicuro, inclusivo e nel rispetto delle comunità in cui questi nuovi impianti si inseriranno”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Saipem Francesco Caio intervenuto al forum “La Bella Energia dell’Italia” organizzato in vista di Expo Dubai, a Roma presso il Palazzo dell’Informazione, sede del Gruppo Adnkronos.La transizione energetica – ha proseguito Caio – “è un’opportunità per noi di ricordare al nostro Paese quello che Saipem può fare per l’Italia. In questo percorso, che sarà sfidante dal punto di vista tecnologico, ci poniamo come una piattaforma di ingegneria italiana per la sostenibilità nel mondo. Sono assolutamente convinto che la nuova frontiera della transizione energetica si traduca in nuovi investimenti e in nuovi impianti e rappresenta per il Paese Italia una grande opportunità di export. Da questo punto di vista, l’Expo può essere un’ottima piattaforma. La transizione energetica è una sfida di sistema in cui il concetto di alleanza e di filiera diventano fondamentali”. LEGGI TUTTO