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    Agatos, partecipata ottiene autorizzazione per impianto fotovoltaico

    (Teleborsa) – Agatos, società quotata su AIM Italia e attiva nella progettazione, costruzione e manutenzione di impianti di energia da fonti rinnovabili, ha comunicato che è stata pubblicata dalla Provincia di Vercelli la determina dirigenziale di autorizzazione a favore di Agatos Green Power Trino Srl per la realizzazione di un impianto fotovoltaico su inseguitori monoassiali da 87,502 MWp, oltre 25 MW di sistema di accumulo (BESS).La società sottolinea che l’impianto “consentirà di immettere l’energia nella rete elettrica nazionale nei momenti di maggior fabbisogno, risolvendo la lacuna della mancata programmabilità degli impianti di generazione da fonti rinnovabili”. Agatos Green Power Trino Srl è partecipata da Agatos SpA al 20%, mentre la quota di maggioranza è detenuta da un primario operatore energetico internazionale. LEGGI TUTTO

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    Pre-COP26, ENEL ospita l'evento ufficiale “Circular cities: impacts on decarbonization and beyond”

    (Teleborsa) – Si è svolto oggi a Milano “Circular Cities: impacts on decarbonization and beyond” (Città circolari: Impatti sulla decarbonizzazione e oltre), l’evento organizzato da Enel nell’ambito degli appuntamenti ufficiali italiani pre-COP26 incentrato sulle città circolari, in particolare sulle attuali sfide chiave delle città e sulle possibilità di riprogettazione secondo i principi dell’economia circolare, al fine di raggiungere gli obiettivi globali di decarbonizzazione, miglioramento della resilienza delle città e aumento della qualità di vita. L’evento è stato aperto da Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, e da Anna Richardson, consigliere per la Sostenibilità e la Carbon reduction della città di Glasgow, in qualità di rappresentanti delle città che ospitano gli eventi pre-COP26 e COP26.”Le città sono i luoghi in cui la civiltà si è evoluta, offrendo opportunità inedite per lo sviluppo sociale ed economico dei loro abitanti – ha affermato il presidente di Enel, Michele Crisostomo –. Le proiezioni odierne confermano che il livello di urbanizzazione crescerà a livello globale, portando ad agglomerati sempre più vasti, complessi e difficili da gestire. Per questo motivo, riprogettare le città per renderle più sostenibili, vivibili e resilienti sarà di fondamentale importanza sia per garantire una buona qualità di vita per le persone sia per tutelare l’ambiente a livello locale e globale. In Enel ci impegniamo a rendere la visione della città circolare una realtà attraverso nuovi approcci progettuali che combinano diverse soluzioni avanzate, come le energie rinnovabili, la mobilità elettrica e strumenti per monitorare e migliorare la circolarità sviluppati per le città. Un esempio è il Circular City Index recentemente lanciato da Enel X, disponibile gratuitamente per tutti i comuni italiani che desiderano misurare gli indicatori chiave di prestazione della circolarità attraverso gli Open Data”. Durante l’evento è intervenuto anche Alan Belfield, ceo di Arup, azienda leader a livello mondiale nel settore dell’ambiente costruito, ed è stato presentato lo studio che Enel, in collaborazione con Arup, Enel Foundation e con il supporto di Università Bocconi di Milano, Università di Genova e Università de Los Andes di Bogotà, sta portando avanti per COP26. Lo studio, con un focus specifico su Milano, Genova, Glasgow e Bogotà, esplora in che modo le città possono contribuire in misura significativa a raggiungere gli obiettivi globali di decarbonizzazione, migliorando al contempo la resilienza della città e la qualità di vita. Due tavole rotonde sono state dedicate alla discussione di queste sfide da diverse prospettive, con i contributi di Claudia López, sindaco di Bogotà, Marco Bucci, sindaco di Genova, Silvio Barbero, vice presidente UNISG, Maria Chiara Pastore, R&D director presso Stefano Boeri Architetti, Oriana Romano, responsabile dell’Unità Water, Governance and Circular Economy in Cities dell’OCSE, José Luis Samaniego, direttore dello Sviluppo Sostenibile della CEPAL e Caterina Sarfatti, direttrice del programma Inclusive Climate Action C40. LEGGI TUTTO

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    ENEA, brevettato metodo low cost per il check-up delle batterie

    (Teleborsa) – Testare lo stato di salute dei singoli elementi che compongono le batterie, con la possibilità di studiarne la dinamica di invecchiamento e decidere quando dismetterle. Con questo obiettivo tre ricercatori Enea del Laboratorio Sistemi e Tecnologie per la Mobilità Sostenibile hanno brevettato un metodo di check-up innovativo ed economico validandolo sia attraverso simulazioni che con test su sistemi reali.”I pacchi batterie utilizzati all’interno dei veicoli elettrici o per applicazioni stazionarie sono realizzati collegando insieme tra di loro più gruppi di celle elementari. È possibile dimostrare – spiega Manlio Pasquali ricercatore Enea e inventore del brevetto insieme a Natascia Andrenacci e Francesco Vellucci – che in un pacco batterie la cella più degradata, con prestazioni inferiori alle altre, influenza il comportamento di tutto l’insieme, e che con l’invecchiamento la differenza di prestazioni tra le singole celle tende ad acuirsi. Attraverso il metodo che abbiamo sviluppato, si può individuare la singola cella degradata o l’intero gruppo di cui fa parte, decidendo quindi di sostituire l’elemento o l’intero pacco”.Il sistema brevettato – sottolinea l’Enea in una nota – prende in considerazione le prestazioni di una cella standard su un ciclo di riferimento scelto dall’utente, definite in base alle informazioni fornite dal costruttore, e quelle di una cella degradata destinata al ritiro, definite in base alle caratteristiche della specifica applicazione e le relaziona alle prestazioni di ogni singolo gruppo di celle che costituisce il pacco batterie. I dati numerici ricavati dal sistema permettono di analizzarne la dinamica di invecchiamento e/o stimarne il tempo o i cicli di vita residui.Attualmente la ricerca internazionale è interessata a trovare sistemi o metodi di diagnostica sia per individuare eventuali problemi tecnici (malfunzionamento di una cella, saldature venute male o gruppi disconnessi) che per prevedere la vita residua di tutto l’insieme.”In genere i metodi proposti in letteratura richiedono molto tempo per i test e l’utilizzo di strumentazioni di misura sofisticate e costose. Uno dei vantaggi dell’utilizzo di questo sistema – conclude Pasquali – è che non richiede alcuna strumentazione dedicata, ma utilizza solo quella standard già predisposta nel pacco batterie, così come il test che richiede una operazione standard eseguita periodicamente sul pacco”. LEGGI TUTTO

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    Petroliferi giù in tutta Europa, attesa riunione Opec+

    (Teleborsa) – Si muovono al ribasso i titoli petroliferi, con i prezzi del greggio in calo, mentre gli investitori guardano al vertice Opec+ di lunedì che, secondo indiscrezioni, potrebbe dare via libera a incrementi della produzione più incisivi, rispetto a quanto già previsto, per allievare i timori sul lato dell’offerta. A Piazza Affari, le vendite colpiscono Eni -0,76% e Tenaris -0,31%, mentre in Europa scivola la spagnola Repsol con un -0,28% e le francesi TechnipFmc -0,27% e Totalenergies -0,46%. A Londra giù anche BP -0.96% e Shell -0,01%.(Foto: © Amikishiyev / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Enel, progetto Grid Futurability per reti elettriche inclusive e partecipative

    (Teleborsa) – “Grid Futurability è l’approccio industriale globale e orientato al cliente adottato da Enel per identificare e dare priorità al rinnovamento, al potenziamento e all’espansione delle reti nei prossimi anni. Tale approccio comporta la diffusione strategica di tecnologie che consentano sia un migliore utilizzo delle reti elettriche esistenti sia la costruzione di Smart Grid completamente digitali capaci di unire infrastrutture robuste e soluzioni tecnologiche avanzate per una maggiore resilienza, partecipazione e sostenibilità, minimizzando l’impatto sulle tariffe per gli utenti finali”. Lo ha dichiarato Antonio Cammisecra, direttore della business line Global Infrastructure and Networks di Enel, in occasione di “Grid Futurability for a Net-Zero World”, l’evento di Enel organizzato a Milano nell’ambito della campagna italiana pre-COP26 volta a promuovere il 2021 come “Anno dell’ambizione climatica” (All4Climate). Per smart grid si intende un insieme di reti di informazioni e di reti di distribuzione dell’energia elettrica, una sorta di “rete intelligente” che ottimizza la distribuzione dell’energia elettrica, minimizzando sovraccarichi e variazioni della tensione. “Dando priorità agli obiettivi della transizione energetica, Grid Futurability traccia un’efficace roadmap che funge da guida per gli investimenti destinati alle aree sia urbane che rurali, armonizzando le esigenze strategiche nel lungo e nel breve termine, massimizzando i vantaggi e la soddisfazione dei vari stakeholder e mostrando al contempo in che modo possiamo ridurre significativamente l’impronta di carbonio degli asset di rete”, ha aggiunto Cammisecra.Il gruppo Enel ha stanziato 60 miliardi di euro di investimenti nelle reti di distribuzione per il periodo 2021-2030 e, con l’approccio industriale Grid Futurability, intende utilizzare le infrastrutture legacy in modo migliore, consentendo una maggiore capacità di integrazione delle energie rinnovabili, implementando servizi e mercati di flessibilità locale. Durante l’evento, che ha visto la presenza delle principali associazioni italiane e britanniche, sono state evidenziate le sfide che le reti stanno affrontando e le nuove tecnologie che possono essere implementate. LEGGI TUTTO

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    Energia, Donnarumma: necessario colmare gap rinnovabili lavorando su rete

    (Teleborsa) – Colmare il gap di energie rinnovabili lavorando anche sulla rete. E’ il proposito espresso dall’Ad di Terna, Stefano Donnarumma, intervenuto all’Italian Energy Summit organizzato da Il Sole 24 Ore. Donnarumma ha sottolineato che il ritmo delle rinnovabili è “lento” e sicuramente “molto lontano dai 6-7 Gigawatt necessari a fare un risultato”, perché il punto è “colmare in dieci anni un gap infrastrutturale che vale tra 40 e 60 GW tra solare ed eolico” e “la rete deve accompagnare questo sviluppo”.Il manager ha affermato che la soluzione è “fare sistema”, come accade in altri Paesi, e privilegiare i progetti medio-grandi per non perdere i finanziamenti del PNRR. “Dobbiamo stare attenti ad una eccessiva frammentazione ed ad una potenziale incapacità organizzativa di mettere a terra le risorse”. LEGGI TUTTO

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    Italgas, Gallo: l'infrastruttura del gas rende flessibile il sistema delle rinnovabili

    (Teleborsa) – Il Ceo di Italgas, Paolo Gallo, ha rimarcato il ruolo del gas all’interno della transizione ecologica. “Per arrivare a un ampio stoccaggio ci vuole un’ampia collaborazione tra tutti i settori, perché alla fine l’obiettivo è dare al cliente un’opportunità di scelta e nel modo più efficiente, al costo più basso. L’infrastruttura del gas permette di stoccare in maniera significativa e di modulare e rendere flessibile un sistema, quello delle rinnovabili, che di per sé è estremamente rigido”, ha dichiarato Gallo parlando all’Italian Energy Summit organizzato dal 24 Ore Eventi con il Sole 24 Ore. Il Ceo ha però anche sottolineato l’enorme ostacolo rappresentato dalla burocrazia: “noi abbiamo a che fare giornalmente con le amministrazioni comunali e qualche volta ancora con le Province. Si parla di transizione digitale, ma dovremmo parlare di transizione burocratica. Se ci vuole qualche mese per fare qualche chilometro di tubazioni, ci vuole un anno per l’autorizzazione”. Capitolo Sardegna. “Sfatiamo un mito: il gas naturale c’è già e abbiamo cominciato a distribuirlo da più di un anno. Sull’isola abbiamo già 5.000 clienti che lo utilizzano, oltre ai 45.000 che serviamo con altri gas. Abbiamo posato oltre 1.000 chilometri di reti native digitali, due terzi dei quali già in esercizio, e stiamo procedendo anche con la conversione a metano delle reti esistenti. Il passaggio al gas naturale ha prodotto un risparmio in bolletta del 25% che, di fatto, sta permettendo di contenere anche gli effetti dei rincari di questo periodo”, ha affermato Gallo. “Le similitudini tra ciò che andremo a fare in Grecia, dopo la conclusione dell’acquisizione di Depa Infrastructure, e ciò che stiamo facendo in Sardegna – ha aggiunto – sono molte. In Grecia hanno le idee molto chiare sul phase out da lignite e carbone e il governo sa che per farlo è necessaria un’alternativa, che hanno individuato nel gas naturale per il breve e il medio periodo. Per questo, anche in Grecia costruiremo reti native digitali che, in un primo momento, distribuiranno gas naturale, ma che saranno da subito pronte ad accogliere anche gas rinnovabili come biometano, metano sintetico e idrogeno”. LEGGI TUTTO

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    Snam e Irena collaboreranno per sviluppare l'idrogeno verde

    (Teleborsa) – Snam ha siglato un importante accordo di collaborazione con l’agenzia Irena – International Renewable Energy Agency per sviluppare l’idrogeno verde. L’accordo è stato siglato dall’Ad di Snam, Marco Alverà, e da Francesco La Camera, direttore generale dell’agenzia per lo sviluppo delle energie rinnovabili, durante la conferenza “The H2 Road to Net Zero”, alla presenza del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.L’obiettivo dell’accordo è collaborare per studiare ed eventualmente implementare, insieme ad altri partner, progetti pilota finalizzati alla produzione, trasporto e distribuzione di idrogeno da rinnovabili, in modo da sviluppare business case replicabili. A questo fine, Snam e Irena incoraggeranno partnership pubblico-private, per incrementare la domanda su scala industriale, abbattere i costi e supportare lo sviluppo tecnologico dell’idrogeno. “Questo accordo con Irena costituisce una tappa importante del percorso che porterà l’idrogeno e il biometano a diventare parte integrante della soluzione per la transizione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici”, ha affermato l’Ad di Snam Marco Alverà, spiegando che il Gruppo ‘contribuirà a questo accordo facendo leva sulla sua esperienza e le sue competenze nel trasporto di energia grazie a oltre 40mila km di rete e sul suo ruolo di fondatore della Green Hydrogen Catapult, l’iniziativa che punta ad aumentare di 50 volte la scala dei progetti nell’idrogeno verde nei prossimi cinque anni”. “Snam e Irena condividono la visione del ruolo chiave dell’idrogeno verde per abilitare una decarbonizzazione profonda”, ha sottolineato Francesco La Camera, ricordando l’importante ruolo dell’idrogeno verde “nei settori in cui l’elettrificazione diretta è limitata, quali l’industria pesante e i trasporti pesanti” e le previsioni del World Energy Transitions Outlook di Irena, in base alle quali l’idrogeno potrà soddisfare almeno il 12% della domanda di energia globale entro il 2050, per due terzi tramite idrogeno verde. LEGGI TUTTO